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Autore: Vitani    05/06/2014    3 recensioni
"E quel bacio ha il sapore dell’acqua del lago ed è infinito."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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ALWAYS



 
L’azzurro di quel cielo abbacinava. Era come guardare Naruto negli occhi, la stessa luminosa intensità. Faceva caldo quel giorno a Konoha, un caldo secco da fine primavera che metteva in corpo la voglia di uscire. Ed erano usciti, Sasuke e Naruto. Fianco a fianco avevano passeggiato lungo strade deserte – era primo pomeriggio – e s’erano diretti verso il laghetto della loro infanzia. Seduti sul pontile avevano scrutato l’acqua, nel più naturale dei silenzi. Non s’erano detti una parola da quando avevano messo piede fuori casa, perché non ce n’era bisogno. Si capivano.
S’erano tolti le maglie, rimanendo in pantaloni sotto quel cielo brillante che accecava. Sasuke aveva sbuffato per il sole che gli scottava le spalle, Naruto aveva riso e l’aveva preso in giro per quella pelle chiara da ragazza. Sasuke, così, s’era buttato. Senza preavviso era schizzato come una freccia nell’acqua gelida, schiantandone addosso a Naruto l’equivalente di una secchiata. Oh, come l’aveva stramaledetto!
Poi, però, Sasuke non era riemerso. Era stato sotto qualcosa come minuti interi, vai a capire come, e lo sguardo di Naruto s’era acceso di preoccupazione. Immotivata, certamente, poiché lo sentiva chiaramente lì nell’acqua ed era vitale e potente come sempre. Però…
C’erano cose che, semplicemente, non cambiavano.
S’era tuffato a sua volta.
 
 
 
Ci mette un po’ per abituarsi a vedere.
Eccolo, Sasuke, sagoma indistinta verso il fondo, coi candidi piedi nudi che sembrano nascere dal nulla.
Il torso, quei piedi, la macchia del viso aggraziato.
Tutto ciò che scorge la sua vista disturbata dall’acqua.
Poi Sasuke allunga la mano sinistra.
“Tirami su”, sembra dire.
O ti porto giù con me.
 
 
La superficie dell’acqua riflette la luce del sole.
Un caleidoscopio azzurro.
Una tela di ragno costruita da un dio, filamenti effimeri e lucenti fatti d’oro e calore.
Impalpabili, bellissimi.
C’è il corpo di Naruto direttamente in quella luce, galleggia sopra di lui e davanti al sole, coi capelli biondi liquefatti e sfilacciati attorno al volto.
Il sole.
Quel sole.
Naruto è il sole.
 
 
Si tende.
S’allunga dentro l’acqua sfidando l’attrito, la mancanza di ossigeno.
Affronta ogni resistenza.
La sua mano destra cerca con insistenza quella che Sasuke gli tende.
Non sa bene chi dei due si muova per primo verso l’altro, chi dia la spinta maggiore.
Sa che è come un attimo eterno.
Si sfiorano le dita, le due mani s’aggrappano una all’altra con la disperazione del bisogno.
L’affetto, la mancanza, i dolori ricevuti e inferti.
Tutto torna.
Sei qui.
Sei qui.
Nella testa e nel cuore.
Nelle mani, finalmente.
 
 
La pelle zigrinata dall’acqua si copre di bollicine d’aria.
La pressione delle dita contro le dita aumenta.
Quasi che vogliano stritolarsi.
O distruggersi.
O amarsi.
Mani capaci solo di stringersi a pugno.
Sorriderebbe quasi, se soltanto fosse certo di riuscire a ricordare come si fa.
Due bolle d’ossigeno gli sfuggono dalle labbra.
Vorrebbe pronunciare quella parola che ha sempre avuto sull’orlo dei pensieri anche nei giorni più bui e più fragili.
Naruto…
L’acqua del lago è densa.
 
 
Tira, tira forte.
Tira il corpo di Sasuke verso l’alto quasi da spezzarlo, verso di sé.
Quasi da ucciderlo, quasi da strapparlo all’abisso.
Lui si muove, lo asseconda, è vivo, sì, è vivo.
“Vieni da me”, vuol dirgli.
E s’abbassa, al tempo stesso, con le braccia spalancate per raggiungerlo.
 
 
Si lascia sconvolgere.
Come ogni volta.
Si lascia infine avviluppare dal calore di quel sole, si lascia circondare da quelle braccia, si lascia violare il cuore e i pensieri.
È stanco, di tutto.
Stanco di soffrire, soprattutto.
Vuole, almeno oggi, almeno adesso, lasciare che l’amore lo culli.
Tesi uno verso l’altro, stretti uno contro l’altro, occhi negli occhi.
A rischio di ferirsi, a costo di annullarsi.
Si completano.
 
 
E quel bacio ha il sapore dell’acqua del lago ed è infinito.
 
 
 
Erano riemersi, infreddoliti e senza fiato, e s’erano trascinati non sul pontile ma contro la sponda del lago. Naruto s’era steso sulla nuda terra, con le guance rosse e le dita di Sasuke ancora strette. Riprendevano fiato per non dover parlare, increduli ma non sconvolti, con gli occhi che tradivano i pensieri. Si guardavano. Si guardavano sempre.
Poi Naruto s’era sollevato e aveva scostato una molle ciocca di capelli dagli occhi di Sasuke.
C’era qualcosa… qualcosa che aveva a che fare con le molte volte che erano stati l’uno contro l’altro.
 
 
 
Naruto ricorda perfettamente la prima volta che è stato atterrato da Sasuke: da bambini, in accademia.
È stata anche la prima volta che ha visto quell’odio, quel soffocante pazzo odio assoluto.
È stata la prima volta che ha pensato di volerlo salvare.
E ora… c’è qualcosa, sì, lo vede bene nel fondo degli occhi neri.
Una mancanza.
Non c’è più l’odio.
Non ha idea di quando sia sparito, ma non è più là.
Non lo consuma più.
Ed emerge ora dal fondo di quei begli occhi tutto ciò che è Sasuke.
La malinconia del passato, la volontà di non arrendersi.
Il dolore che lentamente cicatrizza, quelle briciole di gioia che gli illuminavano lo sguardo.
Il loro legame, intonso, incorruttibile.
A labbra socchiuse Sasuke lo guarda, così assorto che pare stia osservando un lontano sogno.
Ah, da quand’è che…
C’è una strana aspra tenerezza nei suoi occhi, una lieve curiosità quasi infantile.
C’è un affetto inespresso, sconfinato, vasto quanto quel cielo così azzurro sopra di loro.
Da quanto tempo? Naruto si chiede.
Da quanto tempo è che i nostri cuori sono speculari?
Da quanto tempo tu ricambi quello che provo?
Sasuke si china appena, Naruto abbassa le palpebre.
Sì, sì.
Attende quella parola, sa che verrà.
Attende un sussurro schivo, quasi timido.
Sorride.
Sasuke…
 
 
«Sempre.»



 
N.d.A. Dedicata a chi come me pensa che Sasuke da sempre tenga a Naruto esattamente quanto Naruto tiene a lui. Non ho idea di cosa ne sia uscito, ma l'ho scritta di getto e spero sia leggibile almeno. Io la immagino in un post-Shippuden con Sasuke tornato a Konoha, ma in effetti il contesto è vago. Spero vi piaccia! >_< (Arriverà anche la OS rossa, promesso.)
Baci!
Vitani
   
 
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