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Autore: T O U K A    06/06/2014    1 recensioni
Verrai, verrai
all'albero verrai,
di corda una collana, insieme a dondolare?
Strani eventi qui si sono verificati
e nessuno mai verrebbe a curiosare
se a mezzanotte ci incontrassimo
all'albero degli impiccati.
Una ff su Hunger Games. Un personaggio a sorpresa. Se non si è già capito dal titolo, nel testo si trova, assieme a uno dei forse più tristi capitoli di Mockingjay.
Genere: Azione, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Verrai, verrai
all'albero verrai,
di corda una collana, insieme a dondolare?
Strani eventi qui si sono verificati
e nessuno mai verrebbe a curiosare
se a mezzanotte ci incontrassimo
all'albero degli impiccati.

Canticchiai, mentre sfregavo tra loro le mani tentando di riscaldarle.  Non sapevo come mai mi ero messa a cantarla, ma avevo iniziato a pensare a Katniss ed i pensieri e la voce avevano continuato di pari passo, senza che io li stessi seguendo veramente.
Le ante del cancello scricchiolavano scosse dal vento. Il caos imperversava attorno, ma noi continuammo a rimanere in attesa di un segno.
Con le mani controllai automaticamente i jeans, ma il camice che indossavo era impossibile che si formasse la "coda della paperella" come Katniss mi chiamava sempre.
Katniss. Chissà dov' era in quel momento, forse con Gale, forse col ragazzo del pane. Il labbro iniziò a tremarmi convulsamente.
-Smettila- mi dissi fra me e me.
Non stavo agendo come avrebbe fatto Katniss. Lei era sempre così forte, ma forse in lei dall' arena era cambiato qualcosa.
Prima dei 75° Hunger Games era sempre chiusa in camera sua. Dal piano terra sentivo i suoi urli, ma la mamma li ignorava e io ero nella confusione più totale. Il ragazzo del pane una volta chiese di lei. Un urlo particolarmente straziante era arrivato da sopra e allora mamma gli aveva consigliato di andarsene.
Non l' ho più rivisto.
I rari momenti in cui il sorriso di Katniss riaffiorava sul suo viso, allora era come se il pezzo mancante del puzzle fosse tornato al suo posto.
Ma succedeva solo nei boschi. Lì, una volta superata la frontiera, lasciava da parte l' oppressione del distretto dodici, e rientrava nei suoi veri panni di cacciatrice.
Forse i boschi le ricordano papà.
Io sono troppo giovane per ricordarmelo, ma lei a volte racconta di come le abbia insegnato a cacciare e ad usare l' arco.
A volte la invidio. Papà era con me solo alla sera e al mattino presto, e ci parlavo solo per un ciao o un abbraccio.
Ma a volte riuscivo ad avere cenni di come doveva essere stato da come Katniss cantava.
Aveva ragione Peeta, gli uccelli si fermavano quando lei cantava. Papà deve averle insegnato.
Finalmente le porte del cancello iniziarono a schiudersi cigolando. Masse e masse di bambini piccoli erano stese sul pavimento della piazza, come atterriti. Sistemai la sacca in spalla e mi apprestai a correre. Intorno a me medici, infermiere e anche semplici madri si scaldavano, anche loro pronti a scattare.
Il cancello con un ultimo clang si spalancò del tutto. Cercando di non venire schiacciata dalle persone che si accalcavano attorno, mi avvicinai ad un gruppetto di bambini lontano dall' entrata. Un bambino particolarmente sporco, atterrito e spaventato attirò la mia attenzione. -Come ti chiami?- gli chiesi dolcemente. -Kevin- mormorò lui.
Ma un' ovazione collettiva richiamò altrove la mia attenzione. Tutti, bambini e adulti, fissavano estasiati il cielo. Tanti pacchetti argentati, come palloncini, fluttuavano dolcemente verso il suolo. Qualcuno scoppiò a piangere dalla gioia e finalmente compresi. Sponsor.
Viveri, medicinali che aiutavano i tributi nell' arena.
E ora avrebbero aiutato noi.
Un grido separato mi spinse a voltarmi. Veniva da oltre il cancello. Era Katniss. Falciava la folla, facendosi largo per raggiungermi.
Il bambino iniziò a piagnucolare. -Shh, shh -feci io- non temere. Ora andrà tutto bene-.
Mi voltai di nuovo verso Katniss.
Ai palloncini argentati mancava un metro per toccare terra. Vidi le sue labbra formulare il mio nome, quando sentii un' esplosione di caldo ovunque, e poi più nulla. Silenzio. Ero ovunque
.






 

°°Spazio dell' "autrice"°°
Questa è la mia prima FF a tema Hunger Games, quindi non siate troppo crudeli con le recensioni!
Spero di non essere stata troppo ovvia con questo brano, ma me lo sentivo. Ho inoltre sempre visto l' esplosione (senza mezzi termini, giriamoci pure il coltello nella piaga!) di Prim come qualcosa che, non appena terminata, lascia le sue ceneri, e parte della sua coscienza, ovunque.
Sarebbe interessante un' altra FF su come le sue ceneri si spargano su Panem, sull' arena, sul distretto 12.. E rivivano i momenti che ormai ha perso.

   
 
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