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Autore: L o r e    03/06/2014    0 recensioni
(tratto dal primo capitolo)
Faceva abbastanza freddo quella sera, il cielo era coperto da grandi nuove nere e dava l'impressione che da lì a poco avrebbe cominciato a piovere.
Camminavo vagando, senza una meta. Non mi importava se mi sarei bagnata sotto la pioggia, volevo solo starmene per conto mio e pensare.
Era il mio compleanno, ma per me era un giorno come tanti.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Stay

Capitolo Uno .
 
 
 
 
 
Era la sera del mio diciottesimo compleanno quando conobbi Liam. 
Faceva abbastanza freddo quella sera, il cielo era coperto da grandi nuove nere e dava l'impressione che da lì a poco avrebbe cominciato a piovere.
Camminavo vagando, senza una meta.
Non mi importava se mi sarei bagnata sotto la pioggia, volevo solo starmene per conto mio e pensare.
Era il mio compleanno, ma per me era un giorno come tanti.
Non festeggiavo dal giorno in cui mia madre morì di cancro al seno, lo stesso giorno del mio tredicesimo compleanno.
Prima di morire mia madre mi fece promettere che non avrei mai ricordato il giorno della mio compleanno come il giorno della sua morte. 
Io piangendo feci un cenno di  sì con la testa perché volevo che se ne andasse in pace e che non soffrisse anche per il mio dolore. 
Dopo la sua morte la mia famiglia non era più la stessa. Mia sorella Erin, a quei tempi diciottenne, si trasferì a New York con il suo fidanzato Alex per andare al college. Mio padre aveva incominciato a bere, la sua situazione peggiorava sempre di più. Si poteva dire che durante la giornata la maggior parte delle ore le passava da ubriaco. Ogni pretesto era buono per litigare e alzare le mani su di me. 
Mia nonna non ne poteva più di questa situazione e mi chiese di trasferirmi a Londra da lei. Ovviamente accettai e le motivazioni che mi portarono a questa scelta furono principalmente due: la prima era sicuramente quella che sarei stata lontana da mio padre, e la seconda era che lasciare Wolverhampton sarebbe stata la cosa migliore per riprendermi dal dolore che aveva lasciato mia madre.
 
Quindi anche se avrei voluto non avevo nessuno con cui festeggiare, si c'era mia nonna ma lei non voleva che io stessi sempre con lei, non perché non mi volesse tra i piedi, ma perché diceva che dovevo farmi delle amiche e stare con loro.
Quella sera avevo litigato con la mia migliore amica Abby. Era l'opposto di me, lei bionda io castana, lei bassa io alta, io un tipa tranquilla e lei sembrava una pazza uscita da un manicomio. Ma questa nostra diversità ci completava.
Avevamo litigato perché lei mi aveva confessato che si era fumata uno spinello con un suo amico del college. Io le avevo detto che si sarebbe rovinata la vita se avrebbe continuato a fumare erba e lei mi disse di farmi gli affari miei e che quella era la sua vita.
 
Ad un certo punto sentii un tuono, che poteva essere paragonato ad una bomba. La strada sotto di me tremò per un istante e l'antifurto di una macchina incominciò a suonare per il forte " colpo".
Incominciò a piovere e decisi di ripararmi in un piccolo bar che era a dieci passi da me.
Entrai nel bar, vidi che era strapieno di gente e mi sistemai i capelli ormai bagnati dietro le orecchie. Mi incamminai vero il bancone e mi sedetti su uno degli sgabelli che si trovavano davanti.
-Cosa desidera signorina?- mi chiese un uomo dai capelli brizzolati.
-Qualcosa di forte!-risposi decisa.
-Vodka e Lemon?- 
-Perfetto!- risposi velocemente.
L'uomo dopo due minuti mi mise il bicchiere sul bacone e scomparve in un battito di ciglia.
-Buon Compleanno Hazel!- dissi tra me e me alzando il bicchiere imitando un brindisi per poi avvicinarlo alla bocca.
-E' il tuo compleanno?-
Per tutto il tempo non mi ero accorta che vicino a me c'era un ragazzo.
-Si- risposi con tono freddo.
Non volevo parlare con nessuno e quel tipo mi stava leggermente infastidendo.
-Quanti anni compi?- mi chiese.
-Diciotto. Adesso scusami ma vorrei finire il mio drink- sbottai.
-Okok! Posso sapere almeno come ti chiami? Poi giuro che ti lascio in pace!-
-Hazel. Adesso mi lasci in pace?- dissi urlando.
-Sisi me ne vado- poi alzò la mano per attirare l'attenzione del barista. 
-Il drink suo lo pago io- disse poggiando una banconota da dieci sterline sul bancone.
-Guarda che io..- non mi fece finire di parlare e se ne andò.
Presi la mia giacchetta di pelle e uscii dal bar. Presi dalla borsetta un pacchetto di sigarette e me ne misi una in bocca. 
Non avevo il vizio del fumo, fumavo solo in situazioni in cui ero nervosa, e quella sera lo ero davvero tanto.
Misi la mano sinistra davanti alla sigaretta per evitare che il vento spegnesse la fiamma dell'accendino e con la destra accesi la sigaretta.
-Maledizione! E' finito il gas!- urlai buttando l'accendino per terra.
-Vuoi che ti accenda?- mi chiese un tipo seduto su una panchina.
-La sigaretta intendo- continuò.
-Non ci posso credere, ancora tu?- dissi.
-Si, non ci posso fare niente se sei bellissima!- rispose
-Posso sapere perché sei così..nervosa? Sappi che sono un ottimo ascoltatore-
-Ma se nemmeno ti conosco..- risposi
-Liam. Mi chiamo Liam- disse porgendomi la mando destra.
-E poi si è sempre saputo che parlare con gli sconosciuti è meglio che parlare con le persone che conosci-
-Io ho persone con la quale parlare, ho la mia amica Abby. Solo che oggi abbiamo litigato- dissi con la voce tremante. Stavo per piangere di nuovo.
-Non piangere. Ti va di fare quattro passi? Così mi racconti tutto- disse con un tono dolcissimo.
-Okay-
 
 
CIAOOOO!!
Eccomi con qusta nuova storia. Al principio doveva essere una os però poi ho pensato che sarebbe stato meglio farla in più capitoli. Questo è solo l'inizio, più o meno per farvi capire il carattere della protagonista. Nel prossimo capitolo si svolgerà meglio la storia. Spero che vi piaccia e che mi diate la possibilità di continuarla.
A presto, L o r e xx
  
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