Addio.

Gli stavo dicendo addio.

Stavo lasciando il ragazzo che per cinque anni mi aveva protetta, sostenuta, incoraggiata, presa sotto la sua ala. Forse amata. Mi sentivo una stupida. Come potevo essermi innamorata di un Bariano?

Mi guardò. I suoi occhi azzurri sembravano di cristallo, quando piangeva. Ma stava in silenzio.

Mi morsi il labbro, pentita.

Avevo voglia di gettarmi tra le sue braccia, di piangere... no!!! Lo avevo tradito, non potevo più avere alcuna confidenza con lui. La mia natura non lo permetteva, non voleva contatti con gli esseri umani.

Già, la mia natura. Sono un essere strano, una creatura a metà tra due mondi, una ragazza destinata a veder sfiorire tutto attorno a sè, senza mai appassire.

Una lacrima di rimorso mi scivolò giù per la guancia. Abbassai la testa. La sua mano pallida la risollevò. Mi girai dall'altra parte. Lui fece altrettanto. Restammo così per qualche minuto.

Dopo un pò lo guardai, con la coda dell'occhio. Sembrava combattuto. Sembrava che stesse raccogliendo tutto il suo coraggio.

Mi afferrò per le spalle, a sorpresa. Non feci in tempo a dire nulla. Con un leggero scatto del collo,si portò in avanti. E mi baciò.

Non so per quanto tempo rimanemmo così.

Presi coraggio e lo spinsi via.

Fuggii piangendo.

Ma cosa avevo fatto?
Io.

Lui.

La parola "e" non poteva starci in mezzo.

No, non era il mio lui, era solo un amico. Il migliore che avessi mai avuto.

Almeno prima di quel bacio.

Corsi fuori, in strada, ignorando le proteste di Droite, le sue domande. Già quell'addio era stato orribile. Ce l'avrei fatta anche con lei? Con Hart? Con i miei fratelli adottivi? No.

Mi sedetti su un muretto, dopo aver pianto tutte le mie lacrime. Il mio vestito candido frusciava nel vento.

"Non è andata troppo bene, a quanto vedo."

Nash.

Mio cugino.

Uno dei tre che mi avevano spinto a voler andare con loro.

Si sedette vicino a me.

"Nash..." sussurrai. Era in forma umana.

"Raccontami tutto." mi disse.

Tra un singhiozzo e l'altro, lo misi a conoscenza di tutto.

"Mi dispiace." disse lui. Mi abbracciò.

Mi accoccolai bene tra le sue braccia. Avevo bisogno di conforto.

"Non dovevo chiedertelo, mi dispiace, cugina."

"Non fa niente. Ormai ho perso tutto."

"No, davvero. Non dovevo."

Mi asciugai una lacrima.

"Nash?" mormorai "Posso chiederti un favore?"

"Qualunque cosa. Devo pur rimediare..."

"Nash, qualunque cosa succeda, non lasciarmi sola. Mai. Non posso perdere qualcun'altro..."

Lui mi strinse di più. "Te lo giuro." disse "Mai. Mai, dovesse essere l'ultima cosa che faccio."

"Grazie. Ho bisogno di voi."

"Noi. Io, Merag e Durbe."

Nel sentire il nome del Bariano dai capelli argentei, ebbi un sussulto. Un sussulto che a Nash non sfuggì.

"È per lui che fai questa scelta?" chiese. In realtà conosceva la risposta, ma voleva sentirla uscire dalla mia bocca.

"Anche..." gli concessi.

Lui sorrise. Mi piaceva quando sorrideva.

Lo faceva sembrare tranquillo e rilassato.

Gli faceva avere una sua dolcezza, immersa in quel carattere serio e tenebroso, ma viva e pulsante.

"Sei pronta?" mi chiese staccandosi e guardandomi negli occhi. Annuii e appoggiai la testa sulla sua spalla. "Andiamo." disse dolcemente. Chiusi gli occhi mentre un portale vermiglio si apriva davanti a noi. "Addio, amici..." sussurrai. "Non dimenticherò questo mondo, nè voi. Mai."

* Angolino dell'autrice*

Ehilà!! Dunque, oggi, senza motivo, mi sono svegliata con in testa questa storia, che rappresenta il mio definitivo addio a .........

Provate a indovinare, sappiate solo che una volta mi piaceva...