One- shot basata sulla canzone "Drive" degli Incubus.
“Sometimes,
I feel the fear of uncertainty stinging clear…
And I can't help but ask myself how much I let the fear
Take the wheel and steer…”
Ho letto
tutte le riviste, mamma. Ho anche guardato tutte le trasmissioni in TV. E il
libro che stavo leggendo, l’ho finito ieri.
Adesso,
ascolto la musica con il mio I- Pod. Anche se questo non è l’ambiente più
adatto per farlo.
Tra
l’altro, non funziona affatto come in televisione, sai? A te piaceva il Dottor
Ross di E.R., ma qui il medico è
basso, tarchiato e non guarda mai negli occhi, va sempre di fretta.
Forse non
ha voglia di incrociare il mio sguardo verde acido, verde serpente, verde bile.
Mamma,
sto ascoltando una canzone degli Incubus; il cantante è capellone ed è bello da
star male, ma ovviamente a te non piacerebbe. Figuriamoci, a te piacciono i
bravi ragazzi con i capelli corti e il sorriso rassicurante.
In questo
momento, vorrei che ci fosse anche lui a consolarmi.
E quando
gli ho spiegato la nostra situazione, non mi ha neanche abbracciata.
Io l’ho
mandato a quel paese e ho fatto proprio bene. Gli ho proprio detto
“Vaffanculo”, poi me ne sono andata.
So che
pensi che ho fatto proprio bene, anche se rimani seria.
Molta
gente ti viene a trovare, mamma. Questa mattina è venuta una signora anziana di
un altro reparto, si è commossa e ha detto che sei bella come
E’ venuto
anche papà, direttamente dal lavoro; ha saltato il pranzo un’altra volta, quel
disgraziato. Adesso i suoi cinquantun anni cominciano a vedersi, sai? È sempre
bello, ma mi sono accorta che ha più rughe sul viso e gli occhi pieni di
qualcosa che non ti so dire cos’è. Forse lo sai soltanto tu, ma ora non lo puoi
vedere.
Dopo di
lui, il pomeriggio è stato abbastanza silenzioso; anch’io sono uscita un po’,
ho fatto qualche giro nel cortile e mi sono messa su una panchina per scrivere,
all’ombra di un grande albero. C’era molta pace per via del caldo, ma io stavo
bene. Meglio rispetto a quando sto in questa stanza grigia; non che la tua
presenza sia un peso, figuriamoci… è che i muri sono veramente troppo grigi.
Alle
cinque sai chi si è presentata?
Brava,
Tutti
belli abbronzati, con i sorrisi tristi, sono venuti a toccarti la mano come per
dire “Svegliati”.
Li ho
guardati così male che dev’esser venuto loro un colpo. Stavano cercando una
frase da dire, ma si sono zittiti.
Hanno
lasciato un grande mazzo di fiori colorato con un biglietto: “Guarisci presto”.
Non l’ho
neanche portato nella cappelletta dell’ospedale, li ho proprio buttati nel
cassonetto.
Ce la
vedi
Ho smesso
di chiedermi il perché di questo, mamma.
“But
lately I'm beginning to find that I
Should be the one behind the wheel…”
Prima
piangevamo solo tu ed io.
Il
camionista che ti ha presa in pieno.
Sapessi
quanto ha pianto, quando è venuto a trovarti.
Era così
penoso, poverino… un omaccione grande, grosso e baffuto che piangeva come un
vitello sgozzato.
Mi ha
detto che non ti aveva visto passare in macchina e che ora non riesce più a
dormire.
Ha pianto
così tanto che ha fatto piangere pure me.
Soffre
molto, si vede, e si sente davvero in colpa. È un brav’uomo, spero che la
giustizia non sia troppo dura con lui. Non se lo merita.
Mi ha
detto di chiamarlo appena ti sveglierai: vuole assolutamente parlare con te e
chiederti scusa.
Poco fa,
è arrivata una suorina.
Non
sapevo esattamente come comportarmi, ma lei si è subito mostrata molto carina e
mi ha chiesto se volevo parlare un po’.
Le ho
detto semplicemente che stiamo tutti molto male; era una vecchina così dolce,
non potevo permettermi di usare altri termini, mi sono limitata ad un
eufemismo.
Lei mi ha
preso la mano e mi ha spiegato che la sofferenza è una prova a cui Dio ci
sottopone e che noi dobbiamo sopportare per dare più valore alle cose davvero
importanti della vita.
“Sopporta
in silenzio, accetta gli aiuti e non avere rancore, tesoro” mi ha detto piano
piano “Dio ti protegge e veglia sulla tua mamma, ti terrà sempre in braccio nei
momenti più difficili…”
“But
lately I'm beginning to find that
When I drive myself my light is found…”
Si è
fatto tardi, mamma, devo tornare a casa.
Vado a
preparare la cena per me e babbo, poi uscirò.
Da sola.
Questa
sera non voglio nessuno con me.
Vado a
sentire se è davvero corrosivo.
Vado a
vedere quanta melanina spappolata tirerò fuori da sotto la loro pelle.
Vado a
sentire quanto piangeranno, se piangeranno. Non so se ne sono capaci.
Vado a
vedere se riesco ad avvelenare anche loro con gli occhi.
Ma se non
dovesse bastare…
Vado a sentire se una lama di coltello arriverà ai loro cuori.
Il
dottore dice che stai migliorando e che sei molto forte.
Al tuo
risveglio, troverai la suorina, la vecchina dell’ospedale, il camionista… tutti
pronti a circondarti con il loro sconosciuto ma bellissimo affetto.
Ci sarà anche
papà, logicamente.
I'll be there…”