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Autore: AndThenSheBled    30/05/2014    2 recensioni
Project Prostasìa! "Aveva esclamato Charles, portandosi una mano tra i capelli. Era seduto comodamente sulla poltrona della sua piccola camera del campus. La matita che teneva saldamente in mano era lentamente caduta a terra, provocando un piccolo rumore durante l'impatto. Strabiliato e affascinato dal suo stesso operato,decise di andare subito ad informare il fratello Mike. Insieme avrebbero dato vita a ciò che avrebbe salvato il mondo dal suo declino".
notadelloscrittore: leggo fanfiction random dove i personaggi di band o di chicchessia saltano da un cazzo all'altro come canguri, e nonostante ciò ricevono critiche positive. Fate un opera buona e continuate a seguirla, vi piacerà-
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-“Ho capito bene, Charles? Un automa? E sei sicuro di riuscire a portare questo compito a termine? “-aveva chiesto frettolosamente Mike, correndo verso Charles con una pila di libri in mano.
-“Ovviamente, socio. Ma per rendere l’opera possibile,mi servi tu”- aveva risposto Charles sbuffando una risata,spostandosi i capelli rossicci dal viso.
Mike era  il solito tipo da biblioteca: grandi occhiali dalle lenti tonde, spesse come fondi di bottiglia,camicetta a quadri infilata dentro a un paio di bermuda beige,con calzini neri e mocassini. Alto circa un metro e settantotto,con una costellazione di nei dalle varie tonalità marroncine su tutto il corpo. Capelli neri molto corti,sistemati e acconciati all’indietro grazie al gel, che ogni mattina applicava con cura.
Charles,invece, era uno spaccone. Il ragazzo più bello di tutto il campus ,il migliore in fatto di sport e in fatto di ragazze. Aveva capelli rossicci,lunghi fino alle spalle, e lentiggini appena accennate che gli ricoprivano gran parte della faccia.Nonostante l’apparenza, Charles era un cervellone. Una delle menti più studiate di tutti gli Stati Uniti,qualcosa di estremamente complicato che nemmeno un genio sarebbe riuscito a capire.  Entrambi avevano 25 anni, ed erano gemelli. Una qualsiasi persona,passando di fronte a loro, non si sarebbe mai accorta di ciò, a causa, appunto, di questi evidentissime diversità. Erano diversi in tutto,ma avevano una cosa che li accumunava: gli occhi,dalle splendide sfumature bluastre, con pagliuzze dorate.
 
-“io? Per fare cosa?”- Mike parve confuso. Sebbene fosse il più brillante della classe nelle materie scientifiche, nessuno era mai piombato in camera sua, spalancando la porta, chiedendogli di aiutarlo a realizzare un drone.

-“tu devi progettarla. All’assemblaggio ci penso io!” – disse Charles, saltando sul letto del fratello, sorridendo come un bambino al quale erano state comprate delle caramelle buonissime.

-“S-senti Charles, I-io non ..”- Mike scosse la testa, afferrando gli occhiali dalle stecche, pulendo poi le lenti con il bordo della camicia. 

-“Mike, sei l’unico che può aiutarmi! Tu..tu non capisci. Questa può essere l’occasione per salvare davvero il mondo. Tu.. tu devi aiutarmi. Sei l’unico, fratello mio. Mi hai sempre sostenuto, ti chiedo di farlo anche questa volta!”-  mormorando quelle parole, Charles si siede lentamente sul letto. La felicità di qualche istante prima era svanita nell’aria, come se niente fosse.
 
Vedendo lo sguardo deluso del fratello, Mike sospira appena, poggiandogli una mano sulla spalla, come per confortarlo


-“Okay.. allora…cosa devo fare?”- disse infine. Charles gli sorrise, riconoscente. Il fratello lo stava appoggiando nell’impresa. Meglio di così, non sarebbe potuta andare.
Sorridendo vispo, scende dal letto, incamminandosi verso il tavolo della modesta stanza nella quale il fratello alloggiava insieme a un altro paio di studenti, conosciuti li al campus.

-“ Mike, devi sapere che questa non sarà soltanto l’impresa che ci farà saltare gli altri due anni di studio,per poi mandarci a lavorare con i cervelloni del S.A.D (sperimentazioni armi per la difesa),ma sarà anche una chance per il mondo di cambiare prima che sia troppo tardi. Voglio che tu pensi all’estetica dell’automa. Deve essere potente, ma allo stesso tempo fragile, deve essere delicata, ma allo stesso tempo potente. Deve essere bello, ma allo stesso tempo efficace. Ma deve essere capace di sopportare il peso del mondo sulle sue spalle. Deve essere perfetta, da tutti i punti di vista. Non sono folle, Mike. Sono soltanto una persona che pensa in grande!”-

Aveva urlato entusiasta Charles. Mike non aveva mai visto il fratello così convinto e felice. Doveva davvero tenerci a quel progetto, anche se, effettivamente, non avevano ancora iniziato. Avrebbe dovuto progettare tutto nei minimi dettagli,senza permettersi di sbagliare. Ogni bullone al proprio posto, ogni ingranaggio si sarebbe dovuto incastrare con l’altro perfettamente, e ogni vite doveva essere collocata perfettamente al proprio perno.

“- Si chiamerà.. Hydra. “- Aveva commentato Charles, portandosi una mano sul petto, sussurrando appena il nome del drone che avrebbero dovuto costruire. Sarebbe stata una donna, la donna robot più bella che tutti gli U.S.A avessero mai visto.

Mike fece per parlare, ma il fratello lo prese per un polso, senza smettere per un attimo di sorridere. Gli prese il viso tra le mani, incrociando poi lo sguardo con il proprio. Due paia di occhi cristallini si guardavano negli occhi, intensamente.

“-Voglio le prime bozze sulla mia scrivania entro domani mattina!-“concluse Charles, staccandosi lentamente dal fratello, avviandosi verso la porta.
ENTRO DOMANI? Ma era per caso matto? Charles non aveva la minima idea di quanto ci volesse per trovare innanzitutto gli strumenti adatti per realizzare un drone, soprattutto se quest’ultimo avrebbe dovuto salvare il mondo.

“-M-ma sei impazzito?”- Aveva infatti commentato Mike, seguendo il fratello fino al corridoio che portava all’uscita della stanza.
 –“ Non hai la più pallida idea di quanta roba ho da fare prima della fine del semestre! Ho fisica quantistica da recuperare, Algebra, geometria analitica..”-Mike aveva iniziato a contare nervosamente le materie, allungando un dito ogni volta che ne elencava una, come per tenere il conto.
 
“- Fidati Mike”- Mormora Charles, interrompendo la lista del fratello. Prese il cappello, e lo mise in testa, per poi estrarre un pacchetto di sigarette dalla tasca, afferrandone una con non chalance, mettendosela in bocca,per poi accenderla con un fiammifero, facendolo scivolare velocemente contro la superficie ruvida del corridoio. Porta dunque la piccola fiamma vicino alla sigaretta, aspirando un paio di volte velocemente dopo aver acceso quest’ultima, in modo che si accendesse bene.

“-La nostra impresa va al di la di quelle materie pallosissime che ci propinano all’università. Penso che dopo aver completato Hydra, saremo così ben valutati che i professori stessi ci chiederanno ripetizione!-“ Sbuffando una risata, e facendo un piccolo inchino, Charles esce lentamente dalla camera del fratello, fumando nei corridoi tranquillamente, sebbene il cartello appeso ogni 60 metri nel corridoio, lo vietasse. Mike, sconvolto, chiude lentamente la porta, trascinando i piedi sul letto, nel quale si sdraia,passandosi una mano sul viso, con fare confuso e allo stesso tempo sconvolto. La scadenza per le prime bozze era a più di ventiquattro ore. Il tempo scarseggiava, ma Mike era comunque scettico a riguardo. Come poteva un pezzo di ferro poter salvare il mondo?

“-Bha.. “- mormora Mike, togliendosi gli occhiali,poggiandoli sul comodino accanto al letto. Era parecchio stanco, e progettare qualcosa di impegnativo senza riposarsi prima lo metteva in difficoltà.

“-Ci penserò domani”- Sussurra,prima di passarsi una mano sul viso, chiudendo gli occhi poco dopo, addormentandosi nell’arco di 5 minuti.


 
  
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