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Autore: Frida Rush    30/05/2014    5 recensioni
Jim Moriarty, Sherlock Holmes, Londra con il temporale e una camera da letto.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim Moriarty, Sherlock Holmes
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sherlock ha sempre amato la sua città. La considera parte di se stesso, come se fosse una parte fondamentale della sua anima. Ama la sua aria, ama i colori della grande metropoli, ama la torre del Big Ben e la ama soprattutto di notte.  Il detective adora la sua città anche in quel momento, durante un forte temporale estivo, alle undici di sera, mentre corre per tornare a casa. Ma la cosa più bella in quel momento non è Londra, ma il fatto di star correndo in compagnia di una persona che mai avrebbe pensato: Jim Moriarty.
I due uomini corrono verso il 221 B di Baker street cercando di coprirsi per quello che possono con i cappotti ormai fradici e inzuppandosi le scarpe nel vano tentativo di evitare le grandi pozzanghere di acqua piovana. Ormai Sherlock nemmeno ricordava più come fosse la sua vita dopo che John aveva sposato Mary. Certo, non gliene aveva mai fatto una colpa, in fondo era giusto che il buon dottore fosse felice e in grado di farsi la famiglia che aveva sempre desiderato, ma in fondo anche Sherlock avrebbe voluto essere felice come lo era il suo amico. Jim era stato la sua salvezza. Dopo il ritorno in campo del criminale entrambi avevano compreso che non erano in grado di andare avanti l’uno senza l’altro e così si erano ritrovati l’uno nelle braccia dell’altro, per la prima volta, senza bisogno di altro.
Sherlock corre a perdifiato, seguito dal compagno che gli sta dietro a malapena anche a causa della differenza di altezza. Entrambi sono ormai bagnati fradici, come se fossero appena usciti dalla doccia vestiti.
Finalmente raggiungono l’appartamento del più giovane e non perdono tempo ad infiltrarsi al suo interno, restando per un momento nel pianerottolo a riprendere fiato. Si guardano in torno e sentono che la televisione è accesa nell’appartamento della signora Hudson. I loro sguardi si incontrano e ridono l’un l’altro delle pietose condizioni in cui si trovano: capelli scompigliati e bagnati, vestiti ormai da lavare, il viso arrossato. Le loro risate sono sommesse per cercare di non svegliare la dolce padrona di casa, anche perché nessuno fino a quel momento sa della loro relazione e sarebbe un disastro se qualcuno lo venisse a scoprire in quel modo.
Ma a Jim non interessa affatto la cosa, soprattutto in quel momento perché prende il compagno per la cintura e lo attira a sé per aggredire le sue labbra, intrecciando le dita ottili tra i riccioli umidi. Sherlock non oppone resistenza, e come potrebbe? e afferra la vita del criminale facendo combaciare i loro petti. Il più basso fa qualche passo indietro e fa in modo di restare con la schiena attaccata alla parete. Sherlock in quell’istante comprende che il suo amante vuole essere dominato. Non accade spesso un evento simile e il ricciolo non ha certo intenzione di lasciarselo sfuggire, così preme di più il bacino contro quello dell’altro e gli fa percepire di essere già eccitato e pronto. Non ricorda l’ultima volta che hanno fatto l’amore, ma deve essere stata parecchio tempo prima se non se la ricorda. Jim sorride e si stacca prendendolo per il bavero della giacca e trascinandolo nella sua camera da letto, per poi spingerlo contro la porta e chiuderla a chiave.
L’uomo si struscia indecentemente sul suo corpo, annusa il suo collo e lo mordicchia inebriandosi del profumo che emana. Trova che sia il migliore che abbia mai sentito. Sherlock intanto sorride felice e malizioso e lascia scivolare il cappotto pesante a causa dell’acqua sul pavimento, prendendo per le spalle il criminale che ancora ha il viso incastrato nell’incavo del suo collo. Lo abbraccia, come se fosse la cosa più preziosa al mondo, come se temesse di vederlo scomparire da un momento all’altro, come hanno fatto entrambi dopo aver finto la loro morte. Dio, come hanno fatto a non accorgersi prima di quello che provavano?
Jim struscia il naso contro la giugulare di Sherlock e la morde per poi stringersi di nuovo a lui quando l’eco di un tuono fa vibrare i vetri delle finestre, come impaurito. A stento raggiungono il letto e si liberano dei vestiti inutili, pesanti e bagnati, rivelando a poco a poco lembi di pelle chiara e profumata di pioggia. Sherlock costringe il suo compagno a stare fermo, bloccandolo completamente contro il materasso e guardandolo negli occhi scuri e profondi. Ha sempre amato quegli occhi che sembrano due pozzi neri senza fondo, soprattutto quando il loro proprietario lo guarda in quel modo, quasi supplicandolo di andare avanti, di baciarlo, di farlo sentire suo, perché in effetti Jim Moriarty è proprietà di Sherlock Holmes.
Il giovane detective sorride appena e gli accarezza le braccia con dolcezza, passa lentamente le dita lunghe e affusolate lungo quei muscoli ben definiti e li ammira osservandone le vene che sporgono e che pulsano. Poi passa ad osservare il collo: bianco, magro, con il pomo d’Adamo molto visibile. Maschile.
Gli occhi di Jim parlano e Sherlock accoglie la loro muta richiesta posando dolcemente le labbra sulle sue, separandole lentamente con la lingua, facendola scontrare con quella dell’amante e sentendone il sapore. Poi, senza staccare la lingua dalla pelle, Sherlock scivola verso il basso e le mani di Jim vanno automaticamente a stringere quei ricci adorabili a cui ama aggrapparsi mentre fanno l’amore, mentre lo bacia o mentre stanno semplicemente sdraiati sul divano. La bocca rosea del criminale forma una ‘’O’’ perfetta non appena sente la lingua dell’altro lambire la pelle gonfia della sua intimità, stuzzicando parti del suo corpo che non avrebbe ceduto a nessun altro oltre lui, quando la sente frugare tra le sue natiche, quando sente i suoi denti mordere e le labbra succhiare e le dita stringono di più i capelli, infischiandosene del dolore.
Jim manda un gemito più alto dei precedenti e inarca la schiena impuntando i piedi sul materasso quando sente una scarica di piacere attraversargli il corpo, facendolo fremere e donandogli uno degli orgasmi migliori della sua vita. Si accascia sul materasso sfinito ed ansante, chiudendo gli occhi e respirando affannosamente.
Passano alcuni minuti e sente un tocco morbido sul viso. Apre gli occhi e incontra quelli glaciali e chiari di Sherlock che lo scrutano in volto. Gli sta accarezzando gli zigomi, il collo, passa l’indice a delineare il suo profilo. Lo trova a dir poco bellissimo e si sofferma anche lui a guardare il suo corpo che sembra quello di una statua greca. Allunga appena il viso per andare a succhiare la clavicola che ha scoperto essere un punto debole dell’altro e tira la pelle liscia con i denti solo per poco.
Il criminale si ritrova a pensare che non l’hanno mai fatto così piano, così dolcemente, nemmeno la loro prima volta è stata così, anzi, fu piuttosto passionale e rude. Ma in fondo gli va bene così.
Gli circonda il viso e gli bacia le labbra con amore e passione proprio mentre Sherlock si infila sotto le coperte con lui e lo invita ad aprire le gambe. Gli solleva la testa per far scivolare più in giù il cuscino, facendogli inarcare la schiena. Un tuono si abbatte di nuovo su Londra ma loro non ci fanno caso mentre i loro corpi si uniscono per diventare una cosa sola, come lo sono le loro menti, così simili e collegate. Sherlock sa essere selvaggio e impulsivo quando fanno sesso e questa è una di quelle volte. Si spinge brutalmente in lui, geme, gli stringe le spalle, gli morde la gola lasciandogli dei segni, marchiandolo, letteralmente. Moriarty, intanto, passa le mani sul suo petto, lo accarezza e lo tasta anche per distrarsi dal dolore, poi si aggrappa con una mano alla sua schiena, quella schiena bianca e magra che adora con tutto se stesso, e la graffia quando Sherlock raggiunge un punto all’interno del suo corpo che gli fa perdere il controllo. Le loro labbra si uniscono nuovamente e Holmes gli afferra una mano e la stringe forte mentre gli morde il labbro superiore, mentre l’altro gli conficca le unghie nella schiena perché sta andando forte, troppo forte, il sudore che inizia a mischiarsi con la pioggia che ancora copre i loro corpi. Poi Sherlock si separa da lui e lo guarda in un modo strano, un modo che l’altro non riesce a decifrare, ma non fa in tempo a chiedergli cosa non va che getta indietro la testa, esponendo la gola più del dovuto a causa del cuscino sotto la schiena, per via di una spinta più secca delle altre. Il ragazzo non si ferma, continua a spingere a fondo, lento e secco, facendo impazzire il suo compagno che tiene gli occhi spalancati e la bocca aperta per il piacere. Sherlock si abbassa a mordergli il collo, lo lecca fino a raggiungere il suo orecchio per sussurragli cose che solo loro sanno e le gambe di James tremano mentre sorride appena, impedito dai gemiti.
Un altro tuono si abbatte su Londra ed entrambi raggiungono l’apice del piacere, con un gemito alto, accasciandosi pesantemente sulle lenzuola ormai sfatte.
I due amanti riprendono fiato e cercano le mani l’uno dell’altro, stringendole. Il petto di Jim si alza e si abbassa ad una velocità preoccupante e Sherlock posa l’orecchio sul suo cuore, il cuore che batte per lui. Una volta che il respiro è tornato regolare il detective si scosta e si mette di schiena sul materasso, portandosi la testa di James vicino al suo collo, abbracciandogli le spalle e incrociando le loro gambe. Il criminale passa le dita sul petto dell’amante, pensando al romanticismo e all’intimità di quella situazione e sentendosi bene.
-Sherlock?- mormora appena, con il naso praticamente attaccato al suo collo. Sorride appena e Sherlock lo sente.
-Sì?- risponde lui.
-Se sei sposato con il tuo lavoro… dov’è il mio anello?- domanda scherzosamente per rompere quel silenzio che si è creato.
E Sherlock trova assolutamente deliziosa l’espressione stupita, spaventata ed estasiata di Jim Moriarty quando, allungando una mano, tira fuori dal comodino una scatoletta e la apre mostrando un prezioso anello in oro bianco. Sherlock sorride e Jim lo guarda ancora stupito, ma il detective può leggere in quegli occhi neri due parole: lo voglio.
 
 
 
 
Angolino dell’autrice: chiedo scusa per questa… cosa che avete appena letto, ma era da taaanto tempo che volevo una scena d’amore tra questi due bagnati fradici dopo il temporale, è un sogno che ho da troppo tempo e che avevo il bisogno quasi fisico di vedere scritto! Poi su tumblr ho trovato un prompt che diceva ‘’Sherlock è sposato con il suo lavoro e quindi Jim vuole il suo anello’’. Come potevo non unire le due cose??? Inoltre mi scuso per gli eventuali errori (perché sono sicura che ce ne sono) ma l’ho scritta di getto senza quasi nemmeno controllarla quindi sta a voi decidere se promuoverla o bocciarla.
In ogni caso questo è più che altro uno sfogo personale perché con gli esami di maturità a breve ho bisogno di distrarmi un po’ e quindi vi assillo :3
Grazie a tutti voi che passate nella mia pagina e vi soffermate a leggere i miei… boh, le mie schifezze! Ci vediamo al prossimo aggiornamento!
  
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