- Magnus Bane, vuoi sposarmi?
Si fissò dritto negli occhi azzurri e fece una smorfia. Non era ancora perfetto. Quello sarebbe stato uno dei momenti più importanti di tutta la sua vita. Doveva essere perfetto. Si morse nervosamente il labbro inferiore e abbassò lo sguardo. Era estremamente nervoso, accidenti!
Tornò nella sua camera, chiudendo la porta del bagno alle spalle. Quella stanza all’Istituto, che occupava più o meno da sempre, stava diventando sempre più sconosciuta col passare del tempo. La sua vera casa ormai era un loft dall’arredamento cangiante a Brooklyn.
Si avvicinò al comodino e prese una scatolina blu. La aprì e prese l’anello che vi era riposto dentro, rigirandoselo fra le dita. Era l’anello con lo stemma dei Lightwood, una L circondata da fiamme. La tradizione degli Shadowhunters gli suggeriva di donare quel simbolo così significativo alla persona che amava. E in effetti era quello che il Nephilim aveva intenzione di fare. Strinse l’anello nel pugno e il suo sguardo si perse per la stanza.
E se lui non mi volesse? Se non intendesse sposarmi? Se poi un giorno si stancasse di me?
I dubbi gli ronzavano nella testa e si scontravano fra loro, causando boati che lo stordirono. Rimise l’anello a posto e tornò in bagno, di fronte allo specchio. I capelli erano leggermente scompigliati, gli occhi lucidi, il rossore invadeva le guancie. Si arpionò con le dita al lavandino e disse con voce tremante ed emozionata:
- Magnus Bane, vuoi sposarmi?
Gli occhi da gatto dell’altro erano a dir poco spalancati. Alec era certo che da un momento all’altro il suo Magnus sarebbe crollato lungo disteso a terra, svenuto. Le sue mani tremavano leggermente e Alec le prese delicatamente con la sua. Nell’altra mano la scatolina con l’anello faceva bella mostra di sé. Gli occhi verde-oro dello stregone si spostavano dal viso del suo ragazzo all’anello in maniera frenetica. Prese fiato, ma dalle sue labbra non uscì alcun suono.
- Magnus? – Alec inarcò un sopracciglio, guardandolo dal basso verso l’alto – non avrebbe potuto fare altrimenti visto era inginocchiato davanti a lui. Lo stregone fece scivolare via le mani, lontano da quelle di Alec, e il cuore del Cacciatore perse un battito.
Lo sapevo, non è ancora pronto. Non mi vuole …
Magnus emise un verso così flebile che Alec gli chiese di ripetere più forte.
- Ho detto sì, stupido Nephilim.
E i due si abbracciarono così forte da non voler più sfuggire l’uno dalla stretta dell’altro.
Salve a tutti di nuovo! Per prima cosa ringrazio Ledy Leggy, stella13, Vitto_chan01, Kara_Slayer, Perla Bane e Giadina22688 per aver recensito "Venuti dal futuro". A quanto pare è stato un esperimento ben riuscito, che sicuramente svilupperò in una long fic - prima però devo finire "Le origini" così avrò qualche altro spunto per scrivere qualcosa di interessante. Fatemi sapere cosa ne pensate!
Ave atque vale
_Alien_