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Autore: Cippominchio    02/06/2014    8 recensioni
Sapete cosa è una roleplayer? Cosa vuol dire creare dei legami tra personaggi inventati da due persone diverse tra loro?
Chi parla è una roleplayer ormai accanita che racconta le sue avventure in chiave Introspettiva ma anche decisamente comica.

Le avventure di una giovane ragazza e del suo mondo spesso non capito,o non condiviso.
Primo capitolo revisionato e modificato
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Memorie di una Roleplayer

Capitolo 1


 

Cosa significa essere roleplayer?

Un roleplayer è qualcuno che sceglie un prestavolto, un nome, un cognome e dà vita a un personaggio.

Ne esistono di Giochi Di Ruolo, dal vivo, per iscritto.

Ed è proprio su quest'ultima categoria che voglio concentrarmi.

Come nasce un GDR?

Solitamente si sceglie un’ambientazione e il tipo di trama generica che il gioco vuole seguire, per esempio se è un gioco fantasy, allora i diversi tipi di nature che è possibile creare all'interno di esso.”

 

 

 



Respira lentamente e osserva per l'ennesima volta quello che ha scritto.

Dovrebbe andar bene come risposta alla domanda “Ma me spieghi che so sti GDR, eh!”

Scuote la lunga chioma rossa e preme il tasto di Invio. Poco le importa se quelle gallinelle su Ask non avrebbero capito. Infondo hanno un neurone in codominio.

Si passa le mani sul viso, stanca, stropicciandosi gli occhi contornati da delle occhiaie grigiastre. Gestire venti personaggi, con una connessione internet a dir poco scandente, non è di certo il massimo. In più ha l'aggravante degli esami di Maturità che incombono su di lei, e a quanto pare anche sulla sua scrivania, data la mole di libri, appunti volanti, vestiti e zaini che letteralmente la sommerge. L'unica cosa visibile è il suo portatile e l'orologio digitale segna le 16:04. È a casa solamente da un’ora.

Potrebbe controllare qualche account dei personaggi, commentare qualche “Role” , ma il richiamo del letto e della stanchezza è troppo forte per poterlo ignorare, e così, a malavoglia, si alza dalla sedia per buttarsi sul letto.

Il suo sguardo stanco e scuro cade sul suo piccolo block-notes dove ha segnato ogni piccola idea che aveva avuto per ciascuna trama, i prestavolto prenotati, le nature dei suoi pg. Lo sfoglia sul letto con un sorriso amaro sulle labbra, tante idee rimaste appese per aria, progetti, ma nulla! Quegli stupidi esami le tolgono ogni briciolo di tempo ed energie.
Prende il cellulare e manda un messaggio alle altre ragazze con cui condivide quel mondo così segreto e spesso incomprensibile.

 

“Miss u so much. Giuro che appena sta merda finisce torno alla carica come al solito”

 

Invia e chiude gli occhi, tenendo stretto a sé il block-notes.

 

 

 

 

 

Sente del rumore, un chiasso tale da svegliarla.

“Non è possibile.” Dice tra sé e sé mettendosi seduta. Si stropiccia gli occhi, spalmando macchie di eyeliner su tutto il viso, e osserva la figura che si trova nella sua stanza.

Una chioma rosa e riccia è tutto ciò che lei riesce a vedere, il tono di voce è quello che lei si è sempre immaginato. Alta, possente, il fisico asciutto di un’atleta, lo sguardo determinato che le foto del prestavolto spesso non riescono a trasmetterti.

“ Io e te dobbiamo fare una bella chiacchierata. Sì, avrai i tuoi esami e quello che ti pare, ma io ho bisogno di parlare con te”
Dei, era sbronza o cosa? Stava parlando con un suo personaggio? Con La Lupa?

 

“Judith?” la chiama perplessa, incredula, sconvolta, stupita e ancora mezza addormentata
“Sì” sbuffa quella in risposta, alzando gli occhi al cielo. Era davvero così tonta?

 

Sente come se le mancasse il fiato.

Non può essere reale. È un sogno.

Sì, lei non può essere lì seduta al suo posto, con i piedi sulla montagna di vestiti. La osserva in silenzio, i capelli sono lunghi e boccolosi, color fuxia, come Pink in Lady Marmellade. Esattamente come l’aveva immaginata, ma molto più prosperosa. Il seno è abbondante e i fianchi formosi, oltre che armata fino alla punta dei capelli. Bella, esattamente come l'aveva creata.
“Insomma, possibile che non hai più tempo per noi? Si sta scatenando il putiferio! C'è chi pensa di mandarti minacce di morte, chi invece voleva dissuadermi dall’ interferire con il tuo mondo. Ma ormai non è più possibile.”

 

“ Ok, è tutto un sogno, sono davvero esaurita per sognare una cosa del genere. Sì, certo Judith, ora lasciami dormire”

 

Si volta, dando le spalle a quello scherzo della sua mente, e infila la testa sotto il cuscino. L'idea è quella di cambiare sogno, di svegliarsi da quell'incubo. Ma non è così.

Si ritrova spinta con la schiena sul materasso e un coltello puntato alla gola. Il panico la coglie in quel momento e si irrigidisce osservando gli occhi color nocciola della Lupa.

“Forse non hai capito che devi starmi a sentire. E se non vuoi che venga James o peggio ancora Astrid a colloquiare in un modo poco ortodosso con te, ora STAMMI A SENTIRE” .
Il suo tono di voce non ammette repliche. E di certo la presenza di James e Astrid non sarebbe stata ben gradita.

“Ok ok fammi alzare per favore, e levami il coltello dalla gola”

 

Si siede e scompiglia i capelli a quel capobranco troppo giovane per il suoi gusti. È bellissima e fragile al tempo stesso. La vede poggiare i gomiti sulle ginocchia e passare le mani sul viso.

 

“ Reggiti forte RJ. Noi Personaggi abbiamo preso vita!”

   
 
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