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Autore: paperback_writer    31/05/2014    2 recensioni
La solita, fredda notte ad Amburgo.
Un John addormentato ed un Paul curioso di conoscere il suo segreto.
Ma la curiosità ha il suo prezzo.
E domani?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E domani?

 
 
Amburgo.
Fottuto, gelido inverno.
 
Sono tutti sotto le proprie coperte, cercando di prendere sonno, mentre un indaffarato John si muove confusamente tra le lenzuola con una giovane ragazza del luogo, facendo cigolare ritmicamente il materasso ed ansimare la sua compagna di questa sera.
 
-Lennon, cerca almeno di non far rumore…abbiamo capito che è la scopata della tua vita, ma qui qualcuno cerca di dormire!- sbotta Pete, rigirandosi tra le coperte per cercare di conciliare il sonno che proprio non vuole arrivare e beccandosi un pacato -Fanculo, testa di cazzo- dal leader della band.
 
Paul ridacchia fra sè.
 
E’ a solo un letto dal compagno e sfortunatamente sente tutto, ma la cosa lo lascia indifferente.
 
Non è la sua prima notte insonne lì, no?
 
Piuttosto tutto quel rumore scatena in lui una certa curiosità.
Ad ogni gemito soffocato Paul prova a pensare al ribelle John Wiston Lennon e all’ alone di mistero ed intrigo che attira immancabilmente ragazze da ogni dove.
 
Un sospiro pesante nel letto accanto, poi un corpo, forse quello di John, steso sul letto, ansimante, e subito dopo un nuovo cigolio.
La sua conquista lo avrà raggiunto, probabilmente.
 
Come diamine ci riesce?
Attirare tutte quelle ragazze assumendo semplicemente l’aria da spaccone…insomma, deve esserci un trucco.
 
Dopo qualche minuto il respiro affannoso viene sostituito da ampi respiri regolari: perlomeno John dorme.
La ragazza, invece, come destata da un sogno e resasi conto del luogo in cui si trova, rabbrividisce e cerca gli indumenti sparsi lungo il polveroso pavimento, sgusciando poi silenziosamente dal vecchio cinema abbandonato adibito per quella notte a dormitorio.
 
Forse il suo sguardo… beh, alcune volte è talmente profondo da lasciare senza fiato.
O forse i capelli, quasi immersi nella brillantina, da vero teddy boy.
E poi ci sono le mani, quelle eleganti mani cosi protettive, protese per ogni carezza, ogni stretta di mano ed ogni maledettissimo cazzotto.
 
Un sorriso divertito, accompagnato dall’immagine che subito la mente rievoca di una delle sue solite risse.
 
Ma no, deve esserci dell’altro.
 
E cosi il giovane McCartney, vinto dalla curiosità, decide di alzarsi senza far rumore dal proprio letto ed avvicinarsi cauto a quello dell’amico, per scoprire il suo segreto.
 
Il buio ormai incombe con la sua opprimente presenza  nella stanza, dilatando il tempo all’inverosimile.
 
Con infinita calma il minore raggiunge il letto del più grande, sedendosi di fianco ed imprecando a denti stretti quando sente il materasso cedere sotto il suo peso, interrompendo il silenzio surreale con un lieve cigolio.
Paul sospira sollevato nel sentire il respiro di John invariato. Lentamente avvicina una mano verso il corpo intorpidito dell'altro, sfiorandogli la spalla ancora nuda.
 
Qual è il tuo segreto,mh?
 
Paul rabbrividisce, certo, per il freddo.
 
Cavoli, è cosi tiepido e… delicato?
 
Non immaginava che la pelle di John fosse cosi… soffice, quasi inconsistente al tocco.
Le mani gli accarezzano con insolita audacia le spalle, poi il petto al di sotto delle coperte.
E al diavolo tutto, Paul non riesce a fermarsi.
 
Cosa diamine…
Avanti, John può svegliarsi, smettila adesso.
 
Un mugolio.
-Mh, piccola..- mormora il maggiore, la voce roca, impastata dal sonno.
 
Le mani di Paul si bloccano di colpo, il loro possessore come pietrificato da quelle parole.
 
Merda.
 
La mente di Paul si ferma, come in tilt.
Riesce soltanto a figurarsi un John che, sorpreso dalla vista dell’ amico, se ne allontana bruscamente, senza ascoltare le poco credibili scuse del compagno, accompagnando il tutto con un poco cordiale “ và a letto e lasciami dormire, checca dei miei stivali”.
 
Le guance si infiammano, il labbro inferiore costretto fra i denti, in un’espressione di vergogna e timore.
 
Tutto preso da questo martellante pensiero il giovane non si rende conto che nel frattempo la mano di John ha raggiunto sinuosa la sua e che, risalendo il suo collo ed infine la guancia, si avvicina per baciarlo intensamente.
 
Paul non lo sente fino a quando le sue labbra non premono contro le proprie, desiderose di un contatto.
 
Il viso del giovane McCartney si accende, incandescente.
 
Cosa diamine stà facendo?
E con chi, poi?
 
Adesso basta, non sei la sua fottuta “piccola” né una “checca”. Piantalo, ora.
 
Ma il corpo non risponde, non più, perlomeno.
 
Le labbra ricambiano quel bacio improvviso con forse maggiore intensità del compagno, lasciandolo gemere inaspettatamente.
Le mani si istringono tra i capelli ramati del compagno e gli occhi si socchiudono, beandosi delle carezze di quest’ ultimo, che dal braccio passa ad accarezzargli il collo e poi più in giù fino al ...
 
Le mani di Paul si precipitano su quelle di John, cercano di fermare l’inesorabile percorso da quest’ ultime intrapreso.
 
Un sorriso come di sfida affiora sulle labbra del maggiore, che rapido cerca di insinuarsi sotto la sua maglietta.
 
Merda John, tieni a posto quelle cazzo di mani e pensa solo a baciarmi.
 
Ancora un volta le mani di Paul fermano quelle del più grande, intrecciandosi con quest’ultime per tenerle a bada e beh, per chissà quale altro dannatissimo motivo.
 
Preso in contropiede, il maggiore lascia che sia il suo bizzarro partner a guidarlo.
Cosi intraprende con la sua lingua una sorta di danza, dapprima impacciata, in seguito più passionale, dinamica.
 
Poi un mugolio penetrante, quasi gutturale, si libera dalle labbra di Paul schiuse tra quelle di John.
 
E in un attimo tutto finisce, la realtà prende inesorabilmente il sopravvento.
 
John, ancora stordito dal bacio si sente spingere gentilmente contro il materasso.
Un sorriso beffardo, quasi vincitore increspa le sue labbra.
Non si è ancora accorto di nulla, o semplicemente cerca di non prenderne ancora coscienza.
Chissà che serata con i fiocchi si prospetta.
 
L’hai combinata grossa.
 
Gli occhi di Paul, seppur annebbiati dal buio assoluto e dall’ebbrezza del bacio, si fissano, penetranti, sulla figura stesa sul letto.
 
Buonanotte John...-sussurra, e prima che il maggiore si renda conto di cosa sia successo Paul è nel suo letto, il respiro affannoso, lo stomaco stretto in una morsa stranamente piacevole ed il cuore a mille, con una solo pensiero nella sua mente:
 
E domani?







Note dell'autrice : Ciao a tutti! Ieri notte ero nella mia camera e non riuscivo a prendere sonno, cosi mi sono messa a pensare e ... beh, eccone il risultato :') Spero l'idea vi piaccia, buon fine settimana a tutti!
P.S. Scusate il linguaggio alcune volte volgare, ma per descrivere verosimilmente i fatti ne è stato necessario l'uso. Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate!

 
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