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Autore: xcionas    03/06/2014    9 recensioni
Se li sarebbe presi volentieri lui i suoi dolori per non vederla più così. Lui era più forte, lui poteva reggerli.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il chiacchiericcio continuo delle persone che la circondavano, veniva percepito da Autumn come inesistente, il rumore dei suoi pensieri sovrastava di gran lunga il volume delle voci dei suoi compagni di scuola. Era accovacciata sotto un'enorme quercia che si innalzava al centro del cortile dell'Avalon High School. Il suo esile corpo era coperto da un caldo piumino color crema e i lunghi capelli color oro volteggiavano liberi, a causa del forte vento presente a Mullingar in quel cupo giorno invernale. Gli occhi color del mare erano fissi sulla figura di Niall James Horan. Autumn scrutava ogni suo movimento, minuziosamente osservava i suoi occhi e il modo in cui gesticolava mentre parlava con un suo amico. Le bastava un gesto o incontrare per un secondo il suo sguardo e lei capiva esattamente come si sentisse Niall in quel preciso istante. Questo strano legame, che la ragazza aveva instaurato involontariamente con il biondo dal primo momento che lo aveva incontrato, era noto come empatia. Ossia, Autumn aveva la capacità di comprendere in modo immediato lo stato d'animo di Niall.
«Autumn.» la chiamò, in malo modo, Victoria.
La bionda si voltò di scatto, sorridendo appena all'amica. «Sì, Vic?»
«Stasera ci riuniamo a casa di Liam, per una festa a sorpresa per Niall, va per un po' a Londra dal padre.» affermò, spostando una ciocca rossa dietro l'orecchio destro.
Autumn deglutì a fatica. «A che ora?»
«Alle sette dobbiamo essere lì, mi raccomando puntuale.» si raccomandò.
Autumn annuì con un debole cenno della testa, riportando poi il suo sguardo sul biondo. Non voleva che partisse, non voleva che Niall soffrisse di nuovo la lontananza dai suoi amici, lei non voleva di nuovo patire l'assenza di quel ragazzo che sentiva così vicino a sé. Si morse appena il sottile labbro inferiore, cercando di deglutire ed impedire ad un fastidioso nodo di formarsi al centro della gola. Fu in quel momento, mentre Autumn si impegnava a non far trasparire le sue emozioni, che gli occhi di Niall si posarono su di lei. Il tempo, per i due ragazzi, sembrò come fermarsi. I loro occhi erano come due calamite di carica opposta, non appena fossero nel raggio di veduta uno dell'altra, si attraevano e tutto il resto sembrava scomparire. Autumn ricordava bene quando fu la prima volta che provò quella sensazione, proprio come se lo ricordava Niall. Era un piovoso giorno invernale di ben quattro anni prima, Vic convinse Autumn a raggiungere il gruppo di Peter, fratello gemello della prima. Come suo solito Autumn dovette farsi pregare, non era una ragazza socievole e non aveva una gran voglia di conoscere nuovi amici. Bastò un secondo. Gli occhi chiari di lei incontrarono quelli di lui e una sensazione di serenità invase la ragazza, stessa serenità che in quel momento provava Niall. Quando durante quel pomeriggio Niall si incupì, Autumn perse un battito e fu l'unica ad accorgersi dello stato d'animo del biondo. Tutto ciò non sfuggì all'occhio vigile di Niall che, non curante del resto del gruppo, chiese ad Autumn di riaccompagnarlo a casa. Da quel giorno la vita della ragazza cambiò radicalmente, sentiva come se avesse trovato la parte mancante di sé, proprio come citava Platone nel Simposio. Infatti, l'antico filoso greco riportò nella sua opera il mito greco degli ermafroditi, dove si affermava che l'uomo fosse originariamente formato da quattro gambe, quattro braccia e due teste. Gli dei, invidiosi della loro perfezione, decisero di dividerli in due, costringendo ogni essere umano alla ricerca della propria metà perduta. Autumn si sentiva esattamente così, come se avesse ritrovato la sua perfetta metà. Non era la prima volta, in quei lunghi quattro anni che erano trascorsi dal loro primo incontro, che Niall fosse costretto a raggiungere il padre a Londra per un periodo non sempre definito. Autumn era a conoscenza del fatto che il padre del biondo non fosse a Londra per lavoro, come tutti sapevano. Maura Gallagher e Bobby Horan si erano separati quando Niall aveva solo cinque anni, ma lui non lo rivelò mai a nessuno, anche perché la madre gli rifilò la storia del trasferimento per lavoro e come tutti i bambini di quella tenera età, credette alle parole della donna più importante della sua vita. Crescendo venne a conoscenza della verità, ma non ne fece un affare di stato, lasciando che la gente di Mullingar non sapesse. Autumn capì, da quel minimo contatto, che Niall non stava partendo per un periodo. Gli occhi azzurri come il cielo del ragazzo, sembravano essere ricoperti da un velo di tristezza, proprio come il cielo velato da poche nubi poco prima della tempesta.
«Andiamo Autumn.» la chiamò Vic, distogliendola dai suoi pensieri.
La bionda scosse appena la testa, per poi alzarsi in piedi. «Non vengo a lezione di algebra, preferisco tornare a casa.» affermò, voleva assolutamente trovare il modo per parlare con Niall.
Vic sospirò, guardando sconsolata l'amica. «Non di nuovo Autumn, ti prego.»
«Tranquilla Vic, ci vediamo questa sera.» la liquidò, per poi recarsi verso l'entrata dell'a scuola.
In maniera completamente goffa, estrasse dal suo armadietto tutte le sue cose per poi uscire frettolosamente dall'edificio, eretto in uno dei quartieri più belli di Mullingar. Con la mano destra stringeva la cinghia della borsa mentre, a passo svelto, si recò verso la sua abitazione. Le parole di Vic risuonavo nella mente della ragazza, ma quella volta era diverso. Autumn non avrebbe fatto pesare la partenza a Niall, non quella volta. Varcò come un fulmine la soglia di ingresso di quella graziosa dimora che la madre aveva tirato su con tanto amore e sacrificio.
«Autumn!» esclamò una donna dalla pelle chiara e i capelli biondi.
La ragazza fece un passo indietro, facendo capolino con la testa nella cucina. «Sì, mamma?»
«Cosa ci fai già a casa? Le lezioni terminano fra due ore.» la riprese.
«Niall si trasferisce.» rispose alla donna, come se fosse del tutto normale.
La donna sorrise. «Niall tornerà Autumn, andrà dal padre solo per un periodo.»
La ragazza scosse la testa, accennando un sorriso. «Fidati di me, mamma.»
Salì velocemente le scale per poi raggiungere la sua stanza. Autumn non l'avrebbe superata, non quella volta. Vic sapeva esattamente come avrebbe reagito l'amica, Niall è stato quel ragazzo che ha scoperto la sua parte debole e nonostante ciò le abbia voluto bene come mai nessuno avesse fatto nei sue lunghi diciassette anni di vita. Autumn tirò fuori da un vecchio cassetto tutte le foto e tutti gli oggetti che racchiudevano la loro amicizia. Le lacrime, una dopo l'altra e silenziosamente, rigarono il suo viso lungo e scavato. La sensibilità della ragazza non poteva essere nascosta, non in quei momenti così intensi per lei. Vic si era tanto raccomandata con l'amica, perché ogni qualvolta che si organizzava un qualcosa per la partenza di Niall, Autumn si presentava con gli occhi gonfi dopo aver pianto per ore e con fare taciturno se ne stava lontano dal gruppo che, invece, cercava di far percepire a Niall quella festa, come un evento qualsiasi.
Tuttavia, Autumn non riusciva a nascondere le sue emozioni e il fatto di essere l'unica a comprendere il reale stato d'animo del biondo non l'aiutava.
«Autumn?» la chiamò la madre entrando nella sua stanza.
La ragazza si asciugò impacciatamente il volto. «S-ì.» singhiozzò.
«Non puoi reagire sempre così ogni qualvolta che Niall parte.» le sussurrò, avvolgendo dolcemente le spalle della figlia.
Autumn sospirò. «Questa volta non tornerà, lo so.» mughugnò.
«Anche se fosse, così non lo aiuti, lo sai?»
La ragazza annuì. «Stasera andrò a casa di Liam mascherando completamente il mio stato d'animo. Farò questo sforzo solo per lui.»
La madre sorrise. «Sei forte figlia mia, più di quanto lo sia Niall.»
Autumn sorrise appena. «Quello che non sono io è lui.»sospirò, alzandosi in piedi«Vado a prepararmi per la festa, non mi vedrà così, non questa volta.»
Angelina, la madre della bionda, osservò preoccupata l'allontanarsi della figura della figlia che, sovrastata dalle emozioni, trascinava le sue membre verso il bagno. Angelina sapeva bene come la figlia fosse cambiata da quando aveva incontrato Niall, ma sapeva anche che quel momento sarebbe arrivato. Sospirò, inginocchiandosi e raccogliendo le varie foto che Autumn aveva sparso sul pavimento, inconsciamente la donna sapeva di star raccogliendo i frantumi del cuore della figlia.







**




 

«In alto i bicchieri per Niall!» urlò Liam.
Il biondo alzò distrattamente il bicchiere di plastica contenente un po' di spumante. Non badò alle parole che seguirono quell'esclamazione, i suoi occhi erano fissi sulla porta di entrata di casa Payne, aspettando con ansia di vedere la figura di Autumn apparire di lì a poco. Sapeva che l'amica avesse capito l'entità del viaggio e sapeva come si sarebbe presentata quella sera, scoperta di ogni tipo di apparenza, con gli occhi gonfi che rappresentavano la sua sensibilità sotto ogni aspetto. Autumn non era ciò che mostrava agli altri, bensì nascondeva dietro i teneri sorrisi che illuminavano il suo dolce viso, la tristezza di una persona insicura e con poco coraggio. La mancanza di fiducia che i genitori avevano in lei, opprimendola e obbligandola a fare ciò che loro volevano senza ascoltare i desideri della figlia. Ogni volta che lei si liberava di quell'enorme macigno che si ritrovava sullo stomaco, il cuore di Niall perdeva un battito. Gli occhi azzurri del biondo si sgranarono non appena la figura di Autumn entrò nel suo raggio di veduta. Quella sera apparì in maniera solare e Niall sapeva che lo stesse facendo solo per lui. I loro sguardi si incontrarono e poco dopo le braccia esili di lei gli avvolsero il collo, lasciando che i loro corpi aderissero l'uno all'altro.
«Piccola Autumn.» le sussurrò in un orecchio Niall.
Sentì le labbra di lei, poggiate sull'incavo del suo collo, stendersi in un debole sorriso.«Nialler.»
Il biondo sciolse l'abbraccio. «Vieni con me.»
La mano destra di lui si intrecciò con la sinistra di lei. Dolcemente la guidò verso il piano superiore, Autumn in cuor suo, stava sperando che per una volta quella forte empatia che vi era tra di loro avesse fallito. Entrarono nella camera di Liam, chiudendosi la porta alle spalle e con essa tutto il rumore che proveniva dal piano inferiore. Autumn si guardò intorno, nonostante quella stanza ormai la conoscesse a memoria. Era solito per Liam invitare il suo gruppo di amici a casa sua, essendo figlio unico non amava la solitudine in cui i genitori lo lasciavano per il troppo lavoro. Niall si avvicinò la ragazza, costringendo i loro sguardi ad incontrarsi, fu lì che notò il velo di tristezza negli occhi dell'amica, fu lì che si accorse del male che le stava per fare.
«Hai già capito tutto, non è vero?» interruppe il silenzio, Niall.
La ragazza annuì. «Perché non lo hai detto anche agli altri? Ti stai trasferendo Niall, non tornerai da noi come in passato.»
Sospirò. «Autumn io»
«Non dire niente.»lo interruppe l'amica«Non sei tipo di parole dolci o frasi di occorrenza. Mi mancherai Niall, mi mancherai come manca la pioggia in periodo di siccità.»abbassò il volto facendo cadere alcune lacrime«Sei l'altra metà di me, la mia parte mancante.»
Il cuore di Niall perse un battito. Se li sarebbe presi volentieri lui i suoi dolori per non vederla più così. Lui era più forte, lui poteva reggerli. «Ti prego Autumn, non fare così.»
La bionda alzò di scatto la testa e puntò i suoi occhi arrossati sulla figura di lui. «Mia madre oggi ha detto una cosa non vera.»tirò su col naso mentre le lacrime le inondarono il volto«Tra i due, quello forte sei tu, non io.» affermò, dando voce ai pensieri del ragazzo.
«Mio padre sta morendo Autumn.»
La ragazza spalancò la bocca, coprendola dolcemente con una mano. «Cosa?»
«Io e Greg andiamo da lui per un po', i medici gli hanno diagnosticato un tumore all'intestino.»sospirò«Ha tre mesi di vita.»
Autumn fece uno scatto, raggiungendo l'amico e affondando la testa nel suo petto. «Non l'avrei nemmeno mai immaginato.» biascicò con la voce rotta dal pianto.
«Tornerò Autumn, non sarai sola. Non ti abbandonerei mai.»le sorrise, accogliendo il suo volto tra i suoi palmi«Asciuga questi lacrimoni, quando ridi sei più bella.»
La bionda sorrise. Quella volta la loro empatia aveva fallito ed era sollevata di questo, ma allo stesso tempo era preoccupata per ciò a cui stava andando incontro il ragazzo. «Ho bisogno di te, Niall.»
Il ragazzo le lasciò un debole bacio sulla punta del naso. «Ed io ho bisogno di te, Autumn.»
«Tornerai quindi?» gli chiese, cercando conferma.
Niall annuì. «Tornerò, per te.» le sussurrò a fior di labbra.
«Sei la parte mancante di me, Niall James Horan.»
Le labbra di lui sfiorarono appena quelle di lei. «Sei tutto ciò che ho sempre cercato, Autumn.»la baciò dolcemente«Quest'empatia che ci lega fin dall'inizio aveva un significato.»sorrise«Mi farò carico io dei tuoi problemi da oggi in poi, te lo prometto.»
Autumn sorrise. «Tu, ti sei sempre fatto carico dei miei problemi Niall.»
«Come tu dei miei.» replicò il biondo.
Le loro labbra si incontrarono, ma questa volta si schiusero dando vita ad un bacio dolce e delicato dove era presente tutto l'amore esistente sulla terra. I due non avevano mai avuto il coraggio di amarsi così aperatamente, lo avevano sempre fatto in silenzio, lasciando che la loro empatia fosse protagonista della loro storia. Nessuno poteva capire Niall e Autumn come loro si capivano l'un l'altro. Bastava un gesto, uno sguardo e i pensiero di uno divenivano reali per l'altro. Nessuno aveva mai compreso il loro rapporto, ma non si può spiegare, l'empatia è un po' come l'amore. C'è, non sai spiegarti come, ma comprendi esattamente l'altra persona senza il bisogno di utilizzare parole. Niall e Autumn erano le perfette parti mancanti che unendosi, ridonavano all'essere umano quella perfezione negata loro dall'invidia degli dei.

 





~








Mel è tornata.
Questa os non è delle migliori che io abbia mai scritto, ma il biondo mi ha ispirata e l'ho iniziata a scrivere senza pensarci due volte. Aspetto vostre recensioni, per capire cosa devo migliorare. Intanto spero che un pochino vi abbia emozionato. Beh, che dire? Ditemi cosa ne pensate, presto posterò una mia long :) 
Un bacio e buona serata a tutti.
  
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