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Autore: _Alien_    01/06/2014    2 recensioni
- Credi… credi che gli altri stiano bene?
Luke sospirò e tornò a guardare fuori dalla finestrella.
- Lo spero. Spero tanto che Jocelyn sia al sicuro, ma conoscendola si sarà gettata nella battaglia a testa alta. Farebbe qualsiasi cosa per Clary…
- È una madre. Qualunque madre lotterebbe per tenere i suoi figli al sicuro. – disse Magnus – Spero che almeno loro si salvino.
- Anche noi ci salveremo, vero, Luke? – gli occhi neri di Raphael saettarono dal licantropo allo stregone con una velocità impressionante – Non possono lasciarmi qui, i miei verranno a salvarmi. Non possono abbandonarmi!
- Ti auguro con tutto il cuore di scappare, Raphael. Di scappare e lasciarti alle spalle tutto questo. Ma credo che il destino ci abbia riservato una fine diversa.
Fanfiction ispirata da una fanart-spoiler di COHF
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Luke Garroway, Magnus Bane, Raphael Santiago, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Luke guardava fuori dalla minuscola finestra della cella. Il cielo nero era striato da orribili strisce rosse, ferite traboccanti di demoni. Digrignò i denti, cercando di muoversi. Ma non poteva: le sue caviglie erano costrette in catene rivestite d’argento. Ogni movimento gli provocava un dolore lancinante.
- Puta madre! – sibilò Raphael – Non possiamo permettere a quel bastardo di farla franca. Garroway, dammi una mano!
Il vampiro stava cercando in tutti i modi di liberare Magnus dalle catene. Lo stregone lo fissava rassegnato e, all’ennesima imprecazione in spagnolo di Raphael, gli prese il polso e lo allontanò bruscamente da lui.
- Non lo vedi? È inutile. – mormorò sconsolato. Era esausto, la sua magia non era servita a nulla. Per Jonathan Morgerstern era stato facile catturarlo. Aveva fatto irruzione nel suo appartamento e lo aveva ferito poco sotto il costato, lo stesso punto dove la lama di Amatis Graymark gli aveva lasciato una cicatrice. Quella volta c’era stato Alec, il suo Alec, a salvarlo. Al solo pensiero di quei tanto amati occhi azzurri, Magnus deglutì, ricacciando indietro le lacrime e l’amaro in bocca. Dopo essersi risvegliato, aveva curato come meglio poteva la propria ferita, poi aveva tentato ogni sorta di incantesimo per liberare se stesso, Luke e Raphael. Ma niente. Le sbarre della cella erano piene di simboli sacri, che riuscivano ad ustionare anche un vampiro potente come Raphael. E l’argento poteva fermare anche un più fiero capobranco come Luke. Non avevano alcuna possibilità di farcela. Gli occhi da gatto di Magnus incontrarono quelli azzurri di Luke. Non erano come quelli di Alec, il licantropo li aveva più chiari, con la pupilla contornata da pagliuzze d’oro.
- Credi… credi che gli altri stiano bene?
Luke sospirò e tornò a guardare fuori dalla finestrella.
- Lo spero. Spero tanto che Jocelyn sia al sicuro, ma conoscendola si sarà gettata nella battaglia a testa alta. Farebbe qualsiasi cosa per Clary…
- È una madre. Qualunque madre lotterebbe per tenere i suoi figli al sicuro. – disse Magnus – Spero che almeno loro si salvino.
- Anche noi ci salveremo, vero, Luke? – gli occhi neri di Raphael saettarono dal licantropo allo stregone con una velocità impressionante – Non possono lasciarmi qui, i miei verranno a salvarmi. Non possono abbandonarmi!
- Ti auguro con tutto il cuore di scappare, Raphael. Di scappare e lasciarti alle spalle tutto questo. Ma credo che il destino ci abbia riservato una fine diversa. – rispose atono Luke.
- Ma … ma io non voglio morire! Non voglio! No! – il vampiro si aggrappò disperato alle sbarre, ustionandosi le mani e tendendo al massimo la catena che gli imprigionava il polso.
- Così non risolverai la situazione. – borbottò Magnus – Accettalo, Raphael. Noi stiamo per…
Un boato metallico interruppe lo stregone. La porta del corridoio dove si affacciava la loro cella era stata aperta con uno schianto. Un Nephilim Oscuro corse verso la porta, sguainando una spada nera, ma una freccia gli si conficcò in mezzo agli occhi. Cadde all’indietro in un tonfo sordo e Raphael cominciò ad urlare.
- Aiuto! Sono qui, aiuto!
Dei passi frenetici segnalarono l’avvicinamento di qualcuno. Un Nephilim. Il cuore di Magnus perse un battito.
- Alexander… - sussurrò. Ed eccolo lì, il suo angelo. Lo fissava con espressione atterrita, ma al tempo stesso determinata.
- Magnus… - lo sentì mormorare – Sapevo che eri qui.
- Alec Lightwood! Liberami, te lo ordino! – strillò Raphael.
- Tu non mi ordini proprio un bel niente, Santiago. Spostati. – disse bruscamente Alec. Il vampiro si allontanò e Alec tracciò una runa di Apertura sulla serratura della porta. Poi assestò un calcio vigoroso e la porta si spalancò. Corse da Magnus, l’unico dei tre accasciato al suolo, e lo strinse a sé.
- Ti porto fuori di qui. – gli sussurrò.
- Non puoi. Sono legato.
- Posso. – Alec brandì lo stilo e tracciò una serie di rune, tutte molto complicate. Magnus scosse la testa e pensò Ah, la testardaggine dei Lightwood! ma non poté fare a meno di sorridere lievemente. Le catene si indebolirono e il Cacciatore riuscì a spezzarle.
- Ce la fai ad alzarti? – gli chiese, ma Magnus scosse debolmente la testa.
- Lasciami qui, salva loro. Io sono un peso morto…
- Stupido stregone. Pensi davvero che ti lascerei qui? Che sia corso qui, affrontando demoni e Shadowhunters oscuri, solo per poi lasciarti a marcire in questa lurida cella?
- Ma tu sei un Nephilim. Non ti dovrebbe importare di me. Non dopo quello che è successo… - gemette Magnus, sentendosi sollevare da terra. Alec l’aveva preso in braccio.
- Sono qui per te, maledizione. E ti salverò, fosse anche l’ultima cosa che faccio. – si girò verso Luke e Raphael – Jocelyn e un paio di vampiri stanno arrivando.
- Va bene, porta via da qui Magnus. – disse Luke. Alec annuì e cominciò a correre, stringendo l’uomo che amava fra le sue braccia.
- Alec… mi dispiace… non avrei mai dovuto lasciarti… ti amo. – sussurrò lo stregone. Stava perdendo i sensi, era troppo debole per continuare a restare sveglio.
- Prendi la mia forza, Magnus. Prendila adesso. – ansimò Alec. Erano appena usciti dall’edificio. Jocelyn era appena arrivata e correva nella direzione opposta rispetto alla loro. Non si vedeva nessun demone o Nephilim Oscuro, così Alec adagiò dolcemente Magnus ai piedi di un albero, stringendogli forte la mano.
- Non posso accettare.
- Prendi la mia forza. – ripetè Alec – Aku cinta kamu, Magnus Bane.
- Ma… il passato…
- Il passato non conta. Ciò che conta siamo io e te, qui, adesso. Tu sei debole e io voglio darti la mia forza. Voglio darti tutto, amore mio. E tu lo accetterai. Se mi ami davvero, accetterai.
- Ti amo davvero. – sorrise appena Magnus, una lacrima gli rigò lentamente il viso – Sei il mio grande amore, Alexander. L’amore della mia vita.
- Allora fallo, fiorellino. – anche Alec accennò un sorriso, asciugandogli la lacrima. E una tenue luce blu avvolse le loro dita intrecciate.
 
 
Non ho letto il libro, questa fanfic è ispirata alla fanart che potete trovare qui: http://www.bing.com/images/search?q=spoiler+city+of+heavenly+fire&FORM=HDRSC2#view=detail&id=8ECA2E2CC3C6892916F4421A9A15B8E5834C4CE7&selectedIndex=43
Fatemi sapere cosa ne pensate e Malec everywhere and everytime!
_Alien_
  
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