- Titolo : Ange Noir
- Autore : Alexiel Mihawk
- Claim : Angelo # Set2
- Categoria : Originali
- Genere : Fantasy, Sovrannaturale
- Rating : R ~ Verde
- Avvertimenti : vagamente nonsense
- Tipologia : One Shot
- Numero di Parole : 3916
- Note sulla storia : Nasce come prequel a Babylon, storia sui
sette peccati capitali. La citazione “E’ Meglio Regnare All’Inferno Che
Servire Il Paradiso” è tratta dal Paradiso Perduto di John Milton. La Fic ha
partecipato al contest indetto da Morty, Shanny e Princy.
- Introduzione : “Perché? Eri il più brillante del cielo. Tutti ti
adoravano, persino Dio ti preferiva agli altri. Eri il suo braccio destro, il
suo diretto sottoposto. Avevi tutto ciò che potevi desiderare! Quindi perché?!
Cosa hai ottenuto? Fiamme e fuoco, un regno infernale, morte e sangue!”
Dedicata a Elettra che ha compiuto 18 anni il
16 Luglio
Ange Noir
{_ Nella luce abbagliante l’astro
della notte sfolgorerà splendente,
Algido e altero precipiterà dal
cielo nel mondo sottostante.
E la terra tremerà e dal profondo erutterà lava incandescente
Quando la luce e le tenebre si
incontreranno in battaglia nuovamente.
Nella lotta contro Dio si ergerà
alla guida dei ribelli
E mille e più cadranno
annientati dal potere dei draghi gemelli.
E il cielo vomiterà sangue e i
fulmini l’aere squarceranno;
Precipitato nelle viscere della
terra il prescelto dominerà il mondo con l’inganno.
E un nuovo regno di sangue,
dolore e morte inizierà
Quando dagli abissi di fuoco la
città d’oro dell’oblio dolente sorgerà.
Le sette sorelle del peccato
invaderanno la terra e la corromperanno
E l'antico equilibrio, eterno e
senza fine, giorno e notte nuovamente ristabiliranno.
E il sole maledetto regnerà tra
i mortali in nome del prescelto.
E la notte, dal cielo tradito,
per gli uomini verserà sangue scarlatto._ }
Baratro nero.
Inferno di fiamme.
Ha abbandonato la luce abbagliante del cielo divino e ha creato un nuovo regno nelle viscere della terra.
Ergendosi a capo degli angeli ribelli ha dato inizio alla lotta contro Dio.
[E sangue venne versato dal cielo
piangente
E la terra vide cadere su di sé
corpi esanimi dalle ali spezzate
Cadde la pioggia scarlatta e diede
morte alla terra
Ed essa venne corrotta e bruciata
mentre la battaglia eterna infuriava nel cielo sopra di lei]
Sfodera la spada nera portatrice di morte e si avvicina a Michele che, attorniato da un cerchio di fiamme luminose, lo fissa con astio.
Lui che era il più brillante del cielo, lui che era il suo universo, lo adorava, lo avrebbe seguito ovunque, ovunque, ma non sarebbe mai decaduto per lui.
Il metallo candido della lama dell’arcangelo cozza contro l’ossidiana nera dell’arma di Lucifero.
Notte e giorno si incontrano infine sul campo di battaglia mentre alle loro spalle orde di angeli vanno incontro alla morte.
Fendono l’aria i dragoni gemelli.
Phobos e Deimos.
Dilaniando le carni di coloro che incauti intralciano il loro cammino.
Candide piume volteggiano verso terra.
Michele fissa il gemello.
Con rabbia.
Con odio.
Maledicendolo per averlo [abbandonato] tradito.
“Perché? Eri il più brillante del cielo. Tutti ti adoravano, persino Dio ti preferiva agli altri. Eri il suo braccio destro, il suo diretto sottoposto. Avevi tutto ciò che potevi desiderare! Quindi
perché?! Cosa hai ottenuto? Fiamme e fuoco, un regno infernale, morte e sangue!”
[Perché non mi hai portato con te?]
Le ali nere fremono.
Sorride.
Non capirà mai, accecato dalla luce non riesce a vedere le ombre.
“E’ Meglio Regnare All’Inferno Che Servire Il Paradiso”
Si scaglia contro di lui.
Bianco e nero che combattano librandosi nell’aere.
E quando la lama dell’angelo decaduto si tinge di rosso tutto si ferma.
Precipita il gemello verso le acque terrestri, ferito a morte da colui che sempre aveva ammirato.
I fulmini squarciano il cielo e la voce di Dio pone fine alla battaglia.
Che faccia ciò che vuole quel figlio ribelle.
Che provi vanamente a erigere un regno del male.
Mai riuscirà nel suo intento.
[Erroneo pensiero]
Si innalzano le sette fiamme del peccato a circondare il prescelto e dalle viscere della terra sorge la città dolente.
Le sette sovrane dell’ardente fuoco circondano il loro signore.
E mentre il sole cala all’orizzonte Lucifero dà vita al suo regno.
[Cadde il corpo esangue sulla città
dorata
E il sangue di uomo e angelo macchiò
le rondide valli
Pianse la luna e le sue lacrime
diedero vita alla notte
E la notte e il giorno si
alternarono sulla terra e le ombre conquistarono il cuore degli uomini]
Si erge la stella del mattino, di fronte alla potenza di Dio.
Brillano le sue ali, nere come la notte, alla luce del tramonto.
Cade il sangue dalla sua spada nera, gocciolando inesorabilmente sul mare salato.
Acqua, sangue e lacrime.
Ride divertito davanti a tale scempio.
“Che cali la notte e sorga un nuovo giorno e che con esso abbia inizio il mio regno. Io sono il più brillante del cielo, colui che decadde e trascinò con sé nel peccato un intero esercito di
esseri alati. Io sono Lucifero stella del Vespro, colui che si è ribellato a Dio. Alla sua potenza verrà da adesso in poi contrapposta la mia, e il male si espanderà su tutta la terra,
corrompendola; e le sette signore del peccato, che con me governano i sette regni infernali, saranno i miei occhi e le mie orecchie e porteranno il corruzione tra gli uomini. E dalle viscere
della terra sorgerà la città dolente e su di essa regnerà il mio sole, messaggero del male più cupo. E bene e male, e notte e giorno si alterneranno e lotteranno per la conquista delle anime
mortali; cosicché l’equilibrio eterno non venga alterato.”
~
Questa storia si pone come prequel
ideale di Babylon, è dedicata a Elettra, persona stupenda a cui voglio
moltissimo bene e a cui ne vorrò sempre.
Ti adoro tesoro.