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Autore: _Hedwig_    31/05/2014    8 recensioni
Dal capitolo 5:
"- Vattene, Fred.
- Che hai?
- Sono malata.
- Non ci credo.
- Fai un po' come ti pare.
- Perché sei scappata ieri sera?
Lo guardo intensamente, concentrandomi solo sul fatto che non devo assolutamente piangere.
- Perché quello che è successo non sarebbe mai dovuto accadere. Tu vuoi divertirti, bene, ma non farlo con me, Weasley."
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Piccolo intervento dell’Autrice: in questa ff Lavanda NON è un Lupo Mannaro. Fate conto che non sia mai stata morsa, please, se no le cose diventavano complesse. Capirete poi il perché… ah, e dopo leggete il mio angolino, è importante. Buona lettura!
 
 
 
 
 
POV RON
- Ronnie? Sei sveglio?
Mugugno nel sonno. Oh, ma perché non capiscono che il sonno è sacro quanto il cibo? Beh, ok, quanto il cibo no, ma siamo lì!
- Ora sì, Lav… - borbotto contrariato.
Sarà anche buona e cara, la amo con tutto il cuore, ma quando fa così…
- Non sto bene… - mormora lei.
Io mi sveglio di scatto, quelle tre parole funzionano come una doccia fredda. Mi guardo attorno e non la trovo né sofferente, né semi morta, né per terra.
- Quando la smetterai di farmi prendere questi colpi? - la rimprovero stendendomi di nuovo.
- Ma io… - protesta lei, però la zittisco.
- Vieni qui - dico aprendo le braccia. - così il momento passa e ti riaddormenti. Non è nemmeno l’alba, Lav!
- Ma io devo dirti una cosa!
- Ed è così importante da non poter aspettare domattina? - piagnucolo io. - Dai, non ce la faccio proprio. Se anche me la dicessi non ci capirei niente!
Improvvisamente il primo raggio di sole spunta da dietro i monti.
- L’alba… - mormora lei, senza fiato, guardando il sole sorgere a gambe incrociate.
Io mi alzo lentamente puntellandomi sui gomiti.
Una timida luce spunta da dietro uno sperone di roccia, illuminando una prima porzione di cielo. Dal celeste chiarissimo si arriva al blu più profondo. È uno spettacolo mozzafiato.
- Dovremmo alzarci più spesso a quest’ora… - borbotto io, fuori di me. Perché? Beh, se fossi sano di mente non proporrei mai alla mia ragazza di alzarmi tutte le mattine alle cinque sapendo che a lei non costerebbe nulla. È terrificante come riesca a dormire anche solo poche ore, e senza essere mai stanca!
Allungo un braccio e lo poggio sulle spalle di Lavanda, che si alzano e si abbassano più velocemente del normale. Spaventato la guardo in volto, e mi accorgo che sta singhiozzando.
Mi sposto più vicino a lei.
- Ehi… che c’è? Stai male? - chiedo, l’ansia che traspare un po’ troppo nel mio tono di voce.
Miseriaccia, mai una volta che riesca a controllarmi.
Lei scuote la testa.
- E allora che hai? È per quella cosa che volevi dirmi?
Lei annuisce. Mi sento in colpa. E se stesse piangendo perché non l’ho voluta ascoltare?
- Dai, dimmi tutto. Stavo scherzando, voglio ascoltarti, qualunque cosa sia. - le dico, sorridendo incoraggiante.
- Ora? - chiede lei, la voce spezzata dal pianto. Mi fa male il cuore.
- Certo che sì, non potrei aspettare un altro minuto!
- Anche se fosse una cosa brutta?
- Qualunque cosa. Dai, starai meglio, dopo.
Le sorrido ancora, ma lei, invece di calmarsi, comincia a piangere ancora più forte mormorando qualcosa che non capisco dietro le mani.
La scuoto delicatamente.
- Lav? Prometto che qualunque cosa sia, sarò…
- Aspetto un bambino!
Momento, momento, momento. Ha appena detto quello che penso abbia detto?
Cioè… lei è incinta? Lavanda aspetta un figlio?
Apro bocca un paio di volte senza che la voce si decida a uscire.
- Da quanto lo sai? - mi sento domandare dopo un po’.
- Due settimane, più o meno. Ho fatto il controllo quando eravamo in ospedale per Hermione.
Ho bisogno qualche minuto per elaborare la situazione.
- Perché non me l’hai detto prima? - mormoro come in trance.
- Avevo paura della tua reazione… - sussurra lei, il pianto ancora nella voce.
No, non aspetta un figlio. Aspetta mio figlio.
Sarò papà.
- Ma questo è… è…
- Orribile? Lo so… - si lamenta lei, ma io a malapena la sento.
- …meraviglioso! Sarò papà, Lav, sarò papà!
La gioia prende possesso di me e comincio a ridere senza potermi controllare. La abbraccio fortissimo, poi la bacio, continuando a mormorare che diventerò padre. Miseriaccia, ancora non ci credo! Certo, è un po’ presto, ma se per lei va bene…
- Perché piangi, Lav? È una notizia fantastica!
- Smettila, Ron! Smettila di fare finta di niente, non fingere di essere felice! - grida lei, gli occhi lucidi.
Mi crolla il mondo addosso.
- Cosa stai dicendo? Qual è il problema, Lav?
- Qual è il problema?! QUAL è IL PROBLEMA, chiede lui! Abbiamo diciotto anni, Ron. Come puoi pensare che io… che noi…
- Continuo a non capire, Lavanda, sinceramente.
Sono piuttosto confuso. Cosa c’entra che abbiamo diciott’anni? Non ha senso!
- Te lo spiego. Siamo appena maggiorenni, senza un soldo, senza un lavoro. Tu andrai ad arruolarti tra gli Auror, e chissà quanto tempo durerà l’addestramento. Soprattutto, chissà se riuscirai a tornare per la nascita! E poi, sarai un padre assente, e io dovrò cavarmela da sola… ho solo diciotto anni…
Detto questo, ricomincia a piangere.
La terra precipita sotto i miei piedi.
- Ma l’addestramento dura solo sei mesi! Quello fuori, ovvio, poi dovrò frequentare la scuola, ma resterò a Londra! Vivremo alla Tana, andrà tutto bene, ce la caveremo…
- Chissà se tua madre ci vorrà in casa sua con un bambino! Come la prenderà? Che faremo se non ci vorrà?
Improvvisamente tutto diventa chiaro, e talmente ovvio da farmi sentire stupido.
È logico che lei abbia paura! Che testa di Troll che sono…
- Lav, secondo me…
- Dovrei abortire, lo so. E forse è la cosa migliore, ma mi piange il cuore, e non capisco con che coraggio tu possa chiedermi una cosa del genere, Ronald Weasley!
- Se tu mi facessi parlare! Possiamo…
- Chiuderla qui? Ma certo, tipico di voi uomini. Liberi, una botta alla prima che capita, poi qualcosa va storto e la lasciate sola con i suoi problemi! Sei un egoista!
- Posso parlare, cazzo? - urlo. - Come puoi dire che sono un egoista quando nemmeno sai cosa penso!
Lei si zittisce all’improvviso, diventando rossa.
- Allora, Lav. Io non voglio che tu abortisca, perché ti odierei per aver ucciso quella creatura. E nemmeno voglio lasciarti, e non perché non ho il coraggio, né perché voglio assumermi le mie responsabilità.
I suoi occhi ormai sono a forma di punto interrogativo.
- Io voglio stare con te perché ti amo. Ti amo, Lavanda Brown, e amo anche quella cosina dentro di te, nostro figlio. Tu non hai idea di quanto questa cosa mi faccia felice, davvero, e so che ci saranno delle difficoltà, non trattarmi come se fossi nato ieri. Ma noi possiamo affrontarle! Capisco che tu abbia paura, anche se non posso dire di capire quello che provi, perché per ovvi motivi non sono mai stato mamma…
Lei fa una risatina abbassando gli occhi e incrociando le mani sul grembo.
- Comunque, sarai una madre perfetta, e anche se non sarò il padre migliore del mondo farò del mio meglio. Nessuno ha detto che sarà facile, ma possiamo farcela, noi due.
Lei sorride, gli occhi ancora lucidi. Io la abbraccio strettissima, e lei prende un bel respiro prima di parlare:
- Noi tre, vorrai dire.
 
POV GEORGE
Il pranzo si agita nel mio stomaco mentre io e Angelina saliamo le scale per tornare in camera a riposare un po’. Il caldo è asfissiante, e l’unica cosa che riuscirei a fare è un bel pisolino a stomaco pieno…
- Lavanda incinta! È una cosa così tenera, non trovi, George? - mi domanda la mia ragazza prendendomi la mano. Io la guardo.
- Non è che ti fai venire strane idee? - le chiedo guardandola con la coda dell’occhio.
Se mio fratello vuole impegnarsi in questo modo a diciott’anni, almeno avesse la decenza di far desistere gli altri! Che follia…
- Perché no, scusa? Tuo fratello è pronto a prendersi una responsabilità del genere, e ha tre anni in meno di te! - ribatte lei con un sorriso furbetto.
Entriamo in camera e io chiudo la porta per poi buttarmi sul letto.
- Non pensarci nemmeno! - dico calmo mettendo le mani dietro la testa.
- Oh, andiamo! E perché?
- Non voglio marmocchi che mi tengano sveglio la notte. Voglio restare sveglio per altri motivi, io… - mi lascio sfuggire, guadagnandomi uno schiaffetto sulla gamba. Sorrido, a metà tra il malizioso e il divertito.
- Né ora né mai?
- Esattamente.
- E se ti dicessi che è troppo tardi per pensarci ora e che stavo aspettando solo un pretesto per dirtelo? - dice lei tutto d’un fiato.
COOSA?? No, no, no. Mi rifiuto.
Spalanco gli occhi, alzandomi di scatto.
- Tu… tu cosa?
Lei abbassa lo sguardo.
- Non può essere… - mormoro, la voce un’ottava più alta del normale.
Poi un sorrisino sul suo volto, e un lampo nella mia mente.
- TU!! - urlo.
Lei scoppia a ridere, e io mi alzo dal letto di slancio. Comincia a correre, ma non c’è spazio, allora la prendo di peso e la butto sul letto. Ha le lacrime agli occhi dalle risate. Mi metto a cavalcioni sulle sue gambe piegandomi su di lei, stesa.
- Sai che ho rischiato un infarto?
- La tua… la tua… la tua faccia!! - ansima lei scoppiando a ridere di nuovo.
- Smettila! Ora pagherai per quello che hai fatto!! - la minaccio scherzosamente, poi comincio a farle il solletico.
Lei ride a più non posso.
- B-ba-a-asta, George, no-on re-espi-iroo!
- Chiedi scusa! - le intimo io fermandomi un secondo. Lei si calma un attimo per guardarmi negli occhi. Mi perdo per un secondo nel suo sguardo intenso.
- MAI! - dice poi con aria di sfida, e così io ricomincio mentre lei cerca invano di allontanarmi.
- Ok, ok… - si arrende poi. - Scusa, George.
Io sorrido e le do un bacio.
- Brava, non ce la facevo più…
Scendo dalla sue gambe e mi stendo accanto a lei, di fianco. Prendo a giocare con i suoi capelli per farmi perdonare del solletico.
- Davvero vorresti un bambino ora, Angie?
Lei scuote la testa.
- Nah, i bambini non mi sono mai piaciuti. Magari più in là, non so, quando ci sposeremo…
Mi fermo di botto, fingendomi stupito.
- Che c’è, George?
- Non abbiamo mai parlato di matrimonio… - rispondo, come se fossi davvero interdetto.
- Quindi tu non intendi sposarmi?
- Bè, io non… non ci ho mai pensato…
Abbasso lo sguardo con aria colpevole, e so che lei sta cercando di capire cosa ho detto. Non posso mica dire che sposarla è il mio unico progetto stabile per il futuro, nossignore!
- Come no?
Il suo sguardo è terrorizzato. Ops, forse ho esagerato un tantino con la mia vendetta.
Dovrei riparare dicendole qualcosa di dolce? Ma io odio essere sdolcinato… beh, ma finché non ci vede nessuno si può fare… non posso tenerla così, mi odierebbe… e va bene.
Mi avvicino al suo orecchio.
- No, ma in compenso lo sogno tutte le notti… - sussurro.
Che poi non è neanche una bugia vera e propria, perché a volte mi capita. Forse però è meglio non dirglielo.
Lei sospira sollevata, poi mi tira uno scappellotto.
- Mi hai spaventata, Weasley!
- Pensavi davvero che non ti avrei sposata?
- Mh… devo prenderla come una richiesta di matrimonio?
- FRENA! Va bene sposarci, ma non ora! Cavolo, voi donne non riuscite a mettervi l’anima in pace senza un anello al dito?
Lei ride, e io sorrido di riflesso. È proprio bella, quando ride.
- A quanto pare proprio no…
- Allora le donne non fanno per me! - sentenzio io.
- Libero come l’aria, eh?
- Di più, mia cara, di più!
La guardo, e noto che le brillano gli occhi. Si vede che è felice.
Stiamo in silenzio per un paio di minuti.
- Così mi sciupi, Angie! - la prendo in giro, giusto per dire qualcosa.
L’assenza di parole mi mette a disagio, mette troppo a nudo… uno sguardo può rivelare fin troppo.
- Tanto continuo a pensare che sia Fred quello bello, è inutile Weasley! - ribatte lei.
Io metto il muso.
- Mi hai offeso! - esclamo, poi volto la testa di scatto incrociando le braccia sul petto e lei scoppia a ridere.
- Dai, smettila…
- Vai da Fred, visto che ti piace tanto! È perché ha due orecchie, vero? Sei una brutta razzista!
Fare la diva isterica mi diverte un mondo. Lei mi guarda ridendo.
- Ci andrei, ma sai, ora sta con Hermione…
- Ci sto io con lei, almeno non fa differenze sul numero di lobi di una persona!
A questo punto non riesco a rimanere serio nemmeno io, e scoppio a ridere insieme a lei.
- Sei tremendo, lo sai?
- Sei stupenda, lo sai?
Lei arrossisce abbassando lo sguardo.
- Che scemo che sei…
- Dammi un bacio. - dico io, ignorandola.
- Non crescerai mai, vero? - chiede rassegnata.
- è un problema?
- Lo sarebbe il contrario… - sussurra, poi mi bacia dolcemente.
 
POV GINNY
- E dai Herm! Dimmi cosa ti ha detto!
- Non mi ha detto niente!
- Perché non vuoi dirmelo? È un mio diritto sapere cosa vi siete detti tu e il mio ragazzo!
Lei sbuffa e poi comincia a parlare col tono di chi ripete una cosa per la millesima volta:
- Mi ha detto di non dirti assolutamente che ha qualcosa da dirti perché te lo dirà presto!
- Temo di essermi persa…
Lei sospira, alzando gli occhi al cielo.
È da ieri sera che provo a estorcerle cosa le ha detto Harry, ma si ostina ad affermare che non c’è niente da riferirmi… e io non le credo, hanno parlato per dieci minuti!!
- Gin, ascoltami. Harry ha detto: non dirlo a Ginny, ma devo chiederle una cosa. In ogni caso lo saprà presto. Punto! Tutto qui, Gin!
C’è qualcosa in lei che non mi convince… il tono di voce alto… gli occhi che rifuggono i miei…
- No, Herm. Tu menti. Non vuoi dirmi che c’è qualcosa che non va. Harry vuole lasciarmi, non è così?
I suoi occhi si spalancano.
- Ma che dici… - comincia, ma io non la ascolto.
- Tanto lo so che è così!
Mi giro per andarmene, ma lei mi trattiene per un braccio. Neanche mi giro.
- Lasciami, vado a parlare con lui.
- Non trattarlo male, lui vuole dirti una cosa bella!
Ma certo!
- Quindi tu sai cosa deve dirmi!
Lei annaspa, senza sapere cosa protestare.
- Hermione Jean Granger. Se ci tieni alla nostra amicizia, se mi vuoi bene, dimmelo.
Lei apre bocca per parlare, ma poi la chiude e distoglie lo sguardo.
- Capisco. - dico, strattonando il mio braccio per farle mollare la presa.
Lei resta lì, inerte, mentre io vado ad affrontare il mio destino. Bell’amica che mi ritrovo!
Entro di scatto nella stanza e trovo Harry intento a guardare una cosa, che però si mette immediatamente in tasca.
- Che stavi facendo? - chiedo, gelida.
- Pensavo… - risponde lui evasivo.
- A cosa? - incalzo io.
Vedrai come ti smaschero, Harry James Potter.
- A te… a una cosa che devo dirti, in effetti.
Ok, tutto mi aspettavo, tranne la verità. Quindi ora è pronto a dirmi quello che deve… posso solo sperare che sia una cosa rapida e indolore.
La mia bocca, però, parla senza permesso.
- E se io non volessi ascoltare?
Lui strabuzza gli occhi.
- Cosa?
- Perché Hermione è stata la prima a saperlo?
- Ma di che stai parlando, Gin, Hermione non…
- Hermione non sa stare zitta! Mi ha detto che vuoi dirmi qualcosa anche se tu le avevi chiesto di non farlo, e ora voglio sapere cos’è, visto che sembra che lei ne sia al corrente!
- Ma non sarai mica gelosa di Hermione, vero?
No! Assolutamente no!
Ma allora perché faccio così? Solo perché il mio ragazzo le ha detto una cosa che non so… mi faccio schifo.
- No, non sono gelosa di lei. - borbotto.
- Meglio così. - ribatte lui, distaccato.
- Beh, allora, cos’è che vuoi dirmi?
- Cosa volevo dirti, cioè.
- Come volevi? Ora non vuoi più dirmelo?
- Non so… queste scenate mi innervosiscono, dovresti saperlo.
Io abbasso la testa: è solo colpa mia se ora non mi dirà più niente. Posso solo tirare a indovinare… dalla sua faccia non si capisce, sembra una Sfinge! Forse… beh, forse vuole rompere con me. Come nei miei peggiori incubi. Magari per la Cho Chang di turno.
Al solo pensiero mi va il sangue alla testa.
- Allora te lo tiro fuori io… ehm… - borbotto, pensando a una domanda. Poi chiedo: - Bella o brutta?
Lui mi guarda stralunato.
- Chi?
- Come CHI! La notizia, testa di Troll! - esclamo.
Per fortuna mi sono trattenuta dal fargli una scenata sul fatto che stesse pensando a un’altra… penso che mi avrebbe uccisa.
- Quale notizia? - domanda lui sorridendo sotto ai baffi.
- Oh, lascia perdere.
Mi siedo vicino alla finestra e cerco di ignorarlo, sperando che mi venga vicino e cerchi di fare pace. La sera ormai sta calando, e fra poco sarà ora di cena. A chi tocca cucinare stasera? Spero proprio ad Angelina o Fred, preparano sempre certi manicaretti…
Niente, Harry non accenna a interessarsi a me. Sta lì, sul letto, a leggere un libro. Bah, non lo capisco proprio.
Do un leggero colpo di tosse per ricordargli che esisto, ma lui mi ignora.
Miseriaccia, se c’è una cosa che odio è essere ignorata!
Mi alzo di scatto e vado vicino a lui.
- Harry James Potter! Dimmi immediatamente quello che devi, o ti lancio una fattura!
Lui alza pigramente lo sguardo dal libro.
- Hai resistito più di quanto mi aspettassi, sono fiero di te. Ben quarantotto secondi!
Detto questo, torna sorridendo alla sua lettura.
All’improvviso non ci vedo più: lo prendo per un braccio e lo strattono finché non si alza, poi lo porto vicino alla finestra.
- Te lo chiederò una sola volta, Potter. - sussurro a un centimetro dalle sue labbra. - Dimmi quello che hai detto ad Hermione.
Lui sorride.
- Prima voglio farti qualche domandina… - dice poi.
- Giura che poi me lo dirai!
- Giuro… - acconsente lui portandosi la mano libera sul cuore e io lo lascio andare per poi incrociare le braccia sotto al seno. Lui si schiarisce la voce.
- Allora, Ginny… hai litigato con Hermione?
Io sbuffo. Non capisco che c’entra!
- Sì…
- Perché…?
- Perché non mi ha detto cosa volevi dirmi…
- E non hai pensato che forse volevo dirtelo io?
Rimango colpita da queste parole, pronunciate con un tono così dolce da non sembrare quasi un rimprovero. Faccio segno di no con la testa.
- Mi ami, Ginny?
Lo guardo stralunata, poi mi accorgo che fa sul serio.
- Certo che sì! Sei tu che…
- Sh! Tempo al tempo, amore, tempo al tempo! E quanto mi ami, da uno a dieci?
Fingo di pensarci.
- Uhm… tre, più o meno…
- Va bene. - ribatte lui senza scomporsi. - Sappi che non vado avanti finché non rispondi con sincerità!
- Come fai a sapere che non sono sincera? - chiedo io, un po’ piccata.
- I tuoi occhi sono libri aperti, Ginny… dai, rispondi.
- Ok, ok. Nove e tre quarti. - dico sorridendo, e i suoi occhi si illuminano.
- Perfetto. E ora… ultima domanda.
La luna ormai sta spuntando, e l’unica luce nella stanza è la sua. Quando torno con lo sguardo a Harry, non lo trovo più. Abbasso lo sguardo, attirata da un colpetto di tosse, e lo trovo in ginocchio con una scatolina di raso rosso in mano.
Non può essere.
- Ginevra Molly Weasley - comincia in tono solenne, gli occhi che brillano. - Vuoi tu farmi l’onore di diventare mia moglie?
Io mi porto le mani alla bocca, incapace di rispondere. E dire che pensavo che volesse lasciarmi!
- Lo so che siamo giovani… - continua lui senza scomporsi. - …ma ti amo, e voglio stare con te. Magari potremmo aspettare il mio diploma come Auror, o magari la tua ammissione nelle Arpies, o anche i tuoi quarant’anni. Ginny, io aspetterei fino alla fine del mondo per te.
- Lo voglio! - mormoro con le lacrime agli occhi.
Lui apre la scatolina, rivelando un anello di argento con un brillantino in cima. Semplice e sobrio, ma prezioso. Proprio come lui. Lo infila al mio dito tremante, poi si alza e mi stringe a sé.
- Scusa, Harry, io credevo che…
- Shh. Tranquilla. Sono l’uomo più felice del mondo, ora.
- Ti amo tanto… - sussurro, le lacrime che bagnano la sua camicia.
- Anche io, amore. Anche io.
 
POV HERMIONE
Sono passate due ore da quando abbiamo finito di cenare, ma io mi sonoo trattenuta nel prato per guardare le stelle e pensare. È incredibile quanto Ginny sia felice, quanto gli occhi di Harry brillino, quanto Ron e Lavanda siano perfetti insieme. Spero solo che io e Fred saremo come loro, un giorno non troppo lontano.
Miss Pazienza è qui, gente! Fate largo!
Ehi, non ho intenzione di invecchiare aspettandolo! Ma tanto non ce ne sarà bisogno…
Rivolgo tutta la mia attenzione al cielo, dando libero sfogo alle conoscenze di Astronomia dentro la mia testa. Venere è più luminoso che mai, stasera. Che sia un presagio?
Quanto romanticismo… bleah!
Sei noiosa, lo sai? Ripeti sempre le stesse cose!
- Venere… ah, la Dea dell’Amore… - sospira una voce dietro di me mentre un corpo si stende accanto al mio. Sorrido nel buio, come quella sera alla Tana, sapendo che non mi può vedere.
- Adesso riconosci anche i pianeti, Fred? - chiedo fingendomi piacevolmente stupita.
È vicinissimo. Posso sentire il suo profumo, così buono, così perfetto… ok, potrei impazzire.
- Cosa credi? Non mi sono diplomato, ma questo non vuol dire che sia un ignorante assoluto! - risponde lui fingendosi offeso.
- Oh, ma allora scusa! - ribatto io con una risatina, e so che anche lui sta sorridendo. - Cosa ci fai qui?
- Ora non posso nemmeno venire a trovare la mia ragazza, scusa? Tu, piuttosto, che stai facendo?
Alzo gli occhi al cielo (per modo di dire, visto che tecnicamente è di fronte a me).
- Mi sembra logico che io stia guardando le stelle!
- Sei decisamente poco romantica, Granger. Mi aspettavo qualcosa tipo “ti aspettavo”! Sai, come in quei film babbani in cui lui la raggiunge e lei lo bacia dicendo che sapeva che sarebbe venuto… cose così!
- Bleah, stai diventando proprio sdolcinato, Weasley!
- No, sei tu che sei irrimediabilmente acida!
Gli do uno schiaffetto sul braccio ridendo, poi torno alle stelle. Lo sento muoversi e mi accorgo che si è seduto.
- Comunque, Herm, sono venuto qui per dirti una cosa importante.
Aggrotto le sopracciglia.
- Dimmi tutto…
- Però devi stare zitta e ascoltare fino alla fine!
- Promesso.
Lui volta la testa verso il cielo e comincia a parlare.
- Beh, è un po’ complicato dirtelo, ma ci proverò. Noi stiamo insieme da poco, ma mi sono accorto di te da molto tempo fa. Solo che eri… come dire… tabù. Irraggiungibile. La ragazza di Ronnie, insomma. Quindi cercavo miriadi di scuse per cui il mio non doveva essere amore, e non me ne sono mai accorto veramente… fino a questo momento.
Fa una pausa, e io trattengo il respiro.
- Non chiedermi il perché e il percome, semplicemente mi sono innamorato di te. Sono sicuro che pensi che io ti voglia solo prendere in giro, ma tu pensi anche di non poter piacere a nessuno, quindi capisci bene che persino il tuo cervello brillante a volte fa cilecca. La verità è che sei bellissima, ed io non giocherei mai con te, non sapendo che cosa stai passando.
Qui, al buio, sotto le stelle, la ragione tace, e il cuore mi urla che è tutto vero, e che io ricambio. Già, perché lui con queste parole ha solo confermato i miei sospetti: l'ho salvato con quella prontezza perché non avrei sopportato di perderlo, mi piace persino quando fa lo sbruffone, mi piace tutto di lui. In poche parole, sono innamorata di Fred Weasley, e perdutamente, anche!
Mi tiro su a sedere.
- Fred, io... - provo a dire, ma lui mi interrompe.
- No, non dire niente.
- Fred...
- Se non sei pronta per una cosa del genere me ne farò una ragione, io...
- Fred...
- Io voglio solo che tu sia felice, Herm, e quindi...
- Fred! - esclamo, riuscendo finalmente a fermarlo. - Magari se mi fai parlare...
Prendo un bel respiro e lo guardo.
E' sempre difficile per me parlare dei miei sentimenti.
- Credo proprio di amarti anche io, Fred.
Mi giro e vedo i suoi occhi illuminarsi. Non ho più dubbi.
Avevo ragione!!! Chi è quella sveglia, adesso?
Zitta tu, e lasciaci un po' di privacy!
- Ripetilo un po'?? Non ci credo!
Scoppio a ridere. Incredibile come due parole possano cambiare tutto…
- Ti amo, idiota!
- Puoi dirlo di nuovo?
- Credo di doverti chiudere la bocca, sai?
Lui non se lo fa ripetere due volte e mi prende in braccio, poi mi abbraccia e mi bacia. Ma stavolta è speciale, stavolta non è come le altre. Stavolta so che anche lui freme quando lo tocco, anche lui rabbrividisce quando lo bacio, anche lui prova lo stesso per me. Il bacio si fa più intenso e le mie braccia gli circondano il collo.
In un batter d’occhio siamo in camera nostra. Ha salito le scale con me in braccio senza quasi che me ne accorgessi… che razza di scherzi fa l’amore!
Mi stende delicatamente sul letto, facendomi poggiare la testa sul cuscino, e mette le mani ai lati della mia testa per non pesarmi addosso.
Se so cosa sta per succedere? Certo che sì.
Se sono pronta? Con lui non ho paura.
Lentamente lascia la mia bocca cominciando a baciarmi i lati del collo, scendendo e risalendo fino alle orecchie. I brividi mi percorrono la schiena.
Le sue mani corrono ai bottoni della mia camicetta, cominciando a sbottonare i primi… ed improvvisamente mi ricordo di vergognarmi del mio corpo.
- Fred… - mormoro, appellandomi alla mia forza di volontà.
Lui si solleva e mi guarda negli occhi, una sola domanda scritta in volto: qual è il problema? Sta correndo troppo, forse?
- La… la cicatrice. È orribile, io mi…
Lui mi zittisce con un bacio.
- Sei bellissima lo stesso, e ti amo così come sei…
Cosa si potrebbe rispondere a una cosa del genere? Semplicemente riprendo a baciarlo.
In trenta secondi la mia camicetta è a terra. Lui si china sulla mia cicatrice e vi lascia con una lentezza estenuante una scia di baci umidi, facendomi scappare un gemito. Ma non posso restare qui a guardare, così rovescio le posizioni, mettendomi a cavalcioni su di lui. Riprendo a baciarlo, e comincio a sollevare la sua maglietta. Mi stacco un attimo per togliergliela di scatto, buttandola a terra insieme alla mia. Poi lascio una scia di baci sulla sua pelle calda e sul suo petto, e lo sento gemere mentre mi muovo sul suo bacino. Una scossa di piacere mi fa rabbrividire. Poco dopo anche i suoi pantaloni raggiungono le maglie, e lui si riporta su di me mordendomi e baciandomi il collo.
Quando fa per togliermi i pantaloni lo fermo ancora.
- Fred… ehm… - ansimo. - Tu sei il primo, insomma, quindi…
- Ti fidi di me? - domanda lui, il respiro affannato.
- Ti amo, Fred Weasley.
- Ti amo, Hermione Granger.
 
 
 
 
 
 
 
Angolino Autrice:
*Cris entra soffiandosi il naso con Jimmy pieno di fazzoletti sporchi e Jenna che porta millemila pacchetti nuovi*
Salve, ragazze! Come va? Io… io sto bene… non preoccupatevi per me… *scoppia in lacrime*
Ok, diciamo che in questo capitolo ho dato libero sfogo alla mia vena romantica, ed è una vena bella grossa, vi assicuro! Direi… sì, ora scrivo un bell’angolino lungo lungo così vi rompo le scatole e non mi sento sola, ok? Se no arrivate direttamente ai saluti, perché lì c’è la parte importante…
Ron e Lavanda: ora capite perché lei non deve essere un Lupo Mannaro? Non so nemmeno se quelle della sua specie possono avere figli, quindi… Lupin era il maschio, quindi ho pensato che potesse essere un problemino! Comunque, scommetto che lo avevate immaginato, ma vabbè. Mi è piaciuto un sacco scrivere il punto di vista di Ron, e questa novità… bè, ormai lui è un uomo, e volevo evidenziarlo.
Che ne pensate? E lo sfogo di Lavanda? Non sono teneri? *^*
George e Angelina: allora, so che questo momento me lo avevano chiesto già da un sacco, ma non sapevo come inserirlo! Quindi, se tu che me l’hai chiesto stai leggendo, ti chiedo perdono e spero di aver rimediato! Spero anche che non sia troppo corto, ma non avevo molti elementi su cui basarlo…
Diciamo che ho immaginato, ecco.
Harry e Ginny: AAAAAAHHHH *momento fangirl* ma quanto sono teneriiiiii!! Io li amo, quei due, seriamente. Sooooo ho pensato di far sposare proprio loro perché sono così perfetti che non c’è un secondo da perdere ahahah xD
Voi che ne pensate?
Hermione e Fred: bè… ok, io non ho scritto niente del genere *fischietta cercando di autoconvincersi*
Considerate che è pur sempre la prima volta che scrivo cose… ehm… di un certo tipo, quindi invoco il vostro perdono se fa schifo! Il problema è che una cosa è sapere la teoria *tossicchia imbarazzata* e una cosa è descrivere la pratica! Credo proprio di essermi mantenuta ben dentro il rating, quindi non dovrebbero esserci problemi. Non è molto dettagliata, ma mi vergognavo ahahah :’)
Detto questo, qualche appunto:
1)Scusate il ritardo, ma è stato più o meno un parto
2)Non è l’ultimo capitolo, ci sarà sicuramente un epilogo e forse un missing moment che si inserisce durante la permanenza di Ian, e più precisamente sui pensieri di Fred… fatemi sapere che ne pensate. Sarebbe una song-fic.
3)Passate da Old life, new loves, la mia altra Fremione, se vi va.
4)Ehm… ok. Basta. Ah, no. RECENSITEEEEEEEEEEEEEEEE!!! È importantissimo in questo capitolo :’(
5)Ringrazio chi segue/preferisce/ricorda, chi legge in silenzio e chi recensisce: vi adoro! <3<3<3
Ok, ciao a tutte. A sabato prossimo ;)
Un bacio
Cris
  
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