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Autore: triton    31/05/2014    2 recensioni
"Il cielo era grigio e l’aria umida, nuvole cariche di pioggia sovrastavano l’orizzonte.
Erano le sette in punto, e Christie era già sveglia.
Con gli occhi leggermente socchiusi scrutava la stanzina, poco illuminata dalla triste luce tenue di quel sole che le nubi non sembravano voler mostrare, ove usava svegliarsi ogni mattino."
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo primo
Christie


Giovedì, mattino.

 

Il cielo era grigio e l’aria umida, nuvole cariche di pioggia sovrastavano l’orizzonte.

Erano le sette in punto, e Christie era già sveglia.

Con gli occhi leggermente socchiusi scrutava la stanzina, poco illuminata dalla triste luce tenue di quel sole che le nubi non sembravano voler mostrare, ove usava svegliarsi ogni mattino.

Hhm—

Stiracchiandosi, lasciò il lenzuolo bianco che la copriva scivolare sul pavimento, quindi si mise a sedere con l’aiuto dei gomiti.

I capelli, un misero taglio a scodella fatto dall’unica parrucchiera della zona, una sedicenne che si era trasferita da due/tre settimane lì vicino col padre, le solleticavano la nuca, e la frangetta irregolare le oscurava leggermente la vista.

Doveva tagliarli un po’ quei capelli.

Scese dal letto, si infilò nella doccia, uscendone dopo un quarto d’ora, rinvigorita.

Quindi si mise un vestito a taglio classico, leggermente stretto in vita, e calzò i sandali che tanto amava.

Aprì la porta e una brezza leggera le accarezzò il viso, facendola rabbrividire.

Si avviò verso la spiaggia, vicina alla sua dimora.

 

Christie viveva in una piccolissima località di mare, lontana da qualsiasi centro, Saxien

Vi era una stazione, i treni che passavano erano tanti ma non si fermavano mai, e lo stesso accadeva presso il porto all'altra estremità del paesino.

Era un peccato, Saxien era bella, bella davvero.

La giovane, vent’anni, si era trasferita lì l’anno prima, vivendo nella casa della nonna morta da tempo.

Non si sentiva pronta a cominciare un nuovo ciclo di studi, e aveva deciso di prendersi una pausa andando a fare la vita tranquilla in una zona isolata.

Lavorava in un locale, il Club101, sempre gli stessi clienti, con i quali usava chiacchierare amabilmente dopo il turno, di soli 45 minuti a sera, dato che più tempo sarebbe stato inutile.

Gli abitanti del paese avevano preso con zelo il suo arrivo, dato che la vita in una piccola cittadina di soli 99 abitanti era noiosa.

Con Christie siamo 100, il numero perfetto!”

Il motto di Attilio, un uomo sulla quarantina, socievole e simpatico, gestore del Club101 insieme alla moglie Samantha.

 

 

Christie si tolse i sandali, riponendoli con cura su un pontile che anticipava la zona peschiera, e corse verso il mare.

Lascio l’acqua lambire i suoi piedi, fissandoli mentre dei pesciolini provavano a mordicchiarli.

Il vento era forte e le scompigliava i capelli, muovendoli ovunque e ricordandole che urgeva ‘un taglio drastico’.

 

“Hey bricconcella”

 

Ma chi-

 

Si girò di scatto, ed un sorriso cordiale gli si parò davanti.

 

“Stuart!”

 

Stuart gestiva un piccolo peschereccio, a soli 25 anni era uno degli imprenditori più quotati a Saxien, riuscendo a fare una vita da pascià lavorando il minimo. Aveva una palese cotta per Christie, e lei sembrava ricambiare in maniera altrettanto ovvia.
Tuttavia, nessuno dei due sembrava volersi fare avanti.

 

Christie si avvicinò con fare leggiadro, sorriso ad un numero indefinito di denti e braccia aperte, cingendolo.

 

“Sei tornato eh, finalmente!”

 

“Si, finalmente.”

 

“Com’è andata?”

 

“Bene, credo, ho venduto un carico di sardine ad un prezzo assurdo.”

 

Sussurrò nell’orecchio della giovane un numero, e lei sussultò.

 

“Con tutti questi soldi potrei riportare Saxien al suo antico splendore, sono tanti!”

 

“Già, sarebbe un sogno Stuart, potremmo essere il Re e la Regina qui.”

 

“Ah ah ah, sciocca”

 

Lei ridacchiò, quindi rivolse lo sguardo verso l’orologio che portava sul polso sinistro.

 

“Bene, devo andare dalla parrucchiera, sarà aperta ormai!”

 

“Dovresti smetterla di chiamarla parrucchiera, o quella ragazzina si monterà la testa.”

 

“Chi, Becca? Ma è una parrucchiera! Credo abbia anche un diploma..”

 

“Credi?”

 

Stuart la guardò ironico, smuovendosi i capelli corvini dagli occhi con un colpo secco della testa.

 

“Mi accompagni si o no?”

 

“Andiamo”


-
fine capitolo primo
-

Ok, mh, volevo scrivere "note autrice"et similia per precisare qualcosa, ma la verità è che non mi definisco assolutamente un "autrice", questo è solo un racconto che mi ronzava in testa da un po', e volevo metterlo per iscritto

Non ho idea di come funzioni efp, è la prima volta che lo uso, e non so nemmeno se qualcuno leggerà .. questo .. coso.

Comunque, grazie se avete letto, se non vi spiace fatemi sapere che ne pensate, e pubblicherò altri capitoli se vi piace!

Un abbraccino, Clara


 

   
 
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