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Autore: LittlePetal10    01/06/2014    0 recensioni
"Era seduta sul divano in attesa di qualcosa..
Non sapeva esattamente cosa però.. Forse una chiamata, un messaggio..un segno di vita insomma.
E invece niente. Era lì, sola, seduta sul quel dannato divano ad aspettare…"
Cosa sarà accaduto alla nostra giovane protagonista? Cosa starà aspettando? Riuscirà a trovare pace su quello scomodo divano?
Non perdetevi la storia di una povera ragazza disagiata alle ricerca del suo ragazzo scomparso e dei suoi piccoli problemi di cuore. Amore e umorismo in una storiella da non perdere.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era seduta sul divano in attesa di qualcosa..
Non sapeva esattamente cosa però.. Forse una chiamata, un messaggio..un segno di vita insomma.
E invece niente. Era lì, sola, seduta sul quel dannato divano ad aspettare…
La sera prima stavano tranquillamente cenando, una serata come le altre, quando ad un tratto lui riceve una chiamata e si alza scusandosi e dicendo che doveva andare e che le avrebbe spiegato tutto al suo ritorno. Detto questo le lasciò un dolce bacio sulle labbra e se ne andò, piantandola in cucina con la cena ancora fumante nei piatti.
Erano successe tante cose durante quella settimana, ma lui le era sempre rimasto al suo fianco. Almeno fino a quel momento.
Ora era preoccupata. Forse le piccole disavventure amorose della sua amica con il ragazzo l’avevano resa più paranoica del solito. Già, doveva essere sicuramente così.
Allora decise di non pensarci e aspettare che si facesse vivo lui, non voleva disturbarlo con chiamate o messaggi. Non doveva pensarci. Così decise di andare a farsi una doccia, cambiarsi e uscire per fare piccole commissioni che l’avrebbero aiutata a distrarsi.
Ma una volta tornata a casa si rese conto che erano passate a malapena un paio d’ore..
Guardare la TV era escluso. Troppo tempo a fissare immagini apparentemente senza senso avrebbero solo aumentato il suo senso di ansia. Fu allora che decise di optare per la distrazione migliore del mondo. Le sue amiche. O come preferiva chiamarle lei, la sua Congrega di Scapestrate. Loro senz’altro l’avrebbero aiutata a pensare a tutto meno che alle preoccupazioni, e senza rendersene conto era già in viaggio verso il loro luogo di ritrovo.
La giornata passò in un lampo e in men che non si dica arrivò la Mezzanotte e il momento, triste, di tornare a casa.
Una volta rientrata controllò il cellulare ma non trovò né chiamate né messaggi, così perlustrò le varie stanze e la camera da letto in caso stesse dormendo, ma niente. Niente di niente. Fu allora che venne assalita da mille dubbi e preoccupazioni.
Dove sarà? E con chi? Starà bene? Perché non mi ha cercata? Possibile che debba essere sempre io la prima a farlo?
Resasi conto della situazione decise di lasciar perdere e andò a dormire leggermente irritata da quel pensiero.
Se davvero ci tiene si facesse sentire lui che cavolo!
 
Il giorno dopo verso le 10 di mattina sentì il rumore della porta d’ingresso che si chiudeva e la sua voce che la chiamava per la casa così si svegliò di scatto mettendosi seduta e cercando di sistemarsi alla ben e meglio per essere in un certo senso presentabile. Non appena sentì i suoi passi farsi sempre più vicini assunse una posizione naturale e fece l’indifferente fingendo di essersi appena svegliata.
Non appena lo vide entrare tutti i suoi pensieri andarono a farsi benedire e il cuore prese a martellarle nel petto come non mai.
Signorina cerca di darti un contegno! Ha sbagliato e non deve passarla liscia questa volta!
Cercò inutilmente di ammonirsi e si ripromise di rimanere impassibile qualsiasi fosse la scusa che era venuto a rifilarle. Ma si rese conto che sarebbe stata dura non appena lui aprì bocca per parlare.
“Hei” disse in un sussurro. Dio il suono di quella voce la mandava in tilt ogni santissima volta.
Contieniti cavolo!
“H-Hei!” rispose lei.
Oh andiamo è davvero il meglio che sai fare?
Così riprese: “T-tutto bene?”. Stranamente aveva un po’ paura per quale sarebbe stata la risposta.
“Giuro che non era mia intenzione. Sparire intendo. Ma l’altra sera, quando sono andato via presto, sono andato a trovare un mio amico che non stava bene. Quello stupido si era sentito male e mi aveva chiesto di fargli compagnia. Solo che il giorno dopo mi ha contagiato e mi è salita la febbre e per sdebitarsi del favore mi ha ospitato a casa sua. Mi è stato impossibile avvisarti perché quello stronzo mi aveva tolto tutto per non farmi affaticare e a causa della debolezza non potevo fare praticamente niente. S-so che potrebbe sembrare una scusa ma non lo è.. Davvero!”
Durante la sua breve esposizione di come erano andate le cose era rimasto tutto il tempo sulla porta senza avvicinarsi di un passo. Che stesse aspettando una risposta?
Voleva rassicurarlo in qualche modo ma l’unica cosa che riuscì a dire fu: “Mmh. Come stai ora?”
Mantieni..il..controllo..
“Così così.. Ho ancora un po’ di febbre, stamattina ho finto di star meglio solo per poter tornare da te”. Detto questo fece qualche passo verso il letto.
Oh no. Va bene calmati niente panico, a quanto pare è la verità quindi stai calma!
“Allora vieni qui e riposati..io andrò di là così non ti do fastidio..” e così dicendo si alzò dal letto e si diresse verso la porta, ma sentì subito una leggera presa sul suo polso.
Merda!
“Ieri non ci siamo visti e sentiti per niente quindi oggi voglio stare con te..”
Bene bene sarebbe questo il tuo modo per sdebitarti?
Si avvicinò piano e gli toccò la fronte sentendola un po’ calda, così lo prese per mano e lo fece sedere sul letto iniziando a preoccuparsi per lui.
Cavolo ma allora sta davvero male!
“Senti abbiamo tutto il tempo per stare insieme..ora però non devi affaticarti okay?” sussurrò.
Così lui una volta convinto si cambiò e si sistemò sotto le coperte. Ma non appena la vide intenta ad uscire dalla stanza la chiamò dicendole: “T-ti andrebbe di farmi compagnia?”.
Dì no! Dì no! No no assolutamente no!
Ma non appena si voltò, il suo bel volto entrò nel suo campo visivo e vedendolo tutto arrossato e con gli occhi che la guardavano con aria quasi di supplica si sciolse come un gelato al sole e si diresse automaticamente sul letto sdraiandosi sulle coperte al suo fianco.
Complimenti bella forza di volontà!
“Hai bisogno di qualcosa o stai bene così?” gli chiese sistemandogli meglio il cuscino sotto la testa.
“Fin quando ci sei tu con me non ho bisogno di nient’altro..” e detto questo le rivolse uno dei suoi sorrisi mozzafiato che la spiazzavano sempre.
La signorina qui presente non è al momento raggiungibile, la preghiamo di richiamare più tardi..
Cercò subito qualcosa da dire ma le uniche cose a cui riusciva a pensare erano lettere messe a casaccio e prive di un significato logico. Grandioso!
 Così dopo essere rimasta per un po’ imbambolata a fissarlo e cercare di recuperare quelle poche facoltà mentali che le erano rimaste si avvicinò al suo viso baciandogli lentamente la fronte, mentre il suo cuore si divertiva a saltare qualche battito giusto per far qualcosa.
“Ti amo tanto..” disse di punto in bianco lui accoccolandosi accanto a lei e socchiudendo gli occhi. “Mi sei mancata tanto ieri..il non scriverti quasi mi ha fatto impazzire”.
A quelle parole  venne pervasa da una gioia immensa e dimenticandosi di tutto e tutti lo abbracciò, facendogli posare la testa sul suo petto.
“Ero molto preoccupata..non volevo scriverti per paura di disturbarti.”
“Tu non disturbi mai, lo sai..” rispose lui accoccolandosi di più sul suo petto e lasciandole un piccolo bacino a livello del cuore.
“B-beh si ecco..credevo non volessi sentirmi..o che se non ti contatto io per prima tu non lo fai..M-mi dispiace” sussurrò lievemente imbarazzata.
Brava alla scema ora penserà che sei una rompipalle paranoica.
“Non fa niente piccola..ora che sai il motivo per il quale non mi sono fatto sentire è tutto a posto..” le sorrise appena, poggiando una mano sul suo ventre e chiudendo completamente gli occhi.
Rimase sorpresa nel sentire quelle parole così rassicuranti e gli lasciò un bacio sulla testa, cullandolo lentamente e canticchiandogli una canzoncina per farlo rilassare.
A un certo punto però lo sentì tremare e accoccolarsi di più sotto le coperte mentre sussurrava: “Amore..h-ho freddo..”
Okay perché mi sembra di aver già visto questa scena? … Oh andiamo brutta stupida non è il momento di pensare alle battute degli anime!
Così si alzò e gli andò a prendere un’altra coperta dall’armadio sistemandola su di lui e aumentò la temperatura dei termosifoni.
“Vedrai che ora andrà meglio..” e si sistemò di nuovo al suo fianco abbracciandolo per fargli più calore.
Dopo un po’ lo sentì finalmente rilassarsi e lo vide chiudere gli occhi mentre le prendeva la mano.
Continuò a tenerlo stretto a sé quando ad un tratto sentì una lieve stretta sulla mano.
“Ehi cosa c’è? Ti fa male qualcosa per caso?” gli disse guardandolo preoccupata.
“Si..ho un po’ di mal di testa” disse lui strizzando gli occhi per il leggero dolore.
“Aspetta qui, ti porto un’aspirina”. Andò a prendere la medicina e tornò porgendogliela insieme ad un bicchiere d’ acqua.
“Ecco..”
Lui si alzò sui gomiti e poggiò la schiena alla testiera del letto.. “Grazie..” e mandò giù tutto d’un fiato la medicina e l’acqua.
Lo aiutò a rimettersi sdraiato e andò a chiudere le tende e spegnere la luce.
“Piccola vieni qui..?” le sussurrò lui facendole un po’ di spazio.
“Sicuro di non voler rimanere un po’ tranquillo?” rispose avvicinandosi nuovamente al letto e appoggiandosi a esso facendo infossare un po’ il materasso.
“Sono tranquillo se tu rimani accanto a me..” disse lui cercando a tastoni la sua mano e stringendogliela.
“Okay allora” e si risistemò al suo fianco ricambiando la stretta.
“Mi coccoli un pochino?” disse lui arrossendo visibilmente.. “Poco poco” e iniziò a sfregare una guancia contro la sua spalla.
Lei scoppiò a ridere pensando..
Ma come ho fatto a dubitare di una persona simile? Che stupida che sono..
E iniziò ad accarezzargli lentamente i capelli guardandolo con un sorriso ebete stampato sulle labbra.
Poco dopo sentì il suo respiro farsi regolare e capì che si era addormentato così si alzò piano dal letto senza far rumore e andò a farsi una doccia. Una volta finito si vestì ed uscì a fare la spesa lasciandogli un bigliettino sul tavolo che diceva dov’era in caso si fosse svegliato e non l’avesse trovata.
 
Tornò dopo circa un’ora e una volta messa a posto la spesa si diresse in camera per vedere come si sentiva ma non lo trovò così andò a controllare in bagno e nell’aprire la porta lo vide sotto la doccia.
Porca.di quella. miseria!
Chiuse subito la porta pregando che lui non se ne fosse accorto e si appoggiò contro di essa con il volto in fiamme.
Oddio che figura! Ma non ti hanno insegnato a bussare brutta maleducata che non sei altro! Beh rimane pur sempre il tuo ragazzo.. Oh andiamo e non fare la santarellina! C’è sempre la possibilità che non ti abbia visto né sentito coraggio!
Mentre era intenta ad avere uno dei suoi soliti monologhi interiori lo sentì ridere e urlarle qualcosa dal bagno..
Okay..a quanto pare se n’è accorto. Caaazzo!
Iniziò a sbattere piano la testa contro la porta e urlò a sua volta: “Ehm scusami hai detto qualcosa?” cercò di mantenere il controllo il più possibile.. ma senza risultato.
“Ho detto che se vuoi puoi entrare, la febbre è passata!”
Cosaaa? Okay rimani impassibile..
N-no ma..” iniziò a gracchiare..
Oh ma che brava gli facevi il verso di un corvo o una cornacchia e il risultato era lo stesso!
Si schiarì la voce facendo un profondo respiro e provò di nuovo..
“T-tranquillo lavati con calma!” rise e si portò le mani al volto ancora arrossato.
“Ma io mi sento solo! Mi vieni a fare compagnia..?” disse facendo la voce da bimbo e ridendo appena.
Si e io ora come ti raggiungo con queste gelatine al posto delle gambe?
Si fece aria al viso cercando di ricomporsi e poggiò la mano sulla maniglia.
Oh andiamo mammoletta porta quel bel sederino in quel cazzo di bagno prima che te lo prenda a calci!
Si fece coraggio e aprì piano la porta..”S-si può..?” si affacciò sorridendo appena.
“Certo che si può!” lo sentì ridere e lo vide affacciarsi dalla doccia.
“Dai vieni..” sussurrò passandosi una mano fra i capelli bagnati e sorridendole.
“D-dove d-dovrei venire? E..e poi non fare così con quella mano maledetta..” disse sgranando gli occhi arrossendo ancora di più..
Dio quando si passa la mano tra i capelli io…
I suoi pensieri vennero interrotti dalla sua voce. “Qui..con me..” continuò a sorriderle sporgendosi un po’ di più, poi riprese: “Ma prima..togliti quelli!” e con un cenno del capo indicò i suoi vestiti mordendosi appena il labbro.
No ma fai pure io tanto non sto morendo qui!!
Deglutì sonoramente..“C-come scusa?” iniziò a non capire più niente e si morse l’interno della guancia, coprendosi istintivamente il corpo con le mani.
Non appena vide la sua reazione lui iniziò a ridere e con voce bassa sussurrò: “Ho detto..togli quelli e raggiungimi..” continuando a mordicchiarsi il labbro.
Va bene facciamo il punto della situazione.. C’è un pezzo di Marcantonio nudo nella doccia che vuole che lo raggiunga.. Ed è nudo.. E.. Ed è tutto mio santa pazienza ladra! Sarei una stupida a rifiutarmi.. No??
Convinta dal suo piccolo dibattito interiore inizia a togliersi lentamente la giacca..
“G-girati non guardare..” disse abbassando lo sguardo.
“E va bene..” rispose lui ridacchiando e voltandosi.
Dopo essersi spogliata completamente prese un asciugamano per coprirsi e si avvicinò alla doccia tenendo lo sguardo basso ancora lievemente imbarazzata.
“F-fammi spazio..”
“Certo” e si spostò per permetterle di entrare.
A quel punto fece cadere l’asciugamano ed entrò nella doccia abbracciandolo da dietro e baciandogli piano la schiena. Una volta dentro ogni imbarazzo venne spazzato via e si rilassò liberando la mente da ogni pensiero. Lo sentì rabbrividire a quel contatto e lo vide voltarsi verso di lei mentre la abbracciava stringendola forte: “Piccola..”
Ricambiò anche lei la stretta baciandogli piano il petto e sussurrandogli sorridendo: “S-sbrigati a lavarti o ti beccherai anche il raffreddore oltre alla febbre!”
“Non ho più la febbre. È passata tranquilla..!” cercò di tranquillizzarla stringendola di più a sé.
“Lo so ma voglio evitare che tu stia ancora male..” iniziò a insaponargli le spalle mentre lui sorridendo faceva lo stesso con lei. Iniziò a lavarlo meticolosamente con un sorriso ebete stampato sulle labbra e il volto ancora arrossato anche a causa della temperatura all’interno della doccia, quando ad un tratto lui le cinse i fianchi con le braccia e le baciò dolcemente le labbra. Sorpresa da quel gesto sgranò gli occhi per poi socchiuderli e ricambiare il dolce bacio circondandogli il collo con le braccia.
Approfondendo il bacio lui si spostò di più sotto il getto d’acqua dondolando appena, mentre lei gli stringeva sempre più le spalle strizzando gli occhi a causa dell’acqua.
Notando la sua reazione il ragazzo sorrise sulle sue labbra mordicchiandogliele piano e sussurrando: “Ti da fastidio stare sotto il getto?”
La ragazza scosse lentamente la testa sorridendo e rispondendo: “Niente che non possa sopportare” e gli baciò piano il mento mentre sentiva le mani di lui scorrere lungo i suoi fianchi e la sua bocca famelica cercare il suo collo.
“Mmmh le tue labbra sono così calde..” disse lei.
“E le tue sono così belle..” rispose lui passando un pollice su di esse che poi sostituì con le proprie.
La ragazza sorrise a quel commento e iniziò a risciacquarlo per bene, mentre lui faceva lo stesso con lei lasciandole di volta in volta dei piccoli baci sulle labbra che lei cercava di ricambiare non appena ne aveva la possibilità.
Rimasero stretti l’uno all’altra sotto il getto d’acqua fino a quando non sentirono i loro corpi fondersi come se fossero uno solo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
  
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