30/05/2014
2 recensioniRABBIA RANDOM
Mi ritrovo spesso a fissare un orizzonte senza sole,
con la certezza che ci sia sicuramente qualcosa di magico,
passano e ripassano queste interminabili ore,
trovando spazi vuoti ed un fine tragico.
Seduto senza paura su un portico di marmo,
spero che ci sia qualcosa di reale alla fine dell’esistenza,
penso di vivere, ma in realtà già dormo,
sogni fisici si rivestono di realtà con prepotenza.
E mi limito mentre sibilo cose sembrando effimero,
interrogandomi su fatti di quotidianità, senza caparbietà.
Il processo mentale della raccolta di materiale è misero,
vivo morendo di fame, senza vita e senza mentale sanità.
Ciclico il mio mondo, sembra andare retro,
viaggiatore del globo, fisso residente,
sembro camminare kilometri, ma in realtà è solo un metro,
io del mio pezzo di terra mi nomino presidente.
Manca solo lei tra le mie calde braccia,
la sento vicino a me, ma in realtà è incazzata.
Vorrei punirmi con schiaffi e pugni in faccia,
vorrei dirgli che persona più di lei non ne ho mai amata.