Piccolo Test:
-Apri mai un cassetto di camera tua, sperando che Zoro emerga da esso in stile Doraemon?
-Piangi quando mangi un mandarino?
-Quando ti perdi -per qualsiasi motivo- non ti senti un pò come un Marimo?
-Quando ti arrabbi, sfoderi mai denti squalini e capelli ardenti di rabbia in stile cartografa?
-Inveisci mai contro Oda e la sua passione anti-zonami?
-Nell'ultima settimana, hai sognato, almeno una notte, un mandarino e un marimo che rotolavano insieme?
-Alla precedente domanda, hai aggiunto "E non solo"?
-A uno spdaccino privo di senso del'orientamento, serve una navigatrice sapeinte?
-Ti sei mai chiesta perchè prorpio Nami e Zoro abbaimo colori complementari?
-Alla vista di due oggetti vicini, uno arancione e uno verde, fan girli urlando "Zonamiiiiiiiiiii"?
-Quando entri su EFP, prima ancora di leggere il titolo della prima Fan Fiction postata, vai di già sulla sezione "coppie" è cicchi Nami x Zoro ?
Se hai risposto SI per la maggioranza alle domande, un giro sul MIDORI MIKAN è d'obbligo.
Sospirava la navigatrice, chiusa
nella sua camera che
condivideva con l’affascinante archeologa.
Fuori pioveva, e la nave era
ferma in mezzo all’oceano.
Si era chiusa in camera per
concentrarsi sul lavoro che aveva
da sbrigare, ma non ne aveva alcuna voglia. Quel tempo non la motivava,
la
rendeva oziosa e la faceva annoiare a morte.
La matita da disegno continuava
ad alloggiare tra il suo naso
e le labbra.
-Uffa! –
sbuffò, mettendosi a gambe incrociate sulla sedia.
Prese una cartina che aveva
disegnato pochi giorni prima,
guardandola, analizzandola per accertarsi di non aver commesso errori.
All’improvviso, un brivido freddo
l’attraversò. La temperatura era scesa
leggermente e anche le sue mani si erano infreddolite.
Si alzò e si diresse
verso l’armadio per prendere un maglione
caldo. Nell’aprire le ante, si accorse che a terra
c’era una felpa; la raccolse
e la guardò sorridendo .
L’annusò ,
per poi infilarsela.
Si perdeva in quella felpa verde
con una stella rossa cucita
sulla schiena, attraversata da una cicatrice, che le copriva le mani e
il
sedere. Aveva lasciato i capelli dentro, sistemandosi il cappello
mentre
tornava alla scrivania.
Stava cominciando a riscaldarsi,
ma non riusciva a
concentrasi per via dell’odore che l’avvolgeva.
Odore di uomo con un lieve
accenno di sakè.
Odore di Zoro.
Quella felpa era proprio dello
spadaccino, gliel’aveva
comprata lei quando si trovavano sull’isola degli uomini
pesce. Appena l’aveva
vista, l’aveva subito immaginata addosso al marimo e
così l’aveva acquistata.
Era stata anche molto fortunata, perché grazie al loro amico
stilista Pappagu
aveva ottenuto un super sconto, nonostante la maglia fosse di una nota
marca
che andava molto di moda e per di più venisse prodotta
proprio in quel luogo.
Occasione assolutamente da non perdere per la sua sete di vestiti
firmati.
Di solito, quando andava a fare
shopping con Robin e il
piccolo Chopper, si divertiva molto ad immaginare Zoro al posto dei
manichini
esposti nelle vetrine.
Le piaceva immaginare come
sarebbero stati determinati capi
su di lui.
Quest’idea la faceva
sempre ridere e le faceva desiderare,
ogni volta, di assistere ad una sfilata improvvisata dallo spadaccino.
Fantasticava
su di lui nei panni di un modello… Perché
sì, moriva dalla voglia di vederlo
più spesso senza quello yukata verde! Voleva vederlo con una
t-shirt, una
camicia aperta, una felpa, una canotta, addirittura con un giubbino di
pelle,
ma sapeva che sarebbero state poche le occasioni in cui
l’avrebbe visto senza
il suo inseparabile yukata. Non che stesse male, anzi, rendeva quel
lungo
indumento verde più bello di quanto non fosse, gli donava un
fascino che in
realtà non aveva. Amava il suo uomo anche con quel
“obbrobrio” (come lo
definiva lei) addosso.
Sentì la porta aprirsi
all’improvviso e vide catapultarsi in
camera lo spadaccino mezzo bagnato.
- Ehi! – lo
guardò a metà fra il perplesso e lo scocciato.
- Dannazione! Ma sei qui?!
Perché?!–
- Come perché?!
E’ la mia camera, in caso non l’avessi
notato! –
Zoro richiuse la porta alle sue
spalle e alzò lo sguardo,
guardandola mentre se ne stava girata sulla sedia, con le gambe
incrociate.
Alzò un sopracciglio,
arricciando le labbra, dopo aver notato
il suo aspetto.
- Pensavo fossi nel tuo studio e
invece sei qui da sola –
- Sì, non mi andava di
stare lì. Poi sentivo Rufy e gli altri
far casino. Anche di fronte a questo tempo non si arrendono.–
disse,
passandogli un asciugamano blu scuro.
Lo spadaccino si sedette sul
letto e cominciò a passarselo
sulla zazzera verde.
- Non li ferma il Governo
Mondiale, figurati se li ferma il
tempo! – un sorriso comparve sulle sue labbra.
- Già, hai ragione!
– sorrise.
Zoro la prese per il polso e
poggiò il capo sul suo ventre, mentre
stringeva leggermente il suo polso sottile nella sua grande mano.
Il pallore della sua carnagione,
in contrasto con la pelle
bronzea dello spadaccino, creava un bellissimo effetto. Sembrava quasi
del
caffè versato nel latte.
Con la mano libera,
passò le dita tra i capelli umidi di Zoro.
- Ti sei bagnato tutto. Togliti
lo yukata, ti verrà un
accidente! E non tirarmi fuori la storia: sono un fortissimo
spadaccino, di
certo non mi fermerà un raffreddore preso con un
po’ di pioggia!-
Zoro si mise a ridere.
- Beh, mi tolgo lo yukata, ma con
cosa mi copro se la mia
felpa la indossi tu?
Nami arrossì
leggermente. E così l’aveva notata…
- Tua?! Non scherziamo!
L’ho comprata io, con i MIEI soldi! –
disse scherzando, anche se quando si trattava di soldi era piuttosto
seria.
- Ovvio, con i TUOI soldi! A noi
non dai un centesimo! Ad
eccezione del cuocastro, che deve occuparsi delle provviste –
- Appunto! Lui li spende per una
giusta causa! –
- E’ quello che credi
tu! Un tipo come lui, secondo te, non
spende il resto in cose che gli interessano? - sottolineò
con enfasi
quell’ultima parola, facendo una chiara allusione alla sua
passione
incontrollata per le donne.
A quelle parole, le sue guance
cominciarono a tingersi di
rosso.
- Ti prego, non dirmi
che… -
- Mh mh - annuì ad
occhi chiusi, un po’ sorpreso che non
avesse mai sospettato nulla.
- Aaaaaaaah, quel cuocastro!!! Me
la paga!!! Non dobbiamo
sprecare neanche un centesimo! –
Lo spadaccino scoppiò
in una fragorosa risata, notando il
nomignolo che aveva usato per Sanji.
Si distese sul letto, tirandosela
dietro. Si ritrovò così
spalmata sul suo petto.
- Dai, mettiti la felpa. Non
voglio che ti ammali. Non ci
serve uno spadaccino malato! – disse divertita.
- No, tienila, serve
più a te che a me. Posso coprirmi con le
coperte. E poi… -
- E poi? –
Nami alzò lo sguardo
su di lui, notando le sue guance
leggermente arrosate.
- E poi…e poi niente!
Sto bene così! –
Capì cosa voleva dire
e accettò di tenersi la felpa senza
dire nulla.
Zoro non era cambiato per niente.
Forte nel combattimento, ma
“debole” nell’esprimersi.
Nell’esprimere cose carine o insolite per la sua
bocca.
Si sistemò meglio su
di lui, poggiando la schiena contro il
suo petto e infilandosi il cappuccio della felpa in testa.
Zoro, come suo solito, mise una
mano dietro il capo e con
l’altra toccava il suo gomito.
Fuori si sentiva lo scrosciare
della pioggia e, adesso,
quell’odore di uomo con una piccola traccia di
sakè, l’odore di Zoro, riempiva
la camera e lei ne era felice. Aveva la sensazione di essere coccolata
da quel
bellissimo profumo.
- Volevo che Brook suonasse
qualcosa per me… –
– Perché?
– lo vide aprire il suo unico occhio.
- Perché quando piove
e sono costretta a starmene chiusa in
cabina, mi piace ascoltare della musica rilassante. –
- E perché non
l’hai chiamato? Avrebbe suonato volentieri. –
- Lo so, ma sicuramente mi
avrebbe detto: “Nami-san, posso
vedere le tue mutandine?”. Non mi andava di litigare.
Però..è triste stare
senza musica –
Lo spadaccino sospirò.
- Ascolta…-
- Eh? –
- … -
- Cosa devo ascoltare,
Zoro?–
- Shhhh - le prese una ciocca di
capelli e cominciò ad
accarezzarla - Ascolta… - disse con voce roca e calda -
Ascolta e chiudi gli
occhi. –
Seguì il suo
suggerimento e sentì subito una dolce melodia.
Ma non era Brook…Era la pioggia.
La pioggia stava creando quella
melodia forte ma al tempo
stesso dolce. Una melodia che le permetteva di rilassarsi e di
abbandonarsi.
Molto meglio di un massaggio.
Rilassò i muscoli e si
fece ancora più piccola.
Zoro sorrise appena, guardandola.
- Allora? La senti? –
Annuì.
- E’ bellissima
– disse con un filo di voce, allungando una
mano verso il volto dello spadaccino.
Sentì i freddi
pendenti dorati sotto la punta delle sue dita,
passando poi alle labbra. Zoro le baciò lievemente le dita
bianche.
Oltre alla melodia che creava la
pioggia, si sentivano solo i
loro respiri calmi e regolari.
- Vorrei che fosse sempre tutto
così… Ascoltare questa bella
melodia, stare al caldo con te e con la tua felpa addosso ed essere
immersa nel
tuo profumo. –
Le tolse il cappello e la
baciò sulla testa. Lei salì un po’
più su e gli cinse il collo con un braccio, posizionando la
testa nell’incavo
della sua spalla, regalandogli un delicato bacio sul collo.
- Non voglio più
starti lontana per 2 anni… –
- Non accadrà. Non
succederà mai più. Siamo diventati tutti
più forti e ho giurato che non lascerò
più che ci accada una cosa simile. Vi
proteggerò sempre. Ti proteggerò sempre.
– le cinse la vita con un braccio -
Cavoli, ti perdi in questa felpa! –
Rise di gioia, sembrando quasi
una bambina.
Sapeva che avrebbe mantenuto la
promessa, ma sapeva anche che
lei sarebbe stata al suo fianco per proteggere la loro famiglia e per
proteggere loro due. Era cambiata. Non era più la ragazzina
fifona e debole di
due anni fa. Aveva studiato e si era allenata proprio per evitare di
passare
chissà quanto tempo lontana da casa sua e da lui.
- Se ti sento starnutire, giuro
che ti do un pugno!-
- Per quanto tu voglia fare la
gentile, so che non mi avresti
ceduto la felpa. –
- Ma sentitelo! Uno vuole essere
gentile e lui nemmeno ti
crede! –
- L’hai detto tu, no?
–
- Cosa? –
- Che ti piace essere immersa in
questo profumo –
Avvampò, sorpresa del
fatto che avesse ricordato le sue
parole.
Si alzò e lo
baciò sulle labbra. Lo spadaccino spalancò gli
occhi: non si aspettava di certo un bacio, ma un calcio nei paesi
bassi, magari!
- Sei crudele! Manchi di tatto!
– disse, fingendosi
arrabbiata e rossa in viso, accoccolandosi nuovamente contro di lui.
- Ma sei stata tu a dirlo,
sbaglio? –
- Sssshhhh, non è
vero! –
- Mocciosa! –
- Stupido Marimo! –
- Adesso parli come quel cuoco di
serie C?! –
- No, dico solo quello che sei!
–
Fece spallucce Roronoa.
Inspirò pesantemente
la strinse più forte a sé.
- E comunque, non
l’avrei accettata la felpa. Sta meglio a te
che a me. – disse, convinto che ormai si fosse abbandonata al
sonno.
Stava per raggiungerla, quando la
sentì sorridergli sul
collo.
Arrossì.
Gliel’aveva fatta,
quella strega.
Dopo pochi minuti, si lasciarono
andare alla melodia della pioggia,
al tepore dei loro corpi e al sonno.
Piccolo Angolo Autore
Salve a tutti!
E' la prima volta che scrivo e pubblico una FanFiction e ho scelto la settimana Zonami per pubblicarla proprio perchè è dedicata a questa meravigliosa coppia che amo alla follia!
Non so che dire >_<
Ma vorrei solo ringraziare Placebogirl per avermi betato la ff! Senza di lei, non sarebbe venuta fuori così: DECENTE!
Grazie mille Place! Come sempre sei gentilissima e disponibilissima!
Ti ringrazio anche per avermi aiutata a partorire sto benedetto bambino! Cavolo quanto è faticoso pubblicare una fic O_O
Vabbè, ringrazio tutti i lettori che hanno letto e..niente, buona settimana Zonami <3
W il Midori Mikan!
Erre_Bizarre.