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Autore: Meli_mao    06/08/2008    5 recensioni
Il rapporto della famosa coppia Tsubasa Sanae è messo in crisi col matrimonio, proprio ora che sembravano aver trovato la soluzione per stare insieme e non soffrire mai più. Delusioni e ancora delusione e un amore che cerca di superare tutti gli ostacoli. Tra una giornalista impicciona e i vecchi amici di sempre si snoda la loro storia...Commentate!!!
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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In un piccolo appartamento non lontano da una strada molto trafficata la giovane Amalia Spencer stava offrendo da bere ad un suo ospite:
“Sono da poco qui in Giappone, qualche ora per la precisione…solo per poter parlare con lei.. che è sempre stato un grande amico di Ozora vero?”
l’uomo sorseggiò lentamente il bicchiere di vino offertogli e annuì:
“Lo conosco da quando siamo piccoli.. inizialmente non eravamo proprio in buoni rapporti ma con gli anni si cresce e al di fuori del campo da calcio andiamo molto d’accordo.”
La donna sorrise soddisfatta.
“E mi dica…conosce anche la ormai nota Sanae Nakazawa?..”
Quello la guardò attentamente prima di parlare.
“Si.. perchè?”
“Così…e deve essere un tipo interessante per aver attratto così il capitano lei non crede?”
“Certo..” a quanto pare non voleva lasciarsi tirar fuori più del dovuto, pensò Amalia.
“E che tipo è…questa Sanae? Non faccia complimenti se vuole dell’altro vino” forse per farlo parlare gli sarebbero servite diverse bottiglie.
“Era la manager della squadra anche se anche prima di esserlo ha sempre tifato per Tsubasa dagli spalti.. è molto forte, una ragazza d’oro direi, l’ha aspettato per anni sia quando è partito per il Brasile sia prima quando era troppo preoccupato a migliorare che a pensare a lei…lo ama davvero..” constatò più per sé stesso che per lei.
“Capisco…ma se lo ama così tanto perché se n’è andata lasciandolo da solo proprio ad affrontare i mondiali? Secondo lei ovviamente..”
“Arriva  un momento in cui il calcio non ha più grande importanza.. Sanae è sempre stata un gran fan dello sport anche per lui, ma ora vengono prima i suoi doveri di donna, di moglie, di madre e..”
“Madre?...” chiese curiosa quella.
“Beh sono sposati da un anno, credo abbiano pensato ad avere figli o almeno questo è quello che penso avrei fatto io..”
“Ma certo, certo…continui..”
“Conoscendola se n’è andata non perché non lo ama più…io credo che non smetterà mai di volergli bene…ma del resto io non posso conoscere cosa passa nella sua mente.”
“E crede che Tsubasa non sia stato in grado di capirla??? O non abbia cercato di migliorarsi per lei?”
“No…lui è sempre stato un tipo ingenuo che non fa caso a certe cose.. è triste ammetterlo ma per lui prima di tutto viene la carriera calcistica.. ma perché le interessa tanto?”
la donna alzò leggermente lo sguardo dalla sua agenda e con tono sensuale rispose:
“Ora le racconto una cosa: quando ero piccola adoravo guardare mio padre allenare i giovani incapaci ragazzetti della scuola... e un giorno proprio uno di loro, parlando con degli amici, nominò un certo talento umano…sto parlando di Tsubasa. Già dal nome mi interessai molto a lui e cercai delle informazioni…ne trovai molto poche a dire il vero.. sapevo che giocava in una squadretta ed era stato allenato niente meno che dal famoso Roberto. Tuttavia in tutte le foto che trovavo di lui o c’erano dei compagni o una ragazza..”
“Sanae..”
“Esatto…e altre due, che però lui non guardava nello stesso modo in cui guardava lei…ne fui gelosa.. immensamente gelosa…mi ero innamorata di lui attraverso una foto..”
Il ragazzo la guardò mezzo sconvolto, non sapendo se scoppiare  a ridere o spaventarsi.. gli uscì una mezza smorfia e un piccolo gemito di disappunto.
“Seppi anche che Roberto non aveva mantenuto la sua promessa e l’aveva lasciato in Giappone… ne fui immensamente felice: avevo ancora una possibilità per conoscerlo. Supplicai mio padre di portarmi a vedere una partita di campionato in cui giocava lui. Inizialmente non mi prese in troppa considerazione credendo fosse una stupida infatuazione; poi i casi della vita lo portarono proprio li per dare un’occhiata ai nuovi talenti contro cui avrebbe dovuto sfidarsi la nostra nazionale e mi portò con se…” fece una leggera pausa poi riprese “Vidi Tsubasa per la prima volta un pomeriggio d’autunno, vicino allo stadio mentre si recava li forse per degli allenamenti e accanto a lui chi c’era? Ancora lei…che gli teneva la borsa. Parlavano tranquillamente, captai una frase che diceva: “forse a fine Maggio ma non ne sono sicuro comunque sarai la prima a saperlo, giuro..” non so a cosa facesse riferimento. Tutti i giorni mi appostai li e li vedevo passare e ore dopo tornare insieme.
Ma un giorno lo vidi da solo.. quale occasione migliore? Lo fermai…arrossendo vistosamente.. ma lui fu così gentile, mi firmò la maglietta proprio come gli avevo chiesto e mi sorrise, il sorriso più bello di tutti.”
E con aria sognante si ritrovò a rivivere quel momento.
“Bisogna dire che al tempo ero molto diversa, più bassa, qualche kg di troppo, peggio vestita.. sono migliorata molto..”
E su questo anche lui convenne.
“Come crede che mi sia sentita quando ho letto del loro matrimonio?? Non che non me lo aspettassi, ma mi sembrava tanto innaturale vederli insieme ora per sempre…non l’ho più vista da allora lei, anche perché le foto del matrimonio non circolarono mai e non posso sapere se lei è più bella di me…ma di certo per lui ora sarà difficile resistermi..”
E il ragazzo scoppiò a ridere.
“Non vorrei sembrare scortese ma se pensa che a qualcuno basti la bellezza per innamorarsi di una persona, soprattutto a Tsubasa,  si sbaglia…non è legato a Sanae solo perché lei è bella.. ahahah…sembra quasi una psicopatica lo sa?”
“Non mi interrompa così… dicevo: ho intrapreso la strada da giornalista anche per lui…facendo questo lavoro avrei avuto molte più probabilità di incontrarlo che essere semplicemente una fan. Fui una delle prime a sapere il luogo, l’ora e il giorno del loro matrimonio, e fui anche l’unica del mio ufficio a non volerci andare.. soffrivo troppo. Ma ora la vita mi ha premiato…loro due si sono lasciati e io posso finalmente rifarmi..” e sorrise maliziosa verso il nulla.
“Non per contraddirla ma non si sono lasciati né Tsubasa ha mai detto di non voler più Sanae…” disse quello sorseggiando ancora del vino.
“E’ per questo che mi serve lei signor  Wakabayashi”
“Scusi???” quasi si ingozzò..
“Io ho qui una foto che a lei potrebbe creare problemi se pubblicata…ma potrebbe averla con tutti i negativi in cambio di un piccolo piccolo favore.. che ne pensa?” e estratto dall’agenda un pezzetto di carta mostrò al portiere l’arma del suo ricatto.
“Allora?? Posso contare su di lei?”
Genzo allarmato la guardò con odio…non voleva essere la rovina per i suoi amici, per Tsubasa, che tanto apprezzava e stimava e per Sanae a cui voleva bene come una sorella..non voleva deluderli…
“Prima che lei parta per la Germania avrà una cosuccia da fare..” e con un gesto fluido alzò leggermente la gonna e si mise a cavalcioni su di lui, prendendolo alla sprovvista.
“Ascolti attentamente…” e avvicinò le proprie labbra rosse alla sua orecchia.



“Tsubasa…che stai facendo?” chiese Ryo appena apparso sulla porta.
“Faccio le valigie…” rispose con ovvietà lui.
“Questo lo vedo, ma perché?” continuò avvicinandosi.
“Ho chiamato Sanae..”
“Era ora…e quindi? Vai a prenderla?”
“Sta male…ha persino consultato un medico..” rispose distratto mentre infilava dei boxer nel borsone.
“Medico? Spero nulla di grave..” rispose sinceramente dispiaciuto.
“Non so nulla dannazione…ha vomitato mentre era con me al telefono e poi ha riattaccato, mi richiama ha detto..”
“Vomitato?...Tsubasa non credi che..”
“Cosa? Addirittura un medico…e se non era per sua madre io nemmeno lo sapevo..”
“Che altro ha detto sua madre?” chiese Ryo con un mezzo sorriso.
“Dice che il dottore ha detto che è giusto dorma molto anche di pomeriggio e basta…sembrava quasi fosse normale che avesse quel malore…lo stress, ecco cosa ha detto: è lo stress…ma stress di cosa poi?!”
e Ryo scoppio a ridere…
“Ti vuoi calmare? Non credo che Sanae sia poi così grave..”
“E tu che ne sai?le hai parlato? Hai saputo qualcosa” e per la prima volta da quando era entrato ora lo stava fissando con attenzione.
“No…sono solo più sveglio di te.. ahah...senti, calmati un poco e fidati di me..ha detto che ti richiama no? Allora aspetta e fatti dire da lei quello che io mi immagino già” e sorrise sornione.
“Mi prendi in giro? Se sai cos’ha dimmelo..”
“E no…non c’entro nulla io mentre tu ti sei dato parecchio da fare e se hai le fette di salame sugli occhi non è un problema mio!” e allegramente uscì dalla camera cantilenano un “Pensa quando lo sapranno gli altri”
Tsubasa rimase a guardare la porta chiusa per un po’ e poi si sedette sul letto rimanendo attento a fissare il telefono.

Sanae si era leggermente ripresa. Sua mamma le aveva fatto una tisana dolce per farla calmare, ma giù dallo sguardo della figlia vedeva che aver sentito il marito l’aveva resa più tranquilla.
“Tesoro vado a fare un po’ di spesa, te la senti di restare da sola? Comunque fra poco rientrerà tuo padre…”
“Sono incinta mica malata…non preoccuparti per me, vai pure”
la madre sorrise e annui. Poco dopo aveva già imboccato la strada per il supermercato.
La ragazza si stese sul divano e accese la tv, si sentiva un po’ fiacca. Ma non passò molto tempo che qualcuno suonò alla porta.
“Genzo ciao! Non sei ancora partito?”
“Domani mattina…posso entrare?” dal tono di voce Sanae intuiva che era nervoso per qualcosa.
“Certo…” e spostandosi lievemente lo fece passare.
“Tutto bene?” ma prima che potesse rispondergli lui le stava fissando la pancia…
“Complimenti…” sorrise realmente felice per lei.
“Di quanto sei ora? L’ultima volta non si notava così..”
“Poco più di quattro mesi e  inizia a vedersi solo da poco..”
“l’hai detto a  Tsubasa?” chiese forse in modo troppo brusco.
“Non lo sa!” disse chiara lei “E non deve saperlo!” si preoccupò ad aggiungere.
Lui mise una mano sul cuore in un segno un po’ troppo esagerato di giuramento.
“Che ci fai qui?”
“Sono solo passato a trovarti…praticamente ormai lo sanno tutti di voi, volevo solo sapere come stavi.. beh forse dovrei dire come state!”
Sanae sorrise accarezzandosi la pancia un po’ ingrossata che emergeva da sotto quel vestitino ora troppo attillato.
“Bene si… anche se lui mi manca..”
“L’hai lasciato tu no?” chiese lui.
“Non è così facile… io.. l’ho sentito prima dopo mesi che non ne sapevo più niente.. non è così che me l’ero immaginata..!”
“Ti eri immaginata la situazione? Avevi già pensato capitasse?” continuò lui duro.
“Non l’ho cercata ok? Mi ci sono trovata… e ho preso la decisione dopo un periodo piuttosto lungo..” lei abbassò lo sguardo incapace di sostenere quello indagatore di lui.
“Siete molto diversi…è normale avere queste dispute, ma risolverete..”
“O andiamo..io conoscevo il ragazzino allegro e persino troppo preso a ritenere il pallone il uso migliore amico e non l’uomo di ora che sacrifica anche la famiglia per quella dannata sfera a quadretti…non fraintendermi Genzo.. io amo il calcio perché è parte di lui, ma..”
“Ma ami molto di più la famiglia…” concluse lui per lei.
“Lui è abituato a viver lontano da casa anche perché quando viveva qui è sempre stato in grado di cavarsela in ogni situazione, in casa come fuori.. io, devo ammetterlo, sono molto più legata agli amici e affetti di sempre, ai miei genitori..” e lo sguardo di Sanae fece vacillare il proposito iniziale del portiere. Non poteva essere per lei causa di altro dolore, il suo onore glielo impediva…eppure…doveva.
“Sanae?”
“Mm..” annui lei
“Stasera darò una festa con degli amici della vecchia squadra,siamo in pochi perché sono tutti quasi già partiti, però ci terrei venissi anche tu.. per distrarti un attimo, ci sono anche le ragazze come Yayoi..che ne dici?”
“Io veramente..” e si accarezzò la pancia.
“Saranno tutti felicissimi di rivederti.. la gravidanza ti rende ancora più bella..” e le sorrise facendola lievemente arrossire.
“Non accetto una risposta negativa.. passo alle 8 ok? Ci sarà un buffet..”
“Ok..” seppe solo dire lei ora più serena.
Poco dopo erano sulla porta:
“Genzo…grazie per quello che fai per me…sei un vero amico.”
E nemmeno si rese conto che quelle parole furono per lui come una pugnalata.
Fece un sorriso sforzato, le diede un bacio sulla fronte come faceva sempre e poi di corsa si allontanò.

Alle 8 meno un quarto Sanae era già pronta.
Indossava un vestitino rosa con in vita una cintura marrone e degli stivali. In Brasile era pressoché impossibile anche solo pensare di metterli col caldo terribile che c’era…il bello del suo paese era che anche nelle mezze stagioni stivali e felpe andavano bene.
I capelli, ormai cresciuti fino sotto le spalle, le ricadevano morbidi su di esse, come sempre lisci.
Si truccava ora Sanae.. facendo risaltare gli occhi di un nero profondo e le labbra. Tsubasa le diceva sempre che adorava il suo sorriso.
La pancia le si notava sopra la cintura, e anche il suo decolleté stava aumentando. Meglio così, e sorrise alla sua immagine nello specchio.
Genzo fu puntualissimo e casa sua, la sua villa, era sistemata proprio come aveva annunciato, con un grande buffet intorno alla fontana in giardino e i vecchi amici, come ad esempio Karl Schneider.
Riconobbe la faccia famigliare di Jun, che sfoggiava felice l’anello di fidanzamento, e la bella Yayoi che le corse quasi incontro appena la vide. Dai suoi occhi si vedeva la felicità che provava ora ad essere quasi neo sposa e guardava quasi incantata il pancione di Sanae.
A loro si aggiunsero ben presto Kumiko, che messi da parte i rancori di un tempo, abbracciò calorosamente la sua vecchia compagna manager, e anche Ken, chiamato come portiere di riserva che sarebbe partito con Genzo.
Avrebbe voluto ringraziare il suo amico per la bellissima serata già da subito, ma sparì e non lo rivide che alla fine,e inizialmente lei nemmeno se ne accorse.

Mentre stava prendendo cibo qualcuno le si accostò:
“Hai intenzione di svuotare tutti i piatti?” odiava battute del genere, tanto più fatte da uno come Schneider che con  lei aveva poco a che fare.
Falsamente sorrise ma prima che potesse dire qualcosa lui la precedette.
“Odierai frasi così vero? Battuta fuori luogo…scusa..” e cominciò anche lui a riempire il piatto.
“Non fa niente.. immagino di dovermici abituare..”
Era sempre stato un bel ragazzo, me era decisamente migliorato. La camicia nera con le maniche risvoltate lasciava intravedere sotto il suo fisico di certo ben scolpito visto tutti gli allenamenti. Un paio di Jeans scuri invece gli fasciavano le gambe. Davvero niente male convenne Sanae.
“Non ci siamo mai presentati per bene direi…sono Karl, gioco per la nazionale tedesca ma sono ospite qui da Genzo, giochiamo insieme noi due…sono l’unico che riesce a segnargli..” e sorrise beffardo.
“Oltre a Ozora..” concluse lei sorridendo ora divertita.
“Oltre a lui si..” e la fissò “Ti chiami Sanae vero?”
“Già.. Sanae Ozora da un anno ormai..” e le piacque vedere la faccia strana di lui.
“Avevo immaginato fossi sposata, però non..”
“Non con lui..” concluse lei. Lui si limitò ad annuire di rimando.
“Allora sei tu che l’ha lasciato…ops, scusa..”
Ma non c’era ingenuità nel suo tono di voce. Lei aveva ben capito che conosceva bene la sua situazione e fingere era solo un modo per approcciarla.
Annuì ancora.
“Non voglio sembrarti sgarbato ma…state divorziando?”
lei lo guardò impassibile, non le era mai piaciuto chi le dava confidenza come niente.
“No…siamo solo in pausa..” e lui rise.
La risata di un bambino, davvero pura, che la lasciò spiazzata.
“Scusa.. è solo.. che la pausa la prendono i fidanzati..”
e anche lei senza volerlo sorrise alla sua risposta troppo affrettata.
Era stata fidanzata per anni con Tsubasa e anche se si vedevano una volta ogni tot di mesi non aveva mai pensato a prendersi un periodo di separazione.. forse che in fondo non aveva mai provato cosa voleva dire stare insieme giorno dopo giorno a lui.
“Ti va se ci sediamo? Stare in pedi non mi piace mentre mangio…e anche per te mi sembra più facile…”
lei lo seguì e raggiunsero un tavolino.
“Di quanti mesi sei?” chiese lui mangiando una fetta di carne.
“Quattro su e giù..”rispose vaga lei, disegnando in aria con la forchetta il segno di alcuni numeri come se stesso contando i giorni.
“E il sesso lo sai già?”
“L’ultima visita prevedeva un maschietto..però non è ancora nulla di certo, dovrei saperlo alla prossima.”
“Ozora sarà felice..un ometto da portare agli allenamenti con lui..me lo immagino già” e rise ancora spensierato “Con la maglia del papà che insegue il pallone..”
Ma Sanae non voleva immaginarsi quella scena.. non voleva nemmeno immaginarsi il giorno in cui lui l’avrebbe saputo. Il filo dei suoi pensieri fu interrotto da lui che la guadava come se aspettasse risposta.
“Scusami.. che hai detto?” chiese.
“Dicevo se avete già in mente qualche nome.. che ne so.. Tsubasa è sempre stato di nomi strani per quello che lo conosco.”
“Avete parlato di nomi per bambini?”
“Adesso non ricordo con precisione…mi pare..o forse non era lui..”
“Beh ancora nessuna idea comunque..”
E’ vero, era simpatico.. ma rivelare a un mezzo sconosciuto suoi affari così personali ancora non la andava.
La serata passò piuttosto in modo tranquillo e Sanae si divertì molto. Quel Shneider la fece ballare, cantare e poi si offrì pure di accompagnarla a casa. La lasciò con la sua macchina rossa decappottabile proprio davanti a casa.
“E’ stato un  vero piacere conoscerti Sanae Ozora..” sussurrò lui prima di farle il baciamano. Lei arrossì vistosamente, non più abituata a tanto romanticismo.
“Anche…anche per me..” sorrise.
“Beh domani mattina parto, verso mezzo giorno devo essere in aeroporto, se vuoi possiamo fare colazione insieme..” chiese lui sfrontatamente.
“Beh…non credo sia il caso…” cercò di deviare lei.
“Non ti sto chiedendo nulla…” e sfoderò il suo miglior sorrise. “Un caffè e via.. ci metterai di più a prepararti..”
e lei non poté rifiutare a tanta semplicità.
Scese e lo vide allontanarsi…in fondo quel ragazzo non era male.

Schneider lasciò la macchina nel vialetto di casa Wakabayashi e con passo elegante vi entrò.
Genzo gli andò incontro infuriato.
“Doveva limitarsi a stasera..”
“Di che ti lamenti…così sembrerà più coinvolta.. piuttosto, hai fatto quello che dovevi?”
E lui mostrò a malincuore delle foto appena scattate.
“Prima di partire potrai dare a quella tipa anche le foto della mia colazione..” e senza aggiungere altro si voltò e lasciò l’amico ancora che fissava la foto di Sanae in macchina con Shneider.
Karl lentamente salì le scale… pensava a quella ragazza, doveva essere freddo per il suo amico ma.. qualcosa di lei l’aveva attratto senza volerlo. L’aveva invitata a colazione perché voleva realmente rivederla.




Ecco qui il nuovo capitolo.
Prima di tutto mi scuso perché nello scorso capitolo ho messo il cognome “fasullo” di Sanae, quello della traduzione italiana, il fatto è che ho rivisto delle puntate e per poco non la chiamavo Patty. In ogni caso ora è corretto.
Devo ringraziare di cuore le persone che hanno lasciato le belle recensioni, sperando che questo capitolo sia piaciuto come gli altri.
Aggiungo inoltre che non so se Sanae e il figo(Schneider) si sono già incontrati o cosa, in caso perdonate il mio errore. Grazie a : cristy8, picciottina75, DolceBarbara, babibabi e elisadi80..
Lasciatemi i vostri pareri!!!
Meli_mao


   
 
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