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Autore: ___Page    02/06/2014    6 recensioni
-Signorina, si sente bene?-
Distolse gli occhi dalle scale per portarli sul viso del barista che le aveva rivolto la parola con tono gentile e stranamente malfermo. Realizzò che doveva fare paura in quel momento, tutta tremante e con un’espressione omicida sul volto.
-Senta… la coppia che è arrivata poco fa, ha presente?-
-Uh… s-sì!- rispose, preso alla sprovvista.
-Ecco! Sono saliti da molto?- disse indicando la rampa che portava al piano superiore con il pollice.
-Sarà un quarto d’ora…- disse dopo un attimo di riflessione, tenendosi il mento -… sono saliti un attimo prima che arrivasse lei-
*Fan Finction partecipante alla Zonami week indetta dal Midori Mikan*
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jewelry Bonney, Nami, Roronoa Zoro, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AMICI DI LETTO

 

 

Seduta al bancone, con un boccale di birra vuoto posato davanti a lei, la ragazza dai capelli rossi continuava a lanciare occhiate apprensive in direzione delle scale.
Era arrivata dieci minuti prima, entrando nella taverna come una furia e facendo voltare buona parte della clientela verso di lei. Si era guardata intorno con un’espressione tra l’agitato e il furibondo, per poi dirigersi verso uno sgabello libero e ordinare la prima delle quattro birre che avrebbe scolato in quel breve lasso di tempo, sotto lo sguardo attonito del barista.

-Sei sicura della tua decisione?-
-Sì Robin! Non possiamo, siamo pirati! Queste cose non fanno per noi!-
-Quali cose? L’amore?-
-Esatto! E l’avere relazioni stabili! Come si fa ad avere una relazione stabile quando, per scelta, vivi in una casa che ondeggia in continuazione?! L’essere pirati e la stabilità sono due cose incompatibili!-
-Eppure non mi sembra che la vostra non fosse una relazione…-
-Amici di letto! Niente di più! Questo era l’accordo quando abbiamo iniziato e a me andava più che bene così… E anche a lui prima che gli venisse quest’idea folle, non capisco cosa gli sia preso!-
-Forse  si è solo reso conto che tiene a te…-
-Che c’entra?! Anche io tengo a lui, siamo Nakama! Ma non per questo mi metto a parlargli d’amore e costruire qualcosa insieme e tutte quelle assurdità!-
-Fa come vuoi… però ricorda che per Bushido-san non deve essere stato affatto facile aprirsi così con te… spero tu ti renda conto di cosa significhi una simile dichiarazione fatta da lui…-
-Lo so Robin! Ma non gliel’ho mica chiesto io! E poi che colpa ne ho se per me non è lo stesso?! Gli ho detto che io sono disponibile a continuare così come abbiamo fatto finora! Adesso la decisione spetta a lui!-
-D’accordo, sorellina! Spero solo tu non te ne penta…-
-Non succederà, tranquilla!-
 
Strinse il manico del boccale nel vano tentativo di calmarsi. Non si era nemmeno accorta che aveva cominciato a tremare, tanto era concentrata per captare il più piccolo rumore o movimento proveniente dal piano superiore dove si trovavano gli alloggi per i forestieri.
-Signorina, si sente bene?-
Distolse gli occhi dalle scale per portarli sul viso del barista che le aveva rivolto la parola con tono gentile e stranamente malfermo. Realizzò che doveva fare paura in quel momento, tutta tremante e con un’espressione omicida sul volto.
-Senta… la coppia che è arrivata poco fa, ha presente?-
-Uh… s-sì!- rispose, preso alla sprovvista.
-Ecco! Sono saliti da molto?- disse indicando la rampa che portava al piano superiore con il pollice.
-Sarà un quarto d’ora…- disse dopo un attimo di riflessione, tenendosi il mento -… sono saliti un attimo prima che arrivasse lei-
Nami digrignò i denti, convincendo il barista ad allontanarsi per servire un altro cliente prima di venire accidentalmente incenerito dallo sguardo di fuoco della ragazza. Ne vedeva tanti di pirati passare da lì ma quella giovane era veramente fuori di sé.
 
-Ehi Chopper!-
-Nami ciao!!!-
-Ma… dov’è Zoro?! Credevo foste scesi assieme…-
-Oh! Sì sì infatti! Zoro è rimasto sull’isola un altro po’. Dice di non preoccuparsi che sarà di ritorno per cena!-
-Certo come no! Se parte subito lo sarà quello stupido Marimo! Ah ma se crede che gli terrò in caldo la sua porzione si sbaglia di grosso! Non se lo merita con tutte le volte che la mia povera Nami-swan deve scomodarsi per andare a recuperarlo!-
-Accidenti! Chopper! Ti avevo chiesto di non perderlo di vista! Oggi non ho proprio tempo di andare a cercarlo in giro per l’isola!-
-No ma ha detto che non c’è problema, che chiedeva a Bonnei di riaccompagnarlo…-

-Ehm… scusa Chopper… hai detto Bonnei?! Come Jewellry Bonnei, quella che può trasformarsi in una ragazzina quando le pare?!?-
-Si proprio lei, l’abbiamo incontrata e Zoro è rimasto a farle compagn… Ma… Nami stai bene?! Stai… fumando!-
 
Jewellry Bonnei!
Quella specie di Rufy formato donna con la capacità di modificare l’età a comando.
Proprio lei che a Sabaody non aveva perso tempo a saltargli addosso. Ma veramente  l’ha fatto per salvargli la vita disse una vocina nella sua testa, ottenendo solo l’effetto di farla ringhiare sommessamente. Dannazione adesso si comportava anche come lui!
Respirò a fondo, cercando di calmarsi.
Un quarto d’ora aveva detto il barista. Quindi erano fuori tempo massimo per una sveltina.
Voleva divertirsi per bene il buzzurro! Ecco perché aveva detto che non sarebbe tornato prima di cena!
Maledetto fedifrago, traditore e bugiardo! Dov’erano adesso tutti quei bei discorsi che, a sentire Robin, valevano così tanto detti da lui?! Ah sì, lo vedeva bene quanto la amasse, ci aveva messo così tanto a rimpiazzarla!!!
Mollò la presa sul boccale prima di rischiare di romperlo con la sola forza della sua stretta.
Non ci aveva messo molto a trovarlo dopo che era scesa come una furia dalla nave. Quando lo aveva visto entrare lì dentro insieme alla rosa mentre scherzavano insieme e ridevano di gusto, aveva provato l’impulso di fulminarli entrambi. Ma si era trattenuta e li aveva seguiti e, una volta nella locanda, non essendo riuscita a individuarli, aveva chiesto a un paio di avventori seduti al tavolo se avessero visto una ragazza dai capelli rosa e un uomo dai capelli verdi con tre spade in vita.
-Ah sì sì! Sono saliti di sopra, dove ci sono le camere! Mi sa tanto che avevano da fare!- aveva commentato uno dei due con un sorriso malizioso e tirando gomitate al compagno che se la ghignava sotto i baffi.
Si alzò stringendo spasmodicamente le mani a pugno e dirigendosi a passo sicuro verso le scale. C’erano due rampe per salire o scendere, una a destra e una sinistra del bancone. Si mosse verso quella di destra e, salendo gli scalini tre per volta, raggiunse il secondo piano in un attimo.
C’erano cinque stanze e Nami era pronta a sfondare le porte di ciascuna camera pur di trovarli e dar loro una bella lezione. Si avvicinò all’uscio dell’alloggio più vicino, le mano destra che cercava coraggio nel Sansetsukon assicurato alla sua coscia, mentre alzava la sinistra per bussare ma si bloccò con l’arto a mezz’aria.
Gemiti e ansiti risuonavano chiaramente da dentro la camera, nonostante fossero soffocati e attutiti dal legno della porta.
Cominciò a tremare incontrollata mentre un fuoco le incendiava le vene.
Nonostante fosse gelosa marcia, non si aspettava di trovare davvero Zoro in atteggiamenti intimi con la supernova. Solo due giorni prima si era dichiarato a lei! Ed era stato così inaspettatamente dolce, imprevedibilmente romantico e dannatamente sensuale.
E lei?! Lei lo aveva respinto.
E adesso cosa si aspettava?! Era bello Zoro ed era un amante niente male. Credeva che non potesse avere altre donne? Fino a quel momento non era successo perché lui aveva voluto solo lei.
Era tutta colpa sua! Stupida! Cretina, imbecille! Baka, baka, baka!!! Lei che lo diceva sempre a tutti, una volta tanto rivolgeva quell’insulto a se stessa.
Intanto i gemiti dei due amanti erano aumentati parecchio di volume e, ormai, non sembrava nemmeno più che ci fosse la porta tra la stanza e il corridoio tanto si sentivano chiaramente. Proprio in quel momento alle grida di piacere si aggiunse un nuovo rumore, un tonfo ritmico e ripetuto. La testiera del letto che sbatteva contro il muro al ritmo delle spinte dell’amplesso.
Ci davano dentro quei due!!!
A giudicare da quello che sentiva, Bonnei doveva essere senza fondo in tutti in sensi.
Maledetta!
Sentì una rabbia incontrollabile montarle dentro. Si gettò sulla porta con le mani chiuse a pugno, percuotendo senza ritegno la superficie lignea.
-Ehi!!! EHI!!! BASTA, FINITELA!!!- sbraitava per sovrastare le urla e i tonfi che si mischiavano all’interno della camera -FINITELA HO DETTO!!! MALEDETTA FOGNA DAI CAPELLI ROSA LASCIALO STARE!!! LEVA LE MANI DI DOSSO DAL MIO BUZZURRO, MI HAI SENTITO?!?!? ZORO È MIO, CAPITO?!?!? MIO!!!-
Finalmente i rumori dell’amplesso erano cessati. Nami smise di gridare e di picchiare i pugni contro la porta. Si avvicinò un altro po’ all’uscio e prese un bel respiro ricominciando a parlare, sempre idrofoba ma con un volume di voce più consono a un luogo civilizzato.
-Zoro! Stupido ominide so che sei lì dentro! Vieni fuori!!!-
Attese qualche istante ma il silenzio all’interno dell’alloggio era tombale. Sembrava che i suoi occupanti si fossero volatilizzati.
Buzzurro rincretinito di un cavernicolo! Perché non reagiva?! Che facesse qualcosa! Che si mettesse a ridere o la insultasse o anche la respingesse! Qualsiasi cosa!
-Allora?!?- lo chiamò di nuovo, ricominciando a pestare i pugni sulla porta-Che vogliamo fare?! Stare qui tutto il giorno?!? Esci!!! Esci da lì!!!-
Ancora niente. Cominciava davvero a perdere la pazienza.
-Dannato baka dal cranio vuoto!!! Almeno dì qualcosa!!!-
-Davvero molto interessante!-  
La navigatrice sgranò gli occhi.
Conosceva bene quel timbro di voce, basso, caldo, baritonale e, in quel momento, divertito. Non era sorpresa dalla natura di quella voce ma dalla direzione da cui le era giunta alle orecchie.
Voltò il viso di novanta gradi verso sinistra e si trovò a incrociare l’occhio nero di Zoro. Zoro che la guardava strafottente. Con un ghigno compiaciuto sulla faccia. Nella sua tipica posa a braccia incrociate. Appoggiato allo stipite della stanza adiacente a quella in cui, in teoria, doveva trovarsi insieme a Bonnei.
Sbatté le palpebre un paio di volte, cercando di trovare una spiegazione plausibile a quella situazione assurda che si era venuta a creare. Una volta tanto era lei che faticava a capire. Ma solo perché preferiva non capire. Si girò nuovamente verso la porta di fronte a sé, la quale nascondeva due ignari amanti, che di certo non erano le due supernove, incolpevoli vittime della sua sfuriata.
Un calore la investì sul viso, avvisandola che stava diventando paonazza per l’imbarazzo. Con la coda dell’occhio vide Zoro che si avvicinava a lei, ghignando più che mai.
-Mocciosa…- la chiamò suadente.
Un attimo dopo la sua faccia si ritrovò a contatto diretto con il pavimento.
-IMBECILLE DALLA TESTA AMMUFFITA!!! DA QUANTO ERI LÌ?!?- ricominciò a sbraitare con il pugno a mezz’aria che ancora fumava.
-DANNAZIONE!!! SEI UNA MALEDETTA STREGA!!! MA PERCHÉ NON TI COMPRI UN SACCO DA PUGILATO?!?-
-TE LO SEI MERITATO!!! PERCHÉ NON MI HAI FERMATA?!?-
-FERMARTI?!?!? MA TI SEI VISTA?!? STAVI PER BUTTARE GIÚ LA PORTA, NON AVREI POTUTO FERMARTI NEMMENO CON UNA BOTTA IN TESTA!!!-
Consapevole della veridicità delle parole del compagno, la cartografa s’imbronciò incrociando le braccia sotto il seno.
-Allora…- disse il samurai dopo un minuto di silenzio -…ne vogliamo parlare?-
-Di cosa?! Non c’è niente da dire!- affermò la navigatrice senza incrociare il suo sguardo.
-Come di cosa?!? Della scenata di gelosia che hai appena fatto!-
-Scenata di gelosia?!? Non c’è stata nessuna scenata di gelosia!!! Tu sogni!!!-
-Oh ma per favore!!! E allora quello cos’era?!?-
-Un modo per farti uscire da lì così da poter tornare alla nave! Non ho tempo da perdere io!!!-
Zoro la guardò con un’espressione seria in volto. Sembrava deluso ma al tempo stesso determinato.
-Molto bene! Allora torna pure alla nave!- disse duro senza muovere un muscolo.
-C-come?!?- chiese la rossa, presa alla sprovvista dal tono così severo dello spadaccino.
-Ho detto torna pure alla nave! Ma io non vengo!-
-Certo che ci vieni!!! Non metterti a fare i capricci!!! Io non ho intenzione di tornare a cercar…-
-E infatti nessuno te l’ha chiesto!-
Nami rimase senza parole.
Zoro era davvero incazzato. Freddo. Distante.
Deglutì a vuoto.
Mai, mai l’aveva trattata in modo così distaccato. Neppure prima di dichiararsi, neppure prima che diventassero intimi. Anche quando erano solo Nakama, persino prima di diventare amici, Zoro l’aveva sempre guardata con un certo calore negli occhi. Ma in quel momento la sua iride scura era fredda come ghiaccio.
Che cosa stava succedendo?! Cosa stava facendo?! Dai Nami dì qualcosa!!!
-Ehi, che succede?!- una voce dall’interno della stanza da cui era uscito Zoro fu seguita da una donna con lunghi capelli rosa, un assurdo cappello in testa, piercing al sopracciglio, maglia bianca e salopette. Sgranocchiando senza posa, Jewellry Bonnei fece la sua apparizione nel corridoio distogliendo Nami dai suoi febbrili pensieri.
-Oh ma guarda! La Gatta Ladra!- disse, notando la rossa che ricominciò a digrignare i denti.
Maledetta fogna ambulante ruba-uomini! Era lei la gatta in quel frangente! Una dannata gatta morta!
-Vieni Bonnei andiamo via!-
La navigatrice guardò ad occhi sgranati Zoro che si allontanava in compagnia della pirata senza neppure degnarla di uno sguardo.
Che cosa diavolo aveva intenzione di fare?! Lasciarla lì dopo che lei era andata a cercarlo?! Ignorarla così?!? Eh no! Non glielo avrebbe permesso!
Doveva fermarlo, doveva farsi venire un’idea inventarsi qualcosa!
Doveva dire qualcosa!!!
-THUNDER LANCE TEMPO!!!-
Lo vide cadere fulminato da una scarica elettrica degna del dio Eneru. Rendendosi conto che era stata la sua voce a invocarla abbassò uno sguardo basito sul bastone che stringeva tra le mani. Non si era nemmeno resa conto di averlo montato.
Ma cosa le prendeva?!?
Sentì Zoro tossire fino a farsi esplodere i polmoni, sembrava preda di un attacco di tisi.
Merda! Ci era andata giù pesante! Avrebbe potuto fargli male sul serio!
-Zoro!!!- si riscosse dalla sua immobilità e corse verso di lui, accucciandosi al suo fianco.
-Roronoa, stai bene?!?- dalla parte opposta, anche lei accosciata accanto al samurai, Bonnei gli teneva una mano sulla spalla con uno sguardo a metà tra il divertito e il preoccupato.
-Ma si può sapere che ti è preso?! Sei impazzita?!?- sollevò gli occhi sulla rossa, guardandola truce.
-Fatti gli affari tuoi!!!- le rispose incenerendola con lo sguardo -Buzzurro?!? Tutto a posto?!?- chiese senza riuscire a nascondere l’agitazione nella sua voce.
-Me sentitela!!! Prima lo fulmina e poi fa la preoccupata!!!-
-Senti un po’, fogna rosa, lo vuoi lasciare in pace oppure no?!? Zoro è un MIO Nakama, il MIO vicecapitano e il MIO uomo ,sono stata chiara?!?-
Bonnei la guardò sollevando un sopracciglio.
-Cristallina! Ma temo di non essere d’accordo con la tua ultima definizione!-
Che cosa?!? Sembrava così sicura di sé, era mai possibile che lei e Zoro…
No, no, non poteva essere!
Rimase interdetta a guardare Bonnei che lo aiutava ad alzarsi, lui che si appoggiava alla spalla di lei e loro che si avviavano insieme verso le scale di sinistra.
Oh kami!
No, no, no! Non era vero!
Non poteva averlo perso!!! Non così!!!
-Zoro… torna alla nave con me…-
Non era un ordine e nemmeno una richiesta.
Era un’autentica supplica.
Senza staccarsi da Bonnei, lo spadaccino voltò il viso di un quarto verso di lei, guardandola con l’occhio sano.
-Perché dovrei?- domandò glaciale.
Nami deglutì rumorosamente.
Dì qualcosa, dì qualcosa, dì qualcosa avanti!!!
Ma niente. Dalla sua bocca non usciva niente che assomigliasse a un suono correttamente articolato. Boccheggiava cercando un valido motivo per convincerlo a non andarsene con quell’orrida donna, per tornare alla nave.
Era quello il suo posto! Sulla nave con lei!
Era già a metà delle scale, nel punto in cui svoltavano formando una curva, ancora pochi gradini e sarebbe sparito dalla sua vista. Sentì un’ondata di calore e terrore invaderla e perse il controllo sulla sua lingua.
-Perché ti amo e voglio stare con te!!!-
Che?!?!? Cos’aveva appena detto?!?!?
Strabuzzò gli occhi.
Zoro si voltò finalmente verso di lei. Riusciva a fatica a trattenere un ghigno di felicità e soddisfazione.
Nami lo guardò realizzando con il cervello quello che il suo cuore aveva già capito da tempo.
Era vero. Lo amava.
Amava tutto di lui.
Dal bizzarro colore dei suoi capelli al suo modo di fare rude e strafottente, passando per il suo ghigno sghembo, le sue cicatrici, la sua pigrizia…
Come aveva fatto a non capirlo?!
Si fissarono per un tempo che a loro parve infinito finché Bonnei non li riportò alla realtà schiarendosi la gola.
-Roronoa, io rientro dopo cena. Per allora voglio trovare la stanza libera!- disse con un sorrisetto divertito.
Zoro annuì senza distogliere lo sguardo dalla sua donna.
Risalì le scale lentamente, la prese per mano e, senza dire nulla l’accompagnò nella camera da cui era uscito poco prima. Solo quando si fu chiuso la porta alle spalle e si trovarono a fissarsi in piedi nel centro dell’alloggio, parlò di nuovo.
-Ci voleva così tanto mocciosa?!-
Nami avrebbe voluto alzare un sopracciglio e rispondere con sufficienza “Non ti sarai aspettato che mi dichiarassi così facilmente” ma, per quanto spazientita, era troppo felice e sollevata per fare la sostenuta così si strinse nelle spalle.
-Che vuoi che ti dica?!? Non me n’ero resa conto nemmeno io!!!- ammise con voce scocciata e malcelato imbarazzo. -Comunque si può sapere che ci facevi con quella?!- chiese, puntando l’indice verso la porta e sottolineando l’ultima parola con un certo disprezzo.
-Oh niente…- disse grattandosi la nuca.
Nami assottigliò lo sguardo.
-Buzzurro?!- lo chiamò minacciosa. Poi un lampo di comprensione -Non te la sarai portata a…-
-Ma che dici?!?- la fermò lui, infastidito.
-E allora perché eri con lei?!-
-Affari miei!-
-Che cosa?!? Dimmelo!-
-NO!!!-
-BUZZURRO!!!-
-HO DETTO… AHIA!!! ARPIA!!! OH E VA BENE!!! VOLEVO FARTI INGELOSIRE!!! CONTENTA?!?-
Nami strabuzzò gli occhi e rimase interdetta per un istante. Poi sollevò di nuovo il pugno pronta ad avventarsi per l’ennesima volta sul samurai che però, stavolta, bloccò l’attacco a mezz’aria, prendendola per il polso e facendola ruotare di 180 gradi. Se la strinse addosso, contro il petto, tenendola ferma per la vita.
-Sai mocciosa… mi hai fatto davvero penare…- le disse facendole salire un groppo in gola.
Non si era resa conto che ci fosse stato così male!
-… perciò adesso devi farti perdonare- concluse ghignando, provocandole dei brividi di piacere lungo tutta la schiena.

Senza lasciarle il tempo di replicare se la caricò in braccio e, baciandola con passione, si  avvicinò al letto dove l’adagiò delicatamente prima di sovrastarla, sorridendo felice come non mai.
Nami gettò un attimo la testa all’indietro guardando la parete che separava quell’alloggio dalla camera dei due poveri amanti. Un po’ le dispiaceva. Non solo erano stati interrotti nel bel mezzo dell’amplesso ma non avrebbero nemmeno potuto riposare a causa loro. Erano piuttosto passionali e rumorosi quando si univano, loro due.
Poi sentì le labbra di Zoro scendere sul suo collo, spostandosi verso la scollatura, obbligandola a serrare gli occhi e facendola gemere di piacere. Le sue mani si portarono in totale autonomia su di lui, cominciando a spogliarlo e dimenticandosi di tutto.
Oh ma chi voleva prendere in giro?!? Non le dispiaceva proprio per niente!
 
 
 
 
 
  
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