Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D.
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Autore: Becky_99    03/06/2014    2 recensioni
Clint Barton scopre che la sua nipotina adottiva esce con un ragazzo. E scivola sul pavimento bagnato. Lui, non Sophie...
A grande richiesta (non è vero, me l'hanno chiesta in due, ma io soddisfo sempre i miei fan... Credici, Becky, credici...) torna la nostra Sophie, o meglio, la sua grande e problematica famiglia, alle prese con un ragazzo...
[Sempre dedicata a quella pazza di Erika. E anche a paoletta76, che con la sua recensione mi ha fatto sciogliere]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Phil Coulson, Skye
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sophie FitzSimmons, vita di una ragazza alla Tower...'
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A grande richiesta (cosa assolutamente non vera, ma mi piace pensarlo...) ho pubblicato la mia seconda storia! *stappa lo spumante* 
Torna la nostra amata Sophie, figlia di Fitz e Simmons, questa volta si trova un ragazzo e la sua famiglia, o meglio, la parte maschile della sua famiglia non è particolarmente contenta...


La Stark tower si erge tranquilla in tutta la sua altezza tra la miriade di grattacieli e case che formano New York.
È una calda giornata estiva, il sole è ancora alto nel cielo, benché sia tardo pomeriggio.
Central park brulica di turisti, di mamme con passeggini e di anziani che riposano tranquilli sulle panchine disseminate per il parco. Il traffico scorre lento e le macchine inondano l'aria di smog e suoni acuti provenienti dai clacson e, se si cammina sui marciapiedi, si possono distinguere gli insulti che si lanciano dietro gli automobilisti, se restano imbottigliati in file eterne.
Per le strade camminano curiosi di tutte le nazionalità che hanno scelto la grande mela come meta per le loro vacanze, affiancati da uomini d'affari in giacca e cravatta, tutti affaccendati con i propri telefoni.
Alla tower invece si respira un clima abbastanza tranquillo, nessuna missione, nessun bisogno di salvare il mondo, solo pacifica quiete.

In un mondo dove gli asini volano e Steve Rogers si trova una ragazza...

-Natashaaaaaaaa!- esclama Clint, correndo per le scale.

Travolge due impiegati che stavano tranquillamente camminando con due pile di documenti, mandandoli a gambe all'aria e spargendo fogli ovunque. Non se ne cura, continuando a scendere velocemente, accompagnato da parole non proprio carine, urlategli da i due poverini, che appoggiandosi al muro riescono a rimmettersi in piedi.
Scivola sul pavimento del piano a cui puntava, cerca un appiglio, muovendo le braccia in aria, e sembra un pagliaccio, con la faccia bloccata in una smorfia di terrore e dolore e... cade, continuando a scivolare a causa della cera, appena passata dalla donna delle pulizie che non ha fatto in tempo ad avvertirlo, quando lo ha visto, o meglio sentito. Semi sdraiato, si ritrova a slittare come se avesse sotto di se un'asse di legno e qualche metro di neve, invece di mattonelle di marmo, per giunta molto fredde e solo un leggero strato di cera. Guarda davanti a sé e vede il muro che si avvicina inesorabilmente, chiude gli occhi, e aspetta l'impatto, che, inaspettatamente... Arriva. Prima di quanto si aspettasse.
E lui, il grande Clint Barton, Occhio di falco, uno degli Avengers, si ritrova con le gambe in aria, spiaccicato contro un muro.

-Barton, cosa ti serve di così importante per gridare tanto?- domanda Natasha con un tono di voce abbastanza scocciato, mentre attraversa la porta della stanza accanto e si ritrova Clint bloccato, dopo la sua scivolata in grande stile.

Quando vede la scena, nonostante cerchi di restare seria, non ci riesce, e si ritrova a ridere come una bambina di fronte ai tentativi dell'agente di rimettersi in piedi, come una tartaruga che, voltata sul guscio, non riesce a girarsi.

-Cosa c'è di così divertente, da far ridere perfino te?!- domanda Steve, che esce dalla stessa stanza della Vedova nera.

Probabilmente stavano tranquillamente conversando, ma, ovviamente, con il trambusto di Clint, erano stati interrotti.
Quando si accorge della direzione dello sguardo della donna, non può trattenere una risata, ma si copre la bocca con una mano, per evitare che si accorgano tutti del grande sorriso che ha.
Nella tower capita spesso che Clint combini qualche guaio, ma non era mai finito in quelle condizioni.
Il soldato però, invece di restare fermo a ridere come la Romanoff, gli porge una mano, a cui Clint si aggrappa come fosse un salvagente in mezzo al mare, e lo aiuta a rialzarsi. Una volta che il giovane è in piedi, la donna è riuscita a ricomporsi, ha riacquistato il suo solito aspetto gelido, anche se i suoi occhi stanno ancora ridendo.
E pone di nuovo la domanda:- cosa ti preoccupa così tanto, da farti scendere venti piani, di corsa, e finirli in scivolata, pur di parlarmi, Barton?- gli chiede, ritornando verso la stanza in cui era prima che l'arciere li interrompesse.
Gli altri due la seguono e Clint aspetta che si siano seduti tutti, prima di fare la fatidica domanda: - Sophie sta uscendo con qualcuno, vero?!- esclama. La rossa lo fissa con gli occhi aperti e la bocca spalancata.
Seguono interminabili minuti di silenzio, in cui il cervello di Steve comincia ad elaborare la domanda e in realtà si accorge di essere davvero molto molto... molto curioso, di questo dettaglio della vita della ragazza.

-Già, Nat, sta uscendo con qualcuno?- domanda a sua volta, quando si accorge che la donna non ha risposto alla domanda del cecchino.

-È per questo che ti eri appostato sul tetto!- esclama la donna -sapevi che sarebbe uscita! La stavi spiando!- continua, puntando un dito verso di lui, con fare accusatorio. Clint non riesce a sostenere lo sguardo della vedova e si ritrova quindi a farlo vagare per la stanza.

Peccato che non ci sia nulla di particolarmente attraente da fissare.

Un paio di giornali gettati sul tavolino di vetro di fronte ai divanetti bianchi su cui sono seduti gli agenti, una pianta in un angolo, che, essendo leggermente curva sembra una persona protesa verso il gruppo, per ascoltarne le parole. Le grandi finestre mostrano New York nel suo ordinario splendore, nulla che non conosca già. Quindi, dopo una breve scansione della stanza si ritrova a fissare di nuovo Natasha.

-Si- risponde alla fine. Non può mentire a lei, sarebbe inutile, se ne accorgerebbe subito. Tanto vale dirle tutta la verità -L'ho sentita parlare al telefono con qualcuno, e quando ho sentito la parola "appuntamento"... Mi sono insospettito, quindi l'ho controllata dal tetto- ammette, sputando tutte le sue malefatte, come un bambino che ammette di aver rubato le caramelle dalla borsa della nonna, e sentendosi quasi in colpa, sotto lo sguardo di ghiaccio della donna e quello curioso del Capitano -ma sai con chi sta uscendo?!- esclama, alzandosi ed iniziando a camminare nervosamente per la stanza

-Si- risponde semplicemente Natasha, alzandosi a sua volta e andando verso il piano bar, presente nella stanza. Si abbassa, in modo da riuscire a controllare nei frigoriferi posti sotto il bancone.

-E la cosa non ti infastidisce?!- continua a urlare Clint, mentre la donna fruga tra le tante bottiglie colorate. "Possibile che Stark non abbia qualcosa di analcolico?" pensa.

-No, affatto- continua lei. Steve, però, è abbastanza confuso, e chiede spiegazioni, ma nessuno si accorge di lui. Quando quei due parlano è inutile, niente riesce ad interromperli...

-Ti rendi conto di ciò che dici, Nat?!- le chiede. Ci ripensa: è molto da Stark, non avere neanche un analcolico... Intanto trova un bicchierino di vetro con qualche ghirigoro intagliato, e lo mette sul piano.

-Certo che me ne rendo conto!- esclama in risposta la donna, alzando lo sguardo dai contenitori multicolori. Intanto, nella stanza, sono arrivati anche Skye e Coulson, attratti dalle urla dei due agenti.

-Cosa succede qui?- domanda Phil, accostandosi ad un divanetto. La giovane hacker, però, più veloce gli ruba il posto sorridendogli.

-Sophie esce con un ragazzo che disapprovo, Natasha lo sapeva e non fa nulla per impedirlo!- urla Barton esasperato.

-Aspetta, aspetta, aspetta. Sophie esce con qualcuno?!- domanda meravigliato Coulson. Poi abbassa lo sguardo sulla ragazza castana -tu lo sapevi, vero?- le domanda e Skye annuisce.

-Fermi tutti. Posso sapere, di grazia con chi esce Sophie?- chiede Steve, non capendo il fastidio di Clint.

-Con mio figlio- gli risponde Tony, apparso, magicamente sulla soglia della porta.

A quel punto un silenzio tombale cade sulla stanza.

Chi troppo sconvolto, come Steve e Barton, chi contento, come Skye, e chi zitto solo perché ha trovato ciò che cercava, Natasha, che alla fine ha scovato una bottiglia di aperitivo analcolico dietro a della vodka.

-Be'? Perché quelle facce?- domanda Stark -si sa che ha fascino, mio figlio!- esclama.

-Infatti è tutto la madre...- constata la Romanoff, riducendo l'ego di Stark.

-E qui dentro va bene a tutti?- chiede Clint - che Sophie esca con suo figlio?!- domanda ancora, indicando il miliardario.

Natasha e Skye alzano le spalle, sono entrambe contente che la giovane abbia fatto conquiste. Steve annuisce lentamente, deciso a non scatenare una guerra, e Phil decide di accodarsi.

-Barton, lo sappiamo che le vuoi bene come una figlia, ma dovresti essere un po' meno protettivo- gli propone Coulson

-Chi? Io? Protettivo?!- domanda l'arciere, puntandosi l'indice contro il petto.

Phil annuisce in risposta, avvicinando il pollice all'indice, come a rappresentare una piccola quantità -solo un pochino- lo informa. Barton si lascia cadere a peso morto accanto a Steve.

Intanto, Sophie e il "piccolo Stark" escono dall'ascensore, ritrovandosi a dover ascoltare le urla dei loro semi-parenti. Quando entrano nella stanza, con un eccitante "siamo tornati!" esclamato in coro, si ritrovano parecchie paia di occhi che li fissano.

-Ho fatto qualcosa di sbagliato?- domanda Stark, non sapendo bene cosa aspettarsi dalle facce imbronciate degli zii.

-No- gli risponde Clint -solo, stai attento a non farla soffrire, o una freccia in mezzo a quel bel faccino non te la toglie nessuno- continua

-E il mio scudo è un'ottima arma, anche da lontano- constata Steve

-Potrei ucciderti in trenta secondi se la situazione lo richiedesse- aggiunge la Vedova nera sorseggiando ciò che si era versata.

-E sono sicura che il tuo ingente conto in banca sia anche online, quindi alla mia portata- lo informa sorridendo Skye.

-Sei mio figlio, ma lei è la mia nipotina adottiva. Quindi stai molto attento, caro- gli comunica il padre.

Dopo questa fantastica serie di minacce il giovane non può far altro che ingoiare sonoramente, e sperare che non sia vero... Borbotta qualcosa su un progetto da finire, una camera, e qualche altra parola incomprensibile, trovando la scusa per svignarsela.

Sophie rimane a bocca aperta a fissare le persone nella stanza. Potrebbe dir loro qualsiasi cosa, ma è abbastanza sicura che non cambierebbe nulla, quindi si volta e, alzando gli occhi al cielo, se ne torna nella sua stanza.

-Non ho mai sopportato i fidanzatini fastidiosi...- dice Coulson, facendo sorridere tutti.





Angolinoinoino dell'autrice:
Questa cosa è uscita l'altro ieri sera, sotto le coperte, verso mezzanotte, perché non avevo sonno e quindi mi sono messa scrivere, così poi potevo rompere le scatole a voi, pubblicando un'altra storia...
Non so quale sia l'obiettivo di questa storia, sinceramente non so se ce l'ha, un obiettivo...
Mi scuso, come al solito per l'impaginazione e ho il terrore di essere andata fuori dai personaggi, quindi in caso sia successo, ditemelo, grazie.
Comunque, spero non sia stato tanto terribile leggerla, ogni opinione è bene accetta, anche chi mi propone qualche hobby più produttivo, tipo i centrotavola con l'uncinetto.
Dedicata tutta a Erika, che voi comuni mortali conoscete come Thiare e a paoletta76, che ammiro tanto.
Penso di aver detto tutto, anche perché ho scritto un papiro di note, quindi la smetto. 
Alla prossima,
baci, Becks :*
  
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