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Autore: fulfilled    04/06/2014    1 recensioni
Questa è una fanfiction sull'idillio di John e Meg, visto dal punto di vista di John :) ero indecisa se continuare raccontando di altri momenti della loro vita coniugale, magari dal punto di vista di Meg o parlando della prima notte insieme. Affido a voi la scelta,perciò leggete e recemsite! :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Brooke, Margaret March
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 John camminava lungo il giardino di casa Lawrence, godendosi il sole di quella tiepida giornata di settembre. La sua espressione era assorta, e la sua mente persa in cifre e calcoli di cui conosceva benissimo il risultato.. non sarebbe arrivato a fine mese, e ciò significava dover chiedere un altro favore al signor Lawrence. Non che immaginasse che non glie lo avrebbe concesso, questo no, il signor Lawrence era sempre stato molto generoso con lui, e la stima che provava era evidente. Ma i Brooke sono gente orgogliosa, e ammettere che il lavoro che tanto amava non gli permetteva di avere una vita agiata era difficile per John. Avrebbe dovuto cercare un secondo impiego, in qualche scuola serale magari. Ma in quel momento si sentiva così stanco e abbattuto.. Tra l'altro il signorino Laurie era stato svogliato e distratto tutto il giorno, rendendo davvero pesante una lezione che altrimenti sarebbe stata facile e interessante. E pensare che tra un po' sarebbe andato al college, e avrebbe dovuto trovare un nuovo pupillo. Già, le cose non andavano per niente bene. Gravato da tali pensieri John si era incamminato a testa bassa lungo la strada di casa, quando un rumore di imposte lo fece voltare verso la vecchia casa dei March. Riuscì appena a scorgere un paio di dolcissimi occhi chiari spalancarsi e un paio di guance rosate imporporarsi per l'imbarazzo, prima che la fugace visione scomparisse dietro le tende. John tastò il proprio panciotto, e sentendo sotto la stoffa la morbida consistenza di un guanto sorrise tra sé e sé, raddrizzandosi e cominciando a camminare in maniera più elastica e sicura. Solo il pensiero della sua dolce Meg bastava per far sembrare tutto più splendente. Certo che avrebbe lavorato, certo che avrebbe raggranellato una piccola fortuna. Per la sua bella questo ed altro.
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John era a Washington, in compagnia dei signori March. L'aria che si respirava era pesante e ovunque in quell'ospedale si sentiva odore di guerra e disperazione. Nonostante questo il signor March si era ripreso, ormai stava abbastanza bene, sebbene fosse ancora molto debole, e la signora March era visibilmente più rilassata e tranquilla. Brooke aveva accettato di buon grado il compito di accompagnarla ad assistere il marito, sapendo che per lui sarebbe stata l'occasione giusta per mettere allo scoperto i propri sentimenti, e sapere se per i genitori della bella ragazza dagli occhi chiari questi sentimenti fossero leciti. Ignorando l'impazienza via via crescente aveva comunque aiutato la signora nell'accudire il malato, lasciandola riposare quando era troppo stremata per adempire a quel compito al quale tuttavia non avrebbe rinunciato per nulla al mondo. I signori March si amavano davvero tanto, nonostante i numerosi anni 
passati insieme, nonostamte le tante difficoltà che sicuramente avevano affrontato. Si vedeva dal modo in cui si guardavano, dal modo in cui comunicavano senza usare le parole. Ecco, John aveva sempre sperato di trovare un amore così, che superasse tutte le intemperie, e ora era sicuro di averlo trovato, in quella ragazza paziente e buona che lo guardava sempre con un misto di ammirazione e rispetto. Non poteva lasciarla andare via, nonostante la povertà di John e nonostante la giovinezza di Margaret. Tutto questo disse ai signori March, seguendo e cercando di interpretare con trepidazione i loro volti, mentre gli chiedeva il permesso di amare il loro tesoro più grande. E con sua enorme gioia e sorpresa gli risposero di si.
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John guardava la sua amata avanzare verso di lui, ammirandone il viso soffuso di quella gioia segreta che caratterizza le spose. Ne osservava le delicate movenze, avvertendo dentro di sé quel desiderio di lei che diventava via via più grande. Perché John Brooke non ammirava della sua futura sposa solo le doti caratteriali, che l'avrebbero resa una splendida madre e una eccezionale compagna di vita. Per lui Margaret era la donna più bella del mondo, con quegli occhi limpidi, la bocca soffice e carnosa, le mani aristocratiche. John amava di lei tutto, dalla curva della gola ai movimenti dei piedini aggraziati. E immaginare il suo ventre arrotondato dalla presenza di bambini, dei suoi bambini, lo riempiva di un'emozione indescrivibile. Da quel giorno Margaret sarebbe stata finalmente sua, e lui l'avrebbe amata e onorata per sempre, rendendola la più felice delle donne.
                    
                      
  
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