Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: SoulThief_    31/05/2014    2 recensioni
"Perché tu sei tutto per me, lo sei sempre stato; dalla prima volta in cui ho incrociato i tuoi occhi, ho capito che saresti stato qualcosa di speciale, qualcuno di diverso. Saresti stato mio."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Monkey D. Rufy, Nami | Coppie: Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Passetti incerti, goffi, pesanti, un corpicino che sgambetta impaziente emettendo un tenero risolino. Nami sorride, gli indici stretti da piccole mani paffute, senza dire una parola; sorride e basta, lo sguardo puntato sulla bimba dai capelli corvini che si agita reggendosi su quelle gambe incerte. Bellemere ridacchia di nuovo, contagiando la madre: tutta suo padre, uguale. Stesso sorriso, stessi capelli, stessa voglia di scoprire ed impazienza; una piccola Rufy in miniatura, tranne per gli occhioni color nocciola.
Nami allunga una mano per aprire la porta, stando ben attenta a sostenere la bimba; mormora sorridendo un "Guarda un po' chi é venuta a trovare papà" e poi solleva finalmente lo sguardo. Rufy alza la tesa del cappello lanciando alle due uno sguardo mezzo addormentato, ma appena riesce a metterle a fuoco le sue labbra si distendono in un sorriso; si tira su a sedere ed allunga le braccia chiamando a sé Bellemere, che gli rivolge un risolino e si mette a scalpitare.


«Sei un idiota! Solo e soltanto un idiota!».
Rufy solleva le braccia in segno di resa, perplesso «Cos'hai Nami? Che ho fatto?».
«Cos'hai fatto?!» Nami é al colmo della rabbia «Sei incosciente, pazzo, stupido, egoista, avventato!».
Il ragazzo é costretto ad indietreggiare per non essere investito da quella furia omicida, e anche se tutto ciò che dice é un semplicissimo "Ma", sembra proprio la goccia che fa traboccare il vaso.
«Scemo! Come hai potuto fare una cosa del genere?!».
«Vuoi dirmi che succede si o no?!» sbotta spazientito.
«Sei un deficiente, ecco cosa c'è! Ti rendi conto che hai rischiato grosso?! Questa volta saresti potuto rimanerci secco!» Nami gli punta contro l'indice, accusandolo «Avresti potuto morire, pazzo!».
«Smettila di insultarmi!» Scosta bruscamente la mano di lei dal suo petto «E anche se fossi morto? Lo sai benissimo che potrebbe succedere da un giorno all'altro!».
«Non dire così!» Il grido della ragazza rasenta l'isteria.
«E perché? Non lo sapevi forse? Hai paura di rimanere senza Capitano? Tranquilla che non toccherà a te gestire la ciurma!».
«No, incosciente!» Nami gli tira uno schiaffo, disperata, gli occhi colmi di lacrime «Non ho paura di perdere il mio Capitano!».
Rufy si massaggia la guancia, osservandola sorpreso «Ho paura di perdere te».



Bellemere non sta ferma un secondo, continua ad agitarsi fra le braccia del papà: ride, scalcia, cerca di posare le manine ovunque.
«Come sta oggi la mia principessa?» Rufy ridacchia, solleticando la pancia della bimba e facendola ridere ancora di più.
Nami si appoggia con la schiena al muro, osservandoli intenerita: chi l'avrebbe mai detto che Rufy sarebbe stato un padre così bravo?


«Idiota!».
«Avara!».
«Scemo!».
«Brutta strega!».
«Taci!».
Lo afferra per la giacca e lo tira a sé, posando con prepotenza le labbra sulle sue.
«Non l'avevi ancora capito, stupido?».



«Ehi!» Ride «Fai piano, principessa!»
Bellemere stringe in una mano la guancia di Rufy, assorta nell'operazione, schiudendo leggermente le labbra quando riesce ad allungarla.
Nami ridacchia, avvicinandosi ai due «Su, piccolina, così fai male al papà».
La prende fra le braccia, si siede accanto a Rufy sul bordo del letto e se la sistema sulle gambe, sorridendo. Bellemere, imperterrita, continua a muoversi pretendendo di stare in piedi sulle ginocchia della madre; appena ci riesce vacilla leggermente, ma quando sente la mano di Nami posarsi fra le sue scapole sorride vittoriosa.
Entrambi ridono «É identica a te, Rufy».


Piccoli sospiri, mugolii ed il cigolio del materasso riempivano la stanza; le dita intrecciate, le guance imporporate, i corpi caldi e sudati di Nami e Rufy uniti nel fare l'amore, la prima ed impacciata volta per il ragazzo. Era goffo, tenero, ebbro d'eccitazione, faticava a ragionare; sapeva solo di volere Nami, ed averla lì, sotto di lui, essere dentro di lei, era tutto ciò di più bello che avesse mai provato. La prima cosa che le aveva detto toccando quelle forme voluttuose era stata "Sei morbida!", con uno stupore, una dolcezza infantile che fecero sorridere Nami prima di guidarlo verso la sua femminilità ed il picco del piacere.


«É bellissima, vero?»
Sdraiati entrambi sul letto, Bellemere fra loro due, Rufy e Nami osservano la bimba ormai addormentata, carezzandole i capelli neri di tanto in tanto.
«Bella come sua madre» Rufy solleva lo sguardo sulla ragazza, sorridendole, facendola avvampare.
«Sai... Non riesco ancora a credere di averti avuto tutto questo tempo per me» Cerca la sua mano, la stringe, se la porta al petto posandosela sul cuore «Come non riesco ad arrendermi all'idea che sto per perderti...»
Abbassa lo sguardo, incapace di reggere ancora a lungo quello di Rufy «Pensare che ci ho messo così tanto per averti... Per farti capire! Era davvero impossibile che tu non te ne accorgessi: quando mi stavi vicino sorridevo sempre, arrossivo per un nonnulla, quando mi abbracciavi sentivo il cuore esplodermi nel petto... E tu non l'avevi mai capito? Davvero? Tutti l'avevano notato. Perfino Sanji» Scuote appena la testa, ridacchiando «E adesso che va tutto bene, finalmente, adesso che ti ho fra le mie braccia... Devo lasciarti andare. Non riuscirò mai a riempire il vuoto che lascerai, lo sai, vero? Perché tu sei tutto per me, lo sei sempre stato; dalla prima volta in cui ho incrociato i tuoi occhi, ho capito che saresti stato qualcosa di speciale, qualcuno di diverso. Saresti stato mio.»
Rufy le solleva il mento tenendolo fra due dita, le asciuga le lacrime che silenziose rotolano giù per le sue guance rosee «Ti amo».
E Nami rimane spiazzata. S'incanta in quegli occhi di velluto, si perde in quel dolce sorriso, rabbrividisce a quel tocco gentile ed arrossisce a quelle parole che ha sentito così tante volte.
«Anche io ti amo».


«Rufy...» Nami sposta nervosamente il peso da un piede all'altro «Devo dirti una cosa...»
Rufy si leva il cappello, si mette a sedere a gambe incrociate e se lo poggia sulle ginocchia «Che succede, Nami?»
La ragazza scuote la testa, cercando di non farsi disorientare dal suo sorriso «Io sono... Ehm... Aspetto un bambino» e chiude gli occhi per paura della sua reazione.
Silenzio.
Apre titubante un occhio, temendo ciò che avrebbe potuto fare: ma sul viso di Rufy si é dipinto un sorriso ancora più grande del precedente.
«Dici davvero, Nami?» Scatta in piedi e si avvicina a lei posandole una mano sulla pancia, euforico «Aspetti un bambino? Il nostro bambino?»
Il suo sorriso ha contagiato anche Nami «Si» poggia la mano sulla sua «Diventeremo genitori, Rufy».



«Non ti voglio lasciare» Nami singhiozza, stretta fra le braccia di Rufy, il viso affondato nel suo petto «Perché sempre a me? Perché sempre a noi?»
Il ragazzo le carezza dolcemente la schiena, sulle labbra l'ombra di un sorriso «Andrà tutti bene, Nami, andrà tutto bene»
«E come potrebbe? Come può andare tutto bene se tu non sei qui con me? Io non posso vivere senza di te!».
«Hai Bellemere, devi andare avanti per lei... Io me la sono sempre cavata».
«Ma ti uccideranno!» Stringe fra le dita la camicia di Rufy, possessiva, disperata «Stai andando a morire, non a fare una passeggiata! Alla tua esecuzione!».
«Tutto questo -essere diventato il Re dei Pirati, l'avere te al mio fianco- ha un prezzo» Le posa un bacio sul capo, fra i capelli «Io so che tu sei forte, sei la ragazza più forte che conosca... E ce la farai, perché hai superato cose peggiori».
«Peggiori?» Le trema la voce e lo stringe più forte «Non c'è niente di peggio che perdere te, quello che mi faceva passare Arlong era nulla in confronto».
Rufy scuote la testa, accennando un risolino «Come fai ad amare uno come me?»
«Non dire sciocchezze... Tu e Bellemere siete tutto per me»
Il ragazzo le solleva il viso e la guarda negli occhi mormorando in un soffio «Ti amo, mia Regina».


«Ti amo, Nami».


«Anche io, mio Re».


«Anche io, Capitano».


E la bacia, dolcemente, attirandola a sé, affondando le dita fra i suoi capelli.


«Mi prometti che non morirai mai e che resterai per sempre al mio fianco?»
Rufy incespica un po' «Te lo prometto».










Davvero, non so come chiedervi scusa. E' quasi un anno che non aggiorno "Distance", ma chiedo perdono: ho perso l'ispirazione. Cercherò di ritrovarla (?). Secondo enorme "scusa", sì, sto uccidendo un'altra volta Rufy. Eh, ormai se non lo faccio non sono contenta, a quanto pare. Comunque sia, grazie di essermi rimasti fedeli (?) nonostante tutto, e spero posssiate perdonarmi :3
Ladra Di Anime
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: SoulThief_