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Autore: SenseAndSensibility    05/08/2008    2 recensioni
Questa è una storia semplice nella sua originalità, piccola, dolce ma tormentata come solo l'amore sa essere.
E' un po' la mia storia, e quella di tante come me.
E' la storia dell'amore profondo di due ragazze, di due migliori amiche, di due amanti.
E' la storia che racconta di come anche nelle tenebre più fitte si possa sempre scorgere la luna..perchè, anche quando la luna ci appare calante, in realtà la sua forma resta sempre immutata.
Non dimentichiamolo mai.
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali: Eccomi qui con una nuova storia. Questo che adesso aggiungo è il prologo, ed è per forza di cose un po' corto. I prossimi capitoli saranno mano a mano più lunghi, e anche più elaborati. Quindi posso dire che la storia migliora andando avanti xD Spero davvero che vi piaccia. Sono così legata a questo racconto.. Mi ha aiutata ad attaversare un periodo davvero tremendo. Questa vicenda, come ho detto, è un po' la mia storia, e quella di tante come me. Certo, io sono decisamente più ottimista della protagonista (per fortuna). Amo la vita (nonostante tutto), amo l'amore. Anche il mio amore particolare. Soprattutto il mio. Ma non è stato facile capirlo, quando si è presentato con così tanta forza. All'inizio non è stato facile conviverci, e temo che il mio tormento dell'epoca sia riflesso nelle mie parole, purtroppo. Ma non fermatevi nella lettura, vi prego. Vorrei che questo racconto facesse pensare. La dedico ai sentimenti di tutte le ragazze come me.
Quindi.. a voi.
Hope you like it!

Just like a fallen leaf.


Prologo. ~ I don't wanna wake up today


"Signorina Martinez, lei ormai è una scienziata famosa, e una donna. Ma c'è qualcosa della sua adolescenza che ha portato con sè in questi anni? Qualcosa che le ha dato forza, che l'ha portata a essere quello che è? "
Che strana intervista. Sembra che abbia il potere di cogliere i miei sentimenti più segreti. Più profondi. E forse anche più bui.
"Si, c'è sempre stato qualcosa, o meglio, qualcuno, con me. C'è, e ci sarà per sempre. Mi aiuterà ad andare avanti, a guardare al futuro. Ma mi ricorderà il peso del passato. Perchè le cose fatte non si cancellano. Non si dimenticano. Una ragazza non dimentica. Mai."

Anche se spesso vorrebbe. Dio solo sa quanto vorrebbe.

"Vede, io alle superiori avevo una carissima amica. Ho sempre sofferto di una sorta di complesso di inferiorità nei suoi confronti, ma non potevo nè volevo arrabbiarmi con lei. Era la mia complementare. Era la mia migliore amica, avrei dato tutto per lei.
Sa, io l'amavo. L'amavo così tanto che ancora oggi ricordo ogni suo gesto, ogni suo tocco. Ricordo il modo in cui muoveva le labbra, in cui mi guardava negli occhi. Il modo in cui mi dava la mano, sempre un po' fredda. L'amavo così tanto da annullare me stessa per lei. L'amavo così tanto da credere, nella mia follia adolescenziale, che non ci saremmo lasciate mai."

Non avrei voluto dirlo. Il mio amore più segreto, più buio, più tormentato. Il mio amore. I miei ricordi...

---

I don't wanna wake up today
'cos everyday's the same
and i've been waiting so long
for things to change..

Ma che bel risveglio. Ogni fottutissima mattina la stessa storia. Apro gli occhi e questa maledetta canzone mi rimbalza in testa spaccandomi il cervello. Non voglio svegliarmi. Non voglio andare a scuola anche stamani, voltarmi e trovarla lì, sorridente, come ogni giorno. Con quel sorriso che non si incrina mai, qualunque cosa succeda.
Quel suo bellissimo sorriso...

Smettila Eleonora. Smettila. A scuola ci devi andare anche oggi, e se ci pensi ancora non ti alzerai mai da quel letto.
Mi districo a fatica dalle lenzuola, uniche testimoni dei miei sogni agitati. A furia di voltarmi nel sonno, un giorno le strapperò, me lo sento.
A volte mi chiedo se sono veramente in me. Per esempio. Sono seduta al tavolo, a fare colazione. Come diavolo ci sono arrivata? Ma poi.. perchè ci sono arrivata? Quando l'unica cosa di cui avrei voglia in questo momento è bere una bottiglia di acido solforico?
Anche se a questo punto non so se farebbe più tanta differenza. Sono troppo abituata a sciogliermi già nei miei pensieri. A perdermici. Probabilmente, anche se il mio corpo se ne andasse mano a mano che finisco la bottiglia, la mia mente rimarrebbe lì, a pensare. Per ore e ore. Per sempre, forse.
Perchè nemmeno la morte riuscirebbe a cancellare il suo ricordo.

E allora, a cosa serve morire?
Andiamo a scuola. Se proprio non devo sopravvivere alla mattinata, almeno fatemi sapere quanto ho preso al compito di ieri.
  
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