Fiore d'asfalto

Un leggero disturbo al petto.
“Gohan, il cuore mi fa male...”
Una mano che si posa su di esso.
“Stai calma Videl, vedrai che passerà, non ti agitare”
Provare, ma non riuscire a far passere il fastidio, che pian piano diventa dolore.
“No, non passa, fa male, molto male”
Una fitta, la mano che stringe la stoffa della maglietta.
“Tutto passa Vì, non devi temere, non me ne vado”
Quelle parole fanno male, la fitta aumenta, sapere che quella frase non è vera peggiora la strinta.
“Quando te ne vai le fitte si fanno più forti, sembra che il cuore mi scoppi da un momento all'altro”
Piccole lacrime che scendono sul volto femminile, calde mani maschili che sfiorano le guance bagnate.
“Sai, Videl, perchè i nostri cuori pungono quando siamo lontani?”
Iridi color della pece che si specchiano nel cobalto del cielo, un sorriso dolce e una leggera carezza sulle guance nivee femminili.
“No, perchè?”
Un secondo sorriso sulle labbra maschili, ma questa volta più malinconico.
“I nostri cuori in quel momento cercano in tutti i modi di tornare a battere insieme, il filo invisibile che li lega fa di tutto per farli riunire, li spinge per farli avvicinare. Fa male perchè cercano di spingerci e farci tornare insieme”
Una dolce spiegazione fatta a cuore aperto, forse un'illusione di rimanere sempre uniti.
“Perchè noi siamo uniti, vero?”
Un delicato buffetto e una risposta sincera.
“Sempre insieme, nessuno è in grado di dividerci, ne ora né mai”
Un bacio che sigilla la promessa, i cuori sereni che battono uno sull'altro.

Svegliarsi in piena notte e sentire ancora quella fitta terribile nel petto, il cuore che duole e batte all'impazzata; portarsi una mano dove la fitta è di maggiore intensità e stringere forte la stoffa della leggera maglietta. Essere sola nella camera da letto, sapere che Gohan è lontano chilometri e potrebbe in quel momento star sfidando la morte; sapere che siete lontani e che quella distanza fa male, molto male. Nulla sembra placare il terribile dolore, ricordarsi però delle parole dell'amato guerriero e sorridere malinconicamente pensando che, forse, tutti i torni non ce li aveva. Il cuore fa male, ma forse sta davvero lottando per far si che torni a battere insieme a quello di Gohan, il filo che li tiene uniti sta tirando, perchè sa che questa distanza lacera i cuori e le anime.
Fa male, ma prima o poi sapere che batteranno ancora insieme allieta leggermente il dolore e allora nasce una speranza, un desiderio al quale attaccarsi disperatamente.
Adesso essere distanti e vedersi nei sogni, con i cuori dolenti; un giorno però ritrovarsi una nelle braccia dell'altro, con un solo battito condiviso.
Non resta che continuare a sperare in un mondo dove la guerra ha distrutto tutto e dove sembra che i sogni non possano più realizzarsi; bisogna sempre continuare a sperare, anche se sembra che non sia possibile. I fiori dei desideri sbocceranno anche in un campo di disperazione e quella speranza alla quale si era attaccati diventerà il bellissimo frutto di una attesa, adeguatamente ricompensata.
Mai perdere la speranza, sempre il filo ricondurrà due cuori insieme.

E poi vederlo tornare a casa, con un dolce sorriso sulle labbra e le braccia già aperte per un immenso abbraccio. Sentire il calore dei corpi uniti e i cuori che battono uno sull'altro, senza più dolore. Sapere che il filo ha fatto il suo dovere, ha unito le metà di due battiti in uno unico e bellissimo; la dimostrazione che i fiori nascono pure sul cemento, basta solo volerlo.




Note dell'autrice:
Ciao a tutti ragazzi.
Eccomi qua con una nuova piccola OS che voglio dedicare a Gohan supremo il migliore, spero che piaccia a lui e a tutti voi.
Un bacione caro, questa è tutta per te ;)
Devo comunque ringraziare pure Son Gohan, grazie a dei discorsi con lui mi è venuta in mente questa piccola fic, grazie pure a te Kun, ti voglio bene fratellone <3
Oggi sono di poche parole, si, ma non ho molto da dire.
Spero che vi piaccia e vi annuncio per molto presto riprendo a scrivere le long.
Un bacione a tutti e a presto.

-Giulia Pierucci