-Apri mai un cassetto di camera tua, sperando che Zoro emerga da esso in stile Doraemon?
-Piangi quando mangi un mandarino?
-Quando ti perdi -per qualsiasi motivo- non ti senti un po' come un Marimo?
-Quando ti arrabbi, sfoderi mai denti squalini e capelli ardenti di rabbia in stile cartografa?
-Inveisci mai contro Oda e la sua passione anti-zonami?
-Nell'ultima settimana, hai sognato, almeno una notte, un mandarino e un marimo che rotolavano insieme?
-Alla precedente domanda, hai aggiunto "E non solo"?
-A uno spdaccino privo di senso del'orientamento, serve una navigatrice sapiente?
-Ti sei mai chiesta perchè prorpio Nami e Zoro abbiano colori complementari?
-Alla vista di due oggetti vicini, uno arancione e uno verde, sfangirli urlando "Zonamiiiiiiiiiii"?
-Quando entri su EFP, prima ancora di leggere il titolo della prima Fan Fiction postata, vai di già sulla sezione "coppie" è clicchi Nami x Zoro ?
Se hai risposto SI per la maggioranza alle domande, un giro sul MIDORI MIKAN è d'obbligo.
INOKASHIRA’S
PARK
-
Io non ci salgo!-
incrociò le braccia
sotto al seno prosperoso.
Il
ragazzo
dai capelli verdi sbuffò, alzando gli occhi al cielo.
Possibile
che fra tante donne che popolavano la terra lui avesse scelto come
compagna la
più scettica e rompiscatole?!
La
colpa era
della sua migliore amica, Robin, che le aveva riempito la testa di
sciocchezze
prese dalle centinaia di libri che popolavano la sua libreria.
Erano
solo
leggende, storie senza un minimo di fondamento; eppure, la sua ragazza
sembrava
cederci come una bambina che insiste sull’esistenza di Babbo
Natale.
-
Andiamo Nami! È solo una stupida
storiella
inventata per spaventare i creduloni!-
-
E se invece fosse vera? Se la dea si
vendicasse del nostro amore? Ti ricordi quanto erano felici Robin e
Rufy
insieme?! Bene, quando lui l’ha portata qui si sono lasciati,
e ora lei esce
con Law! Ti sembra ancora una sciocchezza?!- insistette,
sicura della sua
teoria.
-
Certo che è una sciocchezza! Robin
e Rufy si
sono lasciati perché lui era troppo immaturo per lei! Andava
a casa sua e
invece che darle attenzione le svuotava la dispensa e passava la serata
a
guardare i cartoni animati!- replicò il ragazzo,
la cui versione dei fatti
era molto più credibile.
-
E allora se il motivo era questo mi spieghi
perché non si sono lasciati prima?! Perché lei lo
ha scaricato solo dopo aver
fatto un giro in barca su questo lago?! Vorresti dirmi che è
solo una
coincidenza, Zoro?!- si portò le mani ai fianchi,
sporgendo il busto in
avanti verso di lui per far valere le sue ragioni.
-
Forse ha voluto trovare il momento giusto
per non farlo soffrire troppo, ci hai pensato a questo?-
-
No, ti dico che è colpa della
maledizione
del lago!-
-
Quanto sei noiosa…-
scosse il capo.
-
Lo vedi? Stiamo già litigando ora!-
annuì decisa.
-
Litighiamo perché tu sei una
mocciosa
credulona! Se mi ami così tanto come dici, non
sarà certo un giro in barca a
farci lasciare!- cercò di provocarla per metterla
alla prova.
-
E tu invece? Mi ami tanto come dici?-
gli rigirò la frittata.
-
Certo, ed è per questo che non ho
paura a
salire su quella maledetta barca!-
-
Hai detto “maledetta”! Lo
vedi?! Ho ragione
io!-
Niente.
Quando
s’impuntava su una cosa, non c’era verso di farle
cambiare idea.
Solitamente
le dava ragione, in un modo o nell’altro, perché
non aveva nessuna voglia di
sentire i suoi attacchi isterici e litigare.
Ma
quel
giorno non voleva e non poteva mollare.
Nami
doveva
salire su quella barca.
Se
così non
fosse stato, tutti i suoi sforzi per farle la sorpresa
più grossa che le avesse mai fatto si
sarebbero rivelati vani.
Organizzava
tutto nei minimi dettagli ormai da mesi, e finalmente il giorno tanto
agognato
era arrivato.
Pensava
che
una bella gita in uno stupendo parco con tanto di lago fosse la
location
ideale, ed era riuscito a convincerla, fino a quando Robin non le aveva
detto
della maledizione che celava quel lago.
Anche
lui la
conosceva, ma non gli aveva dato peso, poiché non era il
tipo da credere a
certe dicerie.
Non
aveva
però fatto i conti con la suscettibilità di Nami.
Appena
l’amica le aveva detto che se una coppia faceva un paio di
giri su quel lago il
loro rapporto avrebbe finito per spezzarsi, lei non ne aveva
più voluto sapere.
Era
già un
miracolo che fosse riuscito a trascinarla fino a lì, ma di
salire su quella
barca non c’era proprio verso.
Come
se non
bastasse, il tabellone all’entrata del parco non aveva di
certo aiutato.
“ La maledizione del Parco di
Inokashira”
Si narra che la dea Benzaiten, gelosa e
vendicativa, faccia sì che le
coppie rompano il loro rapporto non appena dopo l’uscita in
barca.
Potete visitare il tempio dedicato alla dea
all’interno del parco.
Si augura a tutti una piacevole gita.
Una
piacevole gita un corno!!!
Come
si
poteva fare una piacevole gita dopo aver letto un cartello simile?!?!
La
goccia
che aveva fatto traboccare il vaso, insomma.
E
ora
spettava a lui e a tutta la sua pazienza convincere la rossa a fare un
giro in
barca, per non mandare a monte i suoi piani.
-
Era in senso figurato, Nami!!! Ora smettila
di fare i capricci e Sali sulla barca!-
- Non ci penso nemmeno! -
- Guarda che ti prendo di peso e ti trascino
lì!- la minacciò, ormai al limite
dell’esasperazione.
-
Non lo farai!-
assottigliò lo sguardo la
ragazza.
-
Oh, sì che lo farò!-
- Provaci e ti ammazzo!!!-
- La leggenda dice che le coppie si
lasciano, non che uno uccide l’altro…-
ironizzò.
-
La smetti di ricordarmelo?!?! Non sei per
niente simpatico!!!- gracchiò.
-
Ascoltami…Ѐ solo una gita in barca,
non
succederà nulla. Quando torneremo sulla terraferma sarai
ancora la mia donna-
la rassicurò, usando un tono calmo ma deciso.
-
Ma…- fece dubbiosa.
-
Niente ma. In questo lago potrebbe esserci
anche la dea più potente del mondo, ma non
riuscirà a separarci. Se non ti
prendo io, chi vuoi che ti sopporti?- concluse, per non
rendere il discorso
troppo sdolcinato.
Si
era
lasciato andare anche troppo, considerando la freddezza che da sempre
lo
caratterizzava.
Ma
per una
volta poteva dire apertamente alla sua donna quanto la amasse.
Ormai
stavano insieme da tre anni, ed era certo che fosse quella giusta.
Amava
tutto
di lei, anche i difetti.
Si
aspettava
che rispondesse alla provocazione con una linguaccia, invece lo
guardò fisso
con l’aria di un cucciolo smarrito.
-
Me lo prometti…?-
cercò l’ennesima
conferma che sarebbe andato tutto bene.
-
Promesso. E sai che ogni mia promessa
è
debito- l’abbracciò forte, posandole un
bacio sulla fronte - Andiamo?-
La
vide
annuire impercettibilmente, muovendo i primi passi verso la barca,
senza mai
mollare la sua mano.
Tirò
un sospiro
di sollievo: il suo progetto era andato a buon fine.
….
La
guardò
scendere in fretta e furia dalla barca, aspettandolo a pochi metri
dalla riva
del lago.
Lo
capiva
benissimo che non si era goduta per niente quella gita, e la cosa gli
dispiaceva non poco.
Nonostante
fosse riuscito a convincerla a salire sulla barca, non aveva cancellato
il
dubbio dal suo cuore.
Aveva
cercato in tutti i modi di distrarla, parlandole, dedicandole
attenzioni, ma
nulla.
Nami
aveva
passato quegli ultimi venti minuti aggrappata saldamente ai bordi della
barca,
con le unghie conficcate nel legno e il volto teso, lo sguardo
perennemente
rivolto verso la riva.
Chi
la
vedeva avrebbe pensato che avesse paura dell’acqua, ma la
rossa era un’abile
nuotatrice, e da sempre le piaceva navigare.
Voleva
che
quella fosse una giornata memorabile per lei, ma avrebbe ricordato solo
quanta
paura quel posto le aveva suscitato.
Tuttavia,
non aveva ancora perso la speranza.
Gli
restava
un’ultima carta da giocare, la più importante.
-
Hai visto che non è successo nulla?-
allargò
le braccia, tentando di rassicurarla.
-
La giornata non è ancora
finita…- guardò
in basso.
-
Vero, ma finirà nel migliore dei
modi -
-
E come fai ad esserne certo?-
alzò un
sopracciglio.
- Vieni con me e lo scoprirai…-
sorrise,
tendendole una mano.
Confusa
da
tutto quel mistero, fissò interdetta il suo palmo per
qualche secondo,
accettando infine la proposta e porgendogli la sua piccola mano.
Stringendola
forte, la guidò lungo uno dei tanti sentieri che
percorrevano il parco, fino a
quando non giunsero nei pressi di una panchina adibita al ristoro,
posta sotto
un grande albero di ciliegi in fiore, che faceva ricadere i suoi petali
rosei
come fiocchi di neve colorati dalla luce del sole calante.
Era
l’atmosfera perfetta per ciò che stava per fare.
Ora
era lui
quello nervoso, e non aveva tutti i torti!
Stava
per
mettersi a nudo come mai aveva fatto in tutta la vita.
-Sediamoci…- la
invitò a prendere posto
sulla panchina, cosa che stranamente Nami non si fece ripetere due
volte.
-
Perché siamo qui?-
chiese, dopo che
anche lui si mise seduto.
-
Perché c’è una
cosa che devo dirti…- si
fece serio.
La
rossa non
prese bene la sua reazione, dal momento che il suo viso
impallidì come quello
di un cadavere.
Solo
allora
si rese conto che forse aveva dato l’impressione sbagliata
con il suo
comportamento.
Nami
era
ipertesa, e ogni minimo segnale sbagliato poteva farla scattare come
una molla.
Chissà
cosa
stava pensando ora in quella sua testolina laboriosa!
Molto
probabilmente si era già convinta che volesse lasciarla.
- Zoro…- mormorò
preoccupata, sgranando
gli occhi.
-
Che succede?! Perché fai quella
faccia?-
-
Non vuoi lasciarmi, vero…?-
Ecco,
come
non detto.
Aveva
detto
due parole in croce e già lei si metteva a farci i ricami
intorno.
Maledetta
Robin e i suoi libri del cavolo!
Promise
a se
stesso che se fosse uscito vivo da quella giornata l’avrebbe
fatta pagare alla
mora dagli occhi di ghiaccio.
-No che non voglio lasciarti! Mi lasci finire
di parlare?- la invitò ad ascoltare in silenzio
senza farsi prendere dal
panico.
-
Sì…scusami…-
si strinse nelle spalle.
-
Volevo solo dirti che…-
prese un grosso
respiro, cercando di mantenere la calma anche lui - …che
stiamo insieme da un bel po’ ormai, e io…beh,
ecco, io…-
iniziò a tentennare, mentre gli si formava un groppo alla
gola.
-
Ti sei stancato?- si mise subito
sull’attenti Nami, insospettita dal modo in cui il verde
girava intorno alla
cosa - Sono solo una seccatura vero? Una
mocciosa,
come dici tu!-
-
Nami…-
-
Vuoi stare con Tashigi, vero? Quella che
insegna con te alla palestra di kendo, quella morettina secca con
quegli
orrendi occhiali! Lo sapevo che ti piaceva, te l’ho sempre
detto, ma tu hai
negato fino all’ultimo!-
-
Nami…-
-
Che cos’ha quella che io non ho,
eh?! È
perché sa usare una spada?! Ti interessa così
tanto avere una donna che sappia
maneggiare quei gingilli di ferro che tanto ami?! Non ti va bene una
che si
interessa di cartografia e condizioni atmosferiche?!-
-
Nami…- iniziava a
spazientirsi di quella
sfuriata.
-
Ti lavo i vestiti, cucino per te, ti faccio
i massaggi quando torni a casa stanco, ti vengo a prendere quando ti
perdi, ti
faccio passare delle notti di fuoco e tu vuoi andare da quella
là che inciampa
a ogni passo?!?! Beh vai pure, ma sappi che con me hai chiuso! E te
l’avevo
detto che non dovevamo andare a fare quella stupida gita sulla barca!!!-
-
VOLEVO SOLO CHIEDERTI SE VUOI
SPOSARMI!!!!!!!!- sbottò il verde, ormai esausto
di sentirla urlare una
scemenza dopo l’altra.
Restarono
così, a guardarsi negli occhi come due ebeti, uno
più rosso dell’altro.
Lei
era
sbigottita per la proposta di matrimonio appena ricevuta, lui si
vergognava di
aver urlato una cosa tanto personale nel bel mezzo di un parco pieno di
gente,
senza contare che era un po’ scocciato dalla poca fiducia che
Nami aveva
mostrato di avere.
Le
altre
coppiette avevano interrotto la loro passeggiata, fermandosi a fissarli
scioccati quanto loro.
-
Beh?! Che avete da fissare?!- li
smarrì
Zoro con un’occhiataccia accompagnata da un ringhio.
Tornò
a
voltarsi verso Nami, in attesa di una sua qualsiasi reazione.
Lei
stava
ancora metabolizzando la notizia, con la bocca semiaperta e gli occhi
sbarrati.
Va
bene lo
shock, ma che dicesse qualcosa però, o altrimenti anche lui
avrebbe iniziato a
dare di matto.
-
Zoro…tu…-
mormorò quasi
impercettibilmente.
-
Voglio che tu sia la mia donna a tutti gli
effetti-
-
Allora…non vuoi lasciarmi?-
-
Te lo sto dicendo da quando siamo arrivati!-
-
Vuoi sposarmi…- ripeteva
meccanicamente,
come se non riuscisse a capacitarsi della cosa.
-
Sì…E tu lo vuoi?-
chiese, desideroso di
una conferma.
-
Io…sì, sì lo
voglio!- annuì decisa,
rianimandosi all’improvviso - Lo
voglio
buzzurro, lo voglio!- gli saltò al collo con foga,
facendolo barcollare con
la schiena all’indietro.
-
Davvero…?- volle
un’ultima conferma.
-
Sì!- annuì
decisa, catturando le sue
labbra in un bacio appassionato.
Si
staccarono solo quando la mancanza di aria si fece insopportabile.
Tutto
era
andato per il meglio, anche se non era proprio così che se
l’era immaginato.
Fu
allora
che gli venne in mente di essersi dimenticato la cosa più
importante.
Preso
com’era a fermare l’attacco isterico di Nami, gli
era passato di mente quel
particolare fondamentale.
-
Accidenti!- imprecò.
- Cosa c’è?-
-
Ho scordato una cosa…-
iniziò a frugare
nelle tasche dei pantaloni.
Sotto
lo
sguardo attento della rossa, estrasse una scatolina blu con delle
decorazioni
argentee.
Gli
occhi di
lei si illuminarono alla vista di quello che doveva essere il
contenitore del
suo anello di fidanzamento.
-
Oh, Zoro…-
avvicinò il volto curiosa.
-
So che avresti voluto un anello di diamanti,
ma questo è tutto quello che mi posso permettere…-
aprì la scatolina,
mostrando un anello sottile ma elegante, con due piccoli brillanti
bianchi su ciascuno
dei lati e una pietra più grossa e rosa al centro.
-
Ѐ…è
bellissimo…- lo fissò meravigliata,
sentendosi fiera del buon gusto che aveva dimostrato il suo uomo.
-
Ti piace?-
-
Lo adoro…Che aspetti a mettermelo?-
gli
porse la mano sinistra, sorridendo.
Delicatamente,
infilò il gioiello nell’anulare, facendolo
brillare ancora di più su quella
pelle nivea.
La
guardò
mentre si fissava il dito felice.
Che
se
andassero al diavolo la dea Benzaiten e la sua presunta maledizione.
Lui
e Nami
non si sarebbero mai lasciati.
ANGOLO
DELL’AUTORE
Un’altra
shot scema ispirata ad una leggenda giapponese.
E’
una cosa
senza impegno, spero vi piaccia!
Forse
questa
sarà la mia ultima fanfiction della settimana zonami, a meno
che non riesca a
finire il nuovo capitolo della spada maledetta prima di sabato. Se non
dovessi
riuscirci, auguro di nuovo a tutte un buon finale di Settimana Zonami e
ringrazio tutte coloro che hanno partecipato prendendo parte
all’iniziativa!
Baci
Place