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Autore: Clove_Jess    01/06/2014    1 recensioni
Tutti parlano di Peeta e Katniss. . E se loro non fossero stati gli unici innamorati sventurati dei 74 Hunger Games?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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- L'INCONTRO -
 
Distretto 2. Da piccoli tutti sono stati addestrati privatamente fino al compimento di dodici anni, quando alcuni già si offrono come volontari per gli Hunger Games: giochi spietati dove esiste solo un vincitore, un sopravvissuto e altri 23 vittime di questi giochi brutali, o meglio chiamati Tributi.
 
Un giorno come tutti si direbbe, tranne per un piccolo particolare: ormai Clove ha compiuto dodici anni e deve andare all'accademia per continuare ad allenarsi se prima o poi volesse offrirsi come Tributo o semplicemente venisse estratta alla mietitura. Era molto emozionata per quel giorno, avrebbe potuto confrontarsi con altri del suo distretto. Lei era una ragazza forte, non come le altre che nell'arena solo si pavoneggiano dicendo di essere un favorito e poi sono uno dei primi Tributi a diventare vittime. Era sia astuta che agile ed era molto abile con i coltelli da lancio e con armi in generale. 
Quella mattina si svegliò presto e si preparò indossando la divisa che uno degli istruttori le aveva dato nel momento della sua ''Iscrizione Obbligatoria''. Prima di uscire si guardò sorridente allo specchio: era come sempre, non molto alta, capelli molto lunghi e neri, occhi azzurri, e più formosa di quanto dovrebbe essere una della sua età. Dopo di questo uscì di casa, senza dimenticarsi di salutare il padre, e si avviò per l'accademia che era poco distante da casa sua. Il distretto 2 era molto bello a parer suo, con quelle case lussuose (ma non troppo), con io boschi dove lei giocava da sola ogni giorno, e con tutto quel via vai di gente che faceva festa ogni sera. Non si poteva lamentare del suo distretto. 
Arrivò davanti ad un imponente edificio, era così grande che faceva sentire Clove piccola e impotente. Appena aprì la porta vide tutto quello che aveva sempre sognato: tantissimi ragazzi fino ai 18 anni che lottavano, si allenavano alla sopravvivenza e tante ,tantissime armi. Le brillavano gli occhi da quanto era felice. Fece un passo avanti e subito un'allenatrice le si avvicino 
-- Sei Clove, giusto ?--
La ragazza annuì un po ' intimidita da quello che aveva appena visto. Poi l'allenatrice continuò sorridendole. 
-- Benvenuta allora! Io sono Felix! Mi hanno detto che sei brava con i coltelli da lancio . . . quindi vorrei vederti. Vai laggiù, vicino alla piattaforma dell'allenamento con le spade, lì imposta tutto e puoi iniziare --
Felix parlava come se dubitasse della ragazza e Clove se ne era accorta quindi convinta iniziò a camminare verso la piattaforma .Pian piano tutti si fermavano e la indicavano ridendo dicendo " Come se sapesse lanciare un coltello, è la cosa più difficile in assoluto ". Sentendo quella frase, si convinse ancora di più e velocemente arrivò sulla piattaforma con tutti dietro che sparlavano di lei tranne uno: un ragazzo di qualche anno più grande di lei,  biondo con occhi chiari che le augurò buona fortuna sorridendole. Lei ricambiò il sorriso e prese in mano cinque coltelli, erano uguali a quelli che usava prima e questo la rassicurò. Si avvicinò al dispay vicino e mise la difficoltà superiore che c'era. Sospirò concentrandosi sul momento: appenà comparve la prima sagoma, Clove, in meno di un secondo, lanciò il primo coltello che roteando arrivò al centro del bersaglio. Già in quel momento tutti erano in silenzio stupiti, e quel silenzio piaceva molto a Clove. Neanche due secondi di riposo che due sagome comparvero e, sempre nello stesso modo, la ragazza riuscì a colpire il centro. Così fece con i due successivi. Finito di colpire il bersagli, si girò e tutti la guardavano. Il ragazzo che le augurò buona fortuna la guardava con ammirazione e iniziò ad applaudere, anche Felix fece lo stesso e poco dopo tutti quelli dell'accademia iniziarono ad applaudere. Clove era felicissima in quel momento, era entrata meno di dieci minuti prima e tutti le facevano già i complimenti. Lei si limitò a sorridere mentre tutti continuarono a fare quel che avevano lasciato poco prima. L'allenatrice aveva appena fatto un passo per andare da Clove quando si fermò vedendo il ragazzo biondo arrivare alle spalle della ragazza.
--Hey! Sei stata molto brava con i coltelli! Molti ti hanno già battezzata la ragazza dei coltelli!--
Disse il ragazzo di cui non conosceva ancora il nome.
Clove arrossì, era sicura che quella fosse l'inizio di una grande amicizia, e l'idea le piaceva molto!
--Grazie! Almeno ora non dubiteranno di me! . . .comunque, io sono Clove!--
Disse presentandosi e sorridendo all'altro.
--Lo so. . .Clove, io mi chiamo Cato-- 
Il ragazzo rispose sorridendo mentre si passava una mano tra i capelli biondi. La ragazza rimase sorpresa da quel "Lo so".
--Come fai a sapere come mi chiamo?--
--Facile, io so già chi sei! ti vedo ogni giorno ma. . . tu non non mi hai mai visto. Siamo vicini di casa Clove--
Rispose alla ragazza con un pizzico di tristezza. In quel momento clove era molto felice, aveva appena conosciuto un ragazzo, che riteneva molto carino, ed era il suo vicino di casa! Come si può dire "Il ragazzo della porta accanto". A questo pensiero Clove sorrise per poi chiedere a Cato in cosa era più bravo.
--Me la cavo in tutto ma una cosa in cui non sono bravo è quello che tu sai far meglio! Promettimi che mi insegni, Okay?--
--Okay, Cato! Ma tu mi insegnerai tutto l'altro! --
Tutti e due iniziarono a ridere per poi guardarsi negli occhi, per troppo tempo finchè, imbarazzati, distolsero lo sguardo e guardarono a terra.
--Ehm. . .Cato, mi insegneresti a colpire con la spada?--
--Certo! Vieni e ti aiuto, non è difficile!--
Il ragazzo le sorrise e la accompagnò alla piattaforma accanto prendendo una spada. 
-- Guarda attentamente! -- 
Disse Cato più serio e concentrato, poi inizio ad infilzare senza pietà ogni manichino, distruggendoli uno ad uno. 
-- Wow! Sei fantastico! --
Disse Clove sorpresa dalla sua bravura, lui sorrise e rispose con un semplice "Lo so " scherzoso e i due si misero a ridere.
Cato fece cenno alla ragazza di andare vicino a lui e lei senza esitare lo raggiunse.
--Sta tutto nel colpire forte e convinti--
Spiegò Cato. Dopodichè La ragazza dei coltelli afferrò la spada e diede un colpo al manichino ma con forza minore di quello che doveva.
--Non male per essere una ragazza ma ti aiuterò io!--
Cato sorrise a Clove per poi mettersi dietro di lei: le prese il polso -in quel istante Clove si sentì rabbrividire- e le disse che al suo tre avrebbe dovuto tirare fuori tutta la sua rabbia. 1. . .2. . .3! E Clove aiutata dall'amico riuscì a staccare di netto la testa del manichino. 
--Brava! Ci dovremo lavorare ma non sei male--
--Tutto grazie a te Cato--
Continuarono ad allenarsi per un bel po' finchè un suono simile ad uno sparo di cannone fece sobbalzare Clove.
--Tranquilla, questo significa che è finito l'allenamento di oggi, è domenica e dura solo un'ora. . .Ti viene a prendere tuo padre o. . .-
-No no vado a piedi--
--Ti va se ti accompagno?--
--Certo!--
I due uscirono e arrivarono fino davanti casa di Clove, lei bussò e si girò verso Cato. 
--Bhè. . .grazie mille per avermi aiutato--
Disse abbracciandolo e lui ricambio quel abbraccio. Poco dopo uscì Jared, il padre di Clove.
--Buon Pomeriggio Cato! Vedo che finalmente hai fatto conoscenza con mia figlia, a proposito, hai chiesto ai tuoi genitori se domani sera vengono a cena?--
--Buon Pomeriggio anche a lei! E sì domani vengono e sarei felice di venire anche io per tenere compagnia a Clove, A domani sigor Jared ed a Domani Clove!--
Disse per poi dare un bacio sulla guancia all'amica ed entrare nella casa vicina.
Clove salì le scale e si rifugiò in camera sua, lontana da suo padre, immergendosi nei suoi pensieri. Sapeva di esersi innamorata di quel ragazzo e sembrava incredibile non averlo mai visto prima. La sera si addormentò con questo pensiero in mente.
   
 
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