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Autore: Megan Alomon    03/06/2014    0 recensioni
Le rette parallele sono tristi. Le persone parallele sono tristi.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parallelismi
 
 
Ore 23.14
 
Sta cercando di farsi crescere la barba ma la pubertà è una brutta bestia. Si strofina il viso con le mani, mostra i denti al se stesso nello specchio.
Forse domani mattina avrò un po’ di barba, pensa.
Emanuele ha interrotto una conversazione ormai due ore fa dicendo che sarebbe andato a letto, ma era solo una scusa.
Emanuele non è stanco. Emanuele vuole la barba come gli uomini che piacciono a Silvia. Emanuele vuole essere un uomo grande e forte.
Emanuele spegne la luce del bagno e poi accende la televisione in salotto.
 
 
 
 
 
Ore 23.14
 
Ha sempre fame e apre il frigo. C’è uno yogurt bianco aperto. Lo afferra rabbiosa e lo mangia.
Possibile che io abbia sempre fame?, pensa.
Alice pensa anche a Emanuele che nell’ultimo messaggio le ha detto di essere stanco e che era arrivato il momento per lui di andare a dormire. Alice spera che Emanuele stia dormendo bene.
Lei proprio non riesce a dormire, riesce solo a mangiare, mangiare, mangiare. Ma non ingrassa mai. Metabolismo veloce, dicono.
Alice guarda i gatti che dormono nelle cucce e pensa ad Emanuele.
Emanuele vuole farsi crescere la barba ma a Alice piace tanto anche così.
 
 
 
 
 
 
Ore 00.08
 
Non c’è fine al trash, pensa Emanuele mentre guarda un film di serie c.
Si strofina gli occhi e si stiracchia sul divano. Non ha ancora sonno in realtà e ormai è così tardi che teme passerà una notte in bianco.
Santa merda, pensa, domani c’è anche compito di scienze.
In una pubblicità odiosa, una donna gli chiede che cosa si aspettava, e dopo inizia a sorseggiare una bevanda. Emanuele sbuffa.
Chissà se è rimasto qualcosa in frigo.
Trova uno yogurt alla fragola e lo mangia. Lo yogurt alla fragola è il preferito di Silvia. Forse domani le racconterà di averlo mangiato, giusto per avere un motivo stupido per iniziare una conversazione.
Emanuele si perde pensando a lei.
Dio, ti prego, fa’ che mi accada qualcosa di buono,  fa’ che Silvia mi  ami almeno un po’.
 
 
 
 
Ore 00.08
 
Alice non riesce a dormire. Pensa ad Emanuele si sta perdendo di nuovo in quell’immaginario dove lui è steso al suo fianco e le accarezza una spalla. Non c’è nulla di volgare nei pensieri che fa Alice.
Semplicemente lui che le accarezza una spalla.
Alice si volta dall’altro lato. Emanuele, ovviamente, non c’è.
Che bella vita di merda.
Alice chiude gli occhi e si perde in altri pensieri sul diciassettenne che ama, ma presto li spalanca di nuovo e si alza. Quei pensieri fanno così male che non sono sopportabili.
Alice sbuffa e si passa una mano tra i capelli tinti di rosso.
Dio, ti prego, fa’ che mi accada qualcosa di buono, fa’ che Emanuele  mi ami almeno un po’.
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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