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Autore: lukesvoice    02/06/2014    14 recensioni
«Devo dirti una cosa.»
«Prima io. Ti amo. Ti amo davvero tanto e non credo di poter smettere di farlo. Sei tutto per me, senza di te non voglio andare avanti. Permettimi di amarti all’infinito.»
«Anche io ti amo. Non voglio smettere di farlo per nessuna ragione al mondo.»
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quanto amo l’aria aperta e le giornate di sole non può immaginarlo nessuno. Adoro rimanere sdraiata sotto il sole, facendo sì che la mia pelle si riscaldi, e adoro ancora di più poter rimanere all’aperto ed essere a contatto col venticello fresco. L’estate si sta avvicinando sempre di più, per cui ho ben poche possibilità di lasciarmi distrarre dalla freschezza del vento di fine maggio. Questo, ovviamente, se i prossimi mesi saranno davvero così caldi ed estivi come sostengono i telegiornali da qualche tempo.
E’ in giornate come questa che riesco a rilassarmi, a godermi gli ultimi bricioli di felicità che mi sono rimasti in corpo. Riesco addirittura a non pensare a nulla di negativo, il che mi è davvero molto utile. Mi permette di non pensare a lui. Ciò che circa un mese fa mi ha fatto è stato davvero imperdonabile, non riesco ad accettarlo. E pensare che mi fidavo davvero di lui, che lo credevo realmente diverso da tutti gli altri. Ennesimo sbaglio, a quanto pare.
“Non dovevi farlo Ashton, non dovevi proprio.”
 
*
 
Mi stiracchiai leggermente non appena sentii la campanella suonare, segno che la pausa pranzo era appena terminata.
Non avendo avuto fame, dopo l’ultima lezione della mattinata ero andata dritta nel giardino sul retro della scuola. Mi ero seduta su una panchina per ripassare letteratura inglese, materia che avrei dovuto affrontare subito dopo pranzo. Nonostante avessi ottimi voti e nessuna insufficienza da recuperare, anche due giorni prima della fine della scuola la signora Dawson voleva interrogarmi.
Misi la borsa in spalla e mi avviai verso l’aula di letteratura inglese, con passo un po’ strascicato. Avrei preferito che non interrogasse me, ma persone che avevano alcune insufficienze da recuperare. Tra di esse, anche la mia migliore amica Marlene e Ashton.
“Ogni volta finisco per pensare a lui, che noia” pensai non appena mi venne in mente che Ashton, nell’ultimo test, aveva preso un voto pessimo per mancanza di studio. Mi ero sempre chiesta come diavolo avesse fatto ad arrivare al penultimo anno di scuola se non aveva mai avuto tutta questa grande voglia di studiare.
Una volta nell’atrio della scuola, imboccai il corridoio sinistro per raggiungere l’aula ma non appena voltai l’angolo, mi ritrovai spiaccicata contro qualcuno.
«Ma che diav…» non riuscii a terminare la frase, che Marlene mi abbracciò.
«Chloe!» esclamò, dopo avermi lasciata respirare. «Ti stavo aspettando.»
«Marlene» risposi con un sorriso. «Ero fuori a ripassare letteratura, ti avevo avvertita prima che ci fosse la pausa pranzo.»
«Lo so, non sono così rimbambita» disse Marlene, scoppiando a ridere. «Ma vedi, c’è Ashton che ti cerca, di nuovo
Sbuffai non appena pronunciò il suo nome. «Non ha ancora capito che meno si fa vedere da me e meglio è?»
Marlene scosse il capo, contrariata. «Dagli almeno la possibilità di spiegarti cosa è successo davvero. Lo conosco da molto tempo e…»
«Marlene, basta» la interruppi, con tono un po’ freddo. «Mi dispiace, ma con lui non voglio parlarci. Non voglio neanche vederlo.»
«Trovo impossibile non vederlo, dal momento che avete in comune tutte le lezioni» mi ricordò Marlene, con un sorriso alquanto bastardo dipinto sul volto.
Risi in maniera sarcastica. «Grazie per avermelo ricordato.»
«E poi domani sera ci sarà il ballo, al quale avreste dovuto andare insieme in teoria» mi ricordò ancora Marlene. «Sarà impossibile non incontrarlo, che andiate insieme o meno.»
«Vorrà dire che rimarrò a casa» risposi indifferente, facendo spallucce.
Sarebbe stata una sofferenza, per me, non poter partecipare al ballo di fine anno sia perché mi era sempre piaciuto prendervi parte, sia perché l’avevo organizzato insieme ad altre ragazze dell’istituto e ci avevo davvero messo l’anima. Ma pazienza, in fondo non ci sarei andata a fin di bene.
«Stai facendo un grosso errore» mi disse Marlene, prima di voltarsi per raggiungere l’aula in modo da anticipare l’entrata della professoressa e da evitare di prendersi un ritardo.
‘La tua amica ha ragione’ s’intromise la mia coscienza all’improvviso, rendendomi alquanto nervosa e confusa più di quanto già non fossi.
«Al diavolo tutti!» borbottai alla fine, per poi raggiungere Marlene e prepararmi psicologicamente all’ultima interrogazione di quell’anno scolastico infernale.
 
 
Pov. Ashton
 
«Allora?» domandai a Marlene, non appena mise piede in classe e prese posto davanti al mio banco.
«Allora niente, Ash» rispose, fissandomi dispiaciuta. «Non ne vuole sapere né di parlarti né di vederti, e credo che domani sera non verrà nemmeno al ballo.»
Quando Marlene pronunciò quelle parole, sentii chiaramente il mio cuore andare in frantumi, un’altra volta. Perché Chloe era così testarda? Perché non mi dava la possibilità di raccontarle la verità? Sarebbe stato meno doloroso per tutti.
Prima che potessi rispondere, però, arrivò Luke, il mio migliore amico, che prese posto accanto a me.
«Che brutte facce che avete!» esclamò, non appena inquadrò per bene me e Marlene. «Mi sono perso qualcosa?»
«Luke, evita per favore» disse Marlene, fissandolo con sguardo severo.
«Non importa, tranquilla» dissi, sospirando avvilito. «Si tratta di Chloe. Non ne vuole sapere più nulla, ormai è finita sul serio.»
Rimanemmo in silenzio, fissando ognuno un punto imprecisato dell’aula, fino a che Luke non si decise a prendere nuovamente parola.
«Beh, domani sera sarà una di quelle occasioni speciali che non potrai perdere per nulla al mondo.»
«Chloe ha deciso di non venire» risposi immediatamente, tenendo lo sguardo fisso sulle mie mani intrecciate. Non avevo mai pianto in vita mia, per nessuna ragione, eppure sentivo che in quel momento sarei potuto scoppiare definitivamente.
Non mi resi nemmeno conto che in quel momento proprio lei, Chloe, era entrata in classe e si era seduta accanto alla finestra, dall’altra parte dell’aula. Da quando mi aveva lasciato per quello stupido equivoco, non faceva altro che allontanarsi da me, anche in classe. Prima si sedeva sempre accanto a Marlene, da quell’episodio, invece, preferiva rimanere da sola al primo banco situato al lato opposto del mio di banco.
«Lasciate fare a me» riuscii a sentire Luke pronunciare quelle parole, prima che si alzasse dalla sedia per andare chissà dove. Poi lo vidi raggiungere Chloe e prendere posto accanto a lei.
Quando Luke diceva ‘lasciate fare a me’ dovevo preoccuparmi.
 
 
Pov. Luke
 
Mi alzai dalla sedia e presi le mie cose per poi raggiungere Chloe in prima fila, senza compagno accanto, prima che Ashton o Marlene potessero fermarmi. Ogni volta che dicevo ‘lasciate fare a me’ succedeva sempre qualcosa che non doveva succedere. Ma questa volta non avrei fatto errori, Ashton non meritava di stare così male. Avrei fatto del mio meglio per aiutarlo.
«Buongiorno, dolcezza» dissi, sorridendo al suo sguardo un po’ spento ma fintamente felice. «Ci rivediamo.»
«Eh già, Luke Hemmings» rispose Chloe, trattenendo un sorriso. «Da quant’è che non ci vediamo? Un’ora?»
«Un’ora e cinque minuti» precisai, fissando Chloe in modo serio, prima di scoppiare a ridere insieme a lei.
«Come mai questo cambio di posto?» mi domandò Chloe, fissandomi incuriosita.
Notai i suoi occhi, un misto tra il verde e l’azzurro, e solo in quel momento capii pienamente Ashton. Ogni volta che mi parlava dei suoi occhi quasi si scioglieva. Erano davvero bellissimi.
«Un uccellino mi ha sussurrato che la bellissima Chloe Williams non parteciperà al ballo di fine anno.»
Chloe cambiò espressione nell’arco di un nanosecondo. «Per caso quest’uccellino si chiama Marlene?»
Scoppiai a ridere ed annuii con il capo.
«Lo sapevo, non riesce a tenere mai la bocca chiusa» sibilò Chloe, visibilmente scocciata. Ero sicuro che avrebbe preferito che nessuno -e con nessuno intendo non solo me, ma anche Ashton- venisse a saperlo. Infatti mi chiese:
«Lui lo sa?» Parlò talmente a bassa voce che quasi feci fatica a comprenderla.
«No, lui non lo sa» mentii, cercando di essere il più convincente possibile. «E anche se fosse venuto a saperlo, non dovrebbe interessarti dal momento che non gli hai dato una possibilità.»
Chloe abbassò lo sguardo dopo aver ascoltato le mie parole. «Mi dispiace, ma non posso perdonarlo.»
Ashton mi aveva raccontato cosa era successo realmente quella volta, ma di sicuro non sarei stato io a dirlo a Chloe. La faccenda riguardava solo ed esclusivamente loro due.
«Secondo me sbagli» dissi, giocherellando con la gomma per cancellare. «Prima di tutto, se Ashton ti fosse davvero indifferente come sostieni, non avresti problemi a venire al ballo. Secondo, cosa ti costa? Non devi stare per forza insieme a lui, io potrei aiutarti a non vederlo per tutta la serata.»
Chloe mi fissò con sguardo sospettoso. «Sei il suo migliore amico, per cui sono sicura che aiuteresti lui a parlarmi una volta per tutte. Ma sai che io non voglio.»
Sbuffai, aveva detto esattamente la verità. Ma non mi sarei dato per vinto così facilmente.
«Allora fallo per me» buttai lì, cercando di convincerla con quelle parole. «Siamo amici da tanto tempo e mi dispiacerebbe non averti al ballo.»
Chloe mugugnò qualcosa prima di guardarmi negli occhi ancora una volta. «Soltanto se chiederai a Marlene di ballare.»
Sbarrai gli occhi di colpo. «Perché dovrei chiedere a quella pazza psicopatica di ballare con me?»
«O accetti le condizioni o non verrò, Hemmings. A te la scelta.»
Per Ashton avrei fatto qualsiasi cosa, anche sopportare i discorsi strampalati di Marlene. Per questo accettai senza nemmeno pensarci due volte.
«Ci sto. Ballerò con Marlene e per esserne sicura, dovrai per forza venire al ballo anche tu.»
 
 
Pov. Ashton
 
Prima che cominciasse la lezione di letteratura, Luke e Chloe parlarono davvero troppo per i miei gusti e sia io che Marlene ci chiedemmo che cosa diavolo stesse passando per la mente di quello scapestrato biondo con gli occhi azzurri. Perché in fondo Luke era davvero uno scapestrato.
Quando la professoressa chiamò Chloe per interrogarla un’ultima volta, Luke si voltò verso di me e dopo aver attirato la mia attenzione mi fece un ‘ok’ con il pollice. Inizialmente non capii il motivo di quel gesto, ma fortunatamente Luke riuscì a mandarmi un messaggio sul cellulare senza farsi scoprire.
 
L’ho convinta a venire al ballo. Sii fiero del tuo Luke e sorridi, che forse riuscirai a riconquistarla. 
 
Non appena lessi quelle parole guardai Luke, che a sua volta mi stava fissando, e lo ringraziai con un enorme sorriso.
«Pst, Marlene» bisbigliai, per richiamare la sua attenzione.
Marlene si voltò indietro. «Cosa c’è?»
«Luke l’ha convinta. Verrà al ballo.»
Vidi Marlene sorridere a sua volta, per poi voltarsi verso Luke e alzare il pollice.
«Che succede lì?» disse improvvisamente la signora Dawson, facendomi trasalire all’istante. Misi via il cellulare, aspettando che Marlene trovasse una buona scusa come suo solito.
«Mi scusi professoressa, avevo chiesto a Luke di aprire un po’ la finestra per lasciar entrare aria fresca. Fa troppo caldo.»
La professoressa Dawson sembrò essersi convinta, così riprese l’interrogazione di Chloe da dove l’aveva interrotta.
Prima di uscire dalla classe, Luke si avvicinò a me e a Marlene.
«E’ tutto a posto ragazzi» disse, con un enorme sorriso sul volto. Poi, prima che andassimo via, si rivolse soltanto a Marlene. «Domani ballerai con me, vero?»
Accanto a me, Marlene quasi si strozzò con la sua stessa saliva. La capivo, in effetti: non era da Luke chiedere una cosa simile proprio a lei.
«Mh, non saprei» rispose Marlene, guardandolo in maniera sospettosa.
«Dai, ti prego» la implorò Luke, avvicinandosi e congiungendo le mani quasi in segno di preghiera.
«Oh, e va bene!» disse Marlene, incrociando le braccia al petto per sembrare una finta ragazza scocciata. «Ma sappi che devi smetterla di comprarmi con quegli occhioni che ti ritrovi.»
Luke la fissò con sguardo interrogativo prima che lei uscisse dalla classe.
Quei due erano incredibili.
 

Pov. Chloe
 
«Marlene, sicura che questo vestito vada bene?» domandai per l’ennesima volta alla mia migliore amica, durante il tragitto da percorrere per raggiungere la scuola.
«Quante volte devo ripeterti che ti sta bene?» sbuffò esasperata Marlene. «Ed anche se cambiassi idea, non ti porterei a casa per lasciarti cambiare. Arrangiati.»
Scossi il capo ridendo. Marlene era sempre stata così, e forse era proprio per questo motivo che avevamo instaurato un rapporto magnifico sin dal giorno in cui ci eravamo conosciute.
«Tu e Luke mi avete anche promesso che terrete Ashton lontano da me» le ricordai ancora una volta. Volevo soltanto essere sicura che non stessero combinando pasticci, tutto qui.
«Chloe, se non taci ti ci butto io tra le braccia di Ashton. Vi rinchiudo nel laboratorio di chimica e getto la chiave nell’oceano. Giuro che lo faccio.»
«E va bene, scusa» risposi, prima di mettermi a ridere. In realtà ridevo soltanto per non pensare a me e ad Ashton chiusi nel laboratorio di chimica, privi della chiave che ci avrebbe permesso di uscire.
Marlene mi rivolse un sorriso, segno che non diceva sul serio. Almeno così sembrava.
«Eccoci arrivate» disse Marlene, trascinandomi in un secondo nel grande cortile della scuola dove era già stato tutto allestito per la serata. Con mia grande gioia, l’evento si sarebbe svolto all’aperto.
In lontananza riuscii a scorgere la figura di Luke e, ahimè, di Ashton vestiti a puntino per l’occasione. Dovevo ammettere che entrambi stavano bene.
«Dai, andiamo» disse Marlene, prendendomi per il braccio e trascinandomi in mezzo alle persone fino al buffet. «Abbuffati, Chloe!»
La guardai sorpresa. Possibile che pensasse sempre e soltanto a mangiare?
«Ciao, ragazze» sentii qualcuno alle mie spalle. Era Luke, la sua voce l’avrei riconosciuta tra mille.
«Ciao Luke» risposi, voltandomi verso di lui con un sorriso. Un sorriso che si spense subito, a causa della presenza di un’altra persona accanto a Luke. Speravo fosse solo almeno in mia presenza, come mi aveva promesso precedentemente. Evidentemente non mi aveva dato ascolto.
«Ciao, Chloe» mi salutò Ashton, abbozzando un sorriso un po’ timido.
«Ciao» risposi fredda e indifferente, voltandomi nuovamente per prendere qualcosa da bere. Tutto, pur di non guardare Ashton negli occhi.
Il suo sguardo e i suoi occhi mi avrebbero rovinata ancora una volta.
«Ehm…Marlene?» disse Luke dopo qualche attimo di assoluto silenzio, attirando l’attenzione della mia amica che, in meno di un secondo, aveva già mangiato un sacco di stuzzichini.
«Fi?» rispose lei con la bocca piena, provocando un sorriso in Luke.
«Devo parlarti, vieni con me.» Le tolse il piatto pieno di cibo dalle mani e la prese per mano, trascinandola verso l’altro tavolo pieno di cibo e bevande.
Lo sapevo. Sapevo che alla fine dei conti mi avrebbero lasciata da sola con Ashton. Me l’avrebbero pagata, oh se me l’avrebbero pagata. E anche cara.
«Non li trovi un po’ strani quei due?» disse Ashton, per rompere un po’ il ghiaccio. «Secondo me starebbero bene insieme.»
«A Marlene piace» mi lasciai sfuggire, tappandomi subito dopo la bocca con entrambe le mani.
Ashton spalancò gli occhi. «Non ci credo. Davvero?»
«Sì, davvero» risposi, dopo aver liberato la mia bocca. «Ma guai a te se ne parli con Luke. Ti affogo in mare.»
Ashton scoppiò a ridere, ma fossi stata in lui avrei evitato di fare lo stupido.
«Chloe, ascolta.»
Eccolo, pronto all’attacco. No Ashton, non ti ascolto. Non voglio più ascoltarti.
«Non ho voglia di parlare, lo sa…»
«Tu invece adesso mi ascolti» mi interruppe Ashton serio, prendendomi un polso e avvicinandomi a lui in modo da non dover alzare troppo la voce.
Deglutii rumorosamente, quella distanza tra noi due mi faceva paura. Ma quello che mi faceva ancor più paura era ciò che quella presa e quel tocco improvvisi avevano causato al mio stomaco.
«Ashton, non voglio sapere più nulla. Basta.» Tenni lo sguardo basso per evitare di affogare nei suoi occhi, ma sapevo che prima o poi avrebbe trovato il modo di guardarmi. In fondo, lo amavo anche per la sua determinazione.
«Ti prego, ascol…»
«Ti ho detto di no!» risposi a denti stretti, strattonando il suo braccio per far sì che mi lasciasse il polso. «Guarda, lì c’è Melissa. Sta aspettando un’altra limonata con te, non è carino farla aspettare.»
Detto ciò gli voltai le spalle per allontanarmi il più velocemente possibile da lui.
Non mi avrebbe mai e poi mai rovinato la serata, non gliel’avrei permesso.
 
 *
 
La festa procedeva alla grande: tra cibo e bevande, chiacchierate e ballate energiche, avevo messo da parte il pensiero di Ashton e della brevissima ‘chiacchierata’ di inizio ballo.
«Allora, dolcezza? Come procede?»
Luke, sbucato dal nulla in compagnia di Marlene -erano abbracciati, il che mi puzzava un pochino- sorrideva amabilmente.
«Io vi uccido!» sbottai, fiondandomi sui due e iniziando a menare pugni alla cieca.
Forse stavo diventando pazza. Ancora più pazza di Marlene.
«Aspetta, fermati!» mi bloccò Luke, fissandomi con i suoi occhi azzurri. «Prima o poi dovrete parlare di ciò che è successo, e tu devi smetterla di comportarti come una bambina. Cosa credi, che lui sia felice di questa situazione? No che non lo è, ti ama sul serio e sapere che tu non vuoi ascoltarlo lo fa soffrire come non ha mai sofferto per nessun’altra persona in tutta la sua vita. Stai andando verso la conclusione sbagliata, Chloe, e se te lo dico io che ti voglio bene devi credermi. Ascoltalo per favore, fagli spiegare cos’è successo davvero. Altrimenti significa che non lo hai mai amato veramente!»
Marlene rimase in silenzio, mentre io…beh, io rimasi pietrificata. Luke non aveva mai affrontato discorsi del genere, e in più mi aveva dato della bambina. Forse aveva ragione, i miei comportamenti non erano dei più giusti nei confronti di Ashton. Ma nemmeno lui si era comportato bene tradendomi con Melissa.
«E va bene, ci parlerò» dissi, in tono neutro. «Ma non aspettatevi che io lo perdoni, ciò che mi ha fatto è tutto tranne che perdonabile.»
Detto ciò voltai loro le spalle e me ne andai alla ricerca di Ashton. L’avrei ascoltato e poi avrei continuato ad ignorarlo, semplice. Nulla mi avrebbe fatto cambiare idea. Avrei accettato tutto, ma un tradimento assolutamente no.
«Ashton» dissi, non appena lo trovai. Stava parlando con Derek, un ragazzo dell’ultimo anno che avrebbe dovuto affrontare gli esami nei giorni seguenti.
Ashton si voltò immediatamente verso di me non appena lo chiamai. «Chloe.»
«Devo parlare con te» dissi sbrigativa, togliendogli il bicchiere dalle mani e trascinandolo con me in disparte, ovviamente dopo aver chiesto scusa a Derek per avergli sottratto l’interlocutore.
«Devo sentirmi onorato?» disse Ashton, in tono ironico. In effetti aveva un po’ ragione: l’avevo ignorato per tantissimi giorni, poi di punto in bianco pretendevo di parlare con lui come se non fosse successo nulla. Se avesse voluto riempirmi di sberle l’avrei capito, ma non l’avrebbe mai fatto. Ashton era tutto tranne che aggressivo.
«Sono qui per ascoltare le tue spiegazioni» tagliai corto, incrociando le braccia al petto e poggiando la schiena contro il tronco dell’albero situato al limitare del grande giardino della scuola.
«Di punto in bianco?» disse ancora Ashton, inarcando le sopracciglia.
Sbuffai, innervosita. «Non sprecare l’unica possibilità che hai.»
Ashton prese un bel respiro, avanzando di un passo verso di me. Mi irrigidii sul posto e per evitare di fissarlo negli occhi, tenni lo sguardo basso. Non sarei caduta in tentazione nemmeno sotto tortura.
«E’ stato soltanto uno stupido equivoco, Chloe» cominciò Ashton, sfiorando le mie mani con le sue e provocando brividi lungo la mia schiena. «Sai com’è fatta Melissa, e sai altrettanto com’è fatta la sua amica Crystal. Ciò che tu hai visto, la famosa foto del nostro presunto bacio, è tutta una finzione. Un fotomontaggio ben riuscito, devo ammettere. Ma posso assicurarti che non c’è stato mai nulla di concreto fra me e quella sottospecie di essere vivente.»
Trattenni il respiro, mordendomi il labbro inferiore, ma senza alzare lo sguardo verso di lui.
«Per favore, credimi. Ho anche una prova, se proprio non riesci a fidarti di me.»
Stavolta feci fatica a tenere lo sguardo incollato sull’erba, così alzai il capo per guardarlo dritto negli occhi.
“Potrei annegare in questi occhi” pensai, ma scossi violentemente il capo per scacciare via quel pensiero inopportuno.
«Non è che io non mi fidi di te, ma vedi…»
Ashton mi interruppe, abbozzando un sorriso. «Me l’hai gridato contro almeno sei volte, quando mi hai lasciato.»
Aveva ragione, cavoli se aveva ragione. Se Marlene, quel giorno, non mi avesse trascinata via con la forza, probabilmente Ashton non sarebbe qui a parlare con me.
«Ascolta.» Ashton prese il cellulare dal taschino interno della giacca che indossava. Dopo aver trafficato con l’aggeggio per qualche secondo, me lo porse.
Improvvisamente una voce cominciò a parlare, la voce di Crystal.
“No Ashton, non lo nego. Sono stata io a fare quel fotomontaggio. Hai spezzato il cuore di Melissa per colpa di Chloe ed entrambi meritate di star male, adesso. Odio veder soffrire la mia migliore amica e lo sai. Mi dispiace ma doveva andare così.”
Ashton tolse la registrazione, bloccando di nuovo il cellulare e mettendolo via.
Il mio cuore batteva all’impazzata. Allora Ashton non mi aveva mai tradita, era stato davvero uno stupido equivoco. Mi sentii una persona orribile, l’avevo trattato malissimo e avevo messo in dubbio i suoi sentimenti. Lo avevo accusato di non avermi mai amata davvero e avevo perso del tutto la sua fiducia.
«Io…» sussurrai, con voce tremante e con lo sguardo nuovamente basso. Non avrei potuto reggere il suo più di mezzo secondo.
«No Chloe, aspetta» mi interruppe Ashton, prendendo le mie mani e portandole contro il suo petto. «Lo senti questo rumore? E’ il mio cuore che batte. Sembra impazzito a dire il vero. Lo fa soltanto quando sono con te.»
Aveva perfettamente ragione, il suo cuore batteva fortissimo. Ma non immaginava minimamente cosa stesse combinando il mio cuore, invece. Per questo presi a mia volta la sua mano, per portarla contro il mio petto.
«E tu invece lo senti il mio? Batte sempre così, che tu sia vicino a me o meno.»
In pochi istanti, mi ritrovai completamente tra le forti braccia di Ashton, quelle braccia che mi erano mancate per troppo tempo. Quelle braccia che mi cullavano quando ero giù di morale, quando avevo freddo, quando avevo bisogno di aiuto. Quelle braccia che mi avevano sempre dato calore e che ci erano sempre state per me. E, ne ero sicura non da quel momento ma da sempre, quelle braccia che ci sarebbero sempre state per me.
«Ash, mi dispiace» mormorai, alzando di poco il viso ed incontrato due pozzi verdi.
«Voglio soltanto che tutto torni come prima» disse Ashton, senza smettere di tenermi stretta a lui. «Dimmi che lo vuoi anche tu.»
Stavo per rispondere che avevo sempre desiderato che tutto tornasse come all’inizio, quando la musica venne spenta. La voce di Luke rimbombò per tutto lo spazio che circondava la scuola e annunciò che, finalmente, era arrivato il momento dei lenti. La canzone che venne scelta, però, non poteva essere di certo adatta ad un lento.
«Chiedo umilmente scusa, ma questa capra di Michael Clifford ha sbagliato canzone» si scusò Luke al microfono. «Ciò significa che il lento verrà rimandato alla prossima canzone.»
Immaginai Luke che trafiggeva il povero Michael con lo sguardo e scoppiai a ridere, trascinandomi dietro Ashton.
«Mi mancava la tua risata» ammisi, lasciando però che un sorriso sincero contornasse le mie labbra. Per tutta risposta, Ashton mi abbracciò di nuovo.  
In quel momento, ripartì la canzone tolta pochi secondi prima per lasciare a Luke la parola. Somebody to you.
«Noi balliamo lo stesso, vero?» mi chiese Ashton, sorridendo e facendo comparire le sue amabili fossette. Fossette di cui ero perdutamente innamorata.
«Non devi neanche chiederlo.» Detto ciò, poggiai le mani sulle spalle di Ashton lasciando che lui mi circondasse la vita con le braccia. Poiché avevo evitato troppe volte il suo sguardo, decisi di non farlo in quel momento. Sarei rimasta incollata i suoi occhi per tutta la durata del ballo. Lui sembrava della stessa idea.
Cominciammo a muoverci lentamente, girando per lo più su noi stessi. Speravo potesse perdonare il mio comportamento stupido, ma purtroppo faceva parte del mio carattere. Se non mi avesse amata davvero, però, questo mio lato non gli sarebbe piaciuto fin dall’inizio.
Piano piano il suo viso si avvicinava sempre di più al mio, potevo sentire il suo respiro solleticarmi la pelle del viso. I suoi occhi non smettevano di rispecchiarsi nei miei e la distanza diventava sempre minore. Fino a che le sue labbra non si posarono con delicatezza sulle mie. Quanto mi erano mancati i suoi baci! Morbidi come le sue labbra, dolci, lenti e poi più carichi, passionali, profondi. Non riuscii a fare a meno di ricambiare con la stessa intensità. Ogni volta mi mancava il respiro ed ogni volta sembrava la prima. Prima o poi quel ragazzo mi avrebbe uccisa.
Ci staccammo per riprendere fiato nell’esatto momento in cui la canzone giunse al termine. Fissai Ashton e sorrisi, come non sorridevo da un po’ di tempo ormai.
«Devo dirti una cosa» dissi, ma prima che potessi proseguire Ashton mi posò un dito sulle labbra.
«Prima io.» Fece un bel respiro per poi prendere il mio viso tra le mani. «Ti amo. Ti amo davvero tanto e non credo di poter smettere di farlo. Sei tutto per me, senza di te non voglio andare avanti. Permettimi di amarti all’infinito.»
Non ero mai stata molto brava con le parole, per questo la prima cosa che feci fu baciarlo di nuovo, ma stavolta non fino allo sfinimento. Mi staccai poco dopo.
«Anche io ti amo. Non voglio smettere di farlo per nessuna ragione al mondo.»
Ashton sorrise ma prima che potesse aggiungere altro, dissi: «Ci conviene tornare da Luke e Marlene, si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto.»
Ashton mi rivolse uno sguardo carico di furbizia, il che mi fece sorridere e scuotere il capo.
«Credo, invece, che staranno bene anche senza di noi.»
Rise, contagiando anche me, poi mi baciò di nuovo stringendomi ancora tra le sue braccia.
Finalmente avevo ritrovato me stessa e il mio Ashton. Finalmente avevo ritrovato l’amore e la felicità. Finalmente, e per fortuna, tutto sarebbe ricominciato da capo. Finalmente tutto sarebbe stato di nuovo magnifico.
“Ti amo Ashton, non dimenticarlo.”


 




 
-Spazio Autrice-

Salve a tutti, lettori e lettrici.
Sono qui con una one shot che vede come protagonista il nostro batterista preferito, Ash.
E' la prima che scrivo sui 5 seconds of summer, per cui se avete critiche da fare
accetto tutto.
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate di questa one shot, per cui se vi va
lasciate una piccola recensione.
Alla prossima con qualche altra one shot o chi sa, una bella long.


cassie_nott

P.s: ringrazio lilac_ per il primo banner e LadyRiri per il secondo. Le trovate qui su efp se vi va di passare da loro per leggere qualcosa :)
  
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