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Autore: darken_raichu    30/05/2014    2 recensioni
Pokémos è una terra lontana, dove i pokémon vivono divisi in 18 nazioni, tra i cui territori si estendono deserti, pianure, foreste e mari, che rendono assai difficoltosi i collegamenti tra i vari paesi. Fino a 10 anni fa la terra era in pace, ma ora le cose stanno cambiando…
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Laghia, Hydroheart, 28/05/4783, circa le 8
Nelle ore successive, il gruppo proseguì la sua avanzata, fermandosi solo per bere e mangiare le Bacche. Lungo il tragitto, si resero conto che quello che aveva detto Kingdra era vero. L’acqua diveniva più limpida e pura mano a mano che ci si avvicinava. Quando riuscirono a vedere il fondo notarono che, posate in piccoli cumuli, alcune pietre azzurre brillavano e sembravano emanare energia. Infine, giunsero ai cancelli di Hydroheart. Dall’esterno, la città appariva circondata da una grande muraglia fatta di uno strano materiale rosato coperto di spuntoni. I tetti visibili sopra le mura erano neri o rossi.  Giunti davanti alla porta della città, Raichu bussò alla guardiola. Un secondo dopo, due occhi lo fissarono da un’apertura che sembrava essere fatta apposta per loro, dato che non si vedevano né altri buchi né aperture. Si sarebbe addirittura detto che era la porta stessa a guardarli. «Chi siete?» chiese la guardia in tono imperioso.
«Viaggiatori da Elettria. Abbiamo delle registrazioni.» Rispondendo, Raichu mise davanti agli occhi della guardia la registrazione fattagli da Crawd. Per un secondo la guardia non reagì, poi l’intera sezione intorno alla guardia prese a muoversi. Stupito, Raichu si rese conto che in realtà la guardia era attaccata alla porta. Il corpo rosa aderiva perfettamente alla porta, che si rivelò essere in legno quando il pokémon rosato si spostò. Guardando meglio si accorse che l’intera porta era coperta da una cinquantina di quelle creature. Fissando le mura gli sembrò di scorgerne altre qua e là lungo la parete, ben nascoste dal colore delle mura. A farlo tornare in sé fu la voce del pokémon, che aveva appena finito di controllare gli altri e si era rivolto a lui. «Mi faccia vedere la sua registrazione» disse formale. Attaccato a un corno portava un medaglione a forma di goccia. Raichu porse il documento, il pokémon lo lesse e annuì. «Bene, è tutto in regola. Buona permanenza ad Hydroheart. Aprite il portone!» A questo comando, il portone sembrò parlare con un’unica voce «Sì, Commodoro Corsol!» Un intero gruppo di pokémon rosati si spostò dalla porta, che in questo modo si aprì permettendogli di entrare.
 
Hydroheart, Arena, 28/05/4783, circa le 10
Il gruppo, appena entrato fu avvicinato da un Chinchou. Dal modo con cui Eelektross e il pokémon confabularono, Raichu capì che era una delle sue spie. Ancora una volta si chiese quanto fosse estesa la rete di informazioni di Eelektross. Guardandosi intorno, Raichu notò che l’intera isola era percorsa da una fitta rete di canali che uscivano da una montagna. Osservandola meglio, si rese conto che si trattava del castello, talmente grande che si stupì di non averlo visto prima. Voltandosi, realizzò il perché. Alcuni Wingull volavano in circolo intorno alle mura emettendo vapore dal corpo, che si condensava in nebbia.
Dopo qualche minuto, il Chinchou fece loro cenno di seguirlo. Li portò a una piccola locanda, “Il Corphish in fiamme”, dove un pokémon rosso, il Corphish dell’insegna evidentemente, li fece accomodare in sette anguste stanzette. Il gruppo si distese, ma fu svegliato circa due ore dopo da Chinchou, come Eelektross stesso gli aveva chiesto. Senza parlare, questi li guidò per le strade e i canali fino all’Arena, dove Eelektross lo congedò porgendogli un sacchetto. Dal suono che fece il contenuto, era evidente che si trattava di Pepite o Perle. L’arena era coperta di fregi incisi nella stessa pietra rosa di cui erano fatte le mura. Il gruppo si diresse verso l’ingresso dell’arena. Entrando, videro un gruppo di pokémon affollarsi intorno a un tabellone accanto a cui si trovava un addetta. Eelektross si avvicinò e si rivolse alla pokémon, un Gorebyss immerso in una delle numerose vasche presenti in tutta la stanza. Evidentemente, l’intera città era stata creata in modo che tutti i pokémon del paese potessero recarsi ovunque.
«Salve, vorremmo iscriverci al torneo per l’udienza con il re.» Disse Eelektross.
L’addetta lo fissò un attimo, poi indicò un plico di fogli accanto a lei, su un basso tavolo. Eelektross afferrò un foglio e prese a leggere, borbottando «Dunque … regolamento torneo … Ah il torneo inizia domani siamo appena in tempo, bene … Proprio come diceva Chinchou … Sì bene, il gruppo sembra andar bene … Sì, sembra corre- … Oh no!»
«Che succede Eelektross?» chiese preoccupato Raichu.
«Leggi l’ultima regola in fondo.» Disse questi porgendogli il foglio. Riachu lo afferrò e lesse, gli altri fissarono il foglio, leggendo da sopra le spalle del pokémon. La regola diceva:
“I gruppi partecipanti al torneo devono comprendere almeno due pokémon originari di questo paese”.
Quando la lesse, Raichu sbiancò. Le iscrizioni sarebbero terminate da lì a due ore. Non avevano il tempo di trovare qualcuno che accettasse di partecipare al torneo.
 
Hydroheart, 28/05/4783, circa le 11
Blitz, Tri, Tyna, Elekid e Pachirisu si guardarono intorno. Erano riusciti a seguire Plusle e Minun, insieme al resto del loro gruppo, per ore, ma si erano addormentati davanti alla taverna, e così li avevano visti allontanarsi e li avevano persi.
“Maledizione” pensò Blitz “Se non li troviamo ci toccherà tornare indietro da soli. Il capitano Fan ci spedirà in cima all’albero maestro per la fuga!”.
Il giorno prima infatti erano sgusciati via dalla nave su insistenza sua e di Tri. Nessuno di loro, tranne Tri, amava la vita di mare, e comunque anche quest’ultimo preferiva le avventure sulla terraferma. Quando Plusle e Minun avevano raccontato loro che erano in missione per salvare Elettria non ci avevano creduto. Ma poi avevano sentito casualmente una conversazione tra Luxray ed Eelektross. Avevano così deciso di seguirli per poter vivere anche loro un’avventura. “E adesso eccoci qua” pensò Tri “Persi in una città che non conosciamo in cerca di sette pokémon che abbiamo perso di vista da parecchio.” In ogni caso, decisero di proseguire. Ricordavano di aver sentito Fan ed Eelektross parlare di un torneo, quindi iniziarono a chiedere in giro. Quando un vecchio Huntail indicò loro la strada, lo ringraziarono e si diressero da quella parte.
 
Hydroheart, Arena, 28/05/4783, circa le 11
Raichu ormai era stanchissimo. Ormai era quasi un’ora che controllavano tutti coloro che si avvicinavano al tavolo delle iscrizioni, in attesa di qualcuno che avesse bisogno di compagni di squadra. Iniziavano a perdere le speranze. Fissò il foglio su ci veniva segnato il numero di posti rimasti. Ne restavano solo 11. Se volevano partecipare, dovevano sperare nel prossimo venuto.
La fortuna aiuta gli audaci dice il detto. E in effetti, forse fu la fortuna a portare a quell’incontro. Due piccoli pokémon si avvicinarono al banco e osservarono il foglio che elencava il regolamento. Dopo aver letto le regole, il più grande dei due fissò il più piccolo e disse «Te l’avevo detto che venire qui dalle palafitte era inutile Mud. Leggi qui, il numero di membri di un team deve essere compreso tra tre e dieci. Non siamo in grado di partecipare.»
«E se chiedessimo a qualcuno Toto?» rispose il più piccolo.
«Non credo che qualcuno accetterà. La maggior parte dei partecipanti, o sono team che si sono preparati duramente e non accetterebbero mai un esterno, o sono singoli che non vogliono fare squadra.»
Raichu, quando sentì la conversazione, non poté credere a tanta fortuna. Si avvicinò ai due e spiegò loro che il suo team non poteva partecipare al torneo, perché necessitava di due pokèmon di Laghia. I due confabularono qualche minuto, poi si volsero verso Raichu  «Accettiamo.» Dissero insieme.
Riachu sorrise. Insieme  i nove pokémon firmarono i documenti e divennero ufficialmente partecipanti del torneo.
  
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