Fanfic su attori > Jared Leto
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Autore: howdoyouwantlive_    31/05/2014    0 recensioni
Era una tipica mattinata per Lux. Botte. Sangue. Dolore. Quegli occhi color ghiaccio. Ma quel giorno non la guardavano duramente. Chiedevano scusa, silenziosamente.
Qualcosa cambiò quella mattina.
"Non puoi salvare tutti, Leto" sussurò lei facendo un passo verso il vuoto.
"Non voglio salvare tutti. Voglio salvare te. Non mi interessa degli altri se non ho te."
Lei chiuse gli occhi a quelle parole. Delle lacrime solitarie le solcavano il viso. E poi si mosse.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1-everything changes.

La sveglia suonò e Lux aprì gli occhi. Il suo unico pensiero fu: "merda è lunedì!"
Scese dal letto appoggiando i piedi sul pavimento freddo maledicendo l'inverno e il gelo che si spandeva per casa sua. Sua...non proprio sua. Lux abitava insieme alla sua migliore amica,Jade: una ragazza simpatica,solare con un sorriso e una risata contagiosi. "LUX MUOVITI O FACCIAMO TARDI" sentì urlare Jade dal piano di sotto.
Si alzó e corse in bagno. Prese il telefono facendo partire la sua playlist preferita. Le note di "The A team" di Ed Sheeran si sparsero in tutto il bagno sovrastate dal rumore dell'acqua della doccia. Lux uscì dalla doccia e si fissó un attimo allo specchio. Dopo tutto non era brutta. Capelli neri lunghi e occhi grandi e verdi. Era magra...troppo...le costole si potevano contare, ma nonostante questo lei si vedeva continuamente grassa. Fisso meglio il suo riflesso. Le occhiaie sotto gli occhi le ricordarono le notti di incubi e di urla che passava forse troppo spesso in quel periodo. Scese con lo sguardo verso quelle braccia piene di cicatrici e di segni ancora rossi.
Disgustata da quella vista voltó le spalle allo specchio e si vestì: jeans neri e una felpa blu elettrica con delle borchie sul cappuccio e vans coordinate alla felpa.
Uscì di corsa dal bagno e saluto Jade con un bacio sulla guancia. "Ma buongiorno bella addormentata" disse Jade guardandola divertita. "Notte movimentata?" Le chiese."I soliti incubi nulla di che" era vero, dopotutto faceva sempre lo stesso incubo ma ogni notte era come la prima. Si svegliava spossata e senza fiato. Come se quello che le stessero facendo nel sogno accadesse pure nella realtà. La cosa più brutta era svegliarsi e capire che quell'incubo sarebbe continuato a scuola, dove quel bulletto rompi palle l'aspettava sempre per la sua dose giornaliera di botte e ,dato che il sabato e la domenica non aveva avuto la sua "razione" botte, il lunedì ne prendeva sempre il doppio. Jade sapeva di questa situazione e spesso ne era vittima anche lei.
Ma Lux se lo sentiva. Quel lunedì sarebbe stato diverso. Era stanca ed aveva un idea per farlo smettere.
Arrivata davanti a scuola in anticipo non lo vide . Non vide quegli occhi azzurri pieni di odio guardarla. 
Ma sapeva che da li a poco sarebbe arrivato.
Dopo una decina di minuti un ragazzo, di forse due anni più piccolo di lei, corse verso di lei. Lo conosceva. Si chiamava Alex, anche lui vittima di bullismo. L'aveva conosciuto in infermeria dopo aver preso la sua tripla razione di botte. Era un ragazzo simpatico e davvero dolce. Come un fratello minore. Ma solo in quel momento si rese conto di quello che stava accadendo. Alex correva verso di lei con il giubbotto aperto e senza una scarpa. "Scappa" disse una sola parola e la sorpassó correndo al riparo dentro la scuola. 
Capì. Lui stava arrivando...lo vedeva negli occhi delle persone,terrorizzate dall'idea di essere i prossimi. Si guardó intorno e alcuni ragazzi la guardavano con compassione. Sapevano che toccava a lei.
Lo vide arrivare da lontano. Con quella camminata spavalda,gli occhi azzurro ghiaccio pieni di odio ma ,quella mattina, anche di qualcos'altro.
Lux non scappó. L'unica cosa che fece fu accendersi una sigaretta e aspirare il fumo alla menta che conteneva. 
Quando le fu vicino lei fece finta di non accorgersene e continuó a fumare imperterrita la sua sigaretta. 
"Ma guarda un po' chi abbiamo qui. Fai la presuntuosa eh? Che fai nemmeno mi saluti?!" Le prese la spalla e la attacco al muro schiacciandola con il proprio corpo. "Ti fai figa con la sigaretta eh bimba?". Lux non rispose. Si limitò a fissarlo negli occhi azzurri. Notò qualcosa di nuovo dentro quegli occhi. Si accorse guardando meglio quel viso perfetto che aveva dei segni di correttore sopra al sopracciglio e sotto l'occhio. "Hai fatto a botte Leto?" disse lei con uno sguardo di sfida. Non sapeva da dove aveva tirato fuori tutto quel coraggio, sapeva solo che era stanca di essere vittima degli insulti e dello sfogo di quel ragazzo. 
Lui la guardò. Lux vide un lampo di sorpresa in quegli occhi ma subito dopo sparì nascosto da una maschera dura. 
La scaraventò a terra.
"Anche se fosse non sarebbero fatti tuoi sgualdrina" le sputò addosso.
Lux si alzò. Quella mattina Jared sembrava pure più gentile delle altre mattine. Lei raccolse la sigaretta che le era caduta di mano e aspirò di nuovo. Questo gesto irritò Jared ma era proprio a quello che lei puntava. Lui le tirò uno schiaffo così forte da costringerla a girarsi di lato. 
La rabbia si fece spazio nel corpo di Lux e in meno di 3 secondi alzò la mano e spense la sigaretta sul collo del ragazzo. Lui urlò e le bloccò il polso. Lo strinse e Lux gemette dal dolore. I tagli che si era fatta la notte precedente bruciavano sotto la stretta ferrea di Jared "lurida puttana come ti permetti?!" Le tirò un calcio nello stomaco che la costrinse a chinarsi su se stessa. Non respirava. Lux boccheggiava gemendo dal dolore. Alzó lo sguardo e fisso Jared negli occhi, all'inizio vide odio ma appena i loro occhi si scontrarono vide anche del senso di colpa.
Leto fece un gemito. Si chinò verso di lei e la aiutò ad alzarsi. L'unico pensiero di Lux fu quello che probabilmente la stava alzando per poterla sbattere contro il muro oppure tirarle un pugno. 
Jared la tenne per la vita finché non fu sicuro che lei riuscisse a reggersi in piedi. Le prese il viso tra le mani. Gli occhi di Lux si persero in quel mare glaciale negli occhi di Jared. Erano tristi. "Mi spiace" disse con un filo di voce. Ma che stava succedendo?! Jared le lasciò il viso e entrò nella scuola. 
Lux ancora scossa dall'accaduto ci mise qualche minuto per raccogliere le sue cose e dirigersi faticosamente verso l'infermeria.

*P.V. JARED*
Ma perché continuavo a farlo?! Smettila Jared. Smettila.
Quelli erano i suoi unici pensieri. 
Stava entrando in classe quando qualcuno gli andò contro. 
Si giro con uno sguardo duro negli occhi e vide un ragazzo dai capelli neri e lunghi guardarlo.
Jared lo guardò con odio, pronto a fare quello che normalmente avrebbe fatto. Alzò la mano ma il suo cervello gli continuava a dirgli di smetterla di far male alle persone "loro non c'entrano Jared. Loro no." 
Il ragazzo iniziò a tremare capendo quale fosse l'obbiettivo di quel bullo tanto temuto.
Ma Jared voleva smetterla. E così gli tese la mano. "Sono Jared. Non mi sembra di averti mai visto qui." Disse lui.
Il ragazzo lo guardò con aria scioccata ma non voleva irritarlo così gli strinse la mano e disse: "io...ehm..si sono nuovo." "E hai un nome?" "I-io sono Tomo" balbettò il ragazzo.
"Hai paura di me Tomo?" Gli chiese Jared. "Ehm...i-io....beh si...cioè no..."
Jared lo guardò. "Ti capisco Tomo. Anche io ho paura di me"
*Bravo Leto. Vedi? Non è difficile.* Continuava a pensare Jared.
Entrò in classe e si sedette all'ultimo banco,come sempre, prese il telefono e iniziò ad ascoltare la musica con le cuffiette. Sapeva che i professori non avrebbero detto niente.
Guardava fuori dalla finestra mentre i suoi compagni entravano in classe, stando ben attenti a non guardarlo troppo. 
Continuava a guardare fuori quando qualcosa lo attirò a guardare verso la porta. La vide entrare. I suoi capelli neri cadevano lungo le spalle, la sua felpa blu, molto più grande di lei, le copriva il corpo e i lividi, che Jared sapeva, che erano colpa soltanto sua. 
La guardò camminare a fatica verso il suo banco. 
Una smorfia di dolore le invase il bel volto quando si chinò per sedersi. Vedeva il labbro rotto e sotto all'occhio vide un livido.
La ragazza si girò e lo guardò. I suoi bellissimi occhi verdi si mischiarono all'azzurro i quelli di Jared e lui era pronto a scommettere che stava pensando alla stessa cosa:
*perché noi?*
Jared non tenne più a bada i sensi di colpa e tornò a guardare fuori dalla finestra sperando di soffocarli.
Ma non funzionò. Nelle orecchie sentiva ancora i suoi gemiti di dolore e nella sua mete sfrecciavano le immagini di lei a terra quasi soffocata dal dolore.
Era immerso nei suoi pensieri quando la voce di Lux si sparse nella sua testa. 
La prof le aveva detto di andare alla lavagna. 
Lei le aveva chiesto se poteva interrogarla da posto ma la prof non ne voleva sapere.
Si alzò a fatica e si diresse verso la lavagna. Prese il gesso e la prof iniziò a dettarle una frase da scrivere. Le tremavano le mani e divenne sempre più pallida. Solo in quel momento Jared la vide davvero. Era magra. Troppo magra. Probabilmente non mangiava mai...
E fu in quel momento che mentre scriveva, la manica le si abbassò, e Jared li vide. Quegli orribili segni sui polsi. Il suo dolore riversato con i tagli e con lividi...
Il disgusto attanagliò lo stomaco di Jared. Il disgusto, ma non verso quella ragazza così perfetta ma così debole e magra, ma il disgusto verso se stesso. Verso quello che le aveva fatto. In tutto quel tempo lui l'avrebbe dovuta aiutare e invece l'unica cosa in cui l'aveva aiutata era distruggersi.
La voleva abbracciare. Prendere in braccio e curarle quei tagli.
Jared non aveva smesso di guardarla nemmeno per un secondo mentre scriveva. La vedeva tremare sempre di più e faticava a scrivere. 
Era pallida e ondeggiava mentre si spostava da un lato all'altro della lavagna. 
Fu un attimo. Abbassò il braccio e ondeggiò più forte. Chiuse gli occhi e cadde per terra. Tutti urlarono. Tranne Jared. Lui corse da lei, la prese in braccio e senza dire niente a nessuno la porto fuori. 
Gli era capitato spesso di vedere una ragazza svenire e sapeva che la è scelta migliore era il freddo. La portò fuori all'aria gelida. La guardò bene. Vide quei solchi nelle guance e  quelle occhiaie nere sotto gli occhi. La teneva in braccio ma non pesava nulla, gli sembrava quasi di tenere tra le braccia un manichino. 
Eccoli di nuovo i sensi di colpa.
La sentì muoversi e i suoi meravigliosi occhi verdi lo guardarono.

*LUX P.V.*
"Cosa succede?"
Si ricordava solo che stava scrivendo alla lavagna, le girava la testa e si sentiva debole.
E ora si ritrovava tra le braccia di quel ragazzo tanto odiato.
Lui la guardava con uno sguardo sollevato. Non riusciva a non guardarlo.
"Sei svenuta" le disse lui con voce grave. 
"Ah...ora sto meglio. Puoi mettermi anche giù" disse lei stranamente acida. Quel ragazzo le faceva salire il nervoso.
"Mmh no non credo sia una buona idea" rispose lui con un accenno di sorriso sulle labbra. 
Lei sbuffò e si divincolò tra le braccia di Jared, che però la tenne ancora più stretta "hey, hey piccola. Dove credi di andare?" Le sussurrò lui. Lux arrossì ma fu un attimo "lontana da te" disse spingendo contro il suo petto. 
"Sei troppo debole anche solo per stare in piedi" le disse Jared fissandola con sguardo serio. "Da quanto non mangi Lux?" Lei lo fissò stupita. "Non sono affari tuoi Leto" disse sbuffando.
Lei abbassò gli occhi. Gli guardò il collo e quel segno rosso lasciato dalla sua sigaretta...
"Mi spiace" sussurrò lei.
"E di cosa dovresti dispiacerti tu?"
Lei non disse nulla ma si limitò ad alzare la mano e sfiorargli il segno sul collo. Appena le sue dita si poggiarono sul suo collo un brivido la percorse. "Questo..." Sussurrò di nuovo.
Lui la guardava. C'era qualcosa di strano nei suoi occhi.
"Non devi dispiacerti. Affatto. Hai fatto bene. Ma se fossi stato in te, l'avrei spenta nell'occhio." Disse lui distogliendo lo sguardo
"Ma io non ti volevo fare del male" disse lei guardando in basso, "volevo solo che tu la finissi"
"Mi spiace...dio quanto mi dispiace, Lux!" La voce di Jared era rotta e aveva gli occhi lucidi.
"Hey..." Sussurrò Lux "non piangere" gli passo una mano sulla guancia...
"Ma come fai?" Chiese Jared.
"A fare che?" Lux sorride debolmente.
"A guardarmi ancora negli occhi dopo tutto quello che ti ho fatto e anche a starmi vicina" guardò di nuovo Lux
"Beh ti sto vicina per il semplice fatto che sennò rotolo per terra..." Jared sorrise. *Un sorriso dolce* pensò Lux "e ti guardo ancora negli occhi perché...beh...non lo so nemmeno io ma.....boh"
Lux disse quell'ultima frase guardando per terra.
Si accorse solo in quel momento che in quella posizione aveva la manica della felpa leggermente alzata, lasciando intravedere quei segni.
Si abbasso in fretta la manica sperando con tutta se stessa che lui non gli avesse visti. 
Torno a guardare Jared. Lui la fissava con uno sguardo serio "perché?" Le chiese. "Cosa perché?" Disse lei con voce innocente. Lo sapeva che li aveva visti. Era nella merda.
"Perché ti fai questo?" Lui la mise giù e le prese i polsi, senza stringerli. Qualcosa si mosse dentro Lux. Sentiva gli occhi inondati di lacrime. 
Tutto le tornò alla mente. I suoi genitori. La sua vecchia città.a soprattutto si ricordò tutto di lui. Quel ragazzo dagli occhi azzurri che la picchiava e la insultava. 
Iniziò a tremare. "S-stammi lontano..." Balbettò Lux. "Cosa?" Chiede scioccato Jared...
"Tu. È anche colpa tua tutto questo! È colpa tua se non mangio più. È colpa tua se ho queste cicatrici."
Le girava la testa ma non riusciva a smettere. Era stanca di tenersi tutto dentro. Lui si sfogava contro di lei con le botte, lei si sfogava contro di lui con le parole.
"Da quando sono qui non hai fatto altro che insultarmi e picchiarmi. Sono stata come un giocattolo per te. Tutti ti temono. Hai mai avuto un vero amico? Eh? Hai mai parlato veramente con qualcuno?!" 
Lux era in lacrime. La sua mano si mosse prima che la potesse fermare.  

JARED P.V
Jared rimase immobile, scioccato da quello schiaffo.
Lei lo fissava. I suoi occhi verdi erano due fessure. Vedeva solo odio. Odio per quel ragazzo così stronzo. Odio per quel ragazzo che le aveva rovinato la vita. 
Lei sbuffò. Uno sbuffo stanco.
"Io dovrei chiederti il perché,Leto. Perche? Perché io?"
Perché lei? La risposta era semplice. Lui provava qualcosa per lei, ma nessuno era mai riuscito ad amarlo davvero. Questo lo aveva portato a chiudersi in se stesso e a trattare male le persone. Ma la cosa gli era sfuggita di mano e aveva iniziato a usare le mani. 
Dalla prima volta che l'aveva vista aveva sentito qualcosa dentro di lui. 
Sapeva che cos'era. L'aveva già provato. Ma questa volta era più forte. Lui non lo voleva. Decise di trasformare quel sentimento in odio. E iniziò tutto così. Iniziò ad insultarla. A picchiarla. Ma ogni volta che la vedeva provava la stessa sensazione. E così le botte diventavano sempre più forti e gli insulti più pesanti. 
"I-io..." Non voleva dirlo. Non poteva. Lux lo odiava e se lui le avesse detto quello che provava l'avrebbe preso per malato e l'avrebbe persa per sempre....*ma che cazzo Jared! L'hai già persa.* era il suo unico pensiero quello.
"Io non lo so...fin dal primo momento che ti ho vista ho sentito qualcosa per te. Ma non volevo. Mi avresti ferito come hanno fatto tutti gli altri. E così decisi che avrei dovuto tramutare quel..." Non gli veniva proprio quella parola... "Sentimento che provavo per te in odio. Così che tu non avresti potuto ferirmi. Ma non funzionava. Ieri sera ho davvero capito come stavano davvero le cose...solo ieri sera,si. E so che tu non vorrai niente da me dopo tutto quello che ti ho fatto ma..." Non riuscì a finire la frase. La guardava. Le sue guance erano rigate da lacrime silenziose. 
Jared avrebbe voluto asciugarle e baciare quelle labbra carnose. Ma rimase immobile. 
Lei guardava per terra. 
"Chi te l'ha detto che io ti avrei ferito?" Chiese lei tremando. Strinse i pugni. 
"Tutti lo fanno" sussurrò lui distogliendo lo sguardo.
"Io no...non ci sarei mai riuscita...no." 
"E questo chi te lo dice?" Lui era un po' scocciato. Si sentiva dal tono freddo.
"Non sono quel tipo di persona..." Lei lo guardò per un ultima volta, poi lo sorpassò e si diresse verso l'entrata della scuola. 
"Lux..." La chiamò lui...
Lei si girò. Aveva ancora gli occhi lucidi e lo vide sfuocato.
"Io ti amo" disse lui con la voce rotta dalle lacrime.
*anche io Jay* fu l'unico pensiero di Lux...
Ma non lo disse...lo guardò con il cuore spezzato ed entrò nella scuola, lasciandolo solo.

*JAY P.V* 
*Ma perché l'hai fatto* pensava i continuazione Jared tirando pugni contro la porta del bagno dove si era rinchiuso *non dovevi dirglielo coglione*  
Uscì e si sciacquò la faccia. Si guardò allo specchio per spazzare via le tracce delle ultime lacrime. Aveva gli occhi  rossi e due solchi neri sotto gli occhi. Era stanco. 
Per fortuna mancava un ora. Si, peccato che l'avrebbe passata con lei accanto.
Eh già. Era l'ora di educazione fisica e si giocava a pallavolo, solo che il prof formava delle coppie: un maschio e una femmina. 
Si andava a "giro" così ogni ragazzo avrebbe giocato con ogni ragazza.
Lui aveva giocato con tutte...eccetto lei. 
"Cazzo..." Disse fra se e se quando suonò la campanella. Tirò un pugno ad una piastrella la vicino e uscì dal bagno. 
Gli studenti correvano da ogni parte per arrivare in classe. 
E poi c'è lei. 
Lei che cammina con la testa bassa. 
L'unica ferma in mezzo a tutto quel casino. 
L'unica che si distingue.
Lei con i suoi capelli neri sempre un po' spettinati, lei con quei grandi occhi verdi, lei che si vestiva o di nero o con colori sgargianti. Mai una via di mezzo. Era sempre ai limiti. 
Aveva le cuffiette. Sembrava in un altro mondo mentre muoveva le labbra a tempo. 
Chissà cosa ascoltava...
Chissà a cosa o a chi pensava...
Voleva solo andare da lei. Stringerla e dirle che lui c'era. Che era lì per lei. Che si sarebbe sistemato tutto. Che avrebbe curato le ferite e che avrebbe scacciato le nuvole...
Ma era tardi. 
Lei era entrata nella classe con gli occhi bassi 
Lui la seguiva e continuava a guardarla mentre si sedeva, ancora un po' dolorante, sulla sedia e appoggiava la testa tra le braccia...
A Jared parve quasi di vederla singhiozzare 
Ma in quel momento entrò il professore e un suo compagno si mise proprio nella sua visuale.
Si alzarono per andare in palestra. Lei, come sempre, era in testa alla fila e lui,come sempre, in fondo. 
Erano diversi. Sempre ai limiti. Come il nero e i colori sgargianti. Quei colori che lei non univa mai...
Arrivarono in palestra e il professore fece le coppie 
"Mmmh vediamo....Jim tu vai con Kora...e chi è rimasto...A si tu Leto andrai con Lux" 
Si guardarono. Lui imprecò sotto voce e si avvicinò a lei 
"Hey" disse Jared con sguardo basso.
"Hey" disse lei con un sospiro.
"Odio la pallavolo" disse lui per tirare su un discorso. "Tu?"
"Bah io nemmeno tanto. Lo trovo solo un gioco stupido." Disse Lux accennando un sorriso.
"Stupido...è dire poco dai. Non ha un senso. È....inutile" calcò molto l'ultima parola. 
Qualcosa comparve negli occhi Lux., ma lui non sapeva come definirlo. 
"Giochiamo e basta" disse lei allontanandosi e andandosi a mettere al suo posto. La nota divertita era scomparsa dalla sua voce. 
Appena fu lontana il freddo avvolse Jared e i brividi ricoprirono le sue braccia. 
"Pronti?!" Urlò il professore. "VIA!" fischiò nel fischietto e tutti lanciarono la palla.
Lux fece una battuta perfetta che Jared prese molto abilmente in bager.
Era bellissima. Con quella coda fatta al momento, spettinata e con qualche ciuffo che le ricadeva sulla fronte. Con il collo un po' imperlato di sudore e con uno sguardo di sfida negli occhi.
Spesso qualche palla sfuggiva o una schiacciata non veniva bene. Lei guardava la faccia di lui che, in quei casi, assumeva un aria buffa, e scoppiava a ridere. E in quei momenti lui scoppiava a vivere.

*LUX P.V* 
Era tornata a casa e si era sdraiata sul letto. Vedeva nella sua testa le immagini di quella giornata così stancante. Vedeva il sole illuminare la strada davanti a scuola, vedeva Jared arrivare e picchiarla e, manco un'ora dopo, prenderla in braccio e stringerla a se. Sentiva la sua voce dirle "ti amo" è i suoi gradi occhi azzurri guardarla spezzati dalle lacrime. 
Al solo pensiero Lux sentì come un peso sul petto.
Qualcuno bussò alla porta. "Luz...? Lux,ciccia, sono io" disse una voce femminile.
"Entra Jade" disse lei senza nemmeno alzarsi.
La ragazza entrò e si sdraiò sul lett vicino a Lux. 
"Cos'è successo oggi? Come mai sei così?" Chiese lei.
"Jade...mi ha detto che mi ama..."
Rispose Lux.
"ODDIO chi?!" Si sedette di scatto. "Che cosa meravigliosa"
"No Jade....me l'ha detto Jared..."
"che?!" Urlò incredula Jade, "ma che mi prendi in giro? Come può! Cioè fino a stamattina ti faceva sputare sangue a furia di botte e adesso arriva con sti "ti amo"? 
Era incazzata. Lux glielo leggeva nel volto.
"Su calmati Jade" cercò di tranquillizzarla. "Io gli credo...ma non gli ho detto niente" 
"Ah quindi non gli hai detto che sei innamorata di lui da circa 3 anni" 
"C-che?" Balbettò Lux "ma che dici?!"
"Oh andiamo Lux. Ti conosco da quando abbiamo 2 anni. Tu sei una forza della natura e non avresti permesso ad un bulletto qualunque di pestarti e passarla liscia...a meno che questo qui non fosse stato davvero importante per te." Disse Jade guardandola seria.
E se avesse ragione? 
E se fosse sempre stata innamorata di lui?
Avrebbe senso.
Spiegherebbe perché ogni volta che chiudeva si immaginava quegli occhi e quelle braccia guardarla e stringerla per davvero...
Ora tutto era chiaro. Come aveva fatto a non essersene accorta?? 
Jade vide la faccia di Lux e sbuffò "oh Lux. Sei una vera idiota ahahha" rise e le gettò il telefono sulle gambe.
"Io vado a lavoro. Ci vediamo dopo...se non sei ancora fuori." Le fece l'occhiolino e le diede un bacio sulla fronte sussurrandole un "divertiti" prima di uscire dalla stanza.
Lux prese il telefono: 
digitò sulla tastiera. Cercò il nome. E inviò.
Nemmeno due minuti dopo il telefono squillò. Lux aprì il messaggio:
Si buttò giù dal letto e si precipitò in bagno. Si lavò la faccia e i denti. 
Corse di nuovo in camera per cercare qualcosa da mettersi. 
Optò per dei pantaloncini (perché erano gli unici pantaloni rimasti) e una maglietta con le maniche che arrivavamo ai gomiti. Si mise un sacco di braccialetto per coprire quelle cicatrici e ricorse in bagno dove si decise a truccarsi: un po' di correttore per le occhiaie e matita.
Aveva appena finito che suonarono alla porta.
Corse giù e appena davanti alla porta si fermò. Aveva paura...
Prese un bel respiro e aprì.
I suoi occhi azzurri incontrarono subito i suoi verdi, e si persero una meglio occhi dell'altro. 
Lui sorrise. "Hey" sussurò lei "Hey" disse lui. "wow" aggiunse, la guardò da cima a fondo, soffermandosi molto sulle gambe. 
Lux arrossì e si riparò con la porta con la scusa di farlo entrare. 
"Sei bellissima quando arrossisci" lui le passò una mano sulla guancia.
Lei arrossì il doppio e sorrise. "Io lo odio" parlò con voce roca, le mancava la saliva.
"Bah io lo adoro" le diede un bacio sulla guancia. 
Un bacio morbido.
Umido.
Un bacio caldo. Che le fece venire i brividi dietro al collo e alla schiena.
"Quindi....di che volevi parlare?" Chiese lui.
Lux era ancora stordita da quel bacio... *contegno Lux* pensò.
"Beeeeh....ehm...ti va di bere qualcosa? Hai sete o fame..?" Chiese girandosi è incamminandosi verso la cucina.
"Mmmh certo..." Disse lui seguendola.
Lux aveva paura. Tremava. 
Non conosceva Jared ma qualcosa la spingeva a fidarsi di lui. Nonostante tutto quel tempo in cui lui le aveva fatto male.
Arrivarono in cucina: "acqua?" Chiese lei. "Mmmh mi servirebbe qualcosa di forte ahaha" Jared rise ammiccando.
A Lux scappò un sorriso. Doveva ammetterlo...quel ragazzo era davvero stupendo.
Prese dal frigo una birra e gliela passò facendola scivolare sul bancone. "Abbastanza forte questa?" Rise Lux.
"Mmmh si dai può andare bene" rispose lui.
Risero entrambi.
Lux si sedette sul bancone e fissò Jared. 
Lui stava bevendo e non si accorse dello sguardo di lei. 
Alzò gli occhi per guardarla.
Succedeva qualcosa qualcosa quasi i loro occhi si incrociavano. I brividi attraversavano le schiene e le farfalle svolazzavano negli stomachi. 
Non si esce da quegli sguardi. Quelli che ti rimangono nel cuore e ti cambiano l'anima.
"Cosa dovevi dirmi?" Disse Jared serio ma con un filo di voce. Come se non volesse rovinare quel momento magico.
"I-io..." Lux si fermò un attimo. Si guardò le mani e quindi pure i polsi. Quei segni si vedevano appena sotto tutti quei braccialetti, ma erano lì. Sarebbero sempre stati lì. Solo il tempo portava via le cicatrici e il dolore. Quel dolore che non solo le lacerava i polsi, ma anche il cuore. Quella sensazione di essere inutile. Di essere solo un oggetto al quale nessuno importava...
Bene. Eccole lì. Le lacrime rigavano il suo volto.
Continuava a guardare quelle cicatrici. Ognuna aveva un nome: quella per sua madre, a cui non interessava nulla eccetto il suo lavoro e le amiche, lei che non c'era mai a casa. Quella per suo padre, che la picchiava. Per quel padre quasi sempre ubriaco, per quel padre che se n'era andato. 
Quella per quel ragazzo. Quel stupendo ragazzo che la guardava preoccupato dall'altro capo del bancone. Quel ragazzo dagli occhi di ghiaccio che la picchiava, che la insultava. Quel ragazzo che amava ma di cui aveva una terribile paura. 
Quel ragazzo che si era avvicinato e che le stava asciugando le lacrime.
I brividi percorsero il corpo di Lux. Jared la guardava fisso negli occhi e le asciugava quelle lacrime di dolore...ma quelle continuavano a scendere, no si fermavano. 
Lui ne fermò una con la bocca. 
La sensazione di quel bacio accese qualcosa dentro Lux. Sentiva le farfalle nello stomaco. Aveva voglia di sentire quelle labbra sulle sue.
Doveva trattenersi. 
Jared le prese le mani e le sue dita occuparono alla perfezione lo spazio tra quelle di lui. 
"Lux...è successo qualcosa?" Chiese lui con voce preoccupata accarezzandole le braccia, fermandosi sui polsi.
La abbracciò. La strinse a se.
Lux cominciò a piangere sulla sua spalla mentre Jared le accarezzava dolcemente la schiena tentando di calmarla. 
"Jared..." Singhiozzò Lux. 
"Si" disse lui staccandosi da quel abbraccio, ma pur sempre standole vicino, quasi 5 cm lontano.
Lux raccolse tutto il suo coraggio.
Gli mise le mani sulle guance, negli occhi di lui si alternavano tutti i sentimenti possibili: stupore,felicità,amore...
Lei fece un sospiro...e lo baciò.
Jared le strinse le braccia intorno alla vita continuando a baciarla rendendo quel bacio più profondo.
Le loro lingue si rincorrevano.
Lux sentiva il cuore di lui battere veloce, in sincronia col suo.
La braccia di lui la stringevano così forte da farle mancare il respiro mentre lei stringeva tra le mani le ciocche dei suoi capelli spingendolo sempre di più verso di lei, quasi a fare in modo di diventare una sola persona.
Si staccarono da quel bacio, rossi in viso e ansanti.
Lei non riusciva a reggere il suo sguardo, sprofondò con la testa nella spalla di Jared che a sua volta sprofondò nei suoi capelli.
In quel momento, con il respiro di lui che le solleticava il collo, con le sue braccia intorno alla vita e con la sua testa che combaciava alla perfezione nella spalla di lui, Lux capì.
Quella era casa.
Quello era amore.

Il campanello suonò e furono costretti a staccarsi da quell'abbraccio.
Lux evitava lo sguardo di Jared, che a sua volta era sempre fissato su di lei.
Lei si alzò e andò verso la porta.
*strano chi potrebbe essere?* pensò la ragazza.
Sentì i passi di Jared dietro di lei e una mano calda appoggiarsi sui suoi fianchi.
I brividi la percorsero quando le labbra calde e umide del ragazzo si appoggiarono sul suo collo.
"Jay devo aprire" sospirò lei con un filo di voce.
Il campanello suonò ancora.
"Pft okay" rispose Jared con una smorfia.
Lux aprì la porta e quello che vide non le piacque affatto.
Davanti a lei di trovavano un ragazzo e una donna.
Quel ragazzo...quel ragazzo dagli occhi verdi come smeraldo,i ricci ribelli tenuti in alto da gel e lacche,quel sorriso stronzo che formava delle fossette stupende.
Si era proprio lui.
"Harry?" Chiede Lux scioccata.
Guardò la donna.
Quasi non l'aveva riconosciuta.
Si era rifatta...di nuovo.
Le labbra erano carnose e quegli zigomi altissimi.
Gli occhi di un marrone insulso ma allo stesso tempo così freddi.
A Lux girava la testa. 
"M-mamma..?" Sussurrò lei.
"Vuoi farci stare qui tutto il tempo sorellina?" Sorrise Harry sorpassandola dandole un dolce bacio sulla guancia. 
Lei gli tirò un pugno sulla spalla
"Idiota" gli sussurrò.
Si girò di nuovo verso la donna che la superò senza dire nulla.
Lux chiuse la porta e vide che sia la madre e sia il fratello fissavano Jared con sguardo allo stesso tempo scioccato e allo stesso tempo arrabbiato.
"E lui che ci fa qui?!" Ringhiò Harry. 
Lui sapeva tutto.
"Ehm...Harry sai ti dovrei informare su alcune cosine..." Disse lei mettendosi al fianco di Jared e prendendogli la mano.
"Ma che cazzo?..." La guardò scioccata il fratello imprecando.
"Ehm..piacere..sono Jared...un..amico di Lux" disse Jay provando a sorridere. Disse la parola "amico" con una certa fatica...
"Saltiamo le presentazioni. Sappiamo chi sei. Ma non sappiamo cosa ci fai qui." Disse la madre con tono autoritario, così freddo da riuscire a congelare chiunque.
Ma non Lux.
"Che ci fate VOI qua, è la vera domanda!" Ringhiò la ragazza.
La madre rimase paralizzata dal tono di Lux.
"Non mi parlare così signorina!" Sbraitò la madre.
"Ah si? E sentiamo un po', come ti dovrei parlare?! Mi hai rovinato la vita! E appena provo a fare andare qualcosa per il verso giusto tu arrivi con le tue arie da regina e ti aspetti pure che io ti parli in modo educato? È già bello se ti parlo!" Le lacrime iniziarono a solcare le guance di Lux, che le cacciò con il dorso della mano. "Ora...tu esci di qua e torni a sfottere tua figlia dalle tue amichette" aggiunse con un tono così freddo e deciso che si shoccò da sola.
"Lux...non ti sembra di esagerare?" Tentò di farla ragionare Harry.
"ESAGERARE?!? Harry ma proprio tu? Già ti sei dimenticato di quel pomeriggio? Ti sei già dimenticato di come LEI parlava di noi con le sue amiche?!" Urlò lux puntando il dito verso la madre. "Ti sei già dimenticato degli insulti,le botte? Eh?!" 
"Senti un po'" urlò la madre. "Sono stata costretta a dirle quelle cose! O mi avrebbero cacciata dal Gruppo Corale!" "E per te questo è un ragionamento valido?!? Eh?! Per te il "Gruppo Corale" vale di più di noi?! Ah beh grazie mamma. Quindi dato che noi non contiamo niente perché non te ne torni in quel fottuto gruppo e abbandoni per sempre la mia vita?! Ah e salutami quelle oche delle tue amiche!" Aggiunse Lux spingendo la madre fuori dalla porta.
Chiuse la porta.
Jared e Harry la guardavano, ma lei non fece nulla. 
Non iniziò ne a piangere ne ad urlare o a correre...semplicemente stava lì. Appoggiata con le spalle sulla porta blu della casa.
Con lo sguardo vuoto. 
Uno di quegli sguardo profondi. Dove potevi vedere il mare.
Chiuse gli occhi. Fece un respiro profondo e gli riaprì.
Un sorriso solare gli esplose sul volto.
"Fiu!" Disse staccandosi dalla porta e avvicinandosi ai due ragazzi che la osservavano shoccati. "Per fortuna se n'è andata" sorrise ancora di più.
Quel sorriso...era il sorriso che Lux aveva ogni giorno a scuola...
Jared capì.
Non era mai stata lei.
Quello era il suo compito: far togliere la maschera a Lux. Quella maschera che lei portava ogni giorno. Quel sorriso finto che le solcava il volto.
Ma i suoi occhi.
Quelli, erano gli occhi di una ragazza già morta.


*spazio me* Buona sera a tutte :) Questa è la prima storia che pubblico e di certo non mi aspetto 80 mila visualizzazioni o recensioni dato che sono al primo capitolo lol Però sarei felicissima se qualcuno scrivesse qualcosa, qualche commento, positivo o negativo, o qualsiasi altra cosa hahaha Beeeen ciao bellezze❤️
  
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