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Autore: CastaDiva    31/05/2014    3 recensioni
Dopo quattro anni lontane Michiru e Haruka si ritrovano purtroppo non con i migliori auspici. La prima impegnata a districarsi con il suo ritorno alla vita scolastica giapponese e il suo debutto sulla scena musicale, la seconda alle prese con una dura riabilitazione a seguito di un incidente.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Haruka/Michiru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Gocce. Gocce di pioggia. A quanto pare il vento non è riuscito a smuovere fino in fondo le nuvole. In ogni caso quella che si sta prospettando essere una semplice pioggia primaverile, non dovrebbe impensierire più di tanto.
Levo la mia mano dal vetro, lasciando delle lievi impronte.
" Oujo-sama, ha chiamato Kanzai-sensei per avere la conferma della lezione di domani " mi informa la domestica da fuori la mia camera.
Sospiro alzandomi dalla sedia e guardando al programma donatomi dalla dottoressa Mizuno. A causa del cambio con Ami-san ho dovuto riscrivere tutti i miei impegni, comprese le lezioni con Kanzai ritrovandomi con una settimana che dire prima di impegni è un eufemismo.
" Sì, va bene per domani " confermo. Convinta che le comunicazioni siano finite faccio per tornare al mio precedente posto quando la cameriera parla nuovamente.
" Ah, è appena arrivato suo nonno "
Scatto immediatamente sull'attenti precipitandomi ad aprire la porta della mia stanza. Di fronte a me l'espressione più che perplessa della domestica.
" Che cosa? " domando inquieta
" La sta aspettando di sotto "
Mi precipito giù per le scale. Si può sapere cosa gli salta in mente? Fare un viaggio del genere alla sua età e con i suoi problemi di salute. Raggiungo il soggiorno con il fiatone, ad attendermi mio nonno che dimostra tutta la calma di questo mondo.
" Michiru, sei diventata veramente una bellissima donna " mi saluta raggiante.
" Nonno, cosa ti passa per la testa?! " lo aggredisco ancora sconvolta dalla corsa appena fatta. E' da anni ormai che a causa dei suoi problemi di salute sì è trasferito nella nostra casa di Fukuoka ed un viaggio fino a Tokyo è una follia.
" Mia nipote torna in Giappone dopo quattro anni e io dovrei rimanere inchiodato sulla mia poltrona?Giammai!! " proclama lui facendo la voce grossa " Piuttosto, dove sono i tuoi genitori? "
" Un viaggio di lavoro " rispondo vaga. " In America mi pare, papà doveva contrattare con alcuni fornit... "
" Ma almeno li hai incontrati dal tuo ritorno vero? " mi domanda inquisitorio lui, sapendo già la risposta visto che il suo volto non riesce a nascondere la disapprovazione nei confronti del figlio e la nuora. Sospirando si lascia cadere sulla poltrona " Non so veramente cosa passi per la testa di quei due, la figlia sta lontana per quattro anni e non si degnano di venirla a salutare al suo rientro. "
" Lo sai che il nostro rapporto non è mai stato... affettuoso diciamo " dico cercando di trovare una scusante, sia per loro che per me. Del resto, io stessa sono sollevata di non averli intorno, soprattutto...
" Allora, com'era l'Austria? " chiede a bruciapelo il nonno " Dicono che Vienna sia una delle città più belle d'Europa ".
Mi siedo accanto a lui e passiamo una buona mezz'ora a parlare del mio soggiorno a Vienna. Le mie giornate al conservatorio, le visite ai musei, parchi,tutto ciò che quella fantastica città mi ha potuto offrire.
" Capisco. Niente in confronto alla mia Londra però. " proruppe lui tronfio d'orgoglio  " L'hai visitata vero? "
" Durante le vacanze estive del mio secondo anno " confermo. I suoi occhi lucenti e curiosi a dirmi, pregarmi di andare avanti. Per quanti anni siano passati, l’amore che prova quella città è rimasto immutato." Ho fatto delle foto se vuoi vedere ".
" E me lo chiedi pure? " esclama alzandosi di colpo tanto che devo sostenerlo. Questi scatti improvvisi non fanno di certo bene alla sua salute ma così come l'indole, ormai era impossibile cambiare questi suoi atteggiamenti.
" Ho le foto in camera mia, se non ti dispiace aspettare le vado a prendere " lo informo deponendolo nuovamente sulla poltrona e facendo per andarmene verso la mia stanza. Quando mi trovai vicino all'uscita del salone lo udì distintamente.
" Non permetti ancora a nessuno di entrare nella tua stanza? "
Mi volto incontrando il suo sguardo preoccupato e... invecchiato tutto d'un tratto.
" Mi... mi passerà. E poi non è così grave vero? " sfoggio uno dei miei migliori sorrisi per cercare di fargli capire che è tutto a posto ma a guardare la sua faccia non devo essere stata molto convincente.
 
" Allora, che ne pensi di questa offerta? "
E' da ore ormai che la domanda di Haruka martella il cervello di Setsuna. Entrambe concordarono come quella proposta, così provvidenziale, sarebbe servita loro come il pane ma entrambe erano ben consce di trovarsi decisamente nella parte debole della contrattazione, quella che non può farsi troppi scrupoli nell'accettare e dunque anche quella destinata a cedere alle condizioni di chi è dall’altra parte.
" Ne parlerò con mamma, è un avvocato, saprà trovare meglio di noi i pro e i contro. " fu l'unica cosa che la donna riuscì a dirle sul momento. Si era fatta faxare il contratto da Haruka per poi tornare alla sua vecchia casa, consegnarlo con celerità il documento al genitore  che una volta preso in consegna si chiuse con questo nel suo studio.
Latika Mittal, da anni ormai era uno degli avvocati più affermati di tutta Tokyo e sebbene il suo campo di pratica fosse il penale era in grado di comprendere alla perfezione tutte le sfumature e clausole di qualunque contratto. Non ci volle infatti molto prima che questa concludesse di scrutare il documento.
Il bussare sul piano della porta avvisò Setsuna che la madre aveva finalmente finito. Questa entrò nella stanza con in mano il plico di fogli.
" E' un'offerta che non si può rifiutare " esordì.
" Il padrino ha fatto un buon lavoro dunque " replica Setsuna invitando la madre a sedersi accanto.
" Questo Diamond si accollerebbe ogni singola spesa e una volta che Haruka è guarita non chiederà alcun rimborso o diritto di percentuale sui guadagni della sua immagine " spiegò l'altra.
" Ma? " chiese Setsuna, conscia che non poteva essere tutto rose e fiori.
" L'accordo è vantaggioso per Haruka fintanto che recupera nei termini previsti dai medici della clinica " disse la madre " In caso di ritardi nel contratto è contemplato un risarcimento parziale mentre nel caso Haruka non riesca a risollevarsi... "
" Un risarcimento totale per le spese sostenute " sospirò l'universitaria. Non ci voleva certo un genio per intuire una cosa del genere. A conti fatti la natura di quel contratto era sì vantaggiosa, ma unicamente se Haruka si rimetteva completamente.
" Setsuna, sarò franca, non saremo in grado di pagare l'intera retta se non accollandoci dei debiti. " affermò sua madre con tono sommesso. Quella situazione non aveva stremato solo la bionda e lei, i suoi genitori parevano invecchiati di almeno dieci anni dal giorno dell'incidente. " Tu la vedi quasi ogni giorno, sei certa che sarà in grado di farcela? "
Setsuna si alzò dalla sedia andando a scrutare il paesaggio al di là della finestra. Grigio a causa della pioggia battente, perfetto per incorniciare la loro situazione. " Nel caso posso sempre smettere con l'università, non sarà molto ma il non pagare la mia retta e le spese per l'appartamento vicino alla facoltà aiuterà "
" Non ci pensare neanche, è del tuo futuro che stai parlando " esclamò l'altra donna scattando in piedi.
" Sto parlando del futuro di Haruka " strillò Setsuna a sua volta, atteggiamento inusuale per una persona posata come lei. " E al momento è lei quella che è messa peggio ".
Latika andò incontro alla figlia mettendole una mano sulla spalla come era solita fare quando qualcosa la impensieriva." Lo sai che voglio bene ad Haruka come ad una figlia, ma ciò non vuol dire che non debba preoccuparmi per te "
" Lo so mamma, lo so " mormorò Setsuna che comprendeva l'apprensione del genitore ma a sua volta non poteva fare a meno di preoccuparsi per la sorella. Sebbene ad uno sguardo esterno lei e Haruka potevano sembrare anaffettive ( entrambe sono quanto di più lontano da una persona che mostra le proprie emozioni, sia a gesti che a parole ) tra di loro vi era un fortissimo legame che prevaricava il sangue che non condividevano.
Ad interrompere il silenzio nato tra le due donne arrivò provvidenziale una chiamata al cellulare di Setsuna. Questa iniziò ad impensierirsi non appena lesse il numero della clinica sullo schermo. Cosa aveva fatto questa volta Haruka?
" Meiou " rispose attivando la chiamata. Dall'altro capo del telefono la dottoressa Mizuno che la informava che Haruka quel giorno non avrebbe sostenuto la sua seduta riabilitativa in acqua per chiari problemi fisici. Per una volta Setsuna potè tirare un sospiro di sollievo ed improvvisamente le venne un'idea.
" Se non le dispiace può darmi il numero dell'assistente che si occupa di Haruka?Kaiou-san, mi pare di ricordare. Vorrei avvertirla io stessa di non presentarsi in clinica "
Dopo qualche titubanza, dovuta a questioni di privacy, il medico accettò la richiesta concludendo poi la chiamata per tornare alla propria occupazione. Setsuna invece con un sorriso sornione si apprestò a chiamare la violinista.
" Hai in mente qualcosa vero? " le chiese la madre ben conscia della mente macchiavellica della figlia.
" Forse " disse sibillina lei componendo il numero.
 
" E poi indovina un pò? Mi sono ritrovato a dover pagare un intero guardaroba! "
Haruka stentava a trattenere le risate mentre Yosuke Meiou, suo padre adottivo, le stava raccontando le vicissitudini capitategli a causa della moglie, abile manipolatrice che per sua sfortuna aveva trasmesso questa simpatica qualità alla figlia.
" Possibile che non riesca mai a spuntarla? " si lamentò nuovamente scatenando in lei una nuova ondata di risate.
 
Yosuke Meiou era un uomo sulla cinquantina. Bassa statura,tanto da essere superato dalla propria figlia, tanto che Haruka ancora si chiedeva come una stangona come Setsuna sia potuta nascere da lui e sua moglie ( difatti anche Latika, sebbene superasse di poco il marito, non la si poteva considerare alta ) capelli da scolaretto e due fondi di bottiglia a fargli gli occhiali. Era parecchio lontano dal canone di bell'uomo eppure in vita sua aveva avuto molte fiamme prima di accasarsi, con una straniera per di più. Ma del resto, forse era la sua eccentricità a renderlo così appetibile al gentil sesso. O più probabilmente il fatto che a dispetto dei suoi titoli accademici avesse una mente molto manipolabile tanto che la sua vita ormai correva sul filo delle macchinazioni della moglie e la figlia.
" Haruka, quando torni a casa, non ne posso più di combattere da solo " piagnucolò Yosuke.
" Penso che dovrai stare senza di me ancora per un bel pò " gli rispondo laconica, come se tra l’altro la mia presenza avesse mai potuto risolvergli qualche problema.
" Non ti preoccupare tesoro, con un pò d'impegno tornerai come nuova " cerca di tranquillizzarmi  lui mettendomi una mano sulla mia unica gamba. " E così finalmente la casa riavrà  finalmente il giusto equilibrio tra maschi e femmine. Beh, più o meno ". aggiunge sorridendo e sebbene non sia dell’umore giusto non posso fare a meno di ricambiare il suo sorriso.
 
Penso di non essere mai stata infuriata come in questo momento. A stento rispondo alle parole di Ami che dopo un pò comprende finalmente che non sono in vena di alcuna conversazione,l'unica cosa che voglio ora è incontrare Haruka.
Per assisterla ho dovuto posticipare la lezione con il maesto Kanzai e cosa ci ricavo? Che di punto in bianco appena uscita da scuola ricevo una chiamata da un numero sconosciuto scoprendo, dopo averla accettata, che l'interlocutore misterioso altri non è che quella Setsuna Meiou conosciuta a seguito della prima lezione con Haruka ,che mi informa che l'appuntamento di oggi sarebbe saltato senza darmi una minima spiegazione sul perchè.
Beh se pensava che accettassi di buon grado la cosa si sbaglia di grosso.
" Dottoressa Mizuno, lei non sa proprio nulla del motivo per cui la lezione è stata sospesa? "  chiedo a bruciapelo alla donna che mi sta accompagnando in auto alla clinica.
" Sul fronte della riabilitazione in acqua ho completamente delegato il caso di Tenou-san alla dottoressa Viruly. Se lei ha avallato senza alcun problema la richiesta di sospensione io non ho nè le competenze nè l'autorità per contestare una sua decisione " mi risponde lei senza degnarmi di mezzo sguardo. So di essere petulante ed inopportuna ma non posso farci niente.
Finalmente giungiamo nel parcheggio della clinica. La dottoressa Mizuno ci accompagna fino all'entrata per poi dileguarsi mentre io e Ami ci separiamo agli ascensori. Dopo aver raggiunto il secondo piano mi dirigo verso la camera di Haruka, sentendo delle voci provenire dall'interno segno che c’è qualcuno con lei.
E' strano, per tutto l'anno in cui siamo state amiche non l'ho mai vista in compagnia di qualcuno ed ora non la trovo mai da sola. La cosa, seppur senza un minimo di razionalità, mi infastidisce. Forse trovo che tolga quel senso di esclusività che aveva la nostra amicizia. Senza indugiare oltre apro la porta e davanti a me si presentano l'algida figura di Haruka, che non ha notato il mio arrivo, ed un uomo sconosciuto intenti a ridere di gusto.
" Ti giuro che sono lì lì per chiedere il divorzio! " proclama lui solenne.
" Addirittura " ride Haruka che pare essere molto in confidenza con quell'uomo.
Irritata entro nella stanza, la mia presenza ora non può essere ignorata ed infatti vedo che Haruka perde all'istante il sorriso irrigidendosi. Perfetto, a quanto pare sono proprio gradita.
" Cosa ci fai qui? " mi domanda perplessa " Non ti ha chiamato la dottoressa per dirti che la lezione è saltata? "
" Mi ha chiamato la tua amica Setsuna-san " rispondo marcando volutamente il nome di quella donna " E' stata molto gentile ma avrei gradito di più sapere il perchè di questa cancellazione "
" Haruka, è una tua amica? " chiede all'improvviso lo sconosciuto intromettendosi tra noi. Quasi mi ero dimenticata della sua presenza. Beh, non che sia difficile, non riesco proprio ad immaginare come Haruka abbia potuto conoscere un tizio così anonimo. Almeno Setsuna-san ha un aspetto ammaliante ed è circondata da un alone di mistero che ben si rapporta con la figura di Haruka, per quanto mi dia fastidio ammetterlo.
" Michiru Kaiou, l'assistente di Viruly-san " gli risponde Haruka
" Oh, quella Michiru Kaiou!! " esclama sorprendentemente lui " Non è forse quella ragazzina di cui parlavi sempre qualche anno fa? Oh, ma tanto ragazzina non è più... "
" Non parlavo sempre di lei!!" lo interrompe con veemenza Haruka arrossendo fin sulla punta delle orecchie assumendo così un'espressione assolutamente adorabile tanto da dissipare completamente le mie intenzioni bellicose. Anche lei deve essersi accorta di non avere una volto coerente con la sua immagine di " donna che non deve chiedere mai " difatti cerca ( senza alcun risultato ) di evitare di alzare lo sguardo per mostrare ulteriormente questo bellissimo lato di sè.
" Allora Haruka, mi vuoi dire perchè oggi non c'è lezione? " le domando in modo pacato.
" Ho...un problema fisico " borbotta senza guardarmi in volto.
" Eh?Che problema?Ti sei fatta visitare? " le chiedo preoccupata poggiando le mie mani sulle sue ginocchia. Al mio tocco la sento sussultare e conseguentemente alza lo sguardo per guardarmi.
" Non è niente di grave, solo sono impossibilitata ad entrare in acqua " spiega ancora più rossa in volto e vedendo come non riesco a comprendere si decide a svelare l'arcano mistero " Ho...ehm, le mie cose ".
Ci vuole un momento prima che io riesca a metabolizzare la notizia. Ma appena fatto non posso fare a meno di ridere, con Haruka che mi guarda indispettita per questa mia reazione ma santo cielo non posso proprio farne a meno.
" Felice di averti divertita " esclama lei offesa incrociando le braccia al petto.
" Non te la prendere dai " dico asciugandomi le lacrime uscite a causa del troppo ridere " Guarda che che comunque basta un semplice assorbente interno per ovviare questo problema "
" Io non mi ficco quel coso lì!! " strilla isterica dimenandosi.
Se quando ero entrata nella stanza ero fuori di me dalla rabbia ora il mio umore era radicalmente cambiato. Solo Haruka era in grado di trasformarmi in questo modo. Solo lei con la sua sola presenza era in grado di riscuotermi dall'apatia che caratterizzava la mia vita. Solo lei. Ed è sempre stato così.
 
" Abbiamo finito? "
Da una buona decina di minuti Haruka aveva iniziato a lamentarsi. Come promesso faceva da modella a Michiru ma per una come lei, abituata alla velocità e al non star mai ferma quel ruolo stava decisamente stretto.
" Sei lì da appena mezz'ora " replicò Michiru da dietro la tela. La bionda riusciva veramente ad avere la maturità di una bambina di cinque anni e se generalmente questo atteggiamento l'avrebbe scocciata ( anche se ad essere onesti mai nessuno aveva osato palesare un'insofferenza nei suoi confronti) nel suo caso la divertiva. Vedere la scorbutica Tenou comportarsi in modo così diverso dal suo solito apparire, il sapere che solo con lei riusciva a mostrare questo suo lato la gratificava.
" Pensavo che un genio come te potesse fare un ritratto in poco tempo " sbuffò la bionda contrariata.
" Le linee base le ho fatte ma devo ancora creare un'immagine che mi soddisfi " affermò convinta l'altra ragazza guardando corrucciata la tela " Voglio essere in grado di ritrarre il tuo spirito libero "
" Spirito libero? " ripetè Haruka ridendo " Non credi di esagerare? "
" E' così che ti vedo " ribattè immediatamente l'altra " Sei come il vento, una forza incontenibile che non può essere relegata in un luogo, ruolo o qualunque cosa ne limiti il percorso. Ed è per questa natura così diversa dal comune che sei così affascinante da attirare l'attenzione delle persone che ti incontrano. Me compresa ovviamente " aggiunse con un ampio sorriso.
La bionda fu decisamente spiazzata dalle parole della ragazza, così sincere e piene di ammirazione. Per natura lei era una persona riservata, poco avvezza a mostrare i propri sentimenti dunque si trovava sempre a disagio quando qualcuno le parlava con estrema franchezza, soprattutto quando riguardava lei. Anche se, ad onor del vero, fino a quel momento solo quattro persone l'avevano fatto ed esclusa Michiru le rimanenti appartenevano alla sua famiglia.
Malvolentieri Haruka resistette per un'altra mezzora. Non solo perchè era una persona d'onore e aveva dato la sua parola che avrebbe fatto da modella per il suo quadro ma anche perchè, e le era difficile ammetterlo a sua volta si sentiva attratta da quella ragazza tanto che, una volta esaurita la sua " pena " trovò naturale iniziare a frequentarla. Assistere alle sue gare di nuoto, a volte pure ai semplici allenamenti, era diventato piacevole, ormai Michiru era una presenza fissa sulla pista d'atletica e questa volta la cosa non le dispiaceva affatto. La bionda le aveva pure permesso di frequentare i box del proprio team, cosa che ancora faticava a permettere a Setsuna. Ma ormai era ufficiale, almeno per lei. Michiru l'attirava peggio di una calamita. Se la violinista aveva ammesso di essere affascinata alla libertà, concetto che Haruka sembrava incarnare perfettamente, la bionda era ammaliata dalla pacata tranquillità, da quei modi posati e gentili. Se Haruka era movimento, impeto, Michiru era stabilità e riflessione. Se Haruka rompeva gli schemi della società l'altra ne era il più brillante baluardo.
Non era però solo una mera questione di opposti che si attraggono no, conoscendola meglio la pilota comprese come ci fosse ben altro nella figura di lei. Sotto quell'aura di posata perfezione c'era un'animo passionale pronto ad esplodere alla minima folata di vento, come un mare tranquillo pronto a diventare burrascoso con l'arrivo della tempesta. Ed Haruka era quella tempesta.
 
 
Fine ottavo capitolo!! Molto corto ma del resto a causa delle continue interruzioni dovute a vacanze varie, elezioni europee ( molto utili per farmi una vacanza a casa dei miei, benedetto il giorno in cui non ho modificato il domicilio) ho passato più tempo al mare che accendendo il computer XD e visto che ormai avevo abbastanza perso il filo del discorso ho preferito limitarmi ad un capitolo breve. Va beh, spero di rifarmi col seguente. Alla prossima !!
   
 
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