Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: danish    31/05/2014    13 recensioni
Eccomi con una storiellina che mi è venuta così ed è ambientata alla fine del film 3d.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Yuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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spe
L'Arcadia decolla dalla Terra con rinnovata energia nei motori a dark matter.
Yama, al timone, la conduce con sicurezza. Vuole riportarla  tra le stelle,  verso quello spazio infinito e profondo che è il suo elemento naturale.
Harlock si alza dal  trono con movimento lento e solenne. Si avvicina al giovane e, un attimo prima di raggiungerlo, con un gesto deciso si leva il mantello e glielo depone sulle spalle. Ora la sua investitura a Capitano è completa ed ufficiale.
Yama lo guarda con orgoglio e gli fa un cenno di assenso con la testa.  Da questo momento è compito suo guidare la corazzata verso nuove missioni e lo farà con il massimo dell'impegno.
Mimeh, accanto al ragazzo, osserva in silenzio la scena con un accenno di sorriso sul volto dalla bellezza eterea. Poi segue con lo sguardo l'antico capitano che si incammina verso l'uscita del ponte di comando.

"Che farà ora Harlock?" domanda Yama stringendo le caviglie del timone con più forza.

"Per cento anni ha combattuto una dura battaglia. Ora, finalmente, potrà concedersi un meritato riposo." risponde lei socchiudendo gli occhi ed abbassando il capo mentre il suo corpo sprigiona migliaia di bagliori iridescenti.

L'inconfondibile ritmo dei suoi passi riecheggia lungo i corridoi della nave dove, a terra, giacciono ancora i corpi inanimati dei soldati della Gaia Fleet. Più avanti intravvede Yattaran che si strofina i pantaloni con le mani per ripulirli dalla polvere e dal sangue dei nemici. Attorno a lui una decina di pirati, feriti ma vivi, sta festeggiando la vittoria e la ritrovata speranza: la Terra sta combattendo per rinascere e forse un giorno potranno farvi ritorno per stabilirvisi definitivamente.

"Capitano!"  l'esclamazione di Yattaran è piena di gioia nel vedere l'uomo in salute. Nota subito che non porta il mantello e che la giubba della divisa è sporca di sangue "Siete ferito?" domanda con apprensione.

"C'è bisogno di te sul ponte." risponde Harlock con voce ferma ma senza tono di comando. "Fai del tuo meglio." aggiunge mentre lo oltrepassa e si dirige verso la propria cabina. Camminando si toglie i guanti e li infila nella tasca della giacca.

"Come sempre!" risponde il primo ufficiale seguendolo con lo sguardo fino a quando scompare nella penombra del corridoio. "Kei, andiamo!" strilla con la sua voce corposa. Ma Kei non c'è. "Dove si è cacciata? Era qui un attimo fa!" impreca l'uomo guardandosi intorno con aria irritata.

"L'ho vista allontanarsi verso la sua stanza pochi attimi prima che arrivasse il capitano." risponde uno degli uomini.

Yattaran fa spallucce e ordina ai pirati di ripulire l'Arcadia dagli intrusi metre di corsa va verso la plancia di comando.

Anche Harlock ha notato l'assenza della giovane ragazza ma sa che è una guerriera forte e preparata e che non deve temere per lei. Sicuramente si è ritirata nella sua cabina per rimettersi in ordine. E' pur sempre una donna e ci tiene a presentarsi sempre al meglio. Sorride mentre pensa queste cose e per qualche strana ragione, invece di rifugiarsi nel suo studio di poppa, decide di andare a controllare di persona.
Mentre inverte la direzione, ascolta il suono ritmico della propria camminata e si sente pervadere da uno strano senso di rilassatezza. Si sente leggero ora che ha lasciato il comando della nave a Yama e che non ha più quel peso sul cuore. Non ha distrutto la Terra ma , ancora una volta, l'ha salvata. 

La porta della cabina di Kei è socchiusa e la luce è spenta. Resta sulla soglia in assoluto silenzio, l'udito proteso ad intercettare il minimo rumore. Gli pare improvvisamente di sentire come il suono di una pioggia primaverile provenire dall'interno della stanza e, quasi senza rendersene conto, oltrepassa l'ingresso ed entra nell'alloggio.
All'interno è tutto buio, l'unica fonte di luce arriva dal fondo della cabina, dove si trova la doccia a gravità zero, schermata in quel punto da una vetrata opaca. E' proprio da lì che proviene lo scroscio leggero ed è lì che Kei si trova in quel momento. Può intuire attraverso il vetro la figura di lei muoversi all'interno e le gocce appesantirle a poco a poco i capelli dorati. Tiene le braccia intorno al busto come se si stesse abbracciando poi scuote i capelli ed alza il viso verso l'alto lasciando che i numerosi getti d'acqua la avvolgano interamente.

Harlock muove qualche passo verso la vetrata quando improvvisamente vede la sagoma di Kei sollevarsi in aria con grazia e piroettare con le gambe raccolte su sé stessa.
Non ha mai provato quel tipo di doccia, lui è uno che preferisce una grande e comoda vasca da bagno. Ma sicuramente dev'essere affascinante poter fluttuare tra  gocce d'acqua e sapone profumato. E' talmente ipnotizzato da ciò che vede e non vede, da non accorgersi di essersi avvicinato un po' troppo e di aver appoggiato incautamente una mano sul vetro satinato.
Anche se è in fase di relax, Kei  è sempre all'erta  e percepisce una presenza oltre la vetrata. Scende immediatamente al pavimento e spalanca di botto la porta, trovandosi di fronte ad un Harlock impietrito.
L'espressione dell'uomo è come sempre indecifrabile, riesce a mantenere l'autocontrollo e a non approfittare di quel momento per scrutare le grazie della ragazza, mantenendo lo sguardo fisso negli occhi di lei.
Kei al contrario è alquanto turbata  nonché imbarazzata e, in una frazione di secondo, perquisisce virtualmente la stanza alla ricerca di qualcosa con cui coprirsi. Poi pensa bene di chiudere la porta in faccia ad Harlock, rintanandosi nella doccia i cui getti scrosciano ancora lievi e tiepidi.

"Perdonami, non volevo spaventarti..." dice Harlock dall'altra parte del vetro. La sua voce è calda e lievemente arrochita.

Kei decide di riaprire la porta e di affacciarsi appena. Si domanda cosa ci faccia il capitano nella sua cabina e soprattutto da quanto tempo possa essere lì. Sorride lievemente imbarazzata mentre gli dice che se ha bisogno di lei uscirà a minuti dalla doccia. Nota però che ci sono gocce di sangue a terra .

 "Tu sei ferito!" esclama preoccupata.
Percorre con lo sguardo la giubba di pelle e nota subito uno strappo all'altezza dell'addome. Senza pensarci un attimo gli si avvicina e gli apre la casacca. E' come aveva immaginato, la ferita è abbastanza profonda e perde ancora del sangue. "Presto, devi ripulirla o potresti prenderti un'infezione!" gli dice mentre lo trascina all'interno della doccia verso i getti d'acqua, regolandoli sul freddo. In un attimo gli sgancia il corpetto di metallo e gli toglie completamente la giacca, lasciandoli cadere a terra. Con la mano cerca di dirigere l'acqua verso il taglio, strofinando lievemente con il palmo aperto.
La ferita sembra ripulirsi e smette di sanguinare. Kei è soddisfatta del proprio lavoro, tanto da aver dimenticato di essere nuda al cospetto dell'uomo che ama e venera come una divinità. Nel momento in cui se ne ricorda, sente le guance infiammarsi e si stringe le braccia intorno al seno, nel tentativo di salvare il salvabile. Un brivido gelato le percorre tutto il corpo, l'acqua è ancora regolata sul freddo. Ora è Harlock ad intervenire in suo soccorso e ruota la manopola dell'acqua sul caldo.

"Grazie." mormora Kei alzando appena lo sguardo verso di lui che la sovrasta in altezza di parecchi centimetri.

"Come si fa?" domanda Harlock guardandola incuriosito, facendo roteare in aria un dito.

"Vuoi dire..a...?" è Kei ora a far roteare l'indice nel vuoto. Non è del tutto sicura di aver capito la domanda di Harlock.

Lui annuisce e sorride divertito." Non ho mai provato...a volteggiare nella doccia..." .

Kei stenta a credere alle sue orecchie ma lui con gesto rapido, come suo tipico, preme il pulsante che toglie la gravità ed improvvisamente si trovano a testa in giù con i piedi al soffitto. Harlock scoppia a ridere divertito.

"Non fa per me!" esordisce con voce strozzata dalle risate.

E' Kei che, più abile e più allenata, lo prende per le mani e lo sospinge per le spalle, riportandolo in posizione corretta.  I loro corpi sono vicinissimi, tra loro solo bollicine d'acqua e di sapone che galleggiano nel vuoto, infrangendosi di tanto in tanto sulla pelle.

"Ci vuole solo un po' di allenamento...si impara in fretta!" dice Kei con tono di voce basso e dolce.

Harlock non parla. Resta a guardare il viso candido della ragazza, i capelli che ondeggiano incorniciandolo in maniera disordinata ma sensuale, le labbra appena socchiuse e terribilmente invitanti.

"Puoi venire a fare pratica quando vuoi..." sussurra Kei, quasi senza rendersene conto. La situazione è talmente surreale che pensa si tratti di un sogno e che tra pochi istanti si sveglierà e tutto tornerà alla normalità.

Harlock la attira verso di sé e la abbraccia, stringendola delicatamente, quasi avesse paura di farle male. Non ricorda nemmeno quando è stata l'ultima volta che ha stretto una donna, di certo più di cento anni fa. Ma ora che la dark matter  ha lasciato il suo corpo, ora che ha perso l'immortalità, sente il desiderio di tornare a provare emozioni umane.
Che sia un segno del destino il fatto che io mi trovi qui con lei in questo momento? E' da qui che devo ripartire ?
Si domanda, mentre l'abbraccio si fa più avvolgente. Forse per dare una risposta a queste domande, solleva il mento di Kei e appoggia delicatamente le labbra sulle sue, indugiandovi per un lungo istante. Chiude gli occhi per ascoltare meglio le proprie emozioni mentre i loro corpi continuano a fluttuare nel vuoto, stretti l'uno all'altro, incorniciati dalla danza di scintillanti gocce. Lentamente scendono al suolo ed Harlock spegne l'effetto gravità zero. L'acqua torna a scendere calda su di loro, come una pioggia di primavera mentre Harlock tiene ancora le labbra appoggiate a quelle di Kei, sorreggendola per la vita. Le mormora qualcosa allontanandosi lievemente, strofinando poi  la punta del naso contro la guancia di lei.

E' l'urlo disperato di Yattaran, proveniente dal corridoio, che li risveglia bruscamente dall'iddilio.  "Chi ha usato tutta l'acqua?? Kei!! Sei ancora sotto la doccia vero??" sbraita il grosso pirata.

"Se permetti ci penso io.." propone Harlock, separandosi a malincuore dalla ragazza.

"E' tutto tuo!" risponde Kei pregustando la scena. Osserva Harlock uscire dalla doccia, la schiena muscolosa imperlata d'acqua le provoca un fremito in tutto il corpo.  Il bacio che le ha dato poco prima le fa ancora tremare le gambe ma la cosa che la emoziona di più è ciò che le ha sussurrato a fior di labbra mentre fluttuavano ancora nella doccia : riportami alla vita.

Quella  richiesta le martella nella testa mentre fuori , in corridoio, sente Yattaran prodigarsi in mille scuse e promettere di aumentare le capacità dei serbatoi d'acqua per evitare inconvenienti. Pochi istanti dopo si sentono passi allontanarsi in gran fretta.
Harlock rientra in camera, un asciugamano sulle spalle che usa per strofinarsi i capelli bagnati. Si avvicina a Kei che nel frattempo ha indossato un morbido accappatoio bianco e le accarezza il viso, perdendosi con lo sguardo nei suoi occhi scintillanti.

Vorrebbe chiederle di fuggire con lui, di prendere una navetta e dirigersi in tutta fretta verso la Terra ed insieme cominciare una nuova vita. Ma sa che non è ancora possibile, il pianeta attualmente è inospitale e non potrebbero resistere a lungo. Per ora si accontenterà di saperla al sicuro sull'Arcadia, a pochi passi di distanza dalla sua cabina.

"Da questo momento comincia una nuova era..."  le dice abbracciandola di nuovo. "Più acqua per tutti!" dichiara in tono solenne.

Raccoglie dal pavimento la giubba di pelle ed il corpetto e li indossa nuovamente. Si sistema i capelli con le mani davanti allo specchio e si avvia verso l'uscita.
"Vorrei che stasera venissi a cena nella mia cabina" le dice prima di congedarsi definitivamente.
"D'accordo. Sarò puntuale, Harlock" risponde Kei sorridendo.
Lo guarda sparire oltre le porte scorrevoli che si richiudono subito dietro di lui. Si tuffa sul letto mollemente e guarda il soffitto estasiata: Harlock si è comportato da vero gentiluomo, non ha approfittato della situazione e l'ha rispettata. Le ha fatto una richiesta precisa e lei farà di tutto per assecondare i suoi desideri, procedendo un passo alla volta.
Guarda l'orologio e pensa che prima di cena avrà ancora qualche ora di tempo. Beh, sa già come tenersi impegnata: una bella e lunga doccia a gravità Zero!



Ok, mi è venuta così, questa è la mia versione della doccia senza gravità. Potete tirarmi tutto ciò che volete, soprattutto verdura di stagione, sempre ben accetta! Alla prossima!















 





 





 





   
 
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