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Autore: serengleepity    02/06/2014    4 recensioni
[Dani/Santana + accenni Quinn/Puck]
Quinn e Puck raggiungono Santana a New York per tenersi aggiornati sulla sua situazione sentimentale.
"Sai, ti considereremmo salvabile se chiudessi almeno la bocca e ricacciassi dentro la bava."
Si volta e Quinn ha il gomito saldamente appoggiato alla spalla di Puck, che nel frattempo si dimostra impegnato a far saettare lo sguardo oltre la vetrata del Diner.
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Dani, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Weakness of words'
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Titolo: Teenage crush
Fandom: Glee 
Personaggi/Pairing(s): Dani/Santana [+ accenni Quinn/Puck]
(+): Quinn Fabray, Noah Puckerman.
Warnings: piccola os, femslash, missing moment, ooc (da parte di Dani perché sì), quicktana a palate o/ ho dato libero sfogo alla mia vena quinntana, all'inizio, ma voi mi capite, vero? vero.
Note: Ho esaurito tutti gli aggettivi possibili per descrivere tutto ciò, ormai c'ho rinunciato. Inventiva (e originalità del pairing) 0/100.
- Premetto che l'idea di base è stata procreata come una Dantana in piega regola, poi però ho aperto tumblr e mi sono ritrovata davanti una fan art Quicktana. E questi sono i risultati degli innumerevoli effetti collaterali, ouch.



 
A chiunque sia stato preso in giro dagli amici almeno una volta nella vita,
per cotte che magari non stavano né in cielo né in terra.
Oh, e a Elisa Stewart
fedele compagna di sofferenze derivate da questo pairing.


 
 
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Teenage crush.



Dani sta servendo ai tavoli, sorridente come sempre, mentre Rachel è impegnata a battere uno scontrino alla cassa e a porgere l'ordinazione all'ennesimo cliente.
L'aria primaverile dei primi di Maggio rinfresca le strade affollate di New York.
Santana sa bene che giorno segna il calendario, e presterebbe più attenzione ai suoi stessi pensieri se quelle continue risatine alla sua destra si placassero e le dessero un minimo di tregua.
"Sai, ti considereremmo salvabile se chiudessi almeno la bocca e ricacciassi dentro la bava."
Si volta e Quinn ha il gomito saldamente appoggiato alla spalla di Puck, che nel frattempo si dimostra impegnato a far saettare lo sguardo oltre la vetrata del Diner.
"Però, ha un bel sorriso. E dei bei capelli..." osserva l'uomo, mentre strizza ancora di più gli occhi per concentrarsi meglio sulla figura che sta esaminando.
Quinn si abbassa al livello del ragazzo e ridacchia in conferma, prima di riportare l'attenzione sulla migliore amica.
"Ah, beh, Santana ha un debole innato per le bionde. Vero, S?"
Santana tende le labbra in un sorriso sinistro che solitamente preannuncia morte e dissanguamenti vari, ma considera lo stesso un bene che Quinn in questo ambito sia nota per cavarsela tanto quanto lei. 
"Ripetetemi ancora una volta cosa diamine ci fate qui."
Quinn finge una smorfia risentita e lascia che il ragazzo al suo fianco parli per entrambi. "Beh, siamo preoccupati per la nostra San. Voci di corridoio dicono che ti stai rammollendo e che sei completamente cotta della tua compagna di cocktail..."
"Dovevamo pur intervenire!" aggiunge Quinn, a loro discolpa.
"Non è nulla di serio, Q. Mi piace e basta" brontola Santana, convincendo a malapena se stessa.
"E allora provaci" la sprona Puck, pettinandosi distrattamente i capelli.
E' ancora incredibilmente strano vedere Noah sotto quella prospettiva, senza cresta e con un abbigliamento decisamente diverso e maturo.
Mentre Quinn restava fedele ai suoi capelli biondi, che le ricadevano sulle spalle coperte solamente dalle sottili spalline del suo vestitino a righe azzurre.
"E' complicato."
"L'eufemismo dell'anno", mima l'ex capo cheerleader, prima di portare alle labbra il suo amato cartone di caffé.
"Scherzi a parte, San, se oggi è il suo compleanno dovresti seriamente fare qualcosa, prima che qualcuno ti preceda..." Quinn si volta verso la figura di Dani oltre il bancone, occupata a flirtare con una ragazza che non aveva mai visto prima.
Dannazione.
Detesta quando Quinn ha ragione.


Il ticchettio dei tacchi di Dani risuona pulito e regolare contro l'asfalto, e Santana non può che seguirne il breve percorso per arrivare alla portiera della sua auto, senza curarsi di nascondere la sincerità nel sorriso diverito che dopo settimane le inarca generosamente le labbra.
"Sei in ritardo, Harper."
Dani solleva bruscamente lo sguardo dalla borsa, rimanendoci quasi secca. "Cos- Santana! Mi hai spaventata!"
Santana sorride. "Non avrai pensato che ti avrei lasciata andare così facilmente. Dopotutto, se non sbaglio oggi è un giorno speciale."
Dani tende le labbra in un sorriso debole e tirato, negandosi mentalmente di soffermarsi troppo su quell'inedita scintilla che attraversa ripetutamente le iridi cervine di Santana.
"Quindi, mi hai aspettata per farmi gli auguri o..." le parole le muoiono in gola non appena nota Santana mostrare nuovamente quel sorriso da brividi.
"In realtà sono venuta qui per scusarmi.. Non ho avuto tempo per procurarmi un regalo. Al contrario della ragazza con cui ti ho visto parlare al bancone. E' carina. Voglio dire, lo sarà sicuramente sotto i venti strati di fondotinta che si spalma sulla faccia." 
Avrebbe tanto voluto sforzarsi di non suonare acida, però la risata cristallina che le impedisce di agire e pensare lucidamente (da un tempo a questa parte) la ottiene ugualmente.
"Scherzi? E' tutto ok, anzi, mi meraviglia che tu sia rimasta fino a quest'ora per me. Non vorrai mica farmi pensare che ti pi-"
Dani non riesce a terminare la frase, ma questa volta la colpa è delle labbra di Santana preopotentemente premute sulle sue.
Non sa come sia successo, tanto da non accorgersi nemmeno di essere stata schiacciata contro la sua stessa auto. 
Però è consapevole di quanto temesse la fine di quel contatto così piacevole.
Sempre se questo avrebbe dovuto rassicurarla, certo.
"Buon compleanno, Danielle."


Il giorno successivo il locale è completamente vuoto e gli unici suoni che riempiono la stanza sono le loro voci.
"Quindi... l'hai baciata... tutto qui?"
"Cos'avrei dovuto fare?"
Quinn sospira, come se stesse per proporre l'ovvio. "Uhm... Chiederle di uscire ti sembrava troppo all'antica?"
"Frena, Q. Ha comunque fatto un bel passo avanti facendo la prima mossa! Siamo fieri di te, San." Puck alza il pugno vittorioso per sbatterlo contro quello di Santana, che al momento assume un'espressione di sarcasmo mista a confusione.
Poi prende un profondo respiro, contando fino a cinque prima di sputare fuori qualcosa che probabilmente anni prima non avrebbe mai pensato di confidare a qualcuno.
"Voglio andarci piano con lei. E' un ragazza che potrei benissimo incontrare una sola volta nella vita, è divertente e sa come... sciogliermi. E per quanto l'idea mi incuta timore, sento che per ora è ciò che mi ci vuole. Voglio lei, non m'importa quanto ci vorrà o cosa dovrò fare per dimostrarle che mi piace davvero."
Puck l'asseconda con piccoli movimenti del capo ad ogni parola, mentre la sua ragazza spalanca gli occhi dando spazio ad un sorriso da un orecchio all'altro. 
"Siete liberi di prendere in giro la ragazzina con la cotta da tredicenne ora, ma quando e se vi lascerete io sarò la prima a ridere... E successivamente a schiaffeggiare entrambi" borbotta nervosamente la latina, quasi timorosa della loro reazione.
Due iridi verdi lampeggiano fuori controllo come se avessero appena assistito all'inimmaginabile.
Quinn si lascia cadere contro lo schienale della poltroncina.
"Dio, S... Quella ragazza ti piace davvero."
In circostanze diverse probabilmente la diretta interessata le risponderebbe con qualche vocabolo spagnolo non-propriamente-amichevole, ma questa volta sorride e basta, perché non può fare altro che arrendersi all'evidenza.




 
  
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