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Autore: Ella1412    01/06/2014    5 recensioni
Kazuha è stata rapita da un uomo dai capelli color platino e dagli occhi grigi.
DAL TESTO:
-se ti lasciassi libera ti uccideresti, perché non ucciderti ora, avanti alla persona che ami.- chiese a Kazuha.
-mmh.- cercò di rispondere lei piangendo ancora.
-uccidi me.- dico deciso avvicinandomi a loro e notando la sottile e appuntita lastra di vetro puntata alla gola di Kazuha.
dedicata a SkyDream, Kazuha95, Angelo Nero e Shinichi e Ran amore.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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~~NARRATRICE POV'S

Una pericolosa vena gli pulsava sulla tempia.
Aveva messo il colpevole con le spalle al muro e lo guardava in cagnesco, poi lo tirò verso di sé e mentre la rabbia e il terrore crescevano gridò:
-CHE FINE HAI FATTO FARE A KAZUHA!-.
-L’ho rinchiusa in una stanza con il mio complice.- rispose il malvivente beffardo.
Heiji Hattori, il famoso detective di Osaka, schiaffeggiò l’uomo contro il muro e lo alzò per il colletto domandandogli dove fosse la ragazza.
- Nella fabbrica a due isolati da qui.- rispose nascondendo la paura che iniziava a confondergli i pensieri.
-Fermo, polizia!- entrò nella visuale del ladro gridando l’ispettore Otaki con la pistola in mostra.
-Sei in arresto per sequestro di persona e per tentato omicidio.- continuò lui mettendogli le manette e consegnandolo ai poliziotti.
-PRESTO ISPETTORE! KAZUHA STA AFFRONTANDO UN MALVIVENTE!- gridò il detective all’uomo che si fiondò in macchina assieme al giovane.
-ALLA FABBRICA!- continuò a gridare.


KAZUHA POV'S

-cosa vuoi da me?- gli chiese con riluttanza.
-voglio solo chiedere un riscatto, dopo posso fare di te tre cose, contenta?- mi chiese con una luce spaventosa negli occhi.
-cosa.- domandai senza cambiare il mio tono di voce. Ero spalmata al muro, avevo le mani e le caviglie legate ad esso tramite delle spesse catene di ferro, ero coperta solo con una misera veste di un bianco sporco che mi arrivava sopra il ginocchio, sopra era molto scollato.
-potrei lasciarti libera… ma è improbabile visto che mi hai visto in faccia.- disse alzando l’indice della mano.
Feci una smorfia di disgusto ma rimasi in silenzio, attenta a ciò che diceva.
-potrei ucciderti dopo aver avuto i soldi del riscatto.- continuò alzando il medio.
-oppure posso fare sesso con te e poi ucciderti, sempre dopo aver ricevuto la somma di denaro che voglio.-
Lo guardo con orrore, vuole violentarmi.
-quale opzione scegli…?- mi dice nonostante già so che non mi avrebbe ascoltata.
Non rispondo. Rimango schiaffeggiata al muro guardandolo con terrore.
-beh, visto che non rispondi decido io.- mi si avvicina notevolmente e mentre io rimango immobile lui tende la mano verso il mio corpo.
-iniziamo con la terza, ti va?-  mi chiede toccandomi un fianco.
-NO!- grido spostandomi verso l’angolo del muro. Tutte le mosse di aikido che ho imparato non si possono mettere in pratica senza gli arti, sono del tutto indifesa.
- ti rifiuti? Allora sarà più divertente.- mi dice all’orecchio con una voce viscida che mi mette i brividi.
Mi bacia il collo e mentre io piango disperata lui inizia a toccarmi i fianchi, i glutei e il seno, facendomi sentire male. Mai come ora mi sono sentita una donna senza un futuro, senza speranze di sopravvivere. Mai come ora avrei voluto uccidermi.
-BASTA!- urlo tra le lacrime. Sono disperata.
Si avvinghia a me e mi stringe facendo alzare il vestito per toccarmi nuovamente i glutei lasciati scoperti. Mi sento morire e lui si avvicina al mio viso, segnato dalle lacrime, per mordermi un labbro. Quando si stacca ho il respiro irregolare, sono senza forze poiché mi sono divincolata da quel maniaco e questo mi tocca di nuovo i seni, mi abbassa il vestitino facendo in modo da coprire solo le gambe, tutto il resto è scoperto, se non fosse stato per la biancheria.
Mi lascia scivolare a terra, stremata, dicendomi: continuiamo dopo.
Va alla scrivania dove c’è il suo cellulare, digita un numero e si mette l’apparecchio vicino il suo orecchio.
-polizia di Osaka?- disse con un ghigno –sono l’uomo che stamattina ha preso in prestito la figlia del detective Toyama.- finisce.
Sento la voce di mio padre al telefono ma questo non mi rallegra. Mi fa versare altre lacrime.
“dov’è mia figlia?!” gli sento gridare dall’apparecchio telefonico; “ è con me” inizia a rispondere il ladro “ ci siamo, scusa detective, mi sono divertito a toccarla”.
Non sento più nessuna risposta, il ladro ha attaccato e viene verso di me. Strappa una fascia di stoffa dal vestito e me la lega alla bocca, non vuole farmi parlare. Bagno quella stoffa con le mie lacrime e, una volta allontanato abbastanza per guardare il mio corpo, mi accosto all’angolo del muro, da dove mi aveva portata via per imbavagliarmi, e mi racchiudo in quel cantuccio, con le mani ancora legate.

 

 

HEIJI POV'S
-dov’è la fabbrica?- mi chiede l’ispettore Otaki.
-manca un isolato, è la fabbrica tessile.- gli rispondo freddo.
Lo sento accelerare e ci ritroviamo avanti alla fabbrica. Noto una luce accesa, molto flebile, all’ultimo piano dell’edificio.
“Kazuha” il mio unico pensiero da quella mattina. Sono terrorizzato dalle circostanze, non lo sono mai stato così tanto in vita mia.
Rallento la mia corsa solo dopo essere arrivato vicino alla porta del malvivente. Sono sicuro che è questa, sento la sua squallida voce che parla a Kazuha.
-dopo chiamo un'altra volta, ora che ne dici di ricominciare da dove siamo rimasti?-
Sento il mugolio di Kazuha, spaventato.
-allora, alzati ragazza.- le ordina mentre mi avvicino alla porta per osservare la scena.
La vedo. Rannicchiata nell’angolo della stanza, coperta solo dall’intimo e da un po’ di stoffa. Il viso solcato dalle lacrime e lividi sul busto.
Prendo una trave di ferro silenzioso e apro la porta chiamando la ragazza.
-KAZUHA!-
Il malvivente si volta verso di me ed io posiziono la trave come una katana.
-il grande detective Heiji Hattori- mi dice con la sua viscida voce.
Non rispondo. Ho lo sguardo inchiodato nei suoi occhi grigi. I capelli platino che gli scendono lungo la schiena, l’impermeabile nero che lo copre interamente.
-Gin.- rispondo io dopo pochi attimi di esitazione, stringendo la trave.
-l’unico superstite dell’Organizzazione.- continua lui voltandosi completamente verso di me.
-Sunev ha parlato.- rispondo io guardandolo in cagnesco.
-Sunev- inizia a dire –è solo una pedina, lo sai?-
-l’ho capito. È per questo che i guardiani del bosco mi hanno bloccato per farmi perdere le tue tracce e dover rintracciare il tuo complice per trovarti, facevano parte del tuo piano.- rispondo gelido mentre dentro di me cresce la voglia di colpirlo e di disarmarlo.
-sei sveglio per la tua età. Ma quello che hai davanti è un pluriomicida. Ti conviene metterti contro di me?- mi dice aprendo le braccia e facendo intravedere il suo corpo snello.
-non mi converrà, ma hai fatto del male a lei, a lei!- dico quasi urlando senza però spostare lo sguardo su Kazuha. Lui invece la scruta con occhi bramosi. Mi ribolle il sangue nelle vene.
-è una bella ragazza.- mi dice avviandosi verso di lei e alzandola per un braccio facendo cadere completamente a terra il vestito che indossava.
Era lì, a pochi passi da me, con una fascia bagnata che le impediva di parlare, con il corpo scoperto ed infreddolito. Le mani e le caviglie ancora legate, gli occhi che supplicavano pietà al criminale.
-vuoi vedere come è ancora più bella?- mi chiede bramoso di lei. Le strappa il reggiseno e lo butta a terra lontano da loro, lo butta ai miei piedi. Il sangue mi sta salendo al cervello ma io non posso muovermi. So che ha una pistola carica e un coltello.
La vedo mentre cerca di coprirsi, ma Gin la porta verso di sé e le cinge la vita mentre le manca il fiato.
-se ti lasciassi libera ti uccideresti, perché non ucciderti ora, avanti alla persona che ami.- chiese a Kazuha.
-mmh.- cercò di rispondere lei piangendo ancora.
-uccidi me.- dico deciso avvicinandomi a loro e notando la sottile e appuntita lastra di vetro puntata alla gola di Kazuha.

KAZUHA POV'S
No, no! Heiji… non rischiare la tua vita per la mia…
Per favore vattene! Questa lastra di vetro mi ucciderà comunque… vattene Heiji!
-uccidi me- ripete lui.
-dimmi un buon motivo per non uccidere anche lei.- Gin, premendo un po’ di più il vetro contro la mia gola, cera nelle sue parole delle valide ragioni per non farmi fuori.
-lei non può farti nulla, non è un detective e non fa parte della polizia.- dice Heiji tenendo lo sguardo fisso in quello del pluriassassino.
-ma mi ha visto in faccia.- lo interrompe l’uomo vestito di nero.
-ma non avrà il coraggio di denunciare il nome del mio assassino.- continua mantenendo una debita distanza –anche perché lei non lo sa ancora.-.
-tu conosci il mio vero nome?- chiede beffardo.
-si.- risponde secco.

GIN POV'S
Come può sapere il mio vero nome?
Neanche all’interno dell’Organizzazione nessuno lo sapeva.
No, sta mentendo.
-dimmelo- gli ordinai.
-se lo dico qui, ad alta voce, lo sentirà anche lei. Te lo dirò solo se verrai vicino a me, posando tutte le armi che hai, altrimenti lo griderò. Sai bene che questa non è una zona molto trafficata dalle persone comuni; ma poiché qui avvengono spesso degli scambi di stupefacenti c’è del movimento in giro.- mi dice fissandomi.


HEIJI POV'S
Lo fisso. Non intendo abbassare la guardia, non ora che Kazuha è in quelle condizioni. Umiliata e denudata.
Lo vedo aspettare senza muoversi, allora apro la bocca per iniziare a gridare il suo vero nome.
Mi blocco quando si gira verso di me fissandomi in cagnesco; getta a terra Kazuha, che si copre in fretta con il vestito accanto a lei e alza lo sguardo verso di me, terrorizzata.
-le armi.- gli ricordo gelido.
-non ne ho nessuna indosso.- mi risponde spavaldo. Riapro la bocca nell’intenzione di gridare ma mi punta la lastra di vetro alla gola. Mi potrebbe uccidere da un momento all’altro.
-non puoi più dire niente a nessuno.- mi ridacchia all’orecchio con la sua viscida voce.
Mi butta a terra e mi punta la lama al petto. La trave è ancora tra le mie mani…
Colpisco il vetro e lo frantumo. Lo colpisco nello stomaco con un calcio.
Ora lui è a terra e io lo colpisco alla testa con la mia arma… è svenuto.
Lo trascino fuori la camera e lo lego saldamente ad una impalcatura.
Kazuha è ancora piegata su se stessa, all’angolo della stanza. È illuminata dalla flebile luce della candela sul tavolo, trema ancora e ha gli occhi chiusi… ha paura che Gin mi abbia ucciso con la mia stessa trave.
Mi tolgo la giacca blu jeans che ho tenuto fino ad allora e la avvolgo in essa, lascio che si tranquillizzi e mi avvicino di poco. Ha vissuto una esperienza che nessuno augurerebbe ad una donna.


KAZUHA POV'S

-ssh… Kazuha, è tutto finito… l’ho messo fuori gioco…- mi sussurra piano la voce che temevo di non poter sentire più. Alzo un po’ la testa… lo guardo e mi scendono altre lacrime che bagnano la stoffa. Sento le sue calde mani che me la tolgono dal volto e lo sento allontanarsi.
Non te ne andare… ti prego.
Sta tornando… ha in mano una chiave, la infila nella serratura e mi libera le mani e le caviglie.
-non… non dovevi offrire la tua vita per la mia…- dico singhiozzando.
-farei questo e altro per te, devi credermi.- mi disse serio cercando qualcosa nei miei occhi.
-io… mi dispiace averti messo in questa situazione…- lo sento sussurrare mentre abbassa il capo. Non osa abbracciarmi, sa che sono sconvolta dall’accaduto ma… è il ragazzo che amo… non è colpa sua…
-stupido… cosa avrei fatto se te ne fossi andato?- gli sussurro a mia volta avvicinandomi a lui, ancora però accovacciata su me stessa.
Alza lo sguardo che si scontra con il mio e gli sorrido, a fatica, per incoraggiarlo.
Si alza e si toglie la maglia, me la porge e si gira mentre mi sprona a metterla.
È la sua maglia più lunga, mi sta infatti come un vestitino e su di questa mi poggia delicatamente la sua giacca blu jeans.
Mi fa alzare e mi abbraccia, un gesto inaspettato che mi fa battere forte il cuore… spalanco gli occhi per la sorpresa, poi però, vedo tutto nero.


HEIJI POV'S

La sento scivolare tra le mie braccia. Mi inizio a preoccupare, pensando subito al peggio. Me la sistemo meglio addosso e le sento il polso. Batte. È viva.
Chiamo l’ispettore Otaki che è rimasto di guardia all’ingresso della fabbrica e gli faccio chiamare sia l’ambulanza che una vettura della polizia chiedendogli di far venire anche i nostri genitori.

NARRATRICE POV'S

Arriva l’ambulanza assieme all’autovettura della polizia di Osaka. Gin viene portato in questura mentre Kazuha viene trasportata sull’ambulanza da Heiji.
-la mia bambina!- afferma il detective Toyama vedendo finalmente salva sua figlia.
-signore.- lo chiama il ragazzo a capo chino – so di non meritare vostra figlia, ne sono pienamente cosciente.-
Tutti rimangono in silenzio ad aspettare una qualche reazione da parte di qualcuno.
-la prego però di scegliere sapientemente e con giudizio il ragazzo adatto a Kazuha… non voglio dire che lei non ne abbia, è solo che spero riesca a trovare una di quelle poche persone che la meritano seriamente… ecco. Intanto io prenderò delle distanze da lei, glielo prometto, non le succederà più qualcosa di simile.- conclude avviandosi verso casa, affranto anche se non lo vuole dare a vedere.
I genitori si scambiano degli sguardi comprensivi e tutti si voltano verso la sagoma del giovane di spalle.
-ragazzo.- Heiji viene chiamato dalla voce profonda del signor Toyama e si gira sempre a testa china – è vero quello che dici. Sceglierò con giudizio e sapienza il ragazzo che potrà frequentare mia figlia. Ma ti devo chiedere un favore… non prendere le distanze, stalle accanto. Non lasciarla da sola.-.
Sul volto di Heiji si intravede un sorriso, un piccolo ed innocuo sorriso che lascia intravedere ai genitori l’amore che prova quel ragazzo ribelle.
-corra all’ospedale.- si affretta a dire vedendo la ragazza sulla barella dell’ambulanza.
Il signor Toyama sale velocemente sull’ambulanza e porge la mano al ragazzo che la prende e sale anch’egli sull’autovettura.
Stringe una mano di Kazuha con le mani e chiede al paramedico come stesse la sua amata.
Nulla di grave, ma andavano fatti degli accertamenti.


KAZUHA POV'S
Sento una mano che mi accarezza il viso.
-papà…- sussurro voltandomi verso la sagoma alla mia destra.
-bambina mia, sono qui.- risponde il padre –come ti senti?-.
-bene… Heiji?- chiedo io subito dopo.
Vedo mio padre fare un cenno con la testa e mi volto per vedere la parte sinistra. Vicino a me c’è lui, il ragazzo di cui mi sono innamorata e che mi ha salvato.
È seduto sulla sedia all’angolo della stanza, dorme… ha il suo solito cappellino preferito che gli copre gli occhi. I capelli cadono spettinati qua e là ma vedo bene le sue labbra scure… da quanto tempo le bramo?
Lo vedo muoversi nel sonno e pronuncia un nome: Kazuha.
Il mio nome… mi sento mancare un battito.
Mi volto verso mio padre e comprende subito quello che gli volevo dire…mi sorride, mi accarezza un’ultima volta, si alza e esce dalla stanza dicendomi solo:” è rimasto sveglio tutta la notte per tenerti compagnia”. Mi manca un altro battito.
-Heiji…- gli sussurro. Lo vedo muoversi mentre mi chiama ancora…
Mi alzo dal letto e mi avvicino a lui. Gli accarezzo il viso e le labbra, mi avvicino di più e poso un leggero bacio sulla guancia.
Si sveglia.
-buongiorno- gli sussurro vedendo i suoi occhi lucidi dal sonno.
Non mi risponde subito, è ancora mezzo addormentato e chiude nuovamente gli occhi.
-come stai?- mi chiede con la voce impastata dal sonno.
-mi sono ripresa.- gli rispondo sorridendogli.
-quando ti sei svegliata?- mi chiede ancora aprendo gli occhi arrossati.
-poco fa- gli dico.
-torna a dormire.- mi ordina lui… ma io non ubbidisco.
-no, quello che dovrebbe riposare qui sei tu… tieni.- gli dico mentre gli metto sopra una coperta leggera.
-no… non devo riposare…- cercò di dire –vai a letto idiota, tu devi riposare. Ieri è stata una giornata piena di emozioni e di paure…- disse senza volerlo e, preso dal sonno, si lasciò andare ad un dormi-veglia.
-stupido… mi sono preoccupata per te ieri… ti amo…- gli dico essendo certa che stia dormendo.
-mmh…- gli sento dire. Vedo che si alza dalla sedia e si avvicina al mio volto, alle mie labbra…
Mi bacia.
-anche io baka- mi sussurra all’orecchio; poi cade nelle braccia di Morfeo, abbracciato da me, comodamente seduta sul mio letto d’ospedale.

È bello averlo così… ha la testa poggiata sulla mia spalla sinistra e sento il suo respiro regolare.
Ti amo Heiji Hattori.







ANGOLO ELLA ^^
heilà gente ^^ vi ricordate di me?
sono tornata con una nuova storiella ^^
che ve ne pare? è la prima volta che scrivo una cosa del genere... quindi non so proprio come può ssembrare :/
A voi l'ardua sentenza.
Ho dedicato questo testo a:
SkyDream;
Kazuha97;
Angelo Nero;
Shinichi e Ran amore.
Spero vi sia piaciuta ^^
vi prego di dirmi se avete trovato errori, ora vorrei andare a dormire (1:30 mai fatto così tardi!!)
ci sentiamo, sia con voi sopracitati, sia con voi altri lettori :D
a presto :*
Gabriella ^^              

  
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