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Autore: JackDaniels123    05/06/2014    1 recensioni
Una piccola one shot. Una poesia in rima dalle atmosfere alla Tim Burton.
Più che una trama, metto una piccola parte della poesia...così da incuriosire:
"Dov'eran le rose ch'io avevo piantato?
E lo splendor? Ormai già passato?
Non ci pensavo, non importava,
ma un'ansia scura, mi attanagliava.
Con impazienza mi precipitai, 'dritta v'entrai,
e il viso vispo al salone affacciai."
Genere: Mistero, Poesia, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi risvegliai, e lì un grosso cipresso.
Mi risvegliai, ma cos'era successo?
Freddo trovai il momentaneo giaciglio,
ma in piedi mi misi in un batter di ciglio.
Guardai nei dintorni, 'el vecchio paesaggio,
poco c'aveva d'un mese di maggio.
Chissà quante ore ero stata dormiente,
e come vi ero in quel macabro ambiente.
E' dunque il momento ch'io torni al mio nido,
e nel ritornare, levai il mio grido.
-Torno da voi, mia amata famiglia,
torna da voi l'unica figlia.
E torno da te, mio tenero amato,
che con la mia assenza sarai spaventato! -
Percorsi la via tra nebbie e sospiri,
per riveder i suoi caldi zaffiri.
Uscii da quel bosco ed eccola ora,
potei rivedere la dolce dimora.
Avanzai il passo, frettoso e spedìto,
volevo vederli, mi sembrò proibito.
La mia bella casa era stata un castello,
ed ora pareva un volgare bordello.
Dov'eran le rose ch'io avevo piantato?
E lo splendor? Ormai già passato?
Non ci pensavo, non importava,
ma un'ansia scura, mi attanagliava. 
Con impazienza mi precipitai, 'dritta v'entrai,
e il viso vispo al salone affacciai.
Niente risate, silenzio tombale;
qui nel castello, lì nel viale.
Corsi di sopra, in camera mia,
e sperai di trovar ognuno o chessìa!
-Madre, sei qui? Padre mio, dài!-
Esasperata a cercar continuai.
-E mio dolce Jhon dagli occhi impigriti?
Oh, dove siete voi tutti finiti?!-
La porta di camera, poi spalancai,
e finalmente lì lo trovai.
Lui la mi vita, il mio sposo promesso.
- Mio caro Jhon, che mai qui è successo?-
Mi guardò storto, gli occhi sgranò,
in viso tutto egli sbiancò.
- Deh! Cos'avete, mio caro tesoro?
Sapete che v'amo, che voi solo adoro!
Ma perchè, invece, voi solo tremate?
Non mi volete? Non m'abbracciate?
Non abbracciate la vostra Cathrina?
La vostra amata, la vostra donnina?
Cos'è mai quel cero, quell'abito a lutto?
Cos'è mai quel nero e quel viso distrutto?-
E continuava soltanto a tacere.
Mi faceva snervare, non di certo piacere!
-Oh Jhon, insomma, su dite qualcosa!
Perchè mai avete quell'aria angosciosa?
C'è qui mia madre? Mio padre dov'è?
E il maggiordomo? La serva non c'è?
Oh, io vi prego, basta penare,
vi decidete voi pure a parlare?-
Ma nulla v'uscii dalla sua bocca rosa,
nè una parola nè alcuna cosa.
Di qualche passo, poi m'avvicinai,
i suoi occhi d'orrore, presto scrutai.
-Perchè qui mi pare di esser d'inverno?
qui v'erano gl'angeli, e questo è l'inferno!-
 Avevo io pure paura oramai,
di conoscer 'l vero, così m'allarmai.
-Jhon, lo ripeto, raccogliete il mio appello,
che mai è accaduto in questo castello?
Si tratta di lei? La mia amata madre?
O ad aver la peggio è stato mio padre?-
Avevo l'affanno, il cuor mi scoppiava,
nel petto imperterrito, lui palpitava.
E i miei occhi scuri via via si riempirono,
calde le lacrime che presto v'uscirono.
-Basta! Non voglio ancora aspettare,
la verità dovete or'urlare!
Che maggio non'è l'ho capito da un po',
ma com'è possibile? Sapere dovrò!
Sapere anche devo capir molte cose:
il lutto, le assenze, le mie amate rose!
Quant'è 'l tempo ch'io qui sono mancata?
Pensavo alle ore, una poca manciata.-
E intanto su me preser'il sopravvento,
il freddo, i brividi e lo spavento.
Tra le sue braccia volevo il conforto,
ma eran sol molli, le braccia di un morto.
Ed era lì, ce l'avevo ad un palmo.
-Mio caro, son'io, dovete star calmo.-
Mi sporsi a baciare le sue labbra viola,
e le parole m'usciron alla gola.
-Vi amo mio Jhon, mio tenero amore.
Sì, amo voi solo, mio unico cuore.-
Non ricambiò, non si mosse neppure,
e quei silenzi, a me perver torture.
-Ho il fiato corto, il capo mi gira,
oh, mi sentite? Cathrina delira!
Avanti, mio Jhon, è il momento, parliamo,
niente bugie al punto in cui siamo.
Ordunque, forza, non mentitemi più-
E lui, colla voce:
-Cathrina, il morto sei tu!
   
 
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