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Autore: supersara    06/06/2014    6 recensioni
Vincitrice del premio Best Silly Ever al contest "This is Silly - non prendiamoci sul serio!" di _Chappy.
Esatto ragazzi, è proprio quello che sembra: Sasuke e Naruto si ritrovano nel paese del meraviglie. E' una storia comica (o almeno spero XD) che ho scritto per un contest, spero che non sia troppo oscena!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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^SaSuKe&NaRuTo nel Paese delle MERAVIGLIE^




 
Naruto si guardò intorno esterrefatto, che posto era quello?

Il Kamui del maestro Kakashi avrebbe dovuto trasportarli nella solita dimensione buia e triste, invece erano in una grande stanza circondata da pareti bianche e con un soffitto paurosamente alto. Non c’erano finestre e neanche porte, il che era strano.

L’espressione di Sasuke non era migliore di quella del compagno, anche se come al solito lui sembrava molto più controllato.

“Dove siamo?” fece il biondo.

“Non ne ho idea. Madara era davanti a noi fino a due minuti fa, poi Kakashi ci ha spediti qui. Deve aver sbagliato dimensione” il tono freddo dell’Uchiha causò una crisi di nervi all’amico.

“Come fai a dirlo con una tale calma? Significa che siamo bloccati qui!” sbraitò agitando le braccia.

“Alterarsi non serve a niente! Dobbiamo solo aspettare, vedrai che ci ritroverà!” rispose Sasuke a tono.

Naruto sospirò e tornò ad osservare la stanza una seconda volta.

Ad un tratto lanciò un grido andando a mettersi dietro la schiena del compagno.

“Che c’è?” fece il moro.

Lui battendo i denti per il terrore indicò un enorme tavolo bianco. Era alto almeno quanto il palazzo dell’Hokage, chi poteva sedere ad un tavolo del genere?

L’Uchiha si portò le mani ai fianchi non capendo cosa ci fosse di così spaventoso. È vero, era di dimensioni gigantesche ma di sicuro non poteva morderli.

“Perché ti scaldi tanto, testa quadra?”

“Pr…prima non c’era!”

Sasuke sobbalzò incredulo, poi ritrovando un po’ di lucidità disse: “che vuol dire che prima non c’era? Ti sarà sfuggito no? Piantala!”

“Ti dico che è apparso all’improvviso!”

“Naruto, finiscila di dire scemenze!”

Il biondo mise il broncio e si allontanò dal compagno. Non era mica scemo, quel tavolo prima non c’era.

Quella dimensione proprio non lo convinceva. Spostò lo sguardo in basso e notò una piccola porta di legno. Era davvero troppo piccola, soltanto un topo poteva riuscire a passarci! Si voltò verso Sasuke, che era tutto concentrato a non fare nulla. Sbuffò e si accasciò a terra per osservare meglio quella porticina. Era chiusa a chiave.

Si guardò intorno per cercare una soluzione.

Tutta quella situazione gli aveva fatto venire una gran fame. Decise di tornare dall’Uchiha, quando alle sue spalle comparve un altro tavolo, stavolta di dimensioni normali. Non poteva essere vero! Stava per chiamare Sasuke ma notò che c’era un pasticcino poggiato su quel mobile infernale. Sembrava buono, senza contare che sopra c’era scritto: ‘mangiami!’. Un invito a nozze! Il ragazzo prese il dolcetto e lo divorò in un sol boccone.

Una colica lo colpì improvvisamente, mentre il suo corpo cominciava a crescere a dismisura.

Sasuke sgranò gli occhi incredulo: “che hai combinato?”

Il biondo era arrivato all’altezza del soffitto, diventando enorme.

“Non l’ho fatto apposta! Ho mangiato un pasticcino!” piagnucolò.

Finalmente era all’altezza del tavolo gigante. Sopra c’era una chiave minuscola e una bottiglietta con su scritto: ‘bevimi!’.

“Non ti muovere!” fece Sasuke cominciando a salire sul tavolo di corsa. Per fortuna che era un ninja, e tramite il chakra poteva camminare sulle pareti in verticale.

Naruto lo osservava correre con poco interesse. Era più concentrato sulla bottiglietta. La prese insieme alla piccola chiava e cominciò a berne il contenuto. La stessa fitta allo stomaco di poco prima lo colpì di nuovo mentre il suo corpo cominciava a rimpicciolirsi.

L’Uchiha era finalmente arrivato in cima, quando vide il compagno scendere di statura ad una velocità impressionante. Quella testa quadra proprio non voleva saperne di starsene buono! Dovette tornare di sotto.

Il biondo stavolta era diventato piccolissimo, delle dimensioni di un topo.

“Sasuke!” gridò “bevi da quella bottiglia!”

Vicino al ragazzo infatti c’era la bottiglia con su scritto ‘bevimi!’, Naruto non l’aveva vuotata del tutto.

Il moro la afferrò con rabbia dicendo: “preferirei quasi schiacciarti!” poi si vuotò il contenuto in bocca.

Un attimo dopo entrambi avevano raggiunto la stessa statura. Naruto aprì la piccola porta con la chiave che aveva preso poco prima, ed entrambi si ritrovarono fuori.

Erano in un di bosco, solo che c’erano specie di fiori e piante che non avevano mai visto prima, di colori decisamente innaturali. Senza contare gli stranissimi insetti.

“Ma…che razza di dimensione è questa?” fece il biondo esterrefatto.

“Che sia…lo tsukuyomi infinito?”

I due cominciarono a camminare a bocca aperta. Tutto era strano in quel luogo.

In breve tempo scese la sera, e Kakashi non li aveva ancora ritrovati. Lo stomaco di Naruto cominciò a brontolare.

Sasuke prese un kunai dicendo: “procuriamoci la cena”.

Guarda un po’, proprio in quel momento un coniglio attraversò la loro strada. I ragazzi sgranarono gli occhi, era completamente vestito e portava un orologio enorme legato al fianco. Che fosse un coniglio ninja? Oh beh, poco importava, avevano fame e non era il momento di fare gli schizzinosi.

Sasuke lanciò il suo kunai verso l’animale, colpendo una delle code del frac ed impedendogli di proseguire.

In un attimo Naruto gli fu addosso dicendo: “si mangia!”

Il roditore gridò impaurito un: “non mangiarmi!”

“Tu parli?” chiese il biondo. Eh sì, era decisamente un coniglio ninja.

L’Uchiha sbuffò, proprio non glie ne andava bene una.

“Vorrei non mangiarti, ma davvero, ho troppa fame!” cercò di spiegare Naruto alla povera bestiola.

“Ma non è un problema! Posso portarti in un posto in cui puoi mangiare quanto vuoi!”

“Davvero?” si emozionò il ragazzo con gli occhi languidi mentre il compagno scuoteva la testa.

Così il Bian Coniglio, dopo essersi presentato, cominciò a fare da guida ai due ragazzi.

Li fece addentrare nel centro della foresta, dove c’erano le creature più strane.

Dopo qualche minuto di cammino, finalmente raggiunsero la destinazione. C’era una grande tavola imbandita ed una musica allegra che arrivava dritta alle orecchie.

“Siamo arrivati!” comunicò l’animale.

“Evviva!” gioì Naruto fiondandosi sul cibo.

Sasuke era sospettoso, cosa ci faceva una tavola apparecchiata al centro di una foresta? Stava analizzando la situazione quando qualcuno lo sollevò di peso e lo lanciò in aria gridando: “BUON NON COMPLEANNO!!!”

La stessa persona lo riafferrò e lo portò a tavola offrendogli una tazza di tè.

“Festeggiamo insieme!” a parlare era un uomo alto con un cappello ridicolo a cilindro.

Il biondo aveva la bocca piena di biscotti ed osservava la scena confuso.

“Tanti auguri ragazzo mio!” continuò il tipo strano.

Naruto si avvicinò ai due dicendo: “ma oggi non è il tuo compleanno”

“Appunto! Per questo festeggiamo il suo non compleanno! Che senso ha festeggiare il compleanno una sola volta all’anno?” secondo il jinchuriki questo ragionamento non faceva una piega, quindi per un attimo assunse l’espressione felice e soddisfatta che si ha quando si apprende una cosa nuova che porta felicità.

Un attimo dopo guardò male il compagno e disse: “perché non mi hai detto che oggi è il tuo non compleanno?”

L’Uchiha gettò a terra la tazza di tè gridando: “basta con questa pagliacciata!”

L’uomo dal cappello ridicolo andò su tutte le furie dopo quel gesto.

“Vi denuncerò alla regina e vi farò tagliare la testa!” gridò.

“No! La testa no!” fece il biondo nascondendosi dietro la schiena di Sasuke.

“Naruto, io lo sapevo che eri stupido, ma non pensavo fino a questo punto! Da quando noi due dovremmo temere un sciroccato del genere?”

“Facciamo così” fece il cappellaio “non vi denuncio se riuscite a risolvere un indovinello!”

L’Uchiha stava per far fuori quell’idiota quando il compagno prese la parola: “Si! Adoro gli indovinelli!”

“Sei bravo con gli indovinelli quanto io lo sono con le barzellette!” lo rimproverò Sasuke.

“Avete tre possibilità a testa! Perché un corvo assomiglia a una scrivania?” disse solennemente il cappellaio mentre indicava una scrivania che era magicamente apparsa alle sue spalle.

Naruto si sedette a terra a gambe incrociate iniziando a pensare. Dopo qualche secondo di riflessione disse: “perché la scrivania è fatta di legno! E i corvi vivono sugli alberi!”

Una grossa goccia di sudore attraversò la fronte dell’Uchiha.

“No”

“Perché tutti e due sono marroni!”

“No!”

“Perché non c’è due senza tre!”

“Sbagliato, hai sprecato le tue tre possibilità! Tocca all’altro!”

Naruto guardò speranzoso Sasuke, se non risolveva l’indovinello avrebbero dovuto subire una decapitazione netta, e lui ancora non era diventato Hokage!

“Non ho alcuna intenzione di prendere parte a questa pagliacciata!”

“Sasuke, se non lo farai moriremo!”

Il ragazzo si schiaffò sonoramente il palmo della mano in faccia. Ma si, tanto erano bloccati li, e non avevano niente da fare, tanto valeva risolvere quell’indovinello, infondo lui era bravo.

Or dunque, perché un corvo somiglia ad una scrivania? L’Uchiha ci pensò per buoni cinque minuti, finché non giunse alla soluzione! Sorrise malignamente per essere riuscito a fregare quel pagliaccio e disse: “perché sei sotto l’effetto dello sharingan!”

Naruto fece i salti di gioia rimproverandosi di non esserci arrivato per primo.

“Sbagliato” disse il cappellaio lasciandoli di stucco.

Il biondo si accasciò al suolo esterrefatto, non era neanche a causa di un’illusione! Erano spacciati!

Sasuke, che ormai aveva perso definitivamente la pazienza, e che non era abituato a sentirsi dire che aveva sbagliato, attivò lo sharingan.

“Scommettiamo che è come dico io?” fece con voce glaciale.

La scrivania si trasformò in un corvo, sotto gli occhi spaventati ed increduli dell’uomo che scappò a gambe levate gridando: “mostro!!!”

I due ninja lo guardarono allontanarsi senza muovere un muscolo. Se quello era lo tsukuyomi infinito, allora valeva davvero la pena di sconfiggere Madara.

Ad un tratto alle loro spalle si materializzò il maestro Kakashi: “Oh! Finalmente vi ho trovato! Ma che posto è questo?”

“Lasci perdere maestro! Ci porti indietro!” fece Naruto, stanco di quello stupido posto.

Così i tre, dopo questa piccola parentesi insignificante, tornarono sul campo di battaglia.
 
 
 
  
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