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Autore: flood    03/06/2014    2 recensioni
La giovane Arizona Robbins non aveva mai amato, prima d'ora.
E stava proprio pensando a quanto fosse difficile non poter vivere la loro storia d'amore alla luce del sole, che scoprii di non poter proprio continuare a viverla.
Lei e una tazza tra le mani, una ragazza dagli occhi e la pelle scura.
Grey's Anatomy + Pretty Little Liars
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Addison Montgomery Sheperd, Arizona Robbins, Callie Torres
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Il colonnello Robbins cambiava città come un chirurgo cambia guanti.
Per lavoro l'intera sua famiglia lo seguiva tra i vari stati del mondo, senza aver voce in capitolo.
Non si sono mai fermati in un posto per più di un anno.
Quella che ne soffriva veramente era la figlia, costretta a cambiare scuola e ambiente così spesso, impossibilitata a creare veri legami, a fare amicizia.
E dico solo lei perchè il figlio era lui stesso continuamente lontano da casa, seguiva l'esercito, andava in missione.
A maggior ragione la povera Arizona si sentiva terribilmente sola.
Le sembrava di non avere una casa, di dover scappare ogni volta che le pareva di essersi ambientata da qualche parte.
Era questo che temeva quando conobbe quattro ragazze di Rosewood, il dover abbandonare le sue prime vere amiche.
Lei e i suoi genitori si erano appena sistemati in quella cittadina, avendo affittato una casa appartenente alla famiglia Di Laurentis.
Erano famosi in città, perchè le parve di capire avessero perso la figlia. Un omicidio, addirittura.
Ma questo non la spaventava.
Si sentì legata a quelle quattro ragazze fin da quando le incontrò, il primo giorno nella sua nuova scuola, aula di letteratura.
Il professore era un certo signor Fitz: giovane, gentile, persino carino.
Ma, ancora non ve l'ho detto, Arizona ha sempre saputo di essere attratta dalle donne.
La sua famiglia ne è sempre stata consapevole e hanno accettato la cosa senza giudicarla.
Comunque, la prima a presentarsi fu Hanna Marin.
Arizona sedette al banco accanto al suo, cosa che le fece guadagnare un'occhiata minacciosa da Mona, la proprietaria del posto che era solita arrivare in ritardo.
Lei e Hanna erano fisicamente molto simili: capelli biondi, occhi azzurri, sorriso accecante.
Dalla solarità e l'allegria che sprizzavano entrambe sembrava avessero anche lo stesso carattere, cosa che le spinse a conoscersi sempre più, per scoprire che, invece, erano l'opposto.
La prima era una ragazza semplice, brava a scuola, ma insicura di sè, a causa del suo non essere sedentaria.
La seconda era invece una frizzante adolescente che dava più peso alla moda che allo studio.
Arizona aveva un'Eastpack scolorita, Hanna l'ultima borsa di Gucci.
Arizona indossava dei jeans e una giacca di pelle, Hanna un vestito di Versace color prugna.
Nonostante tutto, però, avrebbero fatto amicizia in poco tempo e, per Arizona, era una vera novità.
Sarebbe diventata la sua migliore amica.
È stata lei, durante la pausa pranzo, a invitarla al tavolo con altre compagne di classe, delle quali non sapeva il nome, non prima che Hanna gliele presentasse.
«Ragazze, la nuova si chiama Arizona! Arizona, loro sono Aria e Spencer.»
«Piacere!» esclamò la giovane Robbins con un sorriso che incantò anche loro.
Mangiarono insieme, sentendosi già un squadra e Arizona avrebbe voluto abbracciare quelle mezze sconosciute per ringraziarle dell'accoglienza.
Solo il giorno successivo, quando arrivò in tempo per l'appello, venne a conoscenza dei loro cognomi.
Hastings era tutto un programma, un distintivo prestigioso, infatti Spence era la figlia di due famosi avvocati locali.
Ma fu Montgomery a stupirla.
Ebbene si, conosceva una Montgomery.
Si chiamava Addison e si erano conosciute nei pochi mesi in cui la famiglia di Arizona era rimasta nella Grande Mela.
Era poco più grande di lei e sarebbero diventate grandi amiche se il padre non avesse ottenuto una promozione.
Arizona volle subito saziare la sua curiosità e, appena incontrò Aria per il corridoio, le si avvicinò di fretta.
«Arizona, ciao! Allora, come ti trovi?»
«Benissimo grazie, ma mi pare di aver capito che di cognome fai Montgomery..»
«Esattamente.» le rispose con un'espressione stranita in volto.
«Hai per caso una parente di nome Addison?»
«Addie! Ma certo, è mia cugina! Come la conosci?»
«Sono a stata a New York qualche anno fa»
«Come è piccolo il mondo».
La conversazione finii lì e Arizona si diresse verso il bagno finendo con lo scontrarsi con Hanna.
«Hey, Az!» Già avevano fraternizzato molto. «Che ne dici di venire da me oggi pomeriggio? Potresti aiutarmi con fisica, Ems è malata e di solito mi passa lei i compiti dopo averli copiati da Spencer» propose con una risatina.
«Ehm.. Ems?!»
«Oh, ancora non la conosci! Emily è un'altra nostra amica, la incontrerai presto. Comunque, che ne dici?»
«Mmh, va benissimo!»
«Perfetto, ti scrivo per i dettagli, così avrai anche il mio numero. A dopo!»
Poco più tardi le arrivò l'sms che diceva: "Cambio di programma. Ci troviamo direttamente da Spence per compiare i suoi Xx, H."
Oh, mamma sarà contenta di sapere che sono invitata a casa degli Hastings, pensò.
Fu proprio la madre, infatti, a darle uno strappo in macchina.
Suonato il citofono, la venne ad accogliere Aria.
«Oh, ci sei anche tu! Forza, vieni!».
Arrivò al tavolo della cucina e si sistemò con le altre tre ragazze.
Non ebbero però il tempo di aprir libro che la madre di Spencer entrò frettolosamente nella stanza.
«Spencer, ti devo parlare.»
«Dimmi, mamma»
«Ho deciso di prendere le difese di Garrett. Tutti ne hanno il diritto.»
A quel punto calò un silenzio tombale.
Vedeva le facce sconvolte di tutti i presenti, lei sola non sapeva nulla di tutto ciò.
«Ti rendi conto?» partì a gridare Spencer. «Quell'uomo ha ucciso la mia migliore amica! Ha ucciso la ragazza di cui Emily era innamorata!» era rossa in volto e capii che la situazione era grave.
L'assassino di una ragazza: poteva trattarsi della giovane Di Laurentis alla quale apparteneva la sua stanza.
Inoltre parlava di questa Emily.
Lei era innamorata di... oh, anche a lei piacevano le ragazze.
Non le sembrava il caso di pensare a questo in un momento del genere, ma fu inevitabile.
Nel frattempo le due Hastings si erano spostare in salotto a discutere e Hanna si degnò di spiegarle la situazione.
«La ragazza morta si chiamava Alison, eravamo sue amiche. Garrett è il principale sospettato, si trova in prigione.»
Arizona le rivolse uno sguardo colmo di gratitudine.
«Ormai ne parla tutta Rosewood. Ah, e...» non riuscii a terminare la frase che Aria propose di cominciare a darsi da fare.
Passò parecchio tempo e anche Spencer tornò fra loro, ma il suo sguardo era cupo e rancoroso.
Terminati i compiti, Arizona decise di avviarsi a piedi verso casa.
La mattina seguente arrivò a scuola in largo anticipo per bersi un cappuccino in tutta calma.
Non avrebbe immaginato che una ragazza tanto bella le capitasse di fronte.
Era seduta ad un tavolino con il cellulare in mano e lo sguardo basso.
Aveva una sciarpa leggera sulla quale ricadevano ciocche di lunghi capelli castani e una giacchetta grigia di jeans sopra ad una maglia monospalla a strisce.
Il colore della sua pelle era simile a quello del liquido nella tazza tra le mani di Arizona e aveva gli occhi grandi di un cerbiatto.
Fu la campanella a distrarla dai suoi pensieri e per tutto il giorno ebbe in mente soltanto quella sconosciuta dalla bellezza tanto rara.
Sperava di incontrare Hanna per chiederle informazioni, ma ebbero corsi differenti e persino nella pausa pranzo Arizona sorvegliò il bar con la speranza di rivederla, anzichè andare in mensa.
Nel tardo pomeriggio fu la bionda a farsi viva:
"Hey, Az. Non ti ho vista oggi, sei libera stasera? È guarita anche Em, siamo al completo"
Forse distrarsi era proprio ciò che ci voleva per lei.
"Certo, yay! Quali sono i programmi?"
"Passiamo a prendere Emily che finisce il turno al bar. Tra un ora siamo da te con la macchina di Spence, dove abiti?"
Arizona le scrisse l'indirizzo e, stranamente, non ricevette risposta.
Comunque non diede molta importanza a questo particolare e si preparò per la serata.
Quando suonò il campanello aprì sorridente la porta a una Spencer che sembrò dare un'occhiata all'interno della casa.
Arizona non diede peso ai consueti bizzarri comportamenti della Hastings e salii in macchina tutta contenta.
Il viaggio non durò molto, per questo Arizona non notò il silenzio creatosi nella vettura e, dopo aver parcheggiato, Spencer guardò Hanna, che le rivolse la parola:
«Ti scoccia entrare tu ad avvertire Emily?»
Arizona non si pose problemi e accetto l'incarico volentieri.
Notò che le ragazze parlottavano tra loro nell'auto, ma smise di interrogarsi quando, entrata nel locale, si avvicinò al bancone per chiedere di Emily.
«Mi sa dire dove posso trovare la vostra cameriera Emily, per cortesia?»
«Sta servendo il tavolo 13, tra due minuti stacca»
«Perfetto, la aspetto qui, grazie».
Si mise seduta al tavolino più vicino all'entrata.
Poco dopo vide il barista indicarla a una ragazza in grembiule, la quale subito sbottò con un «Eh no, il mio turno è finito, servila tu!»
«Non è una cliente Emily, cerca te!»
Con una faccia stranita si diresse verso di lei, che rimase seduta a cercare di mettere a fuoco i suoi lineamenti.
Ogni passo per Arizona era un colpo al cuore.
Le sembrava proprio di rispecchiarsi negli stessi occhi scuri di quella mattina.
A parte l'alta coda di cavallo, era vestita nella stesso modo, notó dopo che lasciò la divisa sul bancone e riprese ad avvicinarsi.
Era certamente lei.
L'aveva però vista soltanto da seduta e ammirò quindi per la prima volta la sua camminata: elegante, con una postura eretta e una movenza particolarmente seducente.
Ad Arizona comparse un'enorne sorriso soddisfatto: se si trattava di Emily voleva dire che le piacevano le ragazze.
Nel bel mezzo delle sue riflessioni, smise di squadrarla incantata in tempo per la sua stretta di mano.
«Sono Emily Fields, mi cercavi?».
Aveva una voce terribilmente soave, che fece balbettare Arizona.
«S-si. Arizona, Arizona Robbins, sono nuova a scuola e Hanna e le altre mi hanno invitato ad uscire con voi. Ci aspettano qui fuori.»
«Oh, va bene! Sono pronta, possiamo andare!»
Sul volto di Emily apparse un sorriso che la rese ancora più bella, nel limite del possibile, e anche le fossette di Arizona decisero quindi di comparirle in viso.
Fianco a fianco si avviarono verso il parcheggio, dove le ragazze salutarono Ems e Hanna le chiese di occupare il posto anteriore per sedersi tra Arizona e Aria.
«Ti devo delle spiegazioni, Az»
«Di che?» domandò lei.
«Per prima. Il fatto è che eravamo soltanto un pò sorprese di vedere la sua casa abitata. Si, insomma, la casa di Alison. Non sapevamo abitassi lì, perdonaci.»
«Tranquilla, Hanna!».
Arizona, sollevata per aver compreso il motivo di tanta stranezza nelle amiche, rivolse alla Marin un bel sorriso e Spencer mise in moto la macchina.
Ben presto si fermarono nuovamente.
Dal finestrino Arizona poteva osservare un panorama lacustre niente male, ma non aveva idea di dove fossero dirette, finchè, scese dall'auto e percorso un centinaio di metri, Spencer non tirò fuori dalla tracolla un mazzo di chiavi e fece entrare le ragazze nel salotto di quella che era la seconda casa degli Hastings.
«Adoriamo passare qui le nostre serate, d'ora in poi questa casa è anche a tuo disposizione» le disse Hanna.
«Sa bene come sfruttare questo posto lei...» aggiunse allusiva Emily, facendo ridere le altre e sobbalzare Arizona.
Avrebbe sempre sobbalzato al suono della sua voce.
«Sai, ho scoperto che si è portata Caleb sul divano di mia nonna!» le spiegò Spencer.
«Caleb è il suo ragazzo» disse poi Aria.
Arizona ritornò in sè e passò il resto della serata a informarsi su questo ragazzo, così come su Toby, che stava con Spencer.
Di Aria e Emily non si parlò, così come, fortunatamente, non chiesero nulla nemmeno a lei.
Contenta di aver evitato l'argomento, Arizona, scoccata ormai la mezzanotte, ringraziò le ragazze della bella compagnia e le informò che avrebbe cercato un mezzo pubblico per tornare a Rosewood.
«Scherzi? A quest'ora? Perchè non resti con noi a dormire qui?» propose Hanna.
«Oh, no, domani c'è scuola e non ho qui il necessario, grazie, mi arrangerò» rispose cortese la Robbins.
«Ascolta, piuttosto ti do uno strappo io» si fece avanti Spencer.
«Hanna e Aria non aspettano altro che il tuo tè, prima di dormire.La accompagno io, qua le chiavi!»
Era Emily.
Durante il viaggio di ritorno Arizona lanciava occhiate fugaci alla mora, per poi ricomporsi non appena distoglieva anche lei gli occhi dalla strada.
Questo scambio di parole non dette continuò per troppo tempo e Arizona, imbarazzata, decise di riempire il silenzio con un pò di musica e allungò la mano verso la radio nel momento in cui Emily cambiava la marcia.
Per un secondo si toccarono e la bionda fu percorsa da un brivido glaciale.
«Scusami» sussurrò.
«Non fa niente» disse sorridendo Emily.
«Senti, se vuoi puoi lasciarmi qua, non voglio farti tornare indietro sotto la pioggia, mi sembra stia per arrivare».
«Tranquilla, preferisco sapere che sei al sicuro.»
Aveva davvero pronunciato quelle parole?
Arizona non sapeva come rispondere e anche Emily sembrava ammutolita, quasi pentita.
«Volevo dire che..» mentre iniziava la frase, accostò la macchina a bordo strada.
«Non abito qui.» disse confusa Arizona.
«So bene dove abiti, ma...» non terminò neanche questa frase perchè improvvisamente Arizona le passò una mano tra i capelli.
Fu un gesto impulsivo, voleva vedere meglio il suo viso, visto che già il buio lo rendeva complicato.
Si fissarono per qualche minuto, ma entrambe decisero di distogliere lo sguardo e la Fields rimise in moto la macchina.
Arrivarono presto di fronte alla ex casa Di Laurentis e Arizona si decise a parlare: «Ti avrò fatto perdere il tè caldo».
«A dir la verità, non abbiamo mai bevuto tè caldo da Spencer» rispose lei ridacchiando nervosamente.
Arizona assunse un'espressione perplessa.
«È la prima scusa che mi è venuta in mente e credo che le altre mi abbiano dato corda per non scomodarsi dalle poltrone» continuò Emily con uno sguardo colpevole.
La bionda era paralizzata.
«Perchè tu..?» riuscii solo a sibilare confusa.
A quel punto si realizzò uno dei desideri della Robbins.
Labbra su labbra, unione di respiri.
Fu un casto bacio a stampo, ma che provocò ad entrambe emozioni incredibili.
«Ora lo sai» le disse quindi Emily prima di girare la chiave nell'auto e spingere l'altra ad uscirne senza aggiungere una parola.
Arizona guardò la vettura allontanarsi, insieme alla ragazza che si stava portando via anche il suo cuore.
Quella notte non riuscì nemmeno a dormire e questa fu la ragione per cui implorò la madre di lasciarla a casa la mattina seguente.
Trascorse quindi un giorno intero senza sentire le altre, ma verso sera le arrivò un messaggino da Hanna:
"Az, malata? Se vuoi sto facendo solo zapping, passo da te a darti i compiti?"
Le rispose immediatamente, decisa sul fatto che fosse meglio non incontrarla prima che si lasciasse sfuggire qualcosa.
"Tranquilla, devo aver preso freddo ieri sera, c'era una pioggia quando Emily mi ha accompagnata! Preferirei riposarmi, grazie comunque"
Ripensare alla sera precendente le faceva provare ancora troppe emozioni insieme, tanto che rimase in compagnia dei suoi pensieri fin quando non suonò il campanello.
Chi diavolo poteva essere?
Aveva appena detto ad Hanna di non volere visite!
Lasciò che ad aprire la porta fosse sua madre e rimase in camera sua tendendo per bene le orecchie.
Non riuscì a capire di chi si trattasse, ma chiunque fosse sua madre lo stava conducendo verso la sua stanza.
«Zona, è per te!»
L'ostinata abitudine di sua madre ad usare quel nomignolo le faceva saltare i nervi, ma, presa dalla curiosità, pensò soltanto ad aprire la porta.
E non si aspettava certo di trovarsi lei davanti.
«Che ci fai qui?» le venne solamente da dire, per poi fare cenno a sua madre di uscire chiudendo la porta.
«Ho appena sentito Hanna e mi ha detto che sei stata a casa perchè ieri hai preso freddo quando.. Ti ho acompagnata a casa. Volevo vedere come stavi, mi... Sentivo in colpa.»
Pronunciò queste parole tutto d'un fiato e Arizona si intenerì venendo a conoscenza del motivo del suo arrivo.
«È davvero.. Carino, da parte tua. Non dovevi preoccuparti per me, domani torno a scuola.»
«Ti siedi vicino a me?»
«Che cosa?»
«Domani, a scuola.»
«Sono in banco con Hanna, lo sai»
«E quindi? Faresti un favore anche a Mona, credo ce l'abbia con te per il posto che hai occupato.»
«Va bene, ci penserò.»
Emily sorrise soddisfatta e Arizona si sedette sul bordo del letto.
«Per ora puoi sederti te affianco a me, che dici?»
La mora non ci pensò un minuto di più e si accomodò sul copriletto di Arizona sfiorandole la gamba con le punta delle dita.
«Pensi dovremmo parlarne?» esordì quella.
«Di che cosa?» rispose lei, fingendosi confusa.
«Lo sai di che cosa..»
Lo sapeva.
Emily aveva capito benissimo a cosa la bionda si riferisse, ma non lo avrebbe ammesso.
La obbligò quindi a specificarlo.
«Di questo..» sussurò lei, accostandosi pericolosamente alle labbra della ragazza e provocandole un brivido con il suo tiepido respiro.
«Devo aggiungere altro?»
«Si. Aggiungici due dita di distanza» disse maliziosamente la giovane Fields e Arizona non tardò ad obbedirle.
Si annullò la lontananza tra loro e questa volta parteciparono anche le loro lingue.
Durò fin quando entrambe non necessitarono d'ossigeno e, a quel punto, potè proseguire il dialogo.
«No, non c'è niente da dire, Arizona. O almeno non agli altri, è una cosa nostra, noi ci siamo appena dette tutto quanto.»
Non potè che darle ragione.
Era pienamente d'accordo: loro due si piacevano e ne erano consapevoli, non c'era bisogno d'altro.
Fu così che comincio la relazione tra Arizona ed Emily.
Trovavano l'occasione per incontrarsi ovunque, non riuscivano a stare separate, avevano continuamente bisogno l'una dell'altra e il loro era un rapporto nato grazie al coraggio di Emily.
Non era mai stata una persona coraggiosa, tendeva a nascondere l'evidenza e questo era il motivo per cui anche loro erano costrette a nascondere la loro storia.
Se per la famiglia di Arizona la sua sessualità non era un problema, in casa Fields era tutto il contrario, ma entrambe accettarono la situazione finchè fu possibile.
Si davano appuntamento nel bagno della scuola durante i corsi più noiosi per qualche carezza, si lanciavano sguardi carichi d'amore e si tenevano la mano sotto il banco.
Passò molto tempo prima che entrambe decisero di fare un passo in più.
Si erano messe d'accordo per il sabato a venire ed Emily pensò di chiedere a Spencer le chiavi della casa al lago.
Le avrebbe detto che doveva studiare in santa pace o, al massimo, che era il suo primo appuntamento con un ragazzo e cercava un posto tranquillo.
A patto che non sfondassero il divano centenario era certa che gliele avrebbe cedute volentieri.
"Zona, che ne dici della casa al lago di Spence per il nostro weekend?"
"Fantastico, ma cosa dirai alle altre? E smettila di chiamarmi Zona!"
Aveva preso la brutta abitudine di usare quel soprannome da quando l'aveva sentito da sua madre, diceva che lo trovava davvero tenero.
"Inventerò qualcosa, Zona" non tardò a risponderle.
Arizona si ritrovò a ridacchiare di fronte alla fissazzione della sua ragazza e pensò di portarsi avanti chiedendo lei stessa il favore alla Hasting.
Nessuno le aveva detto che Emily le aveva avanzato la proposta con già le chiavi in mano.
«Hey, Spence! Sei occupata?»
«Arizona! Figurati, vieni pure»
«Volevo soltanto chiederti un favore.. È sempre disponibile la tua baita sul lago?»
«Uh, appuntamenti scottanti?» Arizona cercò di evitare che le si arrossasse il volto e si limitò a sorriderle timidamente.
«Dai, quando ti serve?»
«Diciamo.. Questo weekend»
«Oh, mi dispiace! Non riesci a rinviare?»
Non voleva di certo spostare l'incontro che attendeva con ansia da molto tempo!
«Ho capito, non fa niente, troveremo un altro posto»
Spencer notò l'espressione abbattuta della compagna e le spiegò: «Senti, prova a chiamare Ems!»
Le venne un colpo al cuore, cosa ne sapeva lei della sua Em?
«Chi?»
«Emily! È lei che ha prenotato per questo sabato, magari vi mettete d'accordo o...» non le lasciò finire la frase che le spuntò un gran sorriso e fece cenno all'amica di lasciar stare.
Giunta finalmente la mattina di sabato, le due piccioncine si incontrarono poco fuori Rosewood, per evitare di essere viste da qualcuno e proseguirono il viaggio chiaccherando del più e del meno e ascoltanto la radio a tutto volume.
Arrivate sul luogo, Arizona si illuminò di fronte a una barchetta di legno che intravide sulla riva.
«Portami a fare un giro, Emily» esordì sognante.
L'altra rimase stranita e la fissò incredula «Fa freddo, io voglio coperta e divano, non remi e acqua gelata!»
«Ti prego!»
Gli occhi dolci di Arizona fecero il loro dovere e le due si ritrovarono in mezzo al lago, l'una stese sul ventre dell'altra, cullate dai leggeri movimenti delle onde.
«Ti amo.»
Pronunciò davvero quelle parole?
Evidentemente si, perchè Emily le si accostò all'orecchio e la fece tremare sussurrando: «Ti amo anch'io, tanto.»
Non mancò però di notare: «Ma ora rientriamo, stai tremando».
La bionda non controbattè, nonostante fosse consapevole della causa delle sue scosse interiori: non aveva mai amato, prima d'ora.
Quando rincasarono, optarono per una cioccolata davanti al camino, tra coccole e abbracci romantici.
Era la prima volta che avevano la libertà di scambiarsi effusioni senza temere niente o nessuno e, per loro, era un'occasione da non sprecare.
Ecco perchè accadde quel che accadde, si fecero prendere dalla passione e finalmente soddisfarono l'ardente voglia che le corrodeva da tempo.
Emily la trascinò in una grande camera da letto, evitando categoricamente il divano antico e quella notte nessuna delle due si sognò di chiudere occhio.
Era la prima volta, per entrambe, erano incerte e inesperte, ma si fecero trasportare dal sentimento che le univa.
E la cosa migliore fu svegliarsi sotto le stesse coperte, senza vestiti e senza fretta, dopo che avevano ceduto al sonno per diversi minuti.
«Sveglia, amore mio» disse Arizona spostando i lisci capelli della ragazza dal volto.
«Sei davvero qui» rispose l'altra, prima di aprire gli occhi e posare una mano sul fianco della sua ragazza.
«Ci restiamo per tutta la vita?»
«Non mi dispiace l'idea, ma che ne dici di avvicinarci alla finestra per ammirare l'alba?»
Aprirono le ante senza dare importanza all'aria fredda che ne entrava, si coprirono con la stessa coperta e si incantarono di fronte a quello spettacolo.
Luci sull'acqua, colori riflessi, limpidi specchi tranquilli.
Era il paradiso.
Solo loro, intrecciate e più unite che mai, e questa visione incantevole.
Questo è il momento che Arizona Robbins ricorderà per sempre, gli attimi di pura serenità, l'essenza del suo primo amore.
Il giorno seguente, a scuola, le ragazze trascorsero un tempo illimitato a cercare di strappare ad Emily dettagli sul suo focoso weekend.
Ad Arizona le si contorceva lo stomaco a forza di trattenersi dal raccontare lei stessa come la mora avesse trascorso il suo tempo, avrebbe voluto confessarlo almeno a Hanna, ma avrebbe rispettato i tempi della sua ragazza fin quando avrebbe voluto.
Fortunatamente erano troppo prese dal gossip per chiedere anche a lei come se la fosse passata durante quel paio di giorni in cui erano state distanti, l'emozione l'avrebbe di certo tradita.
E stava proprio pensando a quanto fosse difficile non poter vivere la loro storia d'amore alla luce del sole, che scoprii di non poter proprio continuare a viverla.
Fu la notizia peggiore della sua vita. Si era dimenticata cosa si provasse, grazie a quelle ragazze, ma ora le sarebbe toccato ripassare attraverso la terribile esperienza del trasloco.
Il problema era che questa volta sarebbe stato diverso.
Sarebbe stata l'ultima volta.
Dire addio alla ragazza che amava fu la cosa più difficile al mondo, l'avrebbe segnata per sempre.
Per questo decise di andare a vivere da sola appena compii la maggiore età, di frequentare la scuola di medicina e scegliere lei stessa l'ospedale dove avrebbe lavorato.
Non avrebbe mai più permesso a nessun di imporle una decisione del genere.
Ricontattò Addison, che fu talmente eccitatita di risentirla che la convinse a scegliere Seattle.
Fu l'unica a cui ha mai raccontato tutte le sue vicende di Rosewood.
Non aveva potuto fare altrimenti dopo che la rossa era venuta a sapere che era stata amica di sua cugina.
Adesso, tanti anni dopo, quando guarda sua moglie si ricorda ancora di come si sia innamorata di lei.
Le aveva ricordato Emily.
Le era sembrato che la storia si stesse ripetendo.
Lei e una tazza tra le mani, una ragazza dagli occhi e la pelle scura.
Aveva persino riutilizzato la battuta della Fields, dopo il loro primo bacio, e le sarebbe stata grata per sempre.
Non si lasciò sfuggire l'occasione, quella volta.
Qualcuno le aveva insegnato l'importanza di vivere il proprio sogno allo scoperto.

Note dell'autrice:

1: Montgomery mi ha sempre ricordato Addison, era inevitabile.
2: Perchè la prima sera che trascorrono le ragazze insieme si parla solo di Toby e Caleb? Scontato il motivo dell'esclusione di Em&Az, ma, per chi non l'avesse capito, ho volontariamente evitato che si parlasse anche degli interessi amorosi di Aria perchè si stava vedendo con il suo professore! Si, shippo gli Ezria.
3: Le Calzona rimangono sempre la mia OTP e il finale è l'espressione dei miei feelings repressi nel dover descrivere Arizona con un'altra. Vedi precisazione n° 3.
3: Ho voluto Arizona ed Emily insieme perchè sono i miei due personaggi preferiti di questi due telefilm e, inoltre, come biasimarmi? Sono belle da togliere il fiato. E ovviamente volevo che la prima ragazza di Arizona ricordasse Callie, ma non pensate che questo significhi che le Calzona sono nate per ripicca o per colmare la mancanza di Emily. Lei l'aveva superata, ma ritrovare elementi della propria prima tenera storia nell'amore della propria vita è questione di coerenza ;)
4: Non ho fatto venir fuori l'omosessualità di Emily davanti alle amiche per permettere poi alla storia del telefilm di funzionare, visto che lo scoprono quando si metterà con Maya, anche se all'inizio avevo programmato di farlo capire a tutte con un particolare sulla nottata da Spencer che Arizona si lasciava scappare e che le avrebbe smascherate o qualcosa del genere, ma ho cambiato all'ultimo. Mi è toccato eliminare scene da film del tipo ricorsa dietro alla macchina e bacio pre-partenza di fronte a tutti, parole dette troppo ad alta voce o un lungo abbraccio che parla da sè, dèsolè.

Credo di aver chiarito ciò su cui non mi ero soffermata.
Qui vi voglio! Sfruttate il potere delle recensioni!
xoxo,
-flood<3

  
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