Sono sempre i sogni a dare forma al mondo

Io non lo so
quanto tempo abbiamo
quanto ne rimane

 
L’immortalità era un bel peso da portare, soprattutto quando avevi a che fare con chi non aveva il tuo stesso privilegio. Innamorarsi di un mortale, Magnus aveva deciso di non farlo mai. Ma l’immortalità, vivere più anni degli altri, ti dava modo di riflettere, di capire e Magnus aveva capito che non si può evitare l’amore. Una vita in solitudine non era una vita, passare il tempo a cercare qualcuno con cui passare una notte e non lasciarsi mai avvicinare per non essere ferito non poteva essere chiamata vita. Quando aveva incontrato Alec gli era passato per la mente che fosse un bel ragazzo, tutto qui. E quando poi si era accorto che gli piaceva ci aveva pure pensato, a lasciarsi sfuggire ancora una volta l’amore, ma qualcosa, il suo istinto, gli diceva di provare, che ne valeva la pena. Bisognava pur dire che il loro rapporto non era stato tutto rose e fiori. Magnus aveva sofferto, e tanto, ma imprigionato nell’inferno aveva scelto di vivere per Alec, per avere una possibilità di essere felice. Perché Alec non voleva il mondo, voleva lui ed infondo Magnus aveva sempre cercato qualcuno con cui condividere i suoi ricordi. Era stato con Alec e senza Alec ed avrebbe scelto tutte le volte la prima opzione. Aveva visto gli occhi di Alec quando si erano baciati la prima volta, quando gli aveva dato le chiavi di casa. L’aveva sentito parlare con Isabelle e dire “A noi piace il sandalo” e l’aveva abbracciato sussurrandogli parole d’amore mentre lo lasciava. Poi aveva visto nel baratro, nell’inferno, i suoi occhi blu e aveva pensato che era il colore più bello che esisteva, quello degli occhi di Alec. E l’aveva ripensato mentre scriveva la storia della sua vita, mentre lo vedeva portare i vestiti in quello che sarebbe diventato il loro appartamento.
Lo stava pensando in quel momento, mentre disteso sul divano gli accarezzava i capelli, lo guardava dormire ed aspettava solo il momento in cui si sarebbe svegliato per rivedere quegli occhi.
Magnus non sapeva quanto tempo avevano, non sapeva quante volte ancora avrebbe potuto dirgli ti amo e quante volte l’avrebbe potuto baciare ancora.  Non sapeva quanti caffè gli rimanevano da condividere con lui, non lo sapeva. Alec non solo era un mortale, era anche uno Shadowhunter e questo comportava il rischio di vederlo uscire di casa un pomeriggio e non vederlo tornare più.
Era per questo che ogni momento era d’argento e Magnus non voleva sprecarne neanche un grammo.
E quando Alec si svegliò e guardando lo stregone disse che aveva fatto un sogno strano ma bello, dove c’era il presidente Miao che governava il paese e decideva che loro due erano destinati a vivere e stare insieme per il resto della vita Magnus si sentì felice come non era mai stato.
 “Sono sempre i sogni a dare forma al mondo, Alexander.”






Ciao! Se sei arrivato a leggere fino a qui sono felicissima. Spero ti sia piaciuto ciò che ho scritto. Ho avvertito riguardo agli spoiler perchè ci sono numerosi accenni a cohf e agli ultimi libri di The Bane Chronicles e anche se non è niente principalmente non si capirebbero bene alcune frasi senza averli letti. Le frasi a lato ed in corsivo sono prese dalla canzone "Sono sempre i sogni a dare forma al mondo" di Ligabue, nella quale alcune frasi mi sembravano proprio adatte a Magnus ed Alec. Spero ancora che "questa cosa" ti sia piaciuta e... basta!

Alla prossima,
Machi.



P.S:spero che capiate perchè ho scritto che ogni momento e d'argento, se avete letto l'ultimo libro delle cronache dovreste ricordarvelo :)