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Autore: ichigo_sakura    02/06/2014    5 recensioni
Salve a tutti! Questa FF parla di, ovviamente, Raf e Sulfus! Già, questa storia racconta di come trascorreranno la nostra coppietta il secondo anno di scuola! Cosa succederà? riusciranno a continuare la loro storia in segreto... oppure il loro amore verrà messo alla prova da qualcosa... o da qualcuno? Ma sopratutto "come" trascorreranno l'anno? Beh, insomma: Nuovo anno, nuovi terreni, nuovi amori e nuova storia!! ^^
(è la mia prima FF su Angel's Friends quindi mi piacerebbe avere tanti pareri, ma siate clementi!! ^//^")
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Raf | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sola.
Non avrei mai immaginato che sarebbe andata a finire così.
Eppure ero ancora in Aula Sfida, nonostante i miei amici, i miei nemici, che poi così tanto nemici ora non sembrano neppure più, e il mio Amore se n’erano andati. Sulfus, oh, Sulfus… Come aveva potuto abbandonarmi qui? Come aveva potuto non capire quanto questa battaglia fosse importante per me?
Non lo capivo, eppure, se ci avessi ragionato di più in quel momento, ci sarei anche arrivata: Lui l’aveva fatto perché mi amava, aveva paura per me, e non voleva che mi ferissi per uno sciocco motivo, come lo era stato la vendetta.
Ma io potevo pensare la stessa cosa. Io volevo essere lì, per proteggerlo, combattere insieme per il nostro diritto ad amarci, senza nessuno che lo impedisca.
L’aula sfida rimbombava ogni volta che un singhiozzo usciva troppo rumorosamente dalla mia bocca.
Mi accasciai sul pavimento con un tonfo.
-Come hanno potuto?!- chiedevo a me stessa strascicando la voce rotta dal pianto.
-Come hanno… perché mi hanno fatto questo?!- ormai mi ero trovata completamente sdraiata sul pavimento freddo, con la testa cinta dalle braccia, sulle quali finivano le mie lacrime.
-Questa è la mia battaglia…! È la mia…-
Rimasi in silenzio per qualche minuto, ferma, immobile, su quel pavimento.
Quando mi alzai, avevo tutti i capelli scompigliati e le ali addormentate, il volto caldo e bagnato dal continuo fluire di lacrime, ma continuai ad alzarmi e a passi lenti e svogliati, abbandonai l’Aula Sfida.
 
Anche se ero davvero distrutta, mi avevano affidato un compito e, anche se nel mio piccolo, mi sarei resa utile!
Corsi in infermeria, anche se i miei tacchi traballavano sotto i miei passi pesanti, non potevo certo volare in quelle condizioni… troppo distratta.
Entrata nell’infermeria passai il mio tempo parlando con il dottore e sperando che non sarebbe arrivato nessuno, non avrei mai voluto dover curare uno dei miei compagni…
Pian piano, passata la compagnia del dottore, scivolai in un leggero dormiveglia che presto si sarebbe tramutato in sonno… un profondo sonno tormentato da incubi.
 
***

-Prof!- Cercai di fermare uno dei due professori, ma Arkan continuava ad ignorarmi e la Temptel… beh, è la Temptel. Potete immaginare quanto questo mi fece incazzare –Hei! Si fermi, cazzo!- urlai riuscendo a cogliere un sorrisetto soddisfatto dalla Temptel, probabilmente per il mio carattere irrispettoso.
-Siamo di fretta, Sulfus!- sentenziò il vecchietto –Dobbiamo andare in armeria, lì discute…- cominciò il vecchi tirando fuori la stessa solfa di prima: “ve lo diremo dopo” mi sentivo di nuovo piccolo, quando i miei genitori mi dicevano “Te lo diciamo quando sarai più grande!”.
-No! Non ho intenzione di aspettare un secondo di più! Mi avete fatto abbandonare la mia ragazza lì, da sola…!- sentì tutto all’improvviso, un rumoroso silenzio imbarazzato.
-Ragazza?- Kabalè con la sua vocina stridula e insinuatrice, stava stropicciando nervosamente la gonna.
-Ma che cazzo ve ne frega di come l’ho chiamata?! Non è un mistero il fatto che questo asino piumoso- dissi indicando Gabi –Non sia riuscito nel suo intento! E che ci amiamo è cosa nota, quindi non fate tanto i bambini scandalizzati, cazzo! Voglio solamente dire che ho dovuto lasciare da sola Raf! Senza sapere a cosa sto realmente andando in contro, se non la dovessi più vedere… le ultime parole che gli ho detto sono state: “Il prof ha ragione”… non so se mi spiego!-
Il corridoio cadde ancora nel silenzio.
-Essia…- disse il prof –è ora che voi sappiate!-
 
***

-No!!- scattai dalla poltroncina dove mi ero appisolata. Guardando la figura nella specchio di fronte a me, feci fatica a riconoscerla: I lunghi capelli disordinati e schiacciati sulla nuca, il volto accaldato, la fronte e il petto imperlati di sudore e le lacrime agli occhi.
Che cosa avevo sognato di così spaventoso? Cercai di portare alla mente i ricordi, ma più ci provavo, più si facevano evanescenti, fino a scomparire.
Ricordavo a malapena una mano, una mano dalle lunghe dita affusolate, che stringeva forte la mia… e una voce, non ricordavo tutto, ma ero più che sicura che fosse la stessa voce calda e dolce dei miei sogni precedenti.
Questa volta, però, aveva detto: “Non mi lasciare”.
L’aveva detto solo una volta, così chiaramente che ancora mi sembrava di sentirla.
Guardai fuori dalla finestra… si era fatto davvero buio. Quanto era passato? Come stavano i miei compagni? Erano già riusciti a sconfiggere… la Neutra?
Domande, davvero troppe domande ma nessuna risposta.
Un urlo agghiacciante interruppe i miei pensieri. Era acuto e stridulo. Alla luce fioca della sala d’attesa, mi vennero i brividi.
Mi alzai di scatto dalla poltrona e mi diressi istintivamente attraverso il corridoio, sorvolando il pavimento celeste, ormai ombroso.
-No, non può essere! Fa che mi sia sbagliata…- l’urlo di prima era seguito da gemiti a intervalli irregolari che sentivo avvicinarsi sempre più. Ma io conoscevo quella voce, anche se, in quel momento, avrei preferito non fosse così.
Svoltato l’angolo mi trovai dinnanzi ad uno spettacolo orribile: Miki era scossa da continue convulsioni, in braccio a Gas che cercava di tenerla ferma il più possibile. Entrambi erano terreni e avevano l’aria di essere esausti.
La felpa blu di Miki era stracciata al livello delle costole, appena sotto al seno,  il sangue che ne fuoriusciva aveva formato un raggrumo di sangue che si spandeva per tutta la stoffa. Il volto della mia amica, come quello di Gas, era grondante di sudore e livido.
Gasi, invece, apparte lo choc sembrava stare bene. Riportava lividi e graffi un po’ ovunque, ma continuava a stare fermi, in piedi e a stringere forte Miki per evitare che cadesse.
Io ero paralizzata. Cosa dovevo fare? Cosa potevo fare, io? La mia amica stava morendo dissanguata e io non riuscivo a muovere un passo!
Miki gridò ancora, scossa dall’ennesima convulsione.
-Raf!! Raf!!- Gas continuava a chiamarmi, ma solo quando mi tirò uno schiaffo, liberando per un secondo la presa delle gambe di Miki, mi svegliai dalla trance.
-O…ok! Ci sono, venite con me!- Cercai di caricare al meglio il peso della mia amica in modo da affaticare meno Gas, il quale aveva l’aria di averla portata a piedi sin qui.
Distesi Miki su un lettino e passai alle cure di routine. Essendo terrena le feci delle trasfusioni di plasma, per evitare che morisse dissanguata e passai a suturare la ferita. Gasi, invece, era collassato sul divanetto della sala d’attesa. Probabilmente aveva avuto una forte scarica adrenalinica, che si era esaurita in quel momento. Mi sarei occupata delle sue ferite dopo, per ora era meglio se riposava.
-Dai… dai, Miki, ti prego…- continuavo a parlarle per calmarla: non era facile ricucire la ferita con tutte quelle convulsioni.
Quando ebbi finito ripulii la ferita e la bendai. Le convulsioni erano notevolmente diminuite e il plasma le aveva dato colorito alla pelle.
Andai in sala d’attesa. Con una garza disinfettai le ferite, incrostate di fango di Gas, medicandole alla meglio con cerotti e bende. Facendo appello a tutta la mia forza fisica e di volontà… ma soprattutto fisica, lo caricai su un lettino e lo portai all’interno dell’infermeria.
Non appena riuscì a sedermi realizzai quello che era successo. Non volevo pensare al peggio, magari gli altri stavano bene. Si, non erano tornati perché stavano bene, per ora…
 
Oh, no! Ti prego, Raf… non pensare che non sia così!! Stanno tutti bene, stanno tutti bene!!
 
Continuavo a tormentare le mie tempie, massaggiandole con l’indice e il medio, alla ricerca di chissà quale risposta, che non sarebbe arrivata.
Improvvisamente due colpi di tosse mi ricatapultarono sulla Terra.
-Gas! Stai bene? Cos’è successo? Come stanno gli altri? Cosa posso fare?-
-Hei, calma, calma!- m’intimò alzandosi lentamente dal lettino e mettendosi a sedere –Gli altri stanno bene… Ma non so quanto tempo ancora riescano a tenere a bada quella matta!- si poggiò il palmo della mano sulla fronte con forza, quasi servisse a calmare il dolore.
-Cosa posso fare?- chiesi cadendo in ginocchio ai piedi della barella, in lacrime.
-Nulla… quella strega ha aumentato i suoi poteri… fino a togliere i nostri!-
-C-cosa significherebbe?-
-Per aumentare il suo potere ha assorbito lo spirito angelico di Miki e il mio Diabolico… siamo fuorigioco, in queste condizioni non possiamo più fare nulla!-
-Non è possibile!- dissi alzando la testa di scatto.
-Hei, siamo comunque i Devil e… gli Angel, più forti del corso: se la caveranno!- disse Gas con voce gracchiante.
-Gas!- mi alzai velocemente, quasi fino a volare –Occupati di Miki, io devo andare dagli altri!-
Non volevo lasciare la mia amica in quelle condizioni, ma non avrei sopportato doverne vedere arrivare delle altre, magari messe peggio. Cominciai a correre attraverso il corridoio, quando vidi una finestra aperta mi ci lanciai fuori, cominciando a volare più forte che potevo nel buio della notte.
Da lontano sentivo Gas che mi chiamava, che mi diceva di non andare e che doveva dirmi una cosa. M’insultava sperando che mi fermassi, ma non l’avrei fatto. Nonostante le divergenze Miki era in buone mani e questo mi bastava per darmi la sicurezza di non voltarmi indietro.
 



Ciao ragazze! Lo so che siete già pronte con pomodori, lattuga e ortaggi vari in mano, ma prima che me li lanciate, voglio dirvi che vi sono davvero, davvero grata!
Guardando la mia pagina su EFP, mi sono accorta di quanta gente abbia letto, seguito e recensito le mie storie. Vi devo tutto, è grazie a voi se continuo a coltivare la mia passione per la scrittura (anche se pubblico col solito ritardo) e ci tenevo che tutti lo potessero sapere!
Ok, ora potete tirarmi tutti gli ortaggi che volete...
Come promesso in questo capitolo ho aggiunto anche tre dei disegni di quello vecchio! Spero vi piacciano!
Un'ultima cosa e poi non vi rompo più: visto che sto per parture per quella che spero la vacanza più rilassante della mia vita, non pubblicherò per un po'... (un altro ritardo...che novità!) non mi vogliate male, ho bisogno di staccare completamente la spina... è stato un periodo davvero molto stressante, come penso sia stato per molte persone (compatiamoci a vicenda :'( )
Un saluto a tutti!! Grazie ancora per aver letto, ci sentiamo al prossimo capitolo!
Un bacio, 
Ichigo_Sakura

P.S. Potete comodamente insultarmi con una recensione, mi raccomando! :D


P.P.S. Avete presente che nel capitolo scorso c'erano tre nuovi Guardian? Ecco, il secondo angelo, me lo sono immaginata così figo, che non sono neppure riuscita a disegnarlo -.-, però, voi potete immaginarvelo, più o meno come nell'immagine qui sotto :D





 
 
 
 
 
 

  
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