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Autore: Helenebytheway    31/05/2014    1 recensioni
La prima volta che la vide, il suo pensiero fu "Bella".
[...]
Clelia era come il mare.
Clelia era un galeone.
Clelia non era mai affondata.
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Germania/LudwigxOc!Genova/Clelia Giovanna Doria (Vargas)
Storia cancellata, modificata e ripubblicata.
_Apathy_
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Germania/Ludwig, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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First Time~

La prima volta che la vide, il suo pensiero fu “Bella”. 
Perché lei era davvero bella, con i capelli biondi, lisci, e gli occhi blu, profondi come il mare. 
Proprio dietro il blu dell’occhio destro gli era sembrato di intravedere del nocciola –o forse era verde- ma non ci aveva dato molta importanza, preso com’era ad osservarla.

La prima volta che la vide, il suo pensiero fu “Fiera”. 
Lo era davvero, con le spalle dritte, il mento alzato, e quella camminata un po’ zoppa, che però lasciava intravedere la fierezza portata dalla donna in tutti quei secoli –o forse erano millenni?- di vita.

Ma la prima volta che Ludwig la vide per davvero, il suo pensiero fu “Triste”. 
Perché Clelia* era triste davvero, anche se era brava a mascherarlo.
Aveva lo sguardo triste di chi sa di aver perso tutto, lo sguardo di chi sa che ogni tentativo era vano, che quella guerra era vana, perché avrebbe perso, di nuovo.

La prima volta che Ludwig e Clelia si erano visti per davvero, era stato sul campo di battaglia.
All’epoca pensava fosse sua nemica, ma aveva lasciato cadere le armi, incapace di colpire quella donna di cui conosceva solamente il nome, ma che al primo sguardo gli era entrata dentro, e nemmeno lui si era accorto come.

La prima volta che le labbra di Clelia si erano posate sulle sue, Ludwig aveva sentito il sapore della salsedine, e aveva pensato al Mare.           
Clelia era come il Mare, libera, forte e immensa.
Le labbra di Clelia erano anche gelide, come il vento che ogni giorno soffiava sulla sua terra senza dare tregua, ma la prima volta che i loro corpi si erano uniti il gelo era sparito, e la pelle di lei era diventata calda come il sole che fino a poche ore prima illuminava l’orizzonte.

Era stato il vento a portarla a ribellarsi, non per reclamare quella libertà che le era stata negata troppo tempo prima e che sapeva di non poter più recuperare, ma per reclamare la libertà di quelle persone che nel bene e nel male le erano state accanto, di coloro che l'avevano aiutata ad alzarsi e si erano alzati con lei, sempre.

Quella volta in cui si era messa contro di lui, quando aveva provato a fermarlo -e c'era quasi riuscita, perché guardandola negli occhi si era chiesto se ne valesse davvero la pena, se quello che stava facendo aveva un senso- ancora un volta l’aveva paragonata al Mare.

Quel 25 Aprile però Clelia non era più il Mare.
Non aveva fatto niente, non aveva detto niente. Gli aveva rivolto uno sguardo pieno di tristezza e se ne era andata.
E Ludwig aveva pensato ad un galeone, pieno di fascino e di storia, ma privo di meta.                                                      
Clelia era proprio come un galeone, errante, senza un posto dove andare, ma rinchiusa in quello spazio che non le bastava, che non soddisfava il suo bisogno di libertà.                                                                                             
Clelia non era mai affondata.

La prima volta che l’aveva vista piangere, erano sotto la pioggia, e le lacrime di lei si mescolavano con le gocce d’acqua.                           
Quando l’aveva vista rialzarsi a fatica dalle macerie, con le labbra gonfie, gli occhi rossi, il volto sfregiato e piena di ferite, con in braccio quello che sembrava il corpo di un bambino ormai privo di vita, Ludwig aveva capito.                        
Clelia non era il mare, non era un galeone.                                                                                                          
Clelia era prima di tutto una donna, forte, che aveva saputo rialzarsi tante volte, ignorando i fantasmi del passato durante il giorno, e
dialogando con loro nella notte.                                                                                                                                 
Era una donna che era andata sempre avanti, senza voltarsi mai, senza versare mai una lacrima.                                                      
Era una donna che si era ribellata, che aveva combattuto per i suoi ideali, e che aveva visto nei compagni di una vita i volti dei traditori.       
Era una donna, la stessa donna che l’aveva incantato, quella che aveva amato, quella che ancora lo incantava, quella che ancora amava.

La prima volta che Ludwig l’aveva vista sorridere veramente, anche lui aveva sorriso.   
E per entrambi, era stato come la Prima Volta.


 

*Clelia è il nome di Genova (you don't say?), nome ispirato da quello della marchesa Clelia Durazzo, botanica italiana. Non so perché ho scelto questo nome, sinceramente sono indecisa tra Clelia e Aurora. Comunque se avete suggerimenti per il nome ditemelo pure.
Fatemi sapere cosa pensate della storia :)
Ps. Storia cancellata, modificata e ripubblicata.
_ Apathy _

   
 
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