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Autore: glaenzendefrau    02/06/2014    2 recensioni
Sta arrivando il treno, pensa Lene, e se lo immagina arrivare, arrivare con tutta la sua mole scalpitante e scura d'acciaio, con fragore e rumore e rotolare di rocce, pronto a gettarsi nel vuoto. Ti trascinerà via, se non stai attenta, le diceva sua madre, mentre la allontanava dalla linea gialla con la sua stretta rassicurante e un po' troppo salda.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota: Questa tripla drabble partecipa al contest "Drabble di stile" indetto da Marge86 sul forum di EFP. Il prompt? "Nella drabble devono comparire TUTTI i segni di interpunzione (. , ; : ? !) almeno una volta".
Buona lettura :)
dburdock








La falena




C'è una falena che non smette di sbattere contro la lampada al neon.
Lene incurva le spalle e nasconde le mani nelle maniche pesanti della felpa. Non le piace il suo patetico agitarsi di ali, un continuo cozzare contro il suo orecchio. Vai via! Il suo pensiero è rabbioso e bianco e la spinge a guardare verso il basso, verso la valigia marrone che riposa ai suoi piedi. La forma di un vestito arrotolato male spunta prepotente dalla tela.
Nota anche di avere le scarpe slacciate; scuote la testa perché non è possibile che diciannove anni di vita non siano riusciti a farle tenere insieme due stringhe.
Si china, attenta a non sporcarsi i jeans sull'asfalto sporco del binario.
Un soffio di vento le fa cadere una ciocca di capelli sul naso; la ghiaia tra i binari rotola (o è sempre la falena?). Lene si rialza e getta un'occhiata al pannello che pende sopra la sua testa: uno schermo vuoto e fulminato, senza nessuna indicazione. Allora allunga la testa al di là del cono di luce gettato dalla lampada, ma non riesce neppure a scorgere i profili delle case al di là delle rotaie.
Sta arrivando il treno, pensa Lene, e se lo immagina arrivare, arrivare con tutta la sua mole scalpitante e scura d'acciaio, con fragore e rumore e rotolare di rocce, pronto a gettarsi nel vuoto. Ti trascinerà via, se non stai attenta, le diceva sua madre, mentre la allontanava dalla linea gialla con la sua stretta rassicurante e un po' troppo salda.
Lontano, un fischio; un grido nella notte. Lene si gira. Il sottopassaggio ammicca con i suoi gradini bianchi. Forse, pensa, mentre il vento sale, se tornasse indietro. Il treno non si vede, ma è lì con lei, più nero del nero. Una singolarità.
Se tornassi a casa.
La falena continua a picchiare, cieca, contro la luce.












   
 
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