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Autore: Rachel Aori    30/05/2014    1 recensioni
Una giovane innamorata non presta attenzione ai consigli di uno spirito, finendo per distruggere sia sé stessa che l'amato.
Fiction scritta per i FateWarriors. Sul tema della settimana "ninfe e spiriti"
Genere: Generale, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kariya Mato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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L’estate si stava prepotentemente imponendo sul clima, asfissiando gli abitanti della zona con un’afa da record. Per questo chi aveva case al di fuori della grande città si ritirava lì a passare quei giorni di insopportabile calura.
E quella è la stessa cosa che la famiglia El-Melloi aveva fatto, anche se per ragioni amministrative, il capofamiglia non aveva potuto essere presente.
Ed è per questo che la giovane sposa, la bella Sola-Ui, passava le sue giornate sola all’interno della magione vicina al lago.
Ma non c’era felicità fra quelle mura. Da tempo, infatti, la giovane passava le giornate in totale apatia. Non amava Keyneth. Era a conoscenza dei suoi sentimenti per lei, ma non riusciva a trovare niente in lui che riuscisse ad attrarla o ad affascinarla.
Ma se le cose fossero restate tali Sola-Ui avrebbe potuto anche sopportarlo. E invece tutto sembrava remarle contro.
Da qualche settimana una nuova guardia del corpo si era aggiunta alla schiera di quelle di suo marito, e Sola-Ui non aveva potuto fare a meno di restarne attratta. Il fisico statuario ed i modi galanti erano solo la punta dell’iceberg, e la giovane continuava a pensare a lui in ogni occasione. Per questo era stata ben felice di recarsi nella villa di campagna, dove credeva che lontana dal marito e dall’uomo che l’aveva fatta innamorare, sarebbe potuta rinascere ad un nuovo equilibrio.
Eppure non era stato così, quindi la giovane aveva iniziato a pregare e pregare affinché qualcosa accadesse, per eliminare quell’amore proibito che le bruciava nel petto.
Fu durante una delle pause di preghiera, sulla riva del lago azzurro, che accadde qualcosa di insperato.
Mentre la giovane sostava immobile ad osservare la calma dello specchio d’acqua, delle bolle iniziarono ad arrivare in superficie, sempre più numerose. Incuriosita dall’accaduto, la giovane si sporse sulla superficie, aguzzando la vista.
Passarono alcuni secondi, prima che le bolle si diradassero per permettere ad una figura di emergere dalle tiepide acque.
L’uomo sedeva su di uno scoglio, quasi fosse un trono. Aveva scompigliati capelli castani ed occhi incredibilmente gentili. Quando la donna gli chiese chi fosse, risposte calmo.
“Sono lo spirito degli amori sfortunati. Ho udito per giorni il tuo pianto, dalle profondità del lago, e ne sono rimasto commosso.”
Gli occhi della rossa brillarono.
“Quindi sei venuti qui per darmi un oggetto che magico che possa realizzare il mio amore?” chiese speranzosa.
Quello la guardò, con un’espressione di misto fra scioccato e dubbioso.
“Certo che no! Sono lo spirito degli amori sfortunati, ho visto la donna che amavo sposare un altro, e dopo una serie di eventi l’ho quasi uccisa. Pensi davvero che sia il genere di persona che porta buone notizie? Volevo solo dirti di toglierti quel tipo dalla mente. Se ci proverai con lui gravi disgrazie si abbatteranno su entrambi”
Detto questo, lo spirito tacque, immergendosi velocemente nel lago.
Sola-Ui rimase interdetta per qualche secondo. Nulla sembrava essere accaduto, l’acqua adesso era tornata limpida e immobile. Certa di aver avuto un’allucinazione per il caldo, la donna si allontanò in casa.
Nonostante le parole dello spirito le rimbombassero nella mente, Sola-Ui dovette ammettere che quella non era certo una persona carismatica in grado di farsi ascoltare.
Decise infatti di fare l’esatto opposto. Aspettò paziente che suo marito, noto insegnante universitario e con pubblicazioni rese pietre miliari nella storia della facoltà, tornasse a casa. L’uomo che Sola-Ui aspettava era con lui.
La sera stessa, la donna iniziò il suo tentativo di flirt, cui l’uomo, dopo numerosi giorni, cedette.
Ma come un fulmine la profezia dello spirito degli amori sfortunati si presentò alle loro porte.
Il marito della giovane, scoperto il tradimento, accusò pubblicamente l’uomo, che non potendo difendersi e sentendo il proprio onore macchiato si suicidò.
Il professore decise infine di abbandonare la moglie, lasciandola nella villa in cui ella aveva ordito il suo tradimento.
Anni dopo, sola ed in miseria, la donna si recò nuovamente a piangere sulle rive del lago il suo triste destino. Senza che se ne accorgesse, lo spirito le si affiancò sulla riva.
“Perché non mi hai ascoltato?” le chiese.
“Perché ero convinta che insieme noi due avremmo potuto ricominciare da capo. Lo desideravo troppo.”
“Ti avevo detto che grandi sfortune si sarebbero abbattute su voi due, ma nemmeno la paura che sarebbe potuto accadere qualcosa di grave all’uomo che amavi ti ha fermato”
“Come potevo sapere che si sarebbe avverato tutto? E tu in realtà chi sei?”
“Un tempo, quando conducevo la mia vita mortale, il mio nome era Kariya Matou, adesso, sono solo colui che mette sull’avviso coloro che per amore rischiano di distruggersi”
Sola-Ui tacque. La casa di campagna, senza i soldi per mantenerla, stava lentamente cadendo in rovina. Persino i soldi che il marito le aveva lasciato andavano sempre più assottigliandosi.
Quando alzò il volto per chiedere consiglio allo spirito, notò che era sparito.
 
Passarono altri anni, quando, ormai sola e devastata da rimorsi e ricordi, la donna si avviò alle rive del lago, immergendosi finché non fu più in grado di sentire nulla.
Sul fondo, lo spirito degli amori sfortunati la aspettava. Ora anche lei, unitasi alla schiera degli infelici amanti, avrebbe avvisato altri infelici dei tormenti che li aspettavano, senza mai poter dimenticare i propri.
   
 
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