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Autore: _Maisha_    04/06/2014    4 recensioni
E se una telefonata ti cambiasse la vita?
[drabble tripla]
Storia partecipante al contest "drabble di stile" di Marge86
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt n.10: nella drabble devono comparire tre numeri, scritti a lettere o a numeri, cardinali o ordinali, di diverso tipo.






M

Carla quella mattina non voleva andare a lavoro, non se la sentiva proprio.
Eppure la sveglia, strafottente, alle cinque del mattino suonò, distruggendo i pochi attimi di pace che trovava solo nel sonno, o forse neanche lì.
Gli occhi stanchi, le membra pesanti, la svogliatezza nel vestire. Marco si sarebbe arrabbiato vedendola in quello stato, ma in fondo che importava? Marco non c’era più.
Se ne era andato esattamente un anno prima, di lui solo un fantasma bianco su un letto d’ospedale. Non era andata neanche a fare condoglianze alla sua famiglia, alla fine lei era solo una delle sue innumerevoli conquiste, una delle tante conosciute in un bar, nascosta dal fumo di una sigaretta e dall’odore di un caffè.
Che morte del cazzo, tra l’altro. Riuscire a credere che uno come lui si ubriacasse e finisse accartocciato in un muro era quasi impossibile… che poi, dove corresse, Carla non lo ha mai saputo.
Il motore dell’auto scoppiettò, troppo vecchio quel catorcio, glielo ripeteva sempre anche lui, ma in fondo era la sua macchina e l’aveva comprata col suo sudore, senza il favore di nessuno.
Strade affollate, gente che passava, rideva, nessuno che condividesse il dolore con lei, a parte quella cartina imbottita di tabacco e quella canzone simil-country nello stereo, che ormai riceveva solo il segnale di stazioni rock – e lei lo odiava, il rock, forse solo per fare un dispetto a Marco – o incentrate su quello stile vintage che non era il massimo, ma almeno teneva compagnia.
Freno, frizione. Freno, frizione. Semaforo rosso e il telefono squillò.

Verde, e quello davanti che non si muoveva.
Giallo, il piede sull’acceleratore e il cellulare alla mano.


Chiamata in arrivo

M.

333 356 95 03

 
Rosso,  la macchina immobile al centro della strada. Clacson che sbraitavano impazziti, auto che la scansavano, insulti, eppure non le importava né del luogo, né del momento.
Marco?
Il telefono smise di suonare. E la mole immensa del camion la investì.

  
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