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John era a Washington, in compagnia dei signori March. L'aria che si respirava era pesante e ovunque in quell'ospedale si sentiva odore di guerra e disperazione. Nonostante questo il signor March si era ripreso, ormai stava abbastanza bene, sebbene fosse ancora molto debole, e la signora March era visibilmente più rilassata e tranquilla. Brooke aveva accettato di buon grado il compito di accompagnarla ad assistere il marito, sapendo che per lui sarebbe stata l'occasione giusta per mettere allo scoperto i propri sentimenti, e sapere se per i genitori della bella ragazza dagli occhi chiari questi sentimenti fossero leciti. Ignorando l'impazienza via via crescente aveva comunque aiutato la signora nell'accudire il malato, lasciandola riposare quando era troppo stremata per adempire a quel compito al quale tuttavia non avrebbe rinunciato per nulla al mondo. I signori March si amavano davvero tanto, nonostante i numerosi anni
passati insieme, nonostamte le tante difficoltà che sicuramente avevano affrontato. Si vedeva dal modo in cui si guardavano, dal modo in cui comunicavano senza usare le parole. Ecco, John aveva sempre sperato di trovare un amore così, che superasse tutte le intemperie, e ora era sicuro di averlo trovato, in quella ragazza paziente e buona che lo guardava sempre con un misto di ammirazione e rispetto. Non poteva lasciarla andare via, nonostante la povertà di John e nonostante la giovinezza di Margaret. Tutto questo disse ai signori March, seguendo e cercando di interpretare con trepidazione i loro volti, mentre gli chiedeva il permesso di amare il loro tesoro più grande. E con sua enorme gioia e sorpresa gli risposero di si.
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John guardava la sua amata avanzare verso di lui, ammirandone il viso soffuso di quella gioia segreta che caratterizza le spose. Ne osservava le delicate movenze, avvertendo dentro di sé quel desiderio di lei che diventava via via più grande. Perché John Brooke non ammirava della sua futura sposa solo le doti caratteriali, che l'avrebbero resa una splendida madre e una eccezionale compagna di vita. Per lui Margaret era la donna più bella del mondo, con quegli occhi limpidi, la bocca soffice e carnosa, le mani aristocratiche. John amava di lei tutto, dalla curva della gola ai movimenti dei piedini aggraziati. E immaginare il suo ventre arrotondato dalla presenza di bambini, dei suoi bambini, lo riempiva di un'emozione indescrivibile. Da quel giorno Margaret sarebbe stata finalmente sua, e lui l'avrebbe amata e onorata per sempre, rendendola la più felice delle donne.