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Autore: IceQueenJ    31/05/2014    0 recensioni
Bella e Edward si conoscono da quando erano bambini, ma un giorno Bella deve trasferirsi con in genitori in Italia. Passano gli anni e i due continuano a tenersi in contatto, questo grazie alle loro famiglie.
Tutto cambia con una visita inaspettata.
Cosa accadrà quando Edward rivedrà Bella?
Cosa accadrà quando Bella lascerà il suo ragazzo e dopo qualche mese tornerà a Forks a conoscenza di cose che non dovrebbe sapere?
E come reagirá Edward?
Riusciranno a risolvere i loro problemi?
Riusciranno a superare tutte le sfide che gli si presenteranno?
-Questa storia è stata pubblicata anche su Wattpad.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Charlie/Renèe, Emmett/Rosalie
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Salve a tutti! Voi starete dicendo: ma questa ancora qua sta? Dopo il capitolo orribile che ha pubblicato, ha avuto anche il coraggio di tornare. Ebbene sì.

L'assenza di recensioni dello scorso capitolo mi ha fatto pensare molto e, effettivamente, quel capitolo non è granchè, anche se ruota tutto intorno a quella confessione, anzi, QUASI TUTTO. Me ne sono resa conto troppo tardi. Ma pazienza. Spero di rimediare con il capitolo che pubblico adesso e con quelli che verranno. Questo a differenza degli altri mi piace molto, ma non so ... ho sempre l'impressione che manchi qualcosa. La parola spetta a voi, comunque.

Spero recensiate questo capitolo, perchè come ho già detto 2 o 3 capitoli fa, che mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, anche se non vi è piaciuto e magari dirmi cosa non vi e piaciuto e io proverà a migliorarlo.

Bando alle ciance, nello scorso capitolo Edward ha detto a Bella che lei gli piace, anzi è innamorato di lei, ma Bella non ha risposto come ci aspettavamo, oppure si? Questo mi sarebbe piaciuto saperlo. Sto cercando di migliorarla il più possibile, ma i mille pensieri e le mille idee che girano nella mia testa non me lo permettono. In più mi rendo conto che questi capitolo sono brevi e non riesco a capire dove sia andata a finire la mia parlantina. Perchè di una cosa sono sicurissima.... parlo più io in 24 ore, che tutto il Parlamento italiano messo insieme. So per certo che questo capitolo è più lungo dei precedenti, anche se non sembra, ma so già che i prossimi sono molto più lunghi.

Spero questo capitolo vi piace e mi raccomando: RECENSITE!!!

Capitolo 6: Pensieri

Pov Bella


Emmett e Rose tornarono quella domenica sera e così, Edward ed io tornammo a casa.
Avrei voluto chiamare Christian, ma Edward si offrì di darmi un passaggio.
Il viaggio fino a Seattle fu breve visto quanto correva e nessuno dei due parlò.
Quel silenzio era imbarazzante, soprattutto dopo quello che Edward mi aveva confessato il giorno prima.
Non ho ancora avuto modo di analizzare i miei sentimenti, visto quanto sono stata impegnata. Per fortuna non siamo rimasti molto tempo da soli e in quei pochi momenti nessuno dei due ha tirato fuori l’argomento.
Il problema principale è stato la notte, perché abbiamo continuato a dormire nello stesso letto, visto che era l’unico che Rose aveva preparato.
Inizialmente mi sono sentita in imbarazzo, ma poi mi sono lasciata andare. Insomma … è il mio migliore amico e da piccoli abbiamo dormito insieme spesso. Adesso siamo cresciuti e molte cose sono cambiate, noi siamo cambiati, ma ho deciso di non pensarci.
Conosco Edward.
Se gli avessi detto del mio imbarazzo, sarebbe andato in paranoia.
Avrebbe iniziato a dire cose senza senso e avremmo finito per litigare.
“Beh … eccoci arrivati”. Sobbalzai quando Edward prese la parola.
“Cosa?”.
“Ehm … Bella, siamo arrivati fuori casa di Christian. Sei sicura di star bene, è da oggi pomeriggio che ti vedo strana”.
“Sì Ed, tutto bene, sono solo un po’ pensierosa, nulla che non si possa risolvere”.
“D’accordo, allora … Mmm, ci vediamo Bells. Se hai … sì, se hai bisogno di aiuto per orientarti a Seattle chiamami, verrò ad aiutarti”.
“Certo che avrò bisogno di aiuto, ti chiamerò sicuramente e mi sa che domani verrò a casa tua perché Alice vuole andare a fare shopping”.
Aprii la portiera e feci per scendere, poi mi voltai di nuovo verso di lui. “Ah Edward dimenticavo …”.
“Cosa Bella?”. Si sporse verso di me.
“Buona notte” e gli sorrisi.
“Notte anche a te Bells”. Ricambiò il sorriso e scesi.
Ero quasi entrata quando Edward mi fermò, correndomi incontro.
Sorrisi di nuovo.
Non volevamo proprio separarci.
Chissà, magari mi avrebbe baciata. Ricordo ancora quei due baci che ci siamo scambiati. Manu non mi ha mai baciata in quel modo. ‘Smettila di fare paragoni Bella’, intervenne la mia vocina.
“Bella, hai dimenticato questo”. Guardai sorpresa l’oggetto che mi porgeva e mi accorsi che avevo lasciato il cellulare in auto. “Come fai poi a chiamarmi se non hai il cellulare?”.
“Già come faccio?”, risposi ridendo e la sua risata si unì alla mia.
Ha una risata meravigliosa.
Oddio, ma cosa mi prende? Edward ha sempre riso davanti a me, non mi ha mai fatto quell’effetto.
Non so cosa fare.
Che confusione!
“Ci vediamo Edward, buona notte”.
Mi sporsi per dargli un bacio sulla guancia e scappai, rossa come un peperone.

I due giorni successivi passarono in fretta.
Anche se avevo promesso a Edward che lo avrei chiamato, non lo avevo fatto.
Avevo bisogno di stare sola e pensare.
Nessuno sapeva quel che era successo tra di noi.
Siamo stati così codardi.
Avremmo potuto parlarne.
Ci siamo sempre detti tutto.
Io so perché non ho parlato. Non volevo che la nostra amicizia ne uscisse distrutta.
Non me lo perdonerei mai.
Invece per lui qual è il motivo? Che si sia pentito? O forse lo ha detto solo perché era preoccupato per me e non sapeva come gestire il discorso e quindi gli è scappato.
‘Sì certo Bella, continua a prenderti in giro. Le persone non vanno in giro a dire ai loro amici ti amo, così, come se niente fosse’, intervenne acida la mia vocina.
Beh, stavolta non posso proprio darle torto.
Che lo pensasse davvero? Chissà!
Presto quella domanda avrebbe avuto risposta.

Il mercoledì successivo la quiete di casa Swan, fu stravolta dall’arrivo dell’uragano Alice.
Sono seriamente convinta che, se un giorno si abbatterà un uragano sullo stato di Washington, cosa che speravo non accadesse, avrei proposto il suo nome.
Ero placidamente sdraiata sul divano di Christian a pensare a Edward, quando sentii la sua voce squillante chiedere di me.
Non appena mi vide, iniziò a tempestarmi di domande.
Alice è incredibile, è peggio di una macchinetta.
A volte mi chiedo se prende fiato tra una frase e l’altra.
“Bella, amica mia. Come stai? Tutto bene? Sono due giorni che non ti fai sentire. È successo qualcosa? Mi nascondi qualcosa?”.
Mi tirai su a sedere e le sorrisi misteriosamente.
Non ho alcuna intenzione di dirle cosa mi passa per la testa.
Se Edward gli avesse detto qualcosa, allora già nei giorni scorsi non avrei avuto tregua, invece questo mi diede la conferma che lei non sapeva e sospettava nulla.
Alice sa essere molto più insistente di lui.
“No Alice, non ti nascondo nulla. Perché dovrei? Sono arrivata da cinque giorni, cosa vuoi che sia successo?”.
‘Sono successe tantissime cose in cinque giorni’, ma questo lo tenni per me.
‘Oddio adesso mi dirà che non ci crede. Non sono mai stata una brava attrice. Speriamo di essere stata convincete. Incrociamo le dita’, pensai facendolo mentalmente.
“Hai ragione Bellina, scusa, ma sai, ecco … io pensavo tu sapessi cosa passa per la testa di quel musone di mio fratello, visto che sei stata con lui per due giorni. È giù di morale da quando è tornato a casa domenica sera e ogni volta che squilla il suo cellulare, si illumina sperando sia chissà chi e poi si spegne di nuovo. Non so più cosa fare Bella. Ho provato a punzecchiarlo come faccio sempre, ma non mi risponde nemmeno e se ne sta sempre chiuso in casa”, disse Alice abbassando lo sguardo e sospirando.
Oh – oh … quando fa così, vuol dire solo una cosa: richiesta d’aiuto.
Stavolta non posso aiutarla, visto e considerato che la causa della tristezza del fratello sono io.
Nonostante questo, le feci comunque la domanda che lei voleva le ponessi. “Cosa mi stai chiedendo esattamente Alice?”.
“Come hai fatto a capirlo Bella?”.
“Oh andiamo Alice, ti conosco meglio di chiunque altro”.
“Oh, giusto. Comunque, mi aiuteresti? Perché non lo chiami, gli dici che vuoi incontrarlo e indaghi un po’? Oppure possiamo organizzare un pomeriggio di shopping e con la scusa che viene anche Jasper porto anche lui e così potrai parlargli”.
“Alice io … non credo sia il caso. Forse Edward vuole restare solo e pensare un po’. Non credi sia giunto il momento di lasciarlo in pace? Te ne parlerà lui quando si sentirà pronto”.
“Oh andiamo Bella … ti prego, ti prego, ti prego. Giuro che non ti costringerò a comprare scarpe con il tacco, vestiti striminziti o altro. Ti –”, ma la interruppi.
So che non desisterà.
A volte è esasperante.
“D’accordo, d’accordo, ma aggiungo anche un’altra condizione”, dissi esasperata.
“Quale?”.
“Non ti dirò nulla di quello che Edward mi dirà. Chiaro?”.
“Come l’acqua Bellina. Grazie … ti adoro. Allora dico a Edward di passare a prenderti alle quattro e poi ci raggiungete al centro commerciale. A dopo!”.
“Alt alt alt. Come vi raggiungiamo? Alice ma … non andiamo insieme?”.
“No Bells, io ho da fare, mica posso stare ai vostri comodi”, disse liquidandomi.
Scossi la testa, esasperata.
Povero Jazz che la sopporta.
Mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò.
Cavolo! In che guaio mi sono cacciata?
Perché non riesco mai a dirle di no?


Pov Edward

Finalmente le ho confessato i miei sentimenti, ma lei non ha reagito come mi aspettavo.
‘Certo Cullen, che ti aspettavi? Che ti saltasse addosso e ti dicesse: Oh Eddy, ti amo anch’io?’, intervenne la mia coscienza.
No, non mi aspettavo questo, ma sicuramente qualcosa in più.
Forse lo scorso weekend ho fatto un errore.
Forse non avrei dovuto dirglielo in quel modo.
Cavolo, perché ho seguito il mio istinto?
Se fossi stato zitto, adesso non saremmo nella situazione in cui siamo e a quest’ora sarei sicuramente in giro per Forks o Seattle con lei. La tentazione di baciarla è stata così forte che alla fine non sono riuscito a resistere. Ho sognato le sue labbra per tanto tempo e vederle lì, a pochi centimetri da me, mi ha mandato in confusione.
Quando l’ho riaccompagnata a casa poi, mi ha detto che mi avrebbe chiamato, ma non l’ha fatto.
Bella … Bella, perché non chiami?
Perché?
Forse … forse non ti piaccio e non sai come dirmelo.
Già, sarà sicuramente così.
Dio, che stupido che sono!
Sono due anni che non faccio altro che pensare a lei e a come le confesserò i miei sentimenti, e invece, ho rovinato tutto in soli cinque minuti.
Altro che stupido, io merito il premio Nobel per l’idiozia!
Ormai sono due giorni che non faccio altro che sperare che non sia così.
Alice, che si è accorta del mio umore, ha anche provato a estorcermi qualcosa con l’inganno, ma non ci è riuscita.
Diabolica la mia sorellina.
Questa situazione dovremo risolverla solo io e Bella, nessuno dovrà intromettersi.
E questo mi ricorda che stamattina Alice è uscita per andare da lei.
Le manca la sua migliore amica.
Anche a me manca, ma al momento, sono sicuramente l’ultima persona che vorrebbe vedere.
Alice trascorrerà tutto il suo tempo con lei.
Io, la mia migliore amica, forse, l’ho persa per sempre.
No! Non l’ho persa.
Troveremo un modo.
Ne sono certo.
Iniziai a darmi dell’idiota mentalmente. Okay, forse non proprio mentalmente perché quell’arpia di mia sorella era già tornata a casa e mi aveva sentito.
Sbuffai.
La calma in casa Cullen era durata davvero poco, perché Alice era tornata solamente dopo un’ora.
Che strano!
Pensavo sarebbero andate a fare shopping.
Risi.
Forse Bella era riuscita a convincerla a non andare. Sapevo quando odiasse fare shopping con Alice, con me le piaceva, invece.
“Eddy … Eddy, fratellone! Perché ti dai dell’idiota da solo? Sei forse impazzito? Comunque … su … su alzati. Alle quattro devi passare a prendere Bella a casa di Christian. Io, tu, Bella e Jazz andremo al centro commerciale questo pomeriggio”.
Al nome di Bella spalancai gli occhi sorpreso. “Come scusa?”.
“Oh andiamo fratellone, hai capito benissimo. So che anche tu muori dalla voglia di passare un po’ di tempo con lei. Almeno ti alzi un po’ da questo letto e respiri un po’ d’aria. Ti prego, ti prego, ti prego. Non dirmi di no, ci ho messo un sacco di tempo a convincere Bella e ho dovuto farle numerose concessioni. Ti prego, ti prego, ti pregooo” e mi fece gli occhioni a cui sa che non resisto.
Povero Jazz! Non vorrei mai essere nei suoi panni. Sono sicuro che abbia usato la stessa faccia da cucciolo indifeso anche con Bella. Nessuno riesce a resisterle.
“D’accordo sorellina, vengo. Basta che smetti di dire ‘ti prego’. Sei esasperante. E scommetto che tu e Jazz non venite con noi, vero? Che cosa stai architettando Alice?”.
“Nulla fratellone, giuro! Comunque io e Jazz usciamo già ora, tu e Bella ci raggiungerete più tardi. Te l’ho detto, ho fatto delle concessioni a Bella e quindi mi tocca iniziare il giro ora”.
“Oh d’accordo. Allora a più tardi sorellina”.
Cavoli!
Io e Bella di nuovo soli, nella stessa auto.
Come diavolo devo comportarmi?


Pov Bella

Casa Swan, ore 15:55
Cazzo, cazzo, cazzo! L’ansia che non ho avuto fino ad ora, adesso la sento, eccome se la sento.
Ho paura!
Una fottuta paura di guardarlo negli occhi e non vedere più il mio migliore amico.
Stamattina, dopo che Alice è andata via, ho ripercorso tutti i bei momenti che abbiamo vissuto insieme. Ci conosciamo da una vita eppure adesso siamo a un bivio.
La sua soluzione dipende da me.
Solo ed esclusivamente da me.
Sperai che avesse deciso di darmi buca, perché se avesse voluto una risposta, io non avrei saputo ancora dargliela.
E per un attimo mi sentii una stupida a pensare di non volerlo vedere e la vocina malefica nella mia testa era d’accordo con me, per una volta.
Sono ancora così confusa.
Una parte di me, dice di lasciarmi andare ai sentimenti che provo per lui e che ho chiuso in un angolo del mio cuore quella sera di otto mesi fa. La sera in cui ho ritrovato il mio libro preferito e in cui ho scoperto cose che non avrei dovuto sapere.
L’altra, quella piccola, pensa ancora a Manu e non riesco a capirne il motivo. Ormai mi è chiaro come l’acqua che non provo più nulla per lui e non riesco a capire cosa mi ferma dal dire a Edward di provarci.
Ho paura di perdere il mio migliore amico.
Se finisse male, non me lo perdonerei mai.
Non voglio perderlo, ma non voglio neanche voltare le spalle al sentimento che ho sentito crescere nel cuore in questi giorni.
Fin da quando le sue labbra si sono posate sulle mie, il mio cuore ha ripreso a battere e sembrava volesse uscirmi dal petto, tanto batteva veloce e forte.
Lo squillare del cellulare interruppe il flusso dei miei pensieri.
Era Edward.
Risposi. “Pronto?”. Che risposta stupida! Qualcosa di più intelligente no?
“Hey Bella, sono io … Edward. Scendi, ti sto aspettando”.
“Certo, arrivo subito”.
Chiusi la chiamata e scesi.
Edward mi aspettava appoggiato alla portiera del passeggero e appena mi vide, mi sorrise sporgendosi a darmi un bacio sulla guancia. Io arrossii, come mio solito.
Mi aprì la portiera da vero gentiluomo e poi salì dal suo lato.
Abbassai lo sguardo sulle mie mani, fin quando decisi di parlare.
“Ascolta io …”. Ridemmo entrambi. Avevamo parlato nello stesso istante.
“Prima tu … Bella”.
“Edward io … non voglio che tu pensi che mi sto prendendo gioco di te, perché non voglio, non sono una persona che fa queste cose, lo sai. È solo che … io sono così confusa. Sono venuta qua con l’intento di passare un’estate tranquilla e poi di tornarmene a casa, non mi aspettavo il tuo assalto sabato scorso. Insomma io … ho bisogno ancora di un po’ di tempo, qualche giorno per metabolizzare la cosa. Ho bisogno di capire come potrebbe essere una storia a distanza, con un intero continente a dividerci. È già stato complicato gestire una storia normale e non voglio cimentarmi in un esperimento che potrebbe rovinare la nostra amicizia, perché io non voglio perderti, ma non voglio nemmeno perdere quest’occasione”.
Mi girai a guardarlo.
Era stato in silenzio per tutto il tempo e avevo paura di quello che avrebbe potuto dirmi. “Dici sul serio Bells? Perché io, ecco … sono venuto qua con l’intento di chiederti scusa e chiederti di dimenticare ciò che ti ho detto, perché  ho avuto il terrore di aver commesso un errore e di aver compromesso per sempre la nostra amicizia. In questi due giorni non ho fatto altro che pensare a come chiederti scusa. Avrei anche implorato il tuo perdono, se fosse servito. I miei sentimenti per te non cambieranno, qualsiasi cosa tu decida e se tu lo vorrai, io continuerò a essere tuo amico. In caso tu decida di provarci, ti prometto che troveremo un modo per stare insieme. Potrei venire io in Italia o potresti trasferirti tu qui. Ti seguirei anche in capo al mondo. Decideremo poi”.
Un luminoso sorriso comparve sul mio viso. “Oh grazie Eddy, non so come dirti quello che provo. Ti voglio bene, tantissimo” e di slancio lo abbracciai.
Lo sentii ridere e quando ci staccammo, partimmo alla volta del centro commerciale.
Il mio umore si era sicuramente risollevato dopo la nostra chiacchierata e anche le sue parole mi avevano resa felice.
Non riuscivo ancora a credere alle mie orecchie.
Non riuscivo ancora a credere a quel ‘ti seguirei anche in capo al mondo’.


Allora ... com'è questo capitolo? Spero di aver recuperato i punti persi con il precedente! Spero che recensiate in tanti e se vi va .... fate un salto sul mio blog: http://www.pattinsonandgreene.blogspot.it

Un bacio e a sabato prossimo, Ally!

PS: Nel prossimo capitolo ci sarà da divertirsi, con Alice che metterà continuamente in imbarazzo i nostri protagonisti.
   
 
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