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Autore: mgrandier    03/06/2014    19 recensioni
(Perdonatemi, ho cambiato il titolo, perchè solo dopo la pubblicazione ho finalmente capito quale fosse quello che ritenevo più significativo...)
La finestra era socchiusa, le tende bianche e leggere filtravano a mala pena le prime luci dell’alba che donavano alla semplice stanza riflessi dorati alternati alle ombre lunghe dei pochi ed essenziali arredi; il silenzio che ancora regnava, insieme alle cromie della luce, creava un’atmosfera a dir poco magica.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La finestra era socchiusa, le tende bianche e leggere filtravano a mala pena le prime luci dell’alba che donavano alla semplice stanza riflessi dorati alternati alle ombre lunghe dei pochi ed essenziali arredi; il silenzio che ancora regnava, insieme alle cromie della luce, creava un’atmosfera a dir poco magica.
Aprendo gli occhi fu pervasa da una sensazione di appagamento e pace che non aveva mai provato e alla quale mai, pensava, si sarebbe potuta abituare.
Era distesa sul fianco sinistro e percepiva sulla schiena il contatto con il suo petto, che avvertiva liscio e solido; i glutei sfioravano appena il suo ventre; teneva le gambe piegate, dietro le quali intuiva il tepore delle sue; il suo braccio destro era abbandonato a cingerle delicatamente la vita; sentiva il soffio del suo respiro regolare sul collo. Ne era certa: nessun successo militare o promozione di grado, nessuna dimostrazione di stima da parte della famiglia reale e nessun gesto di approvazione da parte del generale avrebbe mai potuto appagarla più di un momento come quello che stava vivendo.
Facendo attenzione a non svegliarlo, si girò nel suo abbraccio, per poterlo guardare indisturbata. Sollevando leggermente il lenzuolo di lino che li copriva, lo accarezzò con uno sguardo estasiato, emozionata alla vista di quel corpo giovane e armonioso, la cui energia risultava visibile anche nel momento del riposo; un corpo che stava esplodendo in tutta la sua potenzialità mascolina, quella che le aveva dimostrato così bene in quella loro prima notte insieme e che era stata in grado di farle percepire, come mai prima, il suo essere donna. Restò quasi senza fiato: lui era a dir poco meraviglioso, soprattutto così come lo vedeva ora, vestito solo del nastro blu con cui era avvezzo legare i lunghi capelli scuri dietro la nuca.
Quello era il corpo che avrebbe dovuto avere lei? Se lo chiese con un mezzo sorriso, portando lo sguardo alle proprie forme femminili, alla pelle bianca e delicata, alle gambe sottili. Come aveva potuto, suo padre, farle credere di essere un uomo?! Tornò con lo sguardo sul suo viso e si accorse che poterlo osservare così da vicino le provocava un brivido. I suoi occhi erano chiusi … ma lei conosceva e adorava quella tonalità di verde ora celata, che le era sempre accanto per consigliarla e confortarla, proteggerla e appoggiarla, anche solo nello scambio di un istante con l’azzurro dei suoi; quel verde che ora le era diventato indispensabile. Scese a deliziarsi alla vista di quelle labbra di cui aveva assaggiato il sapore e la morbidezza. Mordendosi il labbro inferiore, alzò un braccio per spostare un ricciolo scuro dalla sua guancia e tornando alle sue labbra si accorse che ora erano tese in un sorriso; restò per un istante a fissarle, poi le vide muoversi.
“Buongiorno Oscar. Tutto bene?” la sua voce calda la fece quasi sciogliere.
Oscar aveva esitato un istante a rispondere, ma il suo sguardo era raggiante e il suo sorriso eloquente. “Sì, André, tutto bene. Benissimo. E tu?”
Mai stato meglio. Questo letto non è mai stato così comodo …” le rispose con una risatina. Poi, d’un tratto, si fece serio, si sollevò su di un gomito e la fissò intensamente. Fece un profondo sospiro. “Oscar, sai che il generale mi ucciderà, quando lo verrà a sapere, vero?”
Lei chiuse gli occhi e rimase in silenzio abbassando impercettibilmente il capo in segno di assenso. Lo sentì che si muoveva e riaprì gli occhi; lui si era steso, supino, lo sguardo fisso al soffitto, assorto in quell’unico pensiero.
Sì, lei lo sapeva. Il generale non avrebbe accettato facilmente il loro legame, ma lei era determinata a lottare per quello che li univa.  Suo padre le aveva messo accanto quel bambino dagli occhi verdi per aiutarla a crescere come un maschio e loro erano diventati inseparabili … uniti da sempre come fratelli, e anche di più. Ma la vicinanza di André, negli anni dell’adolescenza aveva solo aumentato i suoi dubbi sul quell’essere un maschio, e non aveva fatto altro che esasperare la sua presa di coscienza del non essere altro che una donna, a tutti gli effetti. Soprattutto, da quando si era resa conto del fatto che quello che provava per lui non era né amicizia, né amore fraterno … e questo lo sapevano bene entrambi.
“André?”
“Mmmh?
“Ricordi quando mio padre mi chiese di indossare l’uniforme delle Guardie Reali?”.
Lui la guardò intensamente e annuì, cercando di capire dove volesse arrivare con quelle parole; era un po’ sorpreso, perché Oscar non era mai stata in grado di parlare con lui di quel giorno in cui, per la prima volta, aveva accettato di indossare quell’uniforme bianca, dando così soddisfazione alle ambizioni del padre. Quel giorno André era rimasto senza parole, perché nonostante il generale gli avesse chiesto di convincere Oscar a farlo, lui aveva scelto di non dirle nulla e alla fine erano anche arrivati alle mani … Sapeva che quella era stata, per lei, una decisione estremamente sofferta; e che era stata una delle poche occasioni in cui non era riuscito a comprendere completamente i pensieri della sua Oscar.
“Io ho accettato l’uniforme e di vivere come un uomo, è vero. Ma qual era l’alternativa, André? Se non l’avessi fatto, certamente mio padre mi avrebbe dato in sposa ad un giovane nobile entro il mio sedicesimo compleanno, come tutte le mie sorelle …” Lo guardò negli occhi, intensamente e lui rispose al suo sguardo con dolcezza; iniziava a capire dove Oscar stesse arrivando … “io ti avrei perso, André.” Aggiunse con un sospiro, abbassando gli occhi e poi appoggiando il capo sulla sua spalla.
Lui la strinse in un caldo abbraccio aspettando che proseguisse, chiudendo gli occhi. Lo aveva sempre sospettato, in fondo; anche se all’epoca non aveva compreso la sua scelta, con il tempo, osservandola, aveva potuto intuire le motivazioni che l’avevano spinta a farla. Ma ora, sentire le sue parole, era tutta un’altra cosa … Aveva dovuto accettare di vivere come un uomo, per avere la libertà di essere donna, e di esserlo solo con chi aveva scelto lei.
“André, io … non lascerò che mio padre ci separi. Io … io darei la mia vita per te … lo sai. E forse lo sa anche lui, sebbene non voglia ammetterlo”.
Lo hai già dimostrato, una volta …” le disse con voce emozionata, ricordando come lei lo aveva difeso di fronte alla furia del re Luigi XV in occasione dell’incidente alla Principessa Maria Antonietta e stringendola ancora di più a sé. “Ma non credo che tuo padre potrà mai comprendere …”
“Non importa, André …” lo interruppe lei con decisione “se pure dovessi rinunciare a tutto, anche al mio stesso nome, per stare con te, io lo farò.”
André si staccò leggermente da lei per poterla guardare: la sua espressione era fiera e determinata, come non l’aveva mai vista prima. Quella era la donna che amava e con lei avrebbe accettato di affrontare tutto; anche la furia del generale!
Si avvicinò lentamente al suo volto, lo sguardo fisso sulle sue labbra; le vide schiudersi leggermente e le fece sue in un bacio che tolse il respiro a entrambi.
“André … io …  io ti amo …” sussurrò lei quando le loro labbra si separarono.
André ebbe un sussulto: lei non glielo aveva mai detto prima … Era trascorso del tempo da quando, mentre osservavano il tramonto in riva al fiume, nello stesso luogo dove fin da piccoli andavano per stare insieme lontani dal controllo della nonna, lui aveva trovato il coraggio di baciarla, avvicinandosi lentamente al suo viso, scrutando timoroso ogni sua minima reazione a quel suo gesto. Allora, aveva riconosciuto nei suoi occhi solo e soltanto quello stesso desiderio di unire le loro labbra che lo aveva mosso, e l’aveva sentita rispondere con trasporto al suo bacio … Da allora, avevano continuato a cercare, e avevano trovato, tante occasioni in cui riuscire a rubare all’etichetta e alle regole che li volevano separati, momenti in cui scambiarsi carezze e baci appassionati, scoprendo il loro legame ogni giorno più vibrante e coinvolgente. Ma parlarne era stato quasi impossibile … il loro era un amarsi silenzioso, nascosto … soffocato dalle convenzioni e dai pregiudizi.
André, lui solo, ci era riuscito e alla fine con coraggio aveva rubato al silenzio quelle parole che dentro di sé urlava da tempo “Oscar, io ti amo …” e sentirlo l’aveva fatta vibrare come mai prima. Per lui era stata una liberazione e da allora glielo aveva ripetuto più e più volte …
“André … io …  io ti amo …” ora sentirlo dalla voce di Oscar lo aveva sconvolto profondamente e aveva aperto il suo cuore, liberandolo come da una morsa.
L’aveva guardata con occhi lucidi e aveva letto nel suo sguardo lo stesso amore che bruciava nel suo animo, che li aveva travolti e portati a vivere quella notte con passione e desiderio, fino a superare insieme la loro inesperienza e a regalarsi momenti che non avrebbero mai dimenticato.
 Ogni dubbio era svanito dall’animo di entrambi: il loro amore era vero e profondo; niente e nessuno avrebbe potuto impedire loro di viverlo, mai …
 
  
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