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Autore: La Mutaforma    05/06/2014    2 recensioni
Rivolti alle pareti o guardando grigi soffitti nella penombra evanescente di un vuoto che c’è e non c’è, parliamo alle mosche.
Il loro ronzio fa il rumore di lancette spezzate, ferme.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Siamo tutti ciechi.
Allunghiamo le mani in un buio che non vediamo, ed è nostro, nostro, solo nostro.
E nessun’altro si può avvicinare.
L’eco di un mercante si espande nel vuoto.
“Ore, ore di tutti i tipi, ore usate e in buone condizioni”
Ricicliamo il tempo perso, con la stessa intensità di quando è stato perduto.
Rivolti alle pareti o guardando grigi soffitti nella penombra evanescente di un vuoto che c’è e non c’è, parliamo alle mosche. Il loro ronzio fa il rumore di lancette spezzate, ferme.
Da qualche parte, la sirena di un allarme ripete stancamente il suo verso, l’ultimo avviso.
Il dolore ci rese tutti egoisti.
Ore comprate e rivendute. Scandite da un’asincrona campana a cui non hanno mai spiegato cos’è il tempo. 
   
 
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