Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Cercaminelmare    04/06/2014    0 recensioni
‘ Promettilo ti prego, resta.’
Sono le otto e tre quarti di sera, fuori il tempo è uggioso, ma perfetto per chi come noi, sta rannicchiato fra le coperte, abbiamo parlato di tutto e niente. Fra le parole abbiamo fatto l’amore, ora dormi con la testa appoggiata sul mio petto, i tuoi respiri piccoli e regolari cullano i miei pensieri, va tutto bene, io resto. Il profumo fruttato dei tuoi capelli mi inebria le narici, le tue dita lunghe e magre stringono le mie, cerco con gli occhi l’inchiostro che hai impresso nella pelle, eccolo lì.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
C’è odore di caffè.
Lentamente mi costringo a salire le scale, manca solo una rampa e a me sembra manchi un eternità. E’ così facile scappare, uscire da una porta e chiudersela alle spalle, senza voltarsi. E allora perché è così difficile tornare?  Uno scalino alla volta, passo dopo passo, e quando sono sul pianerottolo mi sento stanco, quasi come se avessi dovuto scalare una montagna. Sbuffo piano e poso a terra, davanti la porta, il borsone da calcetto in cui una settimana fa ho gettato qualche maglia e due jeans, il dopobarba e lo spazzolino, un paio di calzini e tante imprecazioni. Ci ho  messo dentro tutta la mia rabbia, ho tirato la zip e sono corso fuori di casa, la nostra. Mi sei mancata subito, nello stesso istante in cui il tonfo della porta ha riempito l’aria, la stessa che solo qualche ora prima avevamo riempito di amore e risa, cos’è successo Bree? Cosa ci è successo?
Infilo una mano nella tasca dei jeans chiari che indosso, pesco le chiavi e sorrido al portachiavi a forma di testa di leone, la scritta’ Kenya’ è colorata e mi riporta alla mente i ricordi del nostro primo viaggio insieme. Chiudo gli occhi e  sembra di tornare indietro nel tempo, a quel caldo insopportabilmente afoso, al safari in mezzo al deserto, ai bambini con cui abbiamo giocato, ai tuoi occhi che brillavano di stupore e alle tue labbra sempre distese in quel sorriso di cui vivo. Perché sì, ce n’è voluto di tempo per capirlo, me ne sono andato e poi sono tornato indietro tante volte, forse troppe, ma ora finalmente mi è chiaro, di te -di noi- vivo.
E tu, mi permetterai di viverti, di nuovo?
Sbuffo, infilo la chiave nella toppa e faccio scattare la serratura piano. Afferro di nuovo la borsa,  faccio un passo avanti e improvvisamente mi rilasso, c’è odore di caffe, di casa e di te che stai canticchiando in cucina, mentre prepari la colazione. Chiudo la porta senza far rumore, poso il borsone affianco all’entrata del salotto, poi muovo dei passi incerti verso la cucina, con il labbro incastrato fra i denti spero che tu non ti accorga della mia presenza. Sporgo la testa appena, mi dai le spalle. Indossi la mia felpa del college e i pantaloni della tuta che hai comprato in saldo un mese fa, tieni la testa china mentre riempi una tazza di caffè, e dondoli i fianchi a ritmo della musica che stai ascoltando dalle cuffie wireless. Sorrido appena alla fortuna e cerco con gli occhi il tuo Ipod, è abbandonato sul tavolo di legno chiaro sulla sinistra, quello che abbiamo comprato all’Ikea per due soldi. Mi muovo silenzioso, due passi avanti e uno a sinistra, afferro veloce l’Ipod e sbircio la canzone che stai ascoltando, ‘ FireFly- Ed Sheeran’. Siamo stati ad un suo concerto, era dicembre e avevi le labbra secche ma felici, ti ho regalato i biglietti per il tuo compleanno e siamo andati insieme perché infondo le sue canzoni piacciono anche a me.  A fine concerto Ed ha cantato questa canzone, avevi gli occhi liquidi, le gambe incerte e il respiro accelerato. ‘ Stringimi’
Ti sei aggrappata alle mie spalle e alle mie labbra, alla mia pelle e al mio cuore, quella sera ho capito quanto in realtà tenessi a te, quanto fossimo noi.
Scuoto piano la testa e ripiego quel ricordo, lo infilo in un cassetto della mia mente, poi passo la lingua sulle labbra per inumidirle. Divarico le gambe e deglutisco, premo pausa e sono pronto alla tua reazione. Posi la caffettiera ormai mezza vuota, e pieghi leggermente la testa di lato mentre ti togli le cuffie, improvvisamente ti giri e ‘Questo Ipod si blocca di contin-‘
Spalanchi la bocca e gli occhi sorpresa, un attimo dopo però il tuo sguardo si indurisce, alzi un sopracciglio e incroci le braccia sotto il seno. Abbozzo ad un sorriso di scuse che so non basterà, poso di nuovo il tuo Ipod sul tavolo e affondo le mani nei jeans, non reggo i tuoi occhi azzurri su di me, quindi abbasso i miei, stringo le spalle e butto fuori aria ‘Ehi.’
Arcui entrambe le sopracciglia e sembri ancora più incazzata, sposti il peso su un piede e schiarisci la voce
‘ Sei serio?!’
Alzo le spalle ma me ne pento all’istante, odi quando faccio così, e capisco che adesso sei proprio incazzata come una iena.
‘ Sei sparito per una settimana, non un fottuto messaggio né una chiamata. Sai benissimo dove puoi infilarti il tuo ehi.’
Cerchi di controllare il tono di voce con scarsi risultati, le tue parole graffiano  sulla pelle.
‘Mi dispiace Bree.’ E sono sincero
‘ Sono stanca delle tue scuse, per quante volte ancora dovremo rivivere tutto questo? Quante altre volte ci siamo passati?’ sposti le mani sui fianchi e sento la tristezza nella tua voce.
‘Io ero arrabbiato e non ho pensato alle conseguenze, scusami.’
I tuoi occhi si appannano leggermente ‘ Ah sì Harry, non hai pensato alle conseguenze? E quando mai lo fai! Se c’è qualcosa che non va, se litighiamo o è una giornata di merda, tu prendi le tue cose e mi lasci qui, sola come una cretina. Non ce la faccio più.’
Le tue parole non possono essere  più vere, e fanno un male cane, te lo giuro mi dispiace.
‘Non volevo andarmene, non stavolta, per una cosa così stupida. Non è colpa tua se non avuto la promozione a capo ufficio.’
‘ Il tuo lavoro non è una cosa stupida Harry, – sospiri e alzi gli occhi al cielo,  ora mi sembrano meno duri e più stanchi- niente che riguarda te, o noi è stupido. Ma devi smetterla di tenerti tutto dentro. Cazzo parlami, urlami addosso, sfogati, stringimi forte e se vuoi butta tutto per terra, poi i pezzi li raccogliamo insieme.’
Incastro il labbro inferiore fra i denti per fermare il loro tremolio, sbuffo frustrato e chiudo gli occhi. Vorrei stringerti a me.
‘Senza quella promozione non abbiamo i soldi per l’affitto del nuovo appartamento che volevamo prendere, per questo me la sono presa tanto. E forse non riusciamo neanche a pagare questo, di affitto.’
‘ Chissenefrega Harry, a me va bene vivere su un divano, in mezzo alla strada, basta che ho te.’
Alzo finalmente gli occhi su di te che non tieni più le braccia sui fianchi,  adesso sono abbandonate lungo di esse, qualche lacrima ti bagna le guance e nello stesso istante in cui muovi un passo verso di me, le mie braccia ti stringono già. Sono un codardo, tra noi due sei sempre stata tu quella matura, quella che stringe i denti nei momenti peggiori, e ha sempre la situazione in mano. Solo ora però, mi sembra di vederti davvero, perché tu non sei né forte né sicura, hai solo paura. Sei fragile, con i tuoi capelli rossastri  sempre in disordine, il sorriso tirato sulle labbra piene, e io sono un coglione perché ho lasciato ricadere tutto sulle tue spalle.
‘Scusami, ti prego piccola, perdonami.’ E scandisco bene queste parole tra un respiro e le tue labbra che bacio ancora e ancora.
‘ Promettilo ti prego, resta.’
Sono le otto e tre quarti di sera, fuori il tempo è uggioso, ma perfetto per chi come noi, sta rannicchiato fra le coperte, abbiamo parlato di tutto e niente. Fra le parole abbiamo fatto l’amore, ora dormi con la testa appoggiata sul mio petto, i tuoi respiri piccoli e regolari cullano i miei pensieri, va tutto bene, io resto. Il profumo fruttato dei tuoi capelli mi inebria le narici, le tue dita lunghe e magre stringono le mie,  cerco con gli occhi l’inchiostro che hai impresso nella pelle, eccolo lì. Adagio segue la linea leggermente curva della clavicola destra. Me lo ricordo sai, il giorno che nel bel mezzo di un discorso a caso tu hai detto ‘ Voglio farmi un tatuaggio’ come se fosse una cosa da niente, come se non fosse per sempre.
  ‘ Un tatuaggio?’ e ho alzato un sopracciglio leggermente contrariato.
 ‘Sì Harry, hai capito bene.’                                                        
Ho posato la tazza di caffe, quella che mi hai regalato per natale, sul tavolo e ho sorriso divertito
‘Perché?’
‘Perché sì.’ Hai semplicemente risposto, il tuo sguardo felice e azzurro, come il ghiaccio nell’inverno più freddo perso oltre le mie spalle .
Ho incrociato le dita sotto il mento, i gomiti sul tavolo e un sorriso nascosto fra le parole
‘ E cosa vorresti tatuarti?’
Ricordo lo sguardo di sfida e il tono beffardo della tua voce ‘Lo scoprirai!’
Esattamente una settimana e due ore più tardi, sono uscito per comprare il latte. Ho chiacchierato con Liam al bar, giù all’angolo della strada per una mezz’oretta, quando poi sono rientrato in casa ti ho trovato in piedi in mezzo al salotto, con un sorriso a trentadue denti e gli occhi un po’ lucidi.
‘Ciao!’
‘Stai bene Bree?’
Hai annuito, e lentamente ti sei avvicinata a me. Ho lasciato che togliessi la busta della spesa dalla mia mano, le tue labbra hanno sfiorato le mie, poi il tuo viso si è appoggiato sulla mia spalla.
‘Guardami, sei sicura vada tutto bene?’
Hai riso piano, la tua mano ha lasciato una carezza sul mio viso, poi si è spostata sul maglione nero che portavi quel giorno. Con le dita hai scostato il lembo di stoffa sopra la clavicola, sulla pelle chiara spiccava una scritta nero pece.
’Stay.’
Ho schiuso le labbra sorpreso, disperatamente in cerca di qualcosa da dirti. Avrei voluto dirti che mi piace un casino, chiederti quando hai preso appuntamento e se sei andata dal tatuatore in centro, quello con l’insegna grande e rossa.
‘Un tatuaggio?’ è quello che invece ti ho domandato sorpreso.
‘Un tatuaggio.’ Hai risposto alzando le spalle
‘ Perché- ho deglutito- perché proprio quella parola?’
‘ Perché è importante Harry, mi sembra ovvio.’
Ho scosso la testa piano, continuando a non capire. Allora ricordo che tu hai preso fiato, il tuo sguardo si è indurito un po’ perso nel mio, hai spostato le mani sui fianchi, leggermente scocciata.
‘Possibile che non ci arrivi?’
Ho fatto un passo indietro più preoccupato che mai, per poterti guardare meglio, e  ho sentito l’aria farsi seria per un secondo. Un’ istante dopo hai nascosto un sorriso incastrando il labbro inferiore fra i denti
‘Perché è importante Harry, che tu resti qui con me.’
 
Salve a tutti
Sono consapevole del fatto che questa OS non abbia nè capo
nè coda, ma continuavo a guardarla lì, sola soletta nella cartella 'Random' sul dekstop.
Quindi oggi ho deciso di pubblicarla, spero davvero che vi piaccia.
La trama non è fra le più originali, ma non mi importa gran che... Per me significa molto perchè,
 come in ogni altra cosa che scrivo, ci ho lasciato un pezzo di me.

Vi lascio con un immagine di Bree e di Harry, di come li ho immaginati io :)



  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Cercaminelmare