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Autore: FedericaGrigori394_12    03/06/2014    2 recensioni
Evangeline ha sedici ed è stata adottata. Non ha un cognome e non accetta quello dei suoi genitori adottivi. Tutto quello che le rimane della sua famiglia è una collana con un plettro verde. Ma non vuole sapere altro, sa solo che l'hanno abbandonata.
Al suo diciassettesimo compleanno succederanno cose che neanche nei suoi sogni più strani possono accadere.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cameron Briel, Daniel Grigori, Luce Price, Lucifero, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Allora, quest’idea mi è venuta in mente un giorno mentre pensavo a come non mi era piaciuto il finale di Rapture e ho pensato “E se Luce e Daniel avessero una figlia?” ed è partita la storia.Qui Luce e Daniel sono angeli, e hanno scelto di schierarsi con il paradiso.                                      
                                                                                Evangeline
Luce stava preparando il caffè, quando sentì bussare alla porta.
-Vado io.- le disse Daniel scendendo le scale e andando ad aprire.
Sentì delle voci arrivare dall’entrata e subito dopo sentì qualcuno abbracciarla da dietro
-Luuuce!!!- trillò Arianne, Luce posò la caffettiera e si girò verso l’amica, abbracciandola. Arianne aveva l’aspetto di sempre, l’unica cosa cambiata erano i capelli, un po’ più lunghi rispetto l'ultima volta che li aveva tagliati
-Hey!! E’ qui la festa??- Roland entrò ed abbracciò Daniel che ricambiò, mentre allungava una mano per stringerla ad un’altra pallida.
Poco dopo tutti si sedettero sulle poltrone in soggiorno, mentre Luce serviva il caffè
-Allora, dov'è la mia figlioccia?-  chiese Cam bevendo il caffè tutto d’un sorso. Luce salì le scale e andò nella camera di sua figlia.
La vide, con i suoi piccoli boccoli neri e gli occhi viola, che giocava nella culla con un peluche regalato da Arianne: un peluche di un orsacchiotto col pelo nero e una macchia rosa shocking su un occhio. Evangeline l’aveva amato appena visto.
Si girò verso la madre ed emise versetti di gioia, Luce le si avvicinò e la prese in braccio
-Vieni, piccola. Sono venuti per festeggiare i tuoi sei mesi.- Luce scese lentamente le scale per non farla cadere e andò in soggiorno. Cam e Arianne si alzarono di scatto, lui le lanciò uno sguardo truce
-No, Arianne. La prendo io in braccio!- le disse quasi ringhiando
-No, io sono la sua madrina!!- ringhiò Arianne facendo un passo avanti, ma Cam la bloccò prendendola per il braccio e la strattonò indietro
-Si da il caso che io sia anche il suo padrino!- si girò verso Luce e la guardò con fare speranzoso, allungando le mani.
Lei guardò Arianne e vide che faceva segni osceni verso Cam e le diceva a gesti di non dargli in braccio la bambina. Mentre soffocava una risata, Luce la diede a Roland che la fece ridere facendo delle smorfie
-Ma non è giusto!- esclamarono Cam e Arianne guardando Luce indignati
-E’ giustissimo, invece. Se l’avrebbe data a qualcuno di voi due, l’altro avrebbe scatenato la sua ira sull'altro e non poteva rischiare che Evangeline cadesse.- ribatté Daniel, invitando la moglie a sedersi accanto a lui.
Cam si sedette accanto a Roland e contemplò la bambina, come faceva sempre quando la vedeva
-Sai, Luce, ti somiglia in modo incredibile. I tuoi stessi capelli e lineamenti, mentre gli occhi li ha presi da quel sottaceto laggiù.- disse. Daniel ignorò l’offesa e sorrise.
Evangeline allungò un braccio e tirò uno dei dread di Roland, che fece un smorfia di dolore, mentre tutti ridevano.
-Le ho portato un regalo.- Cam prese dalla tasca dei jeans una scatolina rossa e l’aprì. Si sporsero tutti d’avanti per vedere cos'era.
Era una collana con un plettro verde come ciondolo, sul davanti del plettro c’era il numero della sua stanza alla Sword&Cross, 44, e dietro c’era inciso in caratteri eleganti Cam Briel. Cam la mise al collo della bimba, che sorrise
-Grazie Cam, è bellissima.- sussurrò Luce. Era simile a quello che le aveva regalato alla Sword&Cross, Luce sapeva che non lo regalava a tutte.
Daniel gli sorrise e lo ringraziò, mentre Evangeline rideva e tirava ancora uno dei dread di Roland.
Cam la prese in braccio e si mise a giocare con lei. Arianne parve contrariata e, se non fosse stato per Roland che le lanciò un' occhiataccia, si sarebbe presa la bimba dalle grinfie di Cam.
Evangeline prese il naso di Cam e lo tirò con forza
-Ahio!- borbottò. Tutti risero. -Non c’è niente da ridere! Questa scimmia mi ha tirato il naso… Ahio!!- Evangeline tirò con più forza mentre rideva. Cam l’allontanò e le fece il solletico
-Allora, mentre Cam ritorna ad essere un bambino, vi volevo chiedere cosa ha risposto il Trono.- disse Roland guardando Daniel e Luce
-Ha detto che, nonostante sono pochi i bambini che hanno due angeli caduti come padre e madre, ad Evangeline cresceranno le ali all'età di diciassette anni e da lì in poi sarà immortale. Però avrà lo stesso la capacità di vedere gli Annunziatori.- rispose Daniel stringendo la mano a Luce, ora arrivava la parte meno piacevole -Quindi finché non compirà diciassette anni sarà mortale, e qualunque cosa sarà in grado di ucciderla.- sospirò
-Dai, Daniel. Tanto voi la proteggerete, e cosa le potrà mai succedere ?- disse Arianne facendo sorridere Luce, sollevata. Era incredibile come fosse in grado di far sorridere la gente in certe situazioni
-Giuro che se qualcuno o qualcosa proverà a farle del male lo uccido con le mie stesse mani!- sussurrò Daniel stringendo le mani a pugno. Luce gli accarezzò il dorso della mano, sapeva a chi si riferiva a quel qualcuno.
Due ore dopo Cam, Arianne e Roland se ne andarono, lasciando Luce, Daniel e la piccola Evangeline.
Luce salì sopra nella camera di sua figlia, dove c’era Daniel che la teneva in braccio e le sussurrava dolci parole. Lei gli si avvicinò e gli mise un braccio intorno alla spalla
-Sai, Cam ha ragione. E’ bellissima quasi quanto te.- le sussurrò posando Evangeline nella culla.
Si girò verso di lei e la baciò dolcemente, mentre la stringeva fra le sue braccia. Luce ricambiò la stretta e lo baciò.
Mentre si staccavano, lei intravide un lieve bagliore da fuori alla finestra
-Cosa c’è?- chiese Daniel guardando nella direzione in cui guardava Luce
-Io… mi è sembrato di vedere… lasciamo perdere.-
-Sicura?- le domandò, preoccupata
-Sicurissima, andiamo.- rispose mentre baciava sulla fronte Evangeline
-Buona notte, Evageline. Fai bei sogni.- le disse Daniel e se ne andarono nella loro stanza a dormire.
Nella camera di Evangeline, tutto era silenzioso. Sembrava che il tempo si fosse fermato. L’aereo planino che le aveva regalato Roland pendeva dal soffitto e faceva piccoli giri, e i peluche che le avevano regalato sembravano inquietanti nella semi ombra.
Entrò dalla finestra furtivo e quasi gli venne un colpo quando vide Luce che dormiva su una sedia di fronte alla culla della bambina. Era venuta qualche ora fa perché era sicura di aver visto qualcosa fuori dalla finestra.
Lucifero si prese dei secondi per contemplarla. I capelli neri, cresciuti dall'ultima volta, scendevano in lievi boccoli sulle spalle e alcune ciocche le ricadevano sulla fronte. Il suo petto si alzava e si abbassava regolarmente. Le sue labbra rosee erano dischiuse. Lucifero fece un passo avanti, ma si fermò subito. Vederla così, così vulnerabile, gli aveva dato una scarica d’emozioni che aveva fatto fatica a controllare. Ma non era lì per quello.
Si avvicinò piano alla culla e guardò la bambina dormiente. Era incredibile la somiglianza con la sua amata, ma in fondo era sua madre. Fece attenzione mentre la prendeva in braccio e, con suo stupore, Evangeline non si svegliò, ansi, mise le piccole braccia intorno al suo collo e poggiò il capo sulla sua spalla.
Lui, involontariamente, sorrise.
Prima di andarsene, si avvicinò a Lucinda. Allungò una mano e le accarezzò il viso, seguendo i contorni della sua guancia vellutata. Ebbe una morsa al petto. Quando stava per togliere la mano, quella di Luce scattò sulla sua e la strinse forte.
Lucifero ricordò i loro momenti, sia quelli in Paradiso, sia quelli in cui si fingeva Bill, e sorrise. Poi ricordò quello che gli aveva fatto e tolse la mano con uno strattone
-Voglio che tu provi quello che ho provato io in settemila anni. Ti porterò via la tua amata figliola, così capirai quello che ho passato.- sussurrò arrabbiato, lasciando un biglietto nella culla. Andò verso la finestra e, tenendo ben stretta Evangeline, spiccò il volo.
I primi bagliori dell’alba filtrarono dalla finestra aperta. Luce si stiracchiò e sbadigliò. Sentiva uno strano calore alla mano e sulla guancia. Andò verso la culla per vedere sua figlia, e quasi le venne un infarto!
Evangeline non c’era. Al suo posto c’era un piccolo biglietto, con il suo nome e… il nome del mittente, e lesse velocemente il biglietto.
Cadde a terra con un tonfo, fissando d’avanti a sé. Delle lacrime incominciarono a solcarle  il viso
-Luce, cos'è successo?- Daniel, appena sveglio e con i capelli biondi arruffati, si precipitò verso di lei appena la vide a terra. Luce lo abbracciò senza smettere di piangere
-L-lui… è…- singhiozzò , prese un respiro -Lui è stato qui… si è portato via…- e pianse di nuovo. Daniel alzò lo sguardo verso la culla e si sentì mancare il fiato vedendo un biglietto al posto di sua figlia. Strinse Luce a sé e l’aiutò ad alzarsi, mentre prendeva il biglietto scritto a caratteri eleganti:

Per Lucinda
Sì, ho portato via tua figlia. Voglio che tu passi quello che passato io quando te ne sei andata tra le braccia di Daniel Grigori. Così capirai cosa vuol dire perdere qualcuno che ami, Luce.
                                                                                                                          Lucifero.


Daniel accartocciò il foglio, e sentì che le lacrime che aveva cercato di trattenere stavano uscendo.
-Lo sapevo, lo sapevo che non ci avrebbe lasciato in pace! Vuole vendetta… non mi riporterà mai più mia figlia.-  sussurrò mentre cercava di asciugarsi le lacrime ed altre le uscivano. Daniel non sopportava vederla così.
E neanche Lucifero sopportava vederla così. Se ne stava in piedi nella stanza, invisibile ai loro occhi, mentre assisteva a quella scena. Era tornato indietro per vedere la loro reazione, pensando che si sarebbe divertito. Invece provava solo rammarico, era dispiaciuto e per Luce e, doveva ammetterlo, anche per Daniel. Nonostante lo odiasse. Ma non voleva portare Evangeline indietro, voleva per davvero che Luce passasse quello che aveva passato lui. Vedendola piangere, non aveva fatto altro che farsi del male da solo. Odiava vederla così, perché l’amava ancora. E così sarebbe stato, fino alla fine.


Spazio autrice
Allora,vi è piaciuto il primo capitolo?? Vi prego, recensite, ho proprio bisogno di sapere cosa ne pensate!!
Ringrazio la mia amica Roberta (che non so come si chiama su questo sito XD) per avermi incoraggiato a scriverla e per avermi aiutata su alcune cosucce!! Grazie di tutto.
Vi prego di nuovo, recensite!!
 
  
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