Non sono un numero, ma un numero mi appartiene.
Esattamente il numero a cinque cifre sull'etichetta adesiva che mi hanno attaccato alla maglietta.
Questa notte non ho dormito, ed ora tutto mi sembra un sogno.
Eppure mi sento così sveglia, in mezzo a questa lunghissima fila di altri numeri.
So che la probabilità di entrare è microscopica. So anche che questo mi cambierà.
In che senso, se in meglio o in peggio, lo scoprirò presto.
XFactor, la mia meta.
Esattamente il numero a cinque cifre sull'etichetta adesiva che mi hanno attaccato alla maglietta.
Questa notte non ho dormito, ed ora tutto mi sembra un sogno.
Eppure mi sento così sveglia, in mezzo a questa lunghissima fila di altri numeri.
So che la probabilità di entrare è microscopica. So anche che questo mi cambierà.
In che senso, se in meglio o in peggio, lo scoprirò presto.
XFactor, la mia meta.
Sono cinque ore che aspetto, sotto il sole.
Avevo lisciato i miei capelli ma mia madre mi fa notare quanto il sudore li stia facendo arricciare.
Mia madre, la mia giovane mamma che è anche un'amica.
Lei è una ragazza madre, rimasta incinta a sedici anni, sedici anni fa. è giovane e attenta alle mode, spigliata, simpatica e bellissima.
Tinge i suoi capelli di un biondo platino ed io non capisco il perché. Amo i miei capelli neri, e dato che li ho presi da lei, lei si ostina a dire che li tinge soltanto perché sennò ci somiglieremmo troppo. Io invece penso che lo faccia solo per mettere in risalto la sua abbronzatura, altro elemento che la differenzia da me (portatrice sana di tintarella di luna).
In realtà è anche più magra di me, e possiede l'eleganza delle forme spigolose.
Invece io, di forme spigolose, non ne ho nemmeno una.
Posseggo quel genere di forme per cui si viene notati, ma vorrei essere più magra perché la realtà è che non amo essere notata prettamente per questo motivo.
"Avanti Mia, non essere imbronciata, sei bellissima anche con i capelli mossi"
"Si, e con l'eye-liner sbavato, mamma."
Sorrido mentre lo dico, non sono realmente imbronciata.
"Numero 47509."
Trattengo un urletto isterico.
"Mamma, mi hanno appena chiamato." Cerco di sembrare calma, ma lei mi conosce troppo bene per cascarci. Mi abbraccia forte, augurandomi buona fortuna.
Entro dentro un box insonorizzato, un pò incerta sui miei passi, felice di non aver indossato tacchi che mi avrebbero assicurato una figuraccia.
Due signori dall'aria simpatica mi chiedono i miei dati e perché sono qui, così cerco di avere il tono più sicuro possibile.
"Sono Mia Salvatore, ho sedici anni e sono qui perché finchè avrò il desiderio di contaminare il Mondo con la mia musica, questo sarà l'unico posto davvero giusto per me. è la mia possibilità di salvare delle persone da loro stesse, la mia possibilità di costruire concretamente qualcosa."
Non so come mi sono uscite quelle parole, non era nemmeno quello che avevo preparato.
Ma la loro risposta mi ha portato a dare il meglio di me.
"Dimostralo".